Grafiche Mazzucchelli: lavoratori ancora senza stipendio

Business concept. Isolated on white

Nell’estate scorsa Grafiche Mazzucchelli di Seriate è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Milano.

L’azienda nata negli anni Settanta come piccola realtà tipografica artigianale, oggi fa parte della Guido Veneziani Editore, che, con la Guido Veneziani Periodici, ha chiesto il preconcordato preventivo. Anche la società bergamasca aveva fatto domanda di concordato in bianco a giugno e contestualmente l’attività si era fermata, nonostante la presenza di diverse commesse, per problemi con alcuni fornitori di servizi. E, dopo un’iniziale manifestazione di interesse da parte di un’azienda del Nord Italia, per le Grafiche Mazzucchelli di Seriate non ci sono stati interventi concreti da parte di nuovi soggetti imprenditoriali. La conferma è emersa nel corso di un incontro fra i sindacati Cgil, Cisl e Rsu e i tre curatori fallimentari nominati dal Tribunale. Secondo quanto si apprende dall’edizione del 2 ottobre scorso de L’eco di Bergamo, durante tale incontro si è discusso dei pagamenti per il lavoro svolto successivamente all’avvio del Concordato ma anche di Cassa integrazione straordinaria.

«A proposito di quanto dovuto per i periodi lavorati dopo l’inizio del Concordato, cioè dopo il 15 giugno scorso» spiegano Paolo Turani Slc Cgil e Luca Legramanti Fistel Cisl, «abbiamo ritenuto prioritario sollecitare il pagamento di quei lavoratori rimasti in forza all’azienda. La richiesta sindacale è partita dal presupposto che, al momento, c’è disponibilità nei conti aziendali di somme che consentirebbero tale pagamento e che questo sanerebbe almeno in parte la pesante situazione che vede i lavoratori senza stipendio ormai dal mese di maggio. Da parte dei curatori è stato sottolineato che gli aspetti procedurali del fallimento consentono tali pagamenti solo dopo l’udienza del prossimo 18 dicembre, nella quale tutti i creditori (lavoratori compresi) si costituiranno con le proprie passività. Il pagamento prima di tale scadenza non è consentito dalla normativa fallimentare».

A proposito della Cassa integrazione straordinaria sono state concordate con i curatori e già avviate le procedure per una modifica della causale dell’ammortizzazione sociale aperta il primo luglio: «Questo» continuano i sindacalisti «per mettere in sicurezza l’iter di approvazione della Cassa presso il Ministero, adeguando la domanda alla condizione fallimentare in essere dal 4 settembre. In tal modo abbiamo voluto evitare qualunque dubbio rispetto alla sussistenza e alla prosecuzione dell’ammortizzatore sociale della cassa straordinaria. Da parte dei curatori non è stata avanzata alcuna intenzione di procedere a una revoca della Cassa che porti tutti i lavoratori in mobilità attraverso un licenziamento collettivo. È stata condivisa l’apertura di una mobilità volontaria che permetta ai soli lavoratori che vogliano aderire volontariamente durante tutta la durata dei due anni di cassa. L’indennità di mobilità è pari a quella della Cassa straordinaria per i primi 12 mesi e si riduce all’80% dell’indennità Cigs, dal tredicesimo mese in poi. Chi non intende aderire a questa procedura di mobilità volontaria rimarrà in Cassa straordinaria fino a scadenza, cioè fino al 30 giugno 2017».

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