Il mercato globale delle etichette sta mostrando segnali di ripresa dopo una fase critica nel 2023. In Europa, il segmento delle etichette autoadesive si conferma leader, mentre le innovazioni tecnologiche e la crescente attenzione alla sostenibilità stanno ridefinendo il settore. Jules Lejeune, CEO di FINAT, ci offre una panoramica dettagliata sull’evoluzione del mercato, le tendenze chiave, le sfide normative e le strategie per un futuro sostenibile e competitivo
Il settore delle etichette in Europa sta attraversando una fase di trasformazione guidata da fattori macroeconomici, innovazioni tecnologiche e pressioni normative sempre più stringenti. Le etichette autoadesive mantengono la leadership di mercato, ma la crescente domanda di soluzioni sostenibili e digitalizzate impone un ripensamento dei materiali, dei processi produttivi e dei modelli di business. In questa intervista, Jules Lejeune, amministratore delegato di FINAT, analizza in esclusiva per Italia Grafica lo stato attuale del mercato, evidenziando le principali tendenze industriali, le sfide regolatorie e le strategie per garantire competitività e sostenibilità nel medio termine. «Il mercato globale delle etichette – comicnia Lejeuen – si sta lentamente riprendendo dopo una forte contrazione nel 2023, quando i volumi sono tornati ai livelli pre-Covid a causa di destoccaggio e inflazione. Il segmento delle etichette autoadesive resta il formato leader in Europa, rappresentando circa il 40% del consumo totale di etichette a livello globale e oltre il 50% in Europa. Sebbene il mercato sia migliorato all’inizio del 2024, la seconda metà dell’anno è stata più fiacca. La piena ripresa è ancora ostacolata da incertezze macroeconomiche, politiche e commerciali. Tuttavia, le etichette autoadesive rimangono la soluzione più flessibile e ampiamente adottata sia per il branding sia per la stampa di informazioni variabili».
Quali sono le principali tendenze che osservate in Europa riguardo alla domanda di etichette?
«Stiamo osservando un cambiamento strutturale nella domanda di materiali, con un aumento dei materiali a trasferimento termico diretto e delle bobine in PP, guidato principalmente dall’e-commerce, dalla logistica e dalla personalizzazione. Allo stesso tempo, la carenza di manodopera e i requisiti normativi spingono i converter verso l’automazione. La stampa digitale di etichette sta guadagnando terreno, specialmente per tirature brevi e lavori con varianti multiple, sebbene la flessografia resti dominante nelle tirature lunghe. I primi 5 mercati europei (Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna) hanno aumentato la loro quota sul consumo totale al 60%».
Quali settori industriali stanno attualmente trainando la maggior crescita nel mercato delle etichette?
«La crescita è più forte in settori come trasporti e logistica – guidati dall’e-commerce e dalla necessità di tracciabilità – così come nel settore sanitario e farmaceutico, che richiede etichettature sicure e conformi. Il food & beverage continua a dominare in termini di volume, sebbene spesso con formati di etichette alternativi. Il segmento cosmetico e della cura personale resta uno spazio dinamico per tirature brevi e finiture di alta gamma».
Quali sono le principali innovazioni tecnologiche che stanno influenzando il settore delle etichette?
«Le macchine ibride (digitale + flessografica), la pre-stampa e l’automazione della produzione basate sull’intelligenza artificiale, e l’integrazione intelligente dei sistemi MIS stanno trasformando la produzione. La stampa inkjet sta evolvendo rapidamente con miglioramenti in velocità e flessibilità dei substrati. L’edge computing e l’intelligenza artificiale distribuita emergono come facilitatori di ambienti produttivi intelligenti. La convergenza tra narrow e mid web con il packaging flessibile apre nuove opportunità per i converter di etichette».
Come sta evolvendo l’integrazione tra stampa e sistemi intelligenti (es. etichette smart, RFID, NFC)?
«L’integrazione delle etichette smart si sta espandendo costantemente, specialmente in ambito farmaceutico, logistica industriale e protezione del marchio. La stampa digitale consente serializzazione e identificazione univoca, fondamentali per applicazioni di tracciabilità o engagement del consumatore. Sta crescendo l’attenzione verso il watermarking digitale (es. tramite il progetto Holy Grail) per favorire il riciclo intelligente. Le principali sfide restano i costi, la standardizzazione e l’integrazione con le linee di confezionamento».
Quali sono le principali iniziative promosse da FINAT nell’ambito della sostenibilità?
«FINAT sta promuovendo iniziative come CELAB-Europe (per la circolarità di liner e matrice), la promozione di linee guida armonizzate per il Design for Recycling e la rappresentanza del settore nello sviluppo delle normative UE come il Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR). Supportiamo anche strumenti di misurazione come le valutazioni del ciclo di vita e il calcolo della carbon footprint per consentire strategie di sostenibilità basate su dati concreti».
Appunto il PPWR: come stanno rispondendo i membri FINAT alle normative europee?
«C’è un forte coinvolgimento all’interno della comunità FINAT. I membri stanno ripensando design delle etichette, substrati e processi produttivi per allinearsi ai requisiti di riciclabilità, riutilizzo e contenuto riciclato. Tuttavia, permangono preoccupazioni sulla complessità e fattibilità dell’implementazione del PPWR, soprattutto nella sua forma attuale. FINAT svolge un ruolo proattivo di mediazione con i decisori politici, promuovendo soluzioni pratiche e favorevoli all’innovazione».
Si sta facendo reali passi avanti nella riciclabilità di etichette e liner? Quali sono i principali ostacoli ancora da superare?
«Sì, i progressi sono evidenti – il riciclo di PET e liner in carta si sta espandendo e adesivi lavabili e facestocks monomateriale sono sempre più disponibili. Tuttavia, l’adozione è limitata da infrastrutture di raccolta frammentate, mancanza di armonizzazione e difficoltà tecniche nella separazione degli adesivi e nei packaging multistrato. Collaborazione migliorata e investimenti lungo tutta la filiera sono essenziali».
Quali sono gli obiettivi principali di FINAT nel supportare i propri membri nell’attuale scenario di mercato?
«FINAT mira a connettere e potenziare la comunità delle etichette tramite lo scambio di conoscenze, guida normativa e promozione dell’innovazione. Facilitando la collaborazione lungo la filiera, fornendo intelligence di mercato (ad esempio tramite FINAT RADAR) e rappresentando gli interessi dei membri. Inoltre, stiamo lanciando nuove piattaforme formative per attrarre e sviluppare giovani talenti e sostenere la competitività a lungo termine del settore».



