Imballaggio flessibile

Imballaggio flessibile: cosa fare per uno sviluppo sostenibile

Creare un momento e uno spazio di confronto con gli opinion maker è diventato un appuntamento importante per Giflex, Gruppo Imballaggio Flessibile, per anticipare i contenuti degli eventi associativi più significativi, come nel caso dell’imminente congresso di primavera, a Roma il 18 e 19 maggio.

Molti e complessi i temi al centro del programma “Imballaggio flessibile in equilibrio nell’era della discontinuità”: dalla situazione congiunturale agli accadimenti internazionali, dal rincaro e scarsità di approvvigionamento delle materie prime all’impatto dei costi energetici con il rischio di interruzione delle forniture, sino alle sfide per la riciclabilità.

Alberto Palaveri, presidente di Giflex, spiega: “A Roma racconteremo le nostre priorità in 4 punti: dialogare con la politica per essere driver del cambiamento e non subirlo, misurare e sistematizzare la sostenibilità, adottare nuovi modelli interassociativi come nel caso del protocollo di filiera siglato con Ucima e Unione Italiana Food; promuovere il valore identitario di imballaggio leggero, altamente tecnologico, sicuro e a ridotto impatto e consumo di materiale”.

Nonostante la complessità del momento, si compra sempre più flessibile. I dati di settore confermano un andamento delle vendite positive, un livello occupazionale in costante crescita e un buon andamento dell’export a significare che l’imballaggio flessibile mantiene salda la sua essenza e la sua storia di valore.

“È importante continuare a informare sul perché facciamo quello che facciamo – continua Palaveri – e per farlo dobbiamo partire dai nostri valori. Per questo abbiamo commissionato una ricerca mirata a definire il profilo identitario e valoriale dell’imballaggio flessibile basato sugli elementi di innovazione e gli impatti positivi che questi hanno sulla vita delle persone e sull’ambiente”.

“I materiali innovativi e tradizionali svolgono un ruolo importante e dimostrano che il futuro potrà essere multiforme e multidirezionale. Ma questo lo deciderà il consumatore. A noi industria spetta fare sintesi!”, conclude il presidente.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here