Packaging

Vendite on line, ecco come cambia il packaging

Orange E-Commerce Button on Computer Keyboard. Internet Concept.

Studiato ad hoc per il commercio elettronico, sostenibile e personalizzato. Dal convegno Netcomm focus su logistica e packaging per l’e-commerce, analisi di un settore che presenta grandi opportunità di crescita.

Il packaging per l’e-commerce cambia d’abito. Pensato per affrontare tutti i passaggi imposti dal canale di distribuzione (dal clic alla consegna), deve essere frutto di una progettualità diversada quella dell’imballo per i punti vendita. Deve garantire una protezione più efficace del prodotto, ma anche comunicare meglio il valore del marchio, deve essere attento all’ambiente e nel contempo all’ottimizzazione dei costi. Una metamorfosi che porta con sé grandi opportunità di crescita. «Un cambiamento quello dell’e-commerce che a livello generale investe tutti gli imballi, dalla confezione primaria al packaging secondario e terziario» afferma Riccardo Cavanna, presidente Ipack-Ima nonché amministratore delegato di Cavanna Packaging Group con sede a Novara, centro di eccellenza in sistemi di confezionamento flowpack. «Basti pensare che in un pacco ci sono prodotti confezionati di vario tipo, di brand, formati e ingombri diversi. Ecco perché – sottolinea Cavanna – presentando il primo Osservatorio Netcomm Ipack-Ima 2018, c’è bisogno di tecnologie all’avanguardia, specifiche per l’e-commerce dei diversi settori, che garantiscano la personalizzazione del pack puntando sempre più sulla sostenibilità ambientale. In sintesi, se il packaging per l’e-commerce va ripensato, anche le macchine per produrlo devono garantire massima innovazione e automazione». Un tema, quello dell’innovazione, sul quale si è confrontato anche Enrico Paolucci di B&R(automazione industriale). «Il gruppo, con le proprie soluzioni dedicate al packaging primario, secondario e fine linea, sta monitorando da vicino il passaggio dalla logistica tradizionale a quella on line e le richieste emergenti in termini di flessibilità e integrazione tra i sistemi».

Il food on line, un’opportunità da cogliere

E nell’alimentare, settore nel quale si intersecano più esigenze, come ci si sta muovendo? Intanto, in Italia è un segmento (prodotti alimentari da supermercato) che nel 2017 ha registrato una crescita del 37% rispetto al 2016 per un valore di 812 milioni di euro (dati Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – School of Managment Politecnico di Milano). «Un comparto in continua evoluzione, che mostra uno sviluppo poco omogeneo all’interno delle diverse categorie di prodotti, ma sicuramente ricco di nuove opportunità che dobbiamo saper cogliere» afferma Giusto Curti customer director di Ferrero. In un contesto così variegato anche le esigenze sono diverse e, come ricorda Aldo Galbusera di Sealed Air (soluzioni di confezionamento alimentari e non), «bisogna valutare la sostenibilità, l’esperienza del consumatore (facilità di apertura e ri-chiusura della confezione, conservazione, pack riutilizzabile per fidelizzare il cliente, ecc.) e, infine, la logistica (protezione e refrigerazione del prodotto). Per giungere a questi obiettivi – continua Galbusera – occorre migliorare alcune caratteristiche dei sistemi di confezionamento esistenti, ma soprattutto è necessario risolvere il problema della sicurezza del cibo, il primo elemento di rischio delle vendite on line». Anche per Gian Maria Gentile di Unes, che per l’on line si appoggia a Amazon Prime Now, è necessario trovare soluzioni efficaci per proteggere i prodotti poiché «il problema dell’e-commerce è da sempre quello legato alla mancanza di una gestione accurata dei prodotti. Occorrono soluzioni non tanto nel pack primario, quanto nella fase di trasporto, anche per evitare i resi, oltre a mantenere costante la catena del freddo». Molta attenzione verso il food on line viene confermata anche da Daniele Bruttini di Quomi (servizio a domicilio di materie prime per realizzare i piatti) che, per quanto riguarda la catena del freddo, adotta contenitori isotermici e buste di gel refrigerante.

Serve un controllo totale su tutta la filiera con soluzioni pensate ad hocper l’e-commerce. Dai pallet ai punti vendita e alla confezione dei prodotti

L’e-commerce porta cambiamenti lungo l’intera filiera

Fin qui quello emerge è che l’e-commerce ha aperto e sta aprendo nuove possibilità per le aziende, ma ha anche portato alla luce una serie di problemi che prima non esistevano, in primis la sicurezza dei prodotti. I resi non sono solo una voce negativa nel bilancio, ma anche un danno di immagine enorme. Ecco perché serve un controllo totale su tutta la filiera con «soluzioni pensate ad hocper l’e-commerce. Dai pallet ai punti vendita e alla confezione dei prodotti», come ribadisce Fabio Panetta di Gifco. Ma quali sono le richieste emergenti del packaging? Giovanna Boccenti di Rajapack, gruppo protagonista in Europa nell’imballaggio, ne ha individuato alcune. Innanzitutto, alla voce sostenibilità l’azienda riferisce l’aumento del 40% della domanda di pack green. Seguono la riduzione degli spessori dei materiali e un andamento più virtuoso (meno plastica a favore della carta), packaging con un design minimal, conformità alle tabelle volumetriche dei corrieri in un’ottica di riduzione di volumi e costi, riutilizzo del pack per eventuali resi poiché, sottolinea sempre Rajapack, nell’80% dei casi il consumatore dà per scontato di ritornare la merce nello stesso imballo con cui l’ha ricevuta. Infine, un pack antieffrazione (impiego di RFID, nastri adesivi personalizzati, ecc.), meno ingombrante per ridurre lo spazio a magazzino, più veloce da produrre (scatole con fondo automontante), ma soprattutto personalizzato per trasmettere i valori del marchio e stimolare l’effetto sorpresa. Il trend è verso scatole personalizzate e brandizzateanche all’interno perché è in aumento il fenomeno dell’unboxing, ovvero la condivisione sui social dell’apertura del pacco, una tendenza nata nel segmento lusso, ma che ora ritroviamo anche nell’elettronica e nel food. Tutte esigenze che spesso nell’e-commerce non vengono valutate, soprattutto se chi vende on line non produce i propri prodotti. «Spesso non conoscono quali saranno le dimensioni delle scatole dei brand da spedire, magari si tratta di prodotti che vanno protetti, gestiti con cura, ecc.» commenta Vincenzo Cioffi ProfumeriaWeb (vendita on line di profumi, cosmetici, ecc.) secondo il quale occorre considerare i diversi attori come un nucleo omogeneo e che tutti devono operare in una logica di innovazione di processo. Restando in tema di sostenibilità, Sabrina Lucini di Ikea sottolinea che «l’azienda sta investendo nel pack per renderlo più efficiente. Questo significa riduzione dei volumi e delle dimensioni. Insomma, pacchi più piccoli che portano anche a un abbattimento dei costi oltre alla decisione green di sostituire i pallet in legno con pallet carta riciclata». Sempre in questa visione di risparmio dei materiali, nell’ambito delle vendite on line di articoli sportivi, ci si è interrogati se utilizzare la busta o la scatola. Secondo Marco Lazzerotti di Decathlon, azienda che oltre a vendere produce anche i propri prodotti, «dipende dal prodotto (peso e volume). In ogni caso, pensando anche ai resi, la scatola è quella più utilizzata». Ci si è interrogati anche sulla gestione del fine vita dei prodotti, un problema molto sentito con il passaggio da una logistica tradizionale a quella di e-commerce, che necessita soluzioni efficaci e urgenti poiché come sottolinea Isabella Capurso di Remedia,uno dei principali consorzi italiani per la gestione eco-sostenibile dei rifiuti tecnologici, meno del 10% dei siti è completa con la normativa RAEE. Infine, uno sguardo al comparto degli imballaggi in cartone mette in luce che cresce, sulla scia dell’aumento dell’e-commerce, anche il consumo di packaging in cartone. Una domanda «che ha comportato il riavvio della ex-cartiera Burgo di Mantova dedicata alla produzione di cartone ondulato e la partenza di un nuovo polo produttivo ad Avezzano (Aquila)», spiega Eliana Farotto di Comieco. Questo per arrivare a introdurre sul mercato Italia circa 600mila tonnellate di cartone in più ogni anno.

E-commerce e logistica, a che punto siamo?

Crescono i volumi, migliora la velocità di consegna, aumenta la soddisfazione dei clienti. Queste alcune delle indicazioni emerse dalla ricerca condotta da Netcomm – il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano – e presentata nel corso del Netcomm Focus in collaborazione con Ipack-Ima e con il supporto di Assolombarda, Comieco, DotLog e Rajapack. La pubblicazione è il frutto del tavolo di lavoro avviato nel 2017 con oltre 30 aziende socie del Consorzio che si è avvalso di tre diverse ricerche che hanno indagato la soddisfazione e i desiderata in tema di servizi logistici e packaging di oltre 2500 e-shopper italiani, il rapporto tra merchant e operatori della logistica e infine le possibili evoluzioni future del comparto.

Un comparto in piena crescita

Ma veniamo ai numeri. Secondo i dati dell’Osservatorio Ecommerce B2C Netcomm-School of Management del Politecnico di Milano, il valore degli acquisti on line di prodotti nel 2017 ammonta a 12,2 miliardi di euro: una cifra destinata a crescere. Sale inoltre del 10% il numero dei compratori rispetto al 2016 e aumentano gli acquisti via smartphone. Nel 2020 si stima che il valore delle vendite on line rappresenterà il 15% circa del totale delle vendite a livello mondiale. L’Italia attualmente è al 6%, fanalino di coda in una classifica che vede ai vertici il Regno Unito con il 19%. Ma si rifarà. Su questo concordano tutti gli osservatori.

A questo aggiungiamo che le aziende italiane sono in ritardo rispetto ai colleghi europei, solo circa cinquantamila imprese del nostro Paese possiedono un sito e-commerce contro le 200mila aziende francesi, e che l’Italiano compra all’estero molto più di quanto gli stranieri acquistino in Italia (5,9 miliardi di euro contro 3,5).

I servizi logistici centrali per lo sviluppo degli acquisti on line

La ricerca rivela che gli Italiani si fidano sempre di più degli acquisti on line e che 3 consumatori su 4 (77,6%) affermano che la qualità e l’ampiezza dei servizi di consegna sono centrali nelle scelte d’acquisto. L’80.9% degli intervistati considera essenziale l’esperienza di acquisto on line semplice e veloce mentre il 79,2% cerca i prezzi migliori; il 77,6% privilegia merchant affidabili e conosciuti mentre il 69,9% opta per la facilità del reso. Un aspetto interessante emerso durante la presentazione della ricerca è senza dubbio come tra il 2015 e il 2017 si sia modificato il mix di modalità di delivery. Infatti, i servizi di ritiro (negozio, rivenditore, ufficio postale, ecc.) sono cresciuti del 50% e riguardano il 9,1% degli acquisti on line di prodotti, mentre la consegna a casa o in ufficio è passata dal 94 al 91%. Come ha sottolineato Roberto Liscia, presidente Netcomm, l’impossibilità di sapere con precisione il giorno e l’orario di consegna (Customer stress) fa sì che si opti per soluzioni alternative. In Francia, ad esempio, esistono realtà come Mondial Relais che gestisce ben 6300 punti di consegna/ritiro presso negozi di alimentari, edicole, fiorai… molto apprezzati dagli e-shopper.

La free delivery essenziale per dare impulso agli acquisti

Un altro punto che sta particolarmente a cuore dell’e-shopper italiano è senza dubbio la consegna gratuita. In Italia la quota di free delivery si aggira intorno al 70% e non dipende dalla soluzione di consegna. Molti merchant promuovono e accettano di consegnare gratis, spesso rimettendoci soldi, perché sanno che è un driver di soddisfazione e di fedeltà. Infatti, il 66% dei 33 merchant intervistati offre la spedizione gratuita se l’importo dell’ordine supera una certa cifra mentre il 18,2% la offre sempre.

Non sono tutte rose e fiori però. L’Italia infatti risulta essere tra i Paesi europei con minor soddisfazione degli e-shopper in tema di servizi di ritiro. Quelli che registrano maggior gradimento mettono a disposizione servizi di clic& collect, pick up point e locker (distributori automatici sempre aperti). I clienti italiani preferiscono restituire il prodotto tramite lo stesso canale nel quale lo hanno comprato e in particolare il reso da casa tramite corriere è molto apprezzato.

Servizi a valore aggiunto

Lo sviluppo dell’e-commerce anche per prodotti che implicano una gestione più specifica e personalizzata ha dato spazio a nuovi attori che propongono servizi di alta qualità a livello logistico. Ad esempio, per le consegne di piatti pronti Just Eat si affida alla torinese Pony Zero che percorre l’ultimo miglio della spedizione con veicoli ecologici (cargobike, auto o furgoni elettrici). Una scelta quella dell’ecosostenibilità apprezzata anche da Cortilia e Amazon Prime Now, clienti dell’operatore piemontese.

Consegna fino alle 22 compreso il sabato Milkman, che offre una comunicazione puntuale dell’orario di arrivo tramite sms con la possibilità di rischedulare gratuitamente la consegna fino a un’ora prima. C’è invece chi si è posto il problema del cliente che compra on line articoli di lusso. Chi spende cifre importanti per brand di alta gamma non può certo ricevere il prezioso pacco attraverso i canali standard normalmente utilizzati. DotLog, specializzata in logistica per e-commerce nei settori di abbigliamento e della moda, food alimentari, cosmesi, elettronica e prodotti di largo consumo sia B2B e B2C, offre anche servizi di pick & pack di altissimo livello con consegne attraverso addetti in divisa con auto di prestigio.

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