Industria 4.0

Fare azienda ai tempi della IV rivoluzione industriale: nuovi strumenti per un reale cambiamento

Una tavola rotonda organizzata da Italia Grafica si è posta l’obiettivo di fare chiarezza su un tema che nonostante i frequenti e intensi dibattiti presenta ancora più di un lato oscuro. È quello della quarta rivoluzione industriale che interessa direttamente i settori di riferimento.

Per capire a che punto è la notte dell’Industria 4.0 in seno al suo comparto di riferimento la testata Italia Grafica ha organizzato il 3 maggio scorso una tavola rotonda tematica ospitata presso le sale del quartier generale dell’editore Tecniche Nuove. Al confronto hanno preso parte esponenti del settore, in modo tale da garantire un’ampia panoramica dei possibili impatti della rivoluzione sulle strategie di gestione e di mercato. Punto di partenza del dibattito è la presa di coscienza che nonostante l’enorme esposizione mediatica della quale il fenomeno ha goduto, pure per via degli importanti incentivi fiscali per l’innovazione approntati ad hoc dal governo, l’argomento meriti di essere approfondito. L’impressione, che il dialogo fra fornitori di tecnologie e stampatori ha consolidato, è che proprio le agevolazioni messe a punto e varate nel contesto del Piano Calenda possano quasi far distogliere l’attenzione dal più autentico fulcro della trasformazione promessa e promossa. Questa infatti impone alle imprese di qualunque specialità di concentrarsi su un cambiamento a 360 gradi. E suscettibile quindi di toccare in primo luogo le politiche organizzative e le metodologie di pianificazione o di lavoro in essere; più ancora che le dotazioni tecnologiche delle imprese. Il rischio è per converso quello di stimolare la corsa agli acquisti di macchine e di software senza che poi simili strumenti trovino concreta e coerente applicazione nel quotidiano; dunque senza che essi possano generare un genuino portato di valore aggiunto. Anzi, se si parla di beni immateriali (gli applicativi, appunto) è inevitabile notare come gli sgravi relativi scattino solamente quando il loro acquisto è contestuale all’acquisizione di nuovi macchinari. Così, il pericolo è che i programmi possano esser percepiti come una pura appendice degli equipaggiamenti necessari per l’innovazione in ottica 4.0. Quando al contrario dovrebbero assumere un ruolo-chiave nella transizione ed essere considerati come il sistema nervoso centrale dell’azienda utilizzatrice orientata alla digitalizzazione dei processi.

Delle 15 imprese invitate hanno preso parte all’evento solo in cinque, a cui vanno i nostri ringraziamenti: Giorgio Bavuso di Ricoh, Rodolfo Guglielmetti (e Laura Tagliavini come uditrice) di Muller Martini, Enrico Parisini di Edigit, Paolo Fiorelli di Saxoprint e Simone Gatto di Pixartprinting-Alcione.

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