Esko ArtPro+ si rinnova

La nuova interfaccia utente sarà sicuramente un grande cambiamento per tutti gli operatori. Non ci sarà più bisogno del secondo monitor dove posizionare le palette perché il workspace è stato ripensato e lo spazio ottimizzato. Un selettore a rotella da accesso immediato a tutti i comandi del software in qualsiasi punto del monitor.

Preparare la grafica per un prodotto del mondo packaging, fatto di imballaggi flessibili, di astucci, scatole ed etichette, è un compito complesso che richiede software specifici. ArtPro è da sempre un protagonista assoluto e, da quando è entrato a far parte di Esko, la sua posizione sul mercato si è rafforzata.

Poiché sul mercato europeo il software per il l’imballaggio maggiormente diffuso soprattutto in realtà medio-piccole è Illustrator, Esko ha anche un’altra soluzione, DeskPack, costituita da una serie di plug-in in grado di funzionare sia con Illustrator sia con Photoshop, ma in questo articolo ci occuperemo solo di ArtPro; per farlo abbiamo dato voce a tre esperti a cui abbiamo chiesto di segnalare quanto ritenuto più importante.

Boris Gruppo, Application Sales Manager di Esko.
Boris Gruppo, Application Sales Manager di Esko.

Boris Gruppo, Application Sales Manager Esko

«Prima del rilascio di ArtPro+ il programma utilizzava un formato proprietario; per iniziare una qualsiasi lavorazione su un file era richiesto un passaggio di conversione dal formato di input a quello interno.

Durante questo passaggio il file subiva delle rielaborazioni e venivano estratte e collegate le immagini che diventavano così oggetti esterni. L’affermazione del PDF ha convinto Esko ad adottarlo; con ArtPro+ scompare il formato proprietario .ap ma rimane comunque la capacità di importarlo. Questo garantisce la compatibilità con l’archivio dei file già presenti in azienda ma non sarà più possibile salvare nel vecchio formato.

«La nuova versione può aprire PDF, PDF+, Normalized PDF e file ArtPro. Innanzitutto va chiarito cosa si intende con questi nomi; un PDF+ è un PDF con l’aggiunta di metadati in grado di specificare caratteristiche particolari. Il PDF+ può essere aperto con qualsiasi programma ma solo i software che seguono le specifiche ISO in corso di approvazione potranno trarre vantaggio da questi dati aggiuntivi.

Un Normalized PDF è un PDF che ha subito una lavorazione in un software Esko e per questo ha una struttura ottimizzata e contiene metadati utili a dare informazioni più dettagliate alle lavorazioni successive. In uscita il software salva sempre in formato PDF+ e, in un ambiente dove è presente il workflow di prestampa Automation Engine, questo consente di realizzare automatismi molto sofisticati grazie alla presenza dei metadati.

«Ritengo molto importanti tutte le funzionalità legate alla gestione dei livelli che, dalla loro introduzione nella versione 1.6 del PDF, hanno dato vita agli studi da parte del mondo del packaging. I livelli nei file grafici per i prodotti come scatole, astucci e imballi flessibili sono indispensabili e hanno la funzione di contenere informazioni inerenti il processo produttivo come per esempio le linee di taglio (cutting lines), le dimensioni del lavoro, le vernici, i bar code e altro ancora.

«Abbinando ai livelli i metadati è possibile aggiungere tantissime informazioni e dettagli al PDF abilitando così l’esecuzione di processi automatici sul file stesso evitando al contempo la dispersione dei dati. Ma il fatto che esista il modo per memorizzare informazioni extra per gestire i livelli non era sufficiente; c’era bisogno di un metodo standard. È stato il
Ghent PDF Workgroup a sviluppare un primo nucleo di specifiche per la nomina dei livelli e l’impostazione dei metadati
; queste poi sono confluite all’interno del sottocomitato ISO che si sta occupando della definizione della norma ISO/DIS 19593-1.

«Esko, che è stato tra i promotori degli studi sia nel GWG che in ISO, ha già inserito in ArtPro+ quanto stabilito dalla norma utilizzando gli Special Type Layers. Quando un livello diventa Special Type Layer acquisisce una lavorazione precisa (Processing Step) che sarà applicata a tutti gli oggetti presenti in esso.»

Angelo Manzoni, I.T. e Technical Service Manager in Digital Flex.
Angelo Manzoni, I.T. e Technical Service Manager in Digital Flex.

Angelo Manzoni, I.T. e Technical Service Manager in Digital Flex

«Noi abbiamo già inserito in produzione due postazioni con ArtPro+ per essere pronti alla transizione quando sarà rilasciata la versione definitiva; siamo specializzati nella fornitura delle matrici in fotopolimero per la stampa flessografica e per questo eseguiamo interventi sia grafici che tecnici sui file che i clienti di forniscono. Le cose da dire sulla nuova versione del software sono tante; personalmente utilizzo da più di vent’anni il software ArtPro e di cambiamenti ce ne sono parecchi. Nel nuovo ArtPro Plus la nuova interfaccia utente è sicuramente un miglioramento.

«Il nuovo “mirino” richiamabile con il tasto di destra del mouse mette a disposizione strumenti e informazioni contestuali velocizzando le operazioni. Il ridisegno delle palette e della barra degli strumenti lascia più spazio alla grafica, ma come utilizzatore finale preferirei avere ancora la possibilità di utilizzare un secondo monitor per la gestione delle finestre comandi.

La nuova interfaccia utente sarà sicuramente un grande cambiamento per tutti gli operatori. Non ci sarà più bisogno del secondo monitor dove posizionare le palette perché il workspace è stato ripensato e lo spazio ottimizzato. Un selettore a rotella da accesso immediato a tutti i comandi del software in qualsiasi punto del monitor.

«Con ArtPro+ è stato creato il concetto di modalità di utilizzo che aiuta l’operatore a eseguire i comandi di pertinenza di quella modalità senza rischiare di toccare altri elementi della grafica. Per esempio quando si deve lavorare sul trapping si entra in una modalità che consente di eseguire solo ed esclusivamente operazioni legate a quell’esigenza.

Questo approccio risulta utilissimo in grafiche molto complesse dove può capitare di spostare o eliminare inavvertitamente elementi molto vicini all’area su cui si sta lavorando.

«Nella preparazione dei file per la flessografia è necessario specificare retini diversi agli elementi che compongono la grafica; questa è un’operazione complessa che spesso si realizza con vari passaggi di raffinamento. Nella modalità “retinatura” ArtPro+ segnala con colori diversi le aree della grafica a cui è stato applicato un retino: questo consente di identificare subito gli oggetti coinvolti e di eseguire le modifiche senza timore di tralasciare nulla. In modalità “rottura” ArtPro+ segnala le aree dove sono presenti delle percentuali di punto che devono essere modificate per evitare problemi in stampa.»

Daniele Sala, co-proprietario di Altramente

«Altramente è una struttura che si occupa di comunicazione d’impresa e di prodotto ma lo sviluppo tecnico-grafico del packaging è l’attività principale dell’azienda. Seguiamo i brand dei nostri clienti dallo sviluppo creativo del progetto alla preparazione dei file ottimizzati per la stampa e per fare questo utilizziamo ArtPro dal 1999. La tipologia dei nostri lavori varia tra etichette, astucci e imballi esterni, generalmente progettati e sviluppati direttamente in ArtPro, in modo da poter verificare in tempo reale i risultati di stampa. Invece, i progetti che finalizziamo per conto dei nostri clienti sono per lo più prodotti in formato Illustrator e pdf e al nostro interno, sempre attraverso ArtPro, vengono ottimizzati per la stampa e ricondivisi in formato PDF con clienti e fornitori.

«Ho messo in test le nuove funzioni di ArtPro+ da circa sei mesi e penso che il prodotto abbia veramente tante funzioni interessanti, ma tre sono quelle che mi hanno colpito. La prima, quella che in assoluto risulta essere più utile nella risoluzione delle problematiche quotidiane, è la gestione del testo.
Mi spiego: importando in ArtPro file PDF che provengono da Illustrator, i testi a volte risultano frammentati in tanti blocchetti che devono essere “riuniti” a mano. Ora, il software, aprendo direttamente il file PDF e non eseguendo un’importazione, evita questo problema, presentando all’operatore blocchetti di testo su cui si può intervenire immediatamente; in termini pratici significa un notevole risparmio di tempo che rende, di conseguenza, più veloce e produttivo il lavoro.

«La seconda funzione che voglio segnalare è quella che consente di intervenire sulle sfumature multi-step: infatti, i comandi che, in presenza di sfumature raster, permettono di “clonare” i vari passaggi al fine di trasformarle in vettoriale, danno grandi vantaggi in termini di editabilità e di elaborazione da parte del RIP. Inoltre, ora è anche più semplice inserire colpi di luce sulle sfumature dei colori metallizzati, elaborazione molto frequente sui pack che devono catturare l’attenzione del consumatore.

«Terza funzione che ha determinato, a mio parere, un passo avanti importante, è il PDF come formato standard. Perché il PDF, contenendo tutto, dai font alla grafica, per la nostra tipologia di lavoro, è senza dubbio il flusso più sicuro di invio dei dati in un unico file agli stampatori.
È vero che anche con le precedenti versioni di ArtPro era possibile generare PDF ma “esportando” il file, mentre ora, con ArtPro+, non c’è nessun passaggio intermedio e questo garantisce maggiormente l’integrità del file “che vive” in una sola versione per tutta la fase di lavorazione.»

Tutti concordi nel dire che…

Ciò che emerge dalla chiacchierata con gli intervistati è il notevole passo avanti fatto da ArtPro+. Significativi tutti gli interventi orientati a rendere più veloce ogni attività di editing e messa a punto del file; per il settore della flexo le funzioni per la gestione della retinatura e per l’individuazione dei punti di rottura da sole giustificano il passaggio alla nuova versione.

Alcune considerazioni sono comuni a tutti gli intervistati e riguardano essenzialmente la gestione dell’interfaccia utente e delle scorciatoie da tastiera. Spesso chi si affianca agli operatori di ArtPro rimane affascinato dalla velocità con cui interagiscono con il programma; questo avviene perché molti comandi sono richiamati ed eseguiti tramite delle scorciatoie di tastiera, cioè senza toccare il mouse.

ArtPro+ su questo aspetto ha introdotto diverse modifiche, cosa poco gradita agli utenti che con la vecchia versione potevano anche personalizzare le scorciatoie; noi pensiamo che ci sia spazio per un miglioramento poiché in casa Esko c’è sensibilità alle richieste degli operatori.

Il software è in rilascio in versione definitiva e ci aspettiamo una significativa migrazione ad ArtPro+ quando sarà completa l’integrazione con Automation Engine poiché sempre di più la fase di preparazione dei file richiede l’applicazione di automatismi, come per esempio l’inserimento del cartiglio, che può essere realizzata senza l’intervento dell’operatore a patto che ArtPro+ e il flusso di lavoro di prestampa comunichino.

ArtPro+ funziona su Mac e Windows

Gli utenti di ArtPro e PackEdge titolari di un contratto di manutenzione possono scaricare ArtPro+ in mySoftware.

Mac

  • Mac Intel processor (PowerPC not supported)
  • 4 GB RAM (raccomandato: 8 GB RAM)
  • Monitor: risoluzione minima 1.280×1.024
  • Sistema operativo: 10.12 (Sierra), 10.11 (El Capitan), 10.10 (Yosemite)

Windows

  • CPU: x64 (64-bit) processore dual-core (Intel or AMD), minimo dual-core
  • 4 GB RAM (raccomandato: 8 GB RAM)
  • Monitor: risoluzione minima 1.024×768 (1.280×1.024 consigliata)

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