Il cambio generazionale nelle aziende grafiche è cruciale per l’evoluzione e il successo, ma richiede una gestione attenta. Le nuove generazioni delle aziende devono aggiornarsi su vari fronti — organizzativo, tecnico e commerciale — ricercare nuove idee, approcciare il cliente con soluzioni e alternative al passo con i tempi e con i mercati, mantenendo aggiornate le tecnologie e gli operatori. Questo cambiamento coinvolge non solo la gestione quotidiana, ma anche l’adozione di nuove tecnologie e approcci verso collaboratori e clienti. Il rischio di non adeguarsi è la stagnazione o la perdita di posti di lavoro
I tempi cambiano per tutte le professioni e per le rispettive attività; i negozi si devono confrontare con i centri commerciali, le panetterie propongono al cliente altri servizi, le aziende grafiche devono competere con il print on demand. Di fronte a questi cambiamenti determinati dai mercati globalizzati è evidente che si devono aggiornare anche i metodi della gestione delle aziende grafiche, indipendentemente che siano di proprietà di una famiglia di imprenditori o che coinvolgano azionisti. Definire oggi le aziende Arti Grafiche a nostro parere è fuori tema, si devono trasformare infatti in Tecniche Grafiche. Per comprendere la differenza tra Arti e Tecniche, va ripercorsa in breve la storia della stampa almeno fino agli anni ’80. A quei tempi per realizzare uno stampato, i vari operatori si potevano realmente definire “artisti”, dovendo conoscere e anche prevedere il risultato sin dall’inizio del processo non avendo un riscontro oggettivo nei vari passaggi. Il testo dalla tipografia era gestito in fotocomposizione e non impaginato, la selezione dei colori delle immagini avveniva in fotomeccanica (camera oscura) utilizzando reprocamere e ingranditori utilizzando per la selezione dei colori in quadricromia i filtri RGB ottenendo pellicole trasparenti con la gelatina fotografica di colore nero. Per le correzioni si interveniva sulle pellicole con “acidi e sgarzini”, ma non vedendo i colori e di conseguenza il risultato in stampa, tutto era gestito dall’esperienza professionale acquisita in molti anni facendo il lavoro. Pellicole con immagini, testi, ecc. successivamente erano trasferite in fotoincisione che provvedeva a incollare su film trasparenti (astralon) indispensabili per trasferirle tramite un processo fotografico sulle forme di stampa i vari colori (C,M,Y,K, e Spot) per ottenere le lastre offset, i fotopolimeri flessografici e i cilindri rotocalco, ecc. In pochi anni le Arti Grafiche hanno subito (e subiranno ancora) cambiamenti tecnologici orientati sempre più al “digitale” obbligandoci a un costante aggiornamento professionale, organizzativo e imprenditoriale. Oggi la prestampa è esclusivamente digitale, a gestire il processo è in molti casi solo una persona che deve conoscere tutte le fasi produttive. I rapidi aggiornamenti di software, formati di PDF, impostazioni dei RIP, infinite tipologie di materiali, inchiostri e combinazioni per le nobilitazioni in stampa e post stampa non sono facile da gestire sia per il personale ma anche per dirigenti, responsabili commerciali, tecnici e imprenditori. Un radicale cambiamento di mentalità non è facile, ma le aziende grafiche devono trasformarsi da “artigiane a industrie” indipendentemente dalle dimensioni, dal numero di addetti e fatturato. Argomenti ben noti a tutti non solo nelle aziende grafiche, a nostro parere poco considerati, in molti casi ritenuti marginali e non importanti.
Competenze e norme
La sopravvivenza delle aziende dipende dalle decisioni imprenditoriali che coinvolge la riorganizzazione a tutti i livelli. Aziende grafiche che hanno rinnovato le tecnologie di prestampa, stampa e post stampa in molti casi mantengono un metodo e una organizzazione “artistica e creativa”, molto meno tecnica avendo a disposizione software e tecnologie avanzate ma gestite in modo “artigianale”. Evitiamo di addentrarci su argomenti e mansioni specifiche, ricordando che oltre alle proprie competenze è indispensabile per gli imprenditori la conoscenza di regole e norme. Argomenti da conoscere non solo per soddisfare le esigenze del cliente ma per essere al passo con gli altri competitor internazionali. Le nuove generazioni di imprenditori non possono sfuggire al passaggio di proprietà dell’azienda e nemmeno sottovalutare l’organizzazione e le competenze non solo dei collaboratori ma anche dei fornitori.
Il cambiamento generazionale nelle aziende grafiche, cartotecniche, imballaggio flessibile, etichette, ecc. è una sfida per imprenditori, direzione e collaboratori a tutti i livelli. Un cambiamento che a piccoli passi o in modo radicale si deve attuare. Cambiamenti che sono una grande opportunità per rinnovarsi e per garantire all’azienda di essere competitiva in un mercato globale che si trasforma rapidamente. Per raggiungere i risultati sia imprenditoriale sia professionali si richiede a tutti la capacità e l’impegno di essere, non solo coinvolti, ma convinti che per suggerire gli obiettivi si deve collaborare in modo rapido e sinergico.
L’imprenditore che passa il “testimone” (da padre a figlio) dà inizio a un nuovo percorso che prevede almeno delle certezze nelle capacità di chi si assume la responsabilità di gestire la squadra: competenza, abilità, accelerazione. La fase di competenza è molto importante e se non si hanno le capacità mette in discussione la possibilità di vincere. L’abilità consiste nell’organizzare la squadra assegnando a ognuno il ruolo che è più consono alle sue competenze, l’accelerazione sta nel mantenere allenata la squadra e se qualcuno non è in grado di gareggiare avere la certezza e la determinazione di sostituirlo, alternativa non si vince la gara. Il passaggio generazionale è un argomento di cui si parla da anni. Da circa quindici anni sono innumerevoli le aziende grafiche che hanno attuato il passaggio del testimone da una mano all’altra, in alcuni casi disastroso. Siamo consapevoli che il passaggio e la presa in carico delle varie responsabilità a garanzia del futuro dell’impresa non è una cosa facile, serve pianificare attentamente tutte le fasi di accompagnamento verso il momento dell’effettivo trasferimento che se tra padre e figlio o affiatati soci non si può attuare se non si è certi che chi prende in mano le redini abbia specifiche competenze nel suo DNA. Se il passaggio avviene all’interno della famiglia in alcuni casi si devono affrontare situazioni sgradevoli, capita che ci siano perplessità e paure e serve una buona dose di coraggio per affrontare gli argomenti e prendere le opportune decisioni, meglio essere supportati o anche delegare queste valutazioni a una terza parte estranea alla famiglia e all’azienda.
COME AFFRONTARE IL PASSAGGIO
Alcune dinamiche che potrebbero emergere in un nuovo contesto imprenditoriale:
1. Cultura aziendale: I valori e la cultura aziendale subiscono aggiustamenti e modifiche in seguito al cambio generazionale. Le nuove generazioni di imprenditori devono favorire un ambiente di lavoro più collaborativo, flessibile e inclusivo. Essere sensibili e motivare i dipendenti genera effetti positivi in tutta l’azienda sia per i rapporti interpersonali sia per quelli produttivi.
2. Leadership e gestione del cambiamento: La transizione tra la precedente e la nuova generazione richiede una leadership capace di pianificare e successivamente gestire il cambiamento non solo a parole. Si devono pianificare e condividere i cambiamenti verificando in breve tempo i risultati e non attendere troppo tempo a modificarli o a cambiarli. Le nuove generazioni di imprenditori se conoscono i flussi aziendali (non solo per sentito dire) possono adottare uno stile di leadership più orientato alla partecipazione e all’empowerment in base anche alla cultura e all’apertura mentale dei collaboratori presenti in azienda, evitando un approccio più padronale.
3. Formazione e competenze: I giovani imprenditori dovrebbero essere più attenti non solo all’acquisto delle tecnologie ma alle reali competenze di chi le utilizza, valutando attentamente i risultati ottenuti evitando sprechi su tutti i fronti. Le aziende necessitano di competenze più moderne, con maggiore conoscenza non solo nell’uso dei software sia gestionali come di produzione dei file, utilizzando più professionalmente sia le tecnologie analogiche sia quelle digitali. È fondamentale garantire una continuità nel trasferimento delle competenze tra la “vecchia e nuova” generazione confrontando le differenti esperienze, dal gestionale alla produzione. L’esperienza è importante, di conseguenza va trasmessa alle nuove generazioni, ma adattandola all’evoluzione.
4. Marketing e comunicazione digitale: Con il passaggio generazionale, le aziende devono adattarsi alle nuove modalità di comunicazione, sfruttando oltre alla carta, i social media, il web marketing e altre strategie digitali per raggiungere nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti. Innovazioni tecnologiche non solo sulla carta, sul packaging, imballaggio flessibile ma anche per chi, per esempio, ha difficoltà a leggere facilmente un testo (ipovedenti) suggerendo ai clienti file PDF, eBOOK, ecc., che i computer tramite software possono leggere. Carta e digitale che si integrano al servizio del consumatore e a vantaggio commerciale dell’azienda grafica.
5. Innovazione tecnologica: Le nuove generazioni sono più inclini all’adozione di nuove tecnologie digitali, cosa vera se si fa riferimento all’utilizzo di smartphone, molto meno se si tratta di automatizzare alcune fasi produttive, vedendo molti impaginati senza stili, la scelta di colori non idonei, PDF inutilizzabili che si devono sistemare, ecc., devono essere incentivate (imposte) e quando possibile implementare flussi automatici. L’imprenditore che dispone di personale aggiornato ha grandi vantaggi, perché agevola i differenti processi produttivi, un miglioramento dell’efficienza operativa, l’ottimizzazione dei tempi, una migliore qualità e meno rischi di sprechi e contestazioni.
6. Sostenibilità: Le giovani generazioni di imprenditori tendono a essere più sensibili alle questioni ambientali, promuovendo pratiche più ecologiche. Nelle aziende grafiche e cartotecniche, ciò potrebbe significare una spinta verso l’uso di materiali riciclati, inchiostri a base vegetale, implementare processi produttivi a basso impatto ambientale con minori sprechi di materiale non solo a vantaggio della natura ma anche dell’azienda.