Assografici

Assografici, la nuova guida tra continuità e innovazione

Intervista esclusiva al neo presidente di Assografici, Carlo Montedoro, che racconta le sfide e le opportunità del settore grafico e cartotecnico per il quadriennio 2025-2029.

Carlo Montedoro è stato nominato presidente di Assografici per il quadriennio 2025-2029 dall’Assemblea dei Soci, raccogliendo il testimone da Emilio Albertini. Una nomina che arriva in un momento cruciale per l’industria grafica e cartotecnica, tra sfide normative, innovazione tecnologica e sostenibilità. Montedoro, ingegnere civile con una lunga esperienza nel settore, si prepara a guidare l’associazione con un mix di continuità e rinnovamento.

Un nuovo inizio tra eredità e rinnovamento

Con una visione chiara, Montedoro intende proseguire il percorso intrapreso dal suo predecessore, senza però rinunciare al cambiamento. «Sento la forte esigenza di garantire continuità, ma sarò molto attento al rinnovamento. Emilio Albertini lascia la nostra Associazione in salute e con un clima molto collaborativo: sarà ovviamente una delle mie priorità conservare questi aspetti. Chiaramente, continuità non deve intendersi come immobilità. Innanzitutto, la mia prima preoccupazione è stata quella di formare una squadra di vicepresidenti con deleghe ben precise: sono infatti chiamato a rappresentare e a guidare un’Associazione che al suo interno aggrega comparti e attività molto diverse. C’è la grande divisione tra grafici e cartotecnici/trasformatori, ovvero tra chi stampa prodotti editoriali o commerciali e chi produce imballaggi; ma anche all’interno di questi comparti, poi, le diversità di prodotti, di processi tecnici e di ambiti competitivi sono notevoli. Essendo io principalmente espressione del mondo grafico/editoriale, devo avvicinarmi e farmi guidare all’interno dei vari gruppi di specializzazione da chi ne fa parte da tempo, garantendo loro coordinamento, ma anche una certa autonomia operativa».

Il punto sulle sfide del settore

Montedoro si dice consapevole delle difficoltà che le aziende del settore stanno affrontando, tra rincari energetici e digitalizzazione sempre più pervasiva. «Sempre di più abbiamo l’esigenza di vigilare sulle continue normative europee che tendono ad aggravare e aggiungere oneri alle nostre imprese. Il costo dell’energia in Italia resta un fattore di grande sperequazione, che ci penalizza rispetto ai nostri competitor europei. La grave crisi del nostro settore grafico editoriale deriva sicuramente dall’inevitabile progressiva digitalizzazione della società, ma dobbiamo continuare la battaglia sull’importanza della lettura e della scrittura su carta. Valorizzare e rendere sempre più evidente a tutti i vantaggi legati alla diffusione di concetti e messaggi attraverso la carta stampata potrebbe ridare energia al nostro comparto».

Competitività internazionale e pmi

Oltretutto, l’industria grafica italiana si trova a competere in un contesto globale sempre più instabile, ma Montedoro vede ancora spazio per la crescita. «Oggi più che mai parlare di internazionalizzazione è un argomento di grande attualità, ma purtroppo pieno di criticità. L’adozione di dazi, paventata o resa realtà, da parte degli Stati Uniti a protezione dei loro commerci interni sta destabilizzando fortemente l’economia mondiale. Anche la complessa situazione geopolitica attorno al Mediterraneo getta un’ombra lunga sul futuro prossimo degli scambi commerciali che alimentano la nostra economia. Primi effetti di questa situazione sono stati la maggiore difficoltà di approvvigionamenti e un rialzo dei costi di trasporto. Tutto questo, però, non deve assolutamente farci rinunciare alla ricerca di quegli sbocchi commerciali necessari per lo sviluppo e la crescita delle nostre aziende, attraverso il commercio e l’esportazione estera. Una particolare attenzione la vorrò riversare proprio alle nostre innumerevoli pmi, che difficilmente riescono ad atterrare nel difficile mondo dell’internazionalizzazione, frenate se non bloccate da regole e adempimenti spesso non semplici ed onerosi da espletare. Vorrei dedicare proprio a questo tema degli incontri con le agenzie preposte ad affiancare le aziende ed in particolare le pmi ad espandere i propri orizzonti commerciali attraverso il percorso di internazionalizzazione».

AI e carta stampata: mix vincente

L’innovazione sarà un tema centrale per il mandato di Montedoro, forte di una chiara visione sul futuro della stampa e della comunicazione visiva nell’era digitale. «Sempre più si parla di quarta rivoluzione industriale. Il nostro settore è sempre stato attento e all’avanguardia nel cogliere i cambiamenti derivanti dalla digitalizzazione: siamo passati con una rapidità sorprendente dalle linotype a piombo ai CTP e alle macchine digitali, con formati stampa e velocità produttive identici alle nostre migliori macchine offset; il dato variabile e la nobilitazione dei nostri stampati ormai avvengono assolutamente attraverso flussi di lavoro controllati e gestiti dalla digitalizzazione presente nelle nostre aziende. La nuova sfida, ora, è ovviamente quella di capire come applicare e utilizzare in maniera responsabile l’AI, il cui avvento apre nuove frontiere produttive, in termini di processi sempre più efficaci, sicuri e sostenibili. A questo aspetto dobbiamo prestare grande attenzione. Le nuove frontiere del digitale non devono però farci dimenticare la valenza della comunicazione, commerciale ed editoriale, attraverso la carta stampata. Penso, per esempio, all’azione in corso, a livello europeo, per difendere il diritto dei cittadini di ricevere comunicazioni cartacee da parte di aziende, banche e pubbliche amministrazioni senza costi aggiuntivi o discriminazioni: è un tema di libertà di scelta dei consumatori e di non discriminazione delle fasce della popolazione meno digitalizzate, ma è anche un tema di affidabilità e sicurezza delle comunicazioni cartacee. Se oggi è dimostrato che l’apprendimento è molto più efficace se passa dalla lettura su carta, tanto che in Europa c’è un generale dietro front sull’uso del digitale a scuola, allora anche la comunicazione commerciale ed editoriale è sicuramente più efficace se passa dallo stampato».

Come approcciare l’Industria 5.0

Se è vero che l’innovazione sarà un tema centrale per il mandato di Montedoro, il neo presidente di Assografici mostra di guardare con interesse all’Industria 5.0, ma con un approccio realistico. «Innovazione e automazione, anche al fine di una maggiore sostenibilità, è un tema fondamentale sul quale lavoreremo, per aiutare i nostri associati a rendere le loro aziende maggiormente green. In termini di strumenti legislativi e di incentivazione agli investimenti, Industry 5.0 rischia però di essere parzialmente efficace: ottima la volontà della riduzione dei consumi, ma il rischio è che non si abbiano gli effetti sperati, un po’ come avvenuto nell’applicazione pratica del piano 4.0, che non ha fatto aumentare la produttività come ci si sarebbe aspettato. Gli strumenti messi a disposizione delle aziende dalla 5.0 non sono di semplice attuazione, anzi sono molto complicati e c’è da aspettarsi poca adesione e la probabile non corretta sua applicazione».

Sostenibilità e transizione ecologica

Uno degli aspetti chiave per il futuro del settore è sicuramente la sostenibilità ambientale. In che modo Assografici supporterà le aziende nell’adozione di pratiche più sostenibili? «Intanto è bene ricordare che la nostra filiera è da sempre attenta ai temi ambientali, all’uso sostenibile e certificato – FSC, PEFC – della nostra principale materia prima, ai principi dell’economia circolare, dei quali il nostro settore è uno dei principali motori. Presto tutte le aziende, comprese le nostre, avranno la necessità di comunicare e certificare la loro sostenibilità, redigendo una qualche forma di rendicontazione, se non proprio un “Bilancio di Sostenibilità”. Come Federazione Carta e Grafica abbiamo lavorato su questo fondamentale tema mettendo a disposizione degli associati uno strumento, FpS-TOOL, che li guida, con diversi livelli di complessità e tenendo conto delle specificità dei nostri settori, verso una rendicontazione di sostenibilità ESG. L’idea è di raccogliere presto anche i dati delle nostre aziende, per produrre delle analisi settoriali e di filiera».

Formazione e nuove competenze

Uno dei temi chiave per il futuro sarà quello della formazione e del ricambio generazionale, un aspetto che preoccupa non solo il settore grafico, ma l’intero comparto manifatturiero. «Recentemente Confindustria ha documentato che in Italia mancheranno 1,3 milioni di lavoratori nei prossimi 5 anni, con effetti considerevoli sul PIL. Già oggi due imprese su tre non trovano addetti formati. Dobbiamo quindi come manifattura rendere il mondo che rappresentiamo più attraente per i giovani. Sul nostro settore abbiamo diverse iniziative in campo, anche grazie all’attività dell’Enip-gct, il nostro ente bilaterale che si occupa da 70 anni della promozione dell’istruzione grafica e cartotecnica. Negli ultimi anni, sotto la guida del presidente Marco Spada e del direttore generale Tommaso Savio Martinico, l’Ente ha notevolmente intensificato la sua attività, collaborando con le scuole grafiche sul territorio e promuovendo la nascita di corsi ITS e IFTS. Negli ultimi due anni, con il bando formazione, che solo nel 2025 ha allocato ben 200mila euro, si sta dando uno straordinario impulso anche a tutte le attività di formazione e aggiornamento professionale delle maestranze».

Dialogo con le istituzioni e futuro di Assografici

Il rapporto con le istituzioni nazionali ed europee sarà un altro punto focale del mandato di Montedoro. «Lavoriamo a diretto contatto con governo e Unione Europea sui temi che impattano più direttamente i nostri settori. Lo facciamo sempre anche collaborando in UE con le nostre associazioni europee di riferimento (Integraf e Citpa), alle quali partecipiamo e che finanziamo, e in Italia all’interno del sistema Confindustria. Con la convinzione che difendendo, in modo apartitico ed equilibrato, gli interessi dell’industria, si difende e promuove il benessere del Paese. Grazie alla Federazione Carta e Grafica oggi la nostra azione, sia nell’interlocuzione con la politica, sia nella dialettica interna al sistema, è molto più forte ed efficace».

Guardando al 2029, Montedoro si augura di lasciare un’Assografici ancora più forte. «Vorrei contribuire a rendere l’associazione sempre più dinamica e capace di supportare, con flessibilità ed efficacia, le nostre aziende, che devono affrontare, in particolare nel mondo della comunicazione, sfide sempre più imprevedibili. Sarei comunque già felice se chi proseguirà il mio mandato si trovasse un’Assografici così ben funzionante come la sto ereditando io oggi. Il presidente Emilio Albertini ha rispettato tutti gli impegni presi con il suo mandato e completato tutto il suo programma operativo, nonostante il Covid e la successiva crisi economica. Ci tengo a fargli i miei complimenti e a ringraziarlo pubblicamente (grazie Emilio!). Non so se sarò alla sua altezza, ma garantisco il mio massimo impegno».

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