Packaging

La prima edizione di Advances in the Packaging Industry

Si è svolto a Napoli nei giorni 19 e 20 novembre scorsi il 1° Congresso Internazionale su prodotto e processo.

di Emilio Gerboni

L’evento, promosso congiuntamente da Giflex – Gruppo Italiano Imballaggio Flessibile – e dal Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Salerno, è stato organizzato con la collaborazione del Centro Regionale di Competenza Tecnologie e del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Salerno.

«Si tratta di un’idea lanciata dall’Ing. Mario Mensitieri, della società Icimen e membro del Comitato Esecutivo Giflex – dichiara l’Ing. Italo Vailati, Segretario di Giflex – con l’obiettivo di coinvolgere imprese internazionali, centri di ricerca ed enti accademici che contribuiscono attivamente allo sviluppo dell’imballaggio protagonista della nostra civiltà e componente essenziale del nostro benessere.»

Mario Mensiteri.
Mario Mensiteri.

Un intenso programma di interventi di alto profilo ha radunato oltre 170 congressisti a Castel dell’Ovo in un’ampia sala attrezzata con tutti i supporti audiovisivi e un sistema di traduzione simultanea dato che l’evento si è svolto interamente in inglese.

Dopo il saluto di benvenuto di Domenico Acierno del Centro Regionale di Competenza Tecnologie e l’introduzione di Michele Guala di Giflex, ha preso la parola Giuseppe Marrucci dell’Università Federico II che nel suo intervento ha trattato ampiamente dei Processi di modellazione per l’imballaggio flessibile. Egli ha esordito ricordando che l’imballaggio flessibile ha registrato un notevole progresso negli ultimi decenni grazie alle richieste del mercato e all’impiego di nuovi materiali unitamente allo sviluppo di nuove tecnologie e al perfezionamento di quelle esistenti. Analogamente a quanto avviene anche in altri settori, gran parte dei progressi derivano da tentativi ed errate procedure tramite l’accumulo di esperienza e l’acquisizione di conoscenze maturate in vari campi. Tuttavia, in alcuni casi, il progresso scaturisce da un’attenta analisi del problema specifico che porta a formulare un modello che descriva correttamente il processo e sia quindi in grado di indicare utili previsioni, per esempio sugli effetti delle modifiche di rilevanti parametri. Ciò premesso, il relatore ha illustrato tre casi specifici di modelli prevedibili che possono essere sviluppati praticamente:

1) l’orientamento delle molecole nella produzione del film mediante soffiaggio (blowing),

2) la modellazione nella produzione del film per colata (casting),

3) la modellazione delle proprietà barriera dei film.

È importante rilevare che lo studio di Marcucci dimostra che nel processo di soffiatura le molecole risultano orientate secondo la direzione di macchina e in senso trasversale in base alla velocità di scorrimento del film che passa dallo stato fuso a quello solido nell’area di raffreddamento ed è quindi importante calcolare correttamente la tensione in quell’area. Per quanto attiene alla produzione di film con tecnologia casting, il relatore ha ricordato gli interessanti risultati ottenuti presso il laboratorio dell’Università di Salerno confrontati con una produzione industriale. Misurazioni eseguite su un polipropilene commerciale per differenti ratei di flusso e gradi di stiramento comprendevano la determinazione della larghezza del film, la temperatura, l’orientamento molecolare e la cristallinità lungo la direzione di stesa. In merito alle proprietà barriera del film, generalmente richieste per prevenire l’ossidazione, è dimostrato che l’orientamento molecolare influenza in modo significante le proprietà barriera; infatti, la morfologia cristallina è sensibilmente modificata dall’operazione di stiramento del film: le lamelle cristalline vengono orientate e si formano strutture fibrose, pertanto le proprietà barriera di un film orientato risultano superiori. Marrucci ha quindi concluso che sono indispensabili esperimenti in laboratorio e sulle linee di produzione unitamente ad analisi dei processi fisico-chimici che ne fanno parte.

Un programma scientifico ricco e articolato

Sono stati ben 35 gli interventi svolti in sette sessioni nel corso di due intense giornate di lavoro con l’intervento di esperti e docenti provenienti da vari Paesi europei, dalla Cina e dagli Stati Uniti. Oltre a temi specifici inerenti i materiali e le tecnologie di stampa e converting per l’imballaggio flessibile, grande attenzione è stata rivolta agli aspetti della sostenibilità, della protezione ambientale, della salvaguardia della salute umana tramite adeguati imballaggi alimentari. Ecco alcuni titoli significativi tra i tanti: Impatto del packaging flessibile sulle proprietà organolettiche degli alimenti. Inchiostri funzionali per applicazioni nel packaging attivo. Tecniche termo-analitiche per analizzare la qualità della carta per imballaggio. Sostenibilità nel packaging – importanza della consociazione. L’uso di film metallizzati per confezioni alimentari e imballi decorativi. La stampa di componenti elettronici e l’imballaggio. Trattamento superficiale senza Cromo su foglia di Alluminio per imballaggio flessibile.

La sessione Poster

Parallelamente alle sette sessioni con presentazioni da parte di relatori, era attiva in una sala attigua la mostra di 28 Poster con diciture, immagini e diagrammi per illustrare visivamente diversi temi che non hanno trovato posto nel programma scientifico sopra illustrato. Gli argomenti trattati erano molteplici e spaziavano dalla Biosostenibilità, innovazione e ricerca per il futuro ai Film commestibili antimicrobici basati su strati chitosan modificati contenenti nanoemulsioni di oli essenziali.

Un evento culturale e conviviale al Monastero di Santa Chiara

La sera di Giovedì 19 i congressisti hanno goduto di una piacevole parentesi con la visita al celebre Monastero di Santa Chiara e al sottostante sito archeologico di età romana accompagnati da una esauriente guida culturale. Successivamente ha avuto luogo la cena di gala nel suggestivo refettorio del Monastero ove le piacevolezze gastronomiche della cucina napoletana sono state accompagnate dalle musiche di un quartetto d’archi. Una serata rilassante e corroborante per prepararsi a una seconda giornata congressuale molto intensa, conclusasi con notevole soddisfazione per i partecipanti e gli organizzatori.

Vailati,Italo_Assografici
Italo Vailati

«Riteniamo che questa prima edizione del Congresso API sia stata un successo per il buon numero di partecipanti e per l’elevato contenuto delle presentazioni» ha dichiarato Italo Vailati. «Sicuramente l’iniziativa avrà un seguito e decideremo insieme ai nostri partner se ripeterla a Napoli o in altra sede al Sud o al Nord. È comunque emerso in modo chiaro che il mondo del Packaging flessibile (alimentare e non food) sta vivendo una fase di sviluppo molto intensa e sono molteplici le realtà produttive e accademiche impegnate direttamente nel processo evolutivo con contributi tecnologici e scientifici secondo le indicazioni di un mercato dinamico sempre più esigente».

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here