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Lecta si allinea al Regolamento Europeo sulla Deforestazione

Lecta conferma il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale aderendo pienamente al Regolamento Europeo sulla Deforestazione (EUDR), la nuova normativa UE volta a contrastare la deforestazione e il degrado forestale nelle catene di fornitura.

In vista dell’entrata in vigore del Regolamento prevista per il 30 dicembre 2025, Lecta ha già definito nuovi procedimenti interni e sta adeguando i propri sistemi informatici per garantire la piena conformità ai requisiti normativi.

Consapevole che il legno, materia prima rinnovabile alla base dei propri prodotti, proviene da boschi e piantagioni forestali da tutelare, Lecta considera l’approvvigionamento responsabile e la tracciabilità delle materie prime aspetti centrali del proprio modello produttivo, operando secondo un rigoroso sistema di Catena di Custodia.

L’impegno di Lecta verso l’EUDR si inserisce in una visione più ampia di responsabilità ambientale, testimoniata anche dalla pubblicazione di un documento di Domande frequenti (FAQ) disponibile sul sito aziendale, pensato per supportare i clienti nella comprensione del nuovo regolamento e delle azioni intraprese dal Gruppo.

La sostenibilità è un valore fondante per Lecta, che continuerà a lavorare per contribuire alla creazione di un futuro più responsabile e rispettoso dell’ambiente.

Gipea, la nuova era delle etichette

Il mercato delle etichette autoadesive sta vivendo un momento di trasformazione. A guidarlo sono l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e la sostenibilità. Gipea, il Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive, accompagna le aziende in questo percorso, offrendo formazione, consulenza e analisi di settore. Il presidente Stefano Salvemini racconta visioni e sfide di un comparto in continua evoluzione.

Per comprendere lo stato attuale del comparto, la prima domanda riguarda le tendenze in atto. Stefano Salvemini individua una fase di consolidamento, in cui la qualità del servizio e l’innovazione sono gli asset cruciali: «Negli ultimi anni, le etichette adesive hanno progressivamente sostituito altre tecniche di etichettatura, contribuendo a una crescita costante del mercato. Oggi il settore è giunto a una fase di stabilità e maturità, in cui la qualità del servizio e l’innovazione tecnologica assumono un ruolo centrale. I trend che osserviamo, e che sono comuni anche ad altri segmenti del packaging, sono la ricerca di una sempre maggior sostenibilità e l’ottimizzazione dei materiali».

L’obiettivo quindi non è solo crescere in volume, ma migliorare in efficienza, in impatto ambientale e in capacità di risposta al cliente. Da qui si innesta il tema della trasformazione digitale. Alla domanda su come stiano cambiando le tecnologie e i processi produttivi, Salvemini spiega: «Il tentativo di aumentare i volumi di vendita spinge gli etichettifici a concentrarsi sulla razionalizzazione dei processi e sul miglioramento dei servizi. Oggi quasi tutte le aziende del settore hanno integrato la stampa digitale accanto agli impianti tradizionali, rendendo la produzione più flessibile e adattabile. Tuttavia, questa innovazione, sebbene necessaria, non è sufficiente. L’Industria 4.0, inizialmente adottata grazie agli incentivi, deve ancora esprimere parte del suo potenziale. Il suo impatto potrebbe essere dirompente, ma molte aziende non hanno ancora sfruttato appieno le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dall’automazione avanzata».

L’efficienza non è dunque solo una questione di impianti, ma anche di cultura e visione industriale. E per stare al passo con i mercati servono nuovi modelli, anche in termini di responsabilità ambientale.

L’etichetta sostenibile esiste (e si evolve)

Sempre più spesso, le aziende e i consumatori chiedono soluzioni sostenibili, anche nel packaging secondario e terziario. Salvemini conferma quanto il tema sia ormai imprescindibile: «La sostenibilità è un tema che coinvolge molteplici aspetti. La sostenibilità sociale è ormai un criterio imprescindibile, per questo Gipea consiglia ai suoi associati una selezione attenta di fornitori certificati e sensibilizza sulle pratiche di diversità e inclusione (D&I). Sul fronte ambientale, è necessario collaborare lungo tutta la filiera – dal produttore di materie prime al confezionatore finale – per sviluppare soluzioni a basso impatto ecologico. Gipea supporta le aziende in questo percorso, offrendo formazione attraverso convegni e iniziative sugli aggiornamenti normativi».

L’etichetta del futuro dovrà dunque rispondere a una pluralità di criteri: essere riciclabile, compatibile con il contenitore, prodotta con materie prime a basso impatto, ma anche espressione di una filiera attenta all’etica del lavoro. In questo quadro, anche la personalizzazione rappresenta una leva cruciale. «La personalizzazione è uno dei principali punti di forza delle etichette adesive rispetto ad altre soluzioni di packaging. Con le nostre tecnologie, è possibile gestire piccoli lotti con numerose varianti senza eccessivi costi di produzione. Per affrontare questa domanda crescente, gli etichettifici stanno investendo non solo in impianti di stampa digitale, ma anche in software interconnessi che permettono di gestire efficacemente un gran numero di microcommesse in tempi brevi».

Dunque non solo hardware e materiali, ma anche soluzioni software che rendono possibile una gestione snella, precisa e modulare della produzione, in linea con le esigenze sempre più variabili dei clienti. « La tendenza predominante riguarda la richiesta di lotti sempre più piccoli con tempi di consegna ridotti. Questa esigenza è più marcata in alcuni settori, come quello del private label, dove la rapidità e la personalizzazione sono fattori determinanti per la competitività».

Innovazione, criticità e prospettive future

Le innovazioni riguardano anche i materiali, che diventano parte integrante della strategia di comunicazione e sostenibilità. Spiega infatti Salvemini: «Le innovazioni più significative riguardano i materiali di supporto, con lo sviluppo di soluzioni che migliorano la comunicazione del prodotto. Cruciale l’ottimizzazione dei materiali e la tendenza di andare a realizzare delle etichette che permettano di prevedere lo stesso smaltimento per etichetta e contenitore su cui è applicata. Per scoprire le ultime novità, attendiamo con interesse il prossimo Labelexpo, che sarà un’occasione ideale per conoscere le nuove proposte del settore».

Ma se l’innovazione corre, non mancano gli ostacoli. Alle sfide tecnologiche si sommano criticità strutturali e congiunturali che mettono alla prova le imprese: «Le difficoltà che il settore affronta riflettono le sfide generali dell’industria manifatturiera. L’incertezza geopolitica e macroeconomica influenza negativamente la stabilità del mercato. Inoltre, trovare giovani da inserire nelle aziende, anche senza una formazione specifica, sta diventando sempre più complesso. Questa carenza di personale qualificato rappresenta una sfida importante per il futuro del settore».

Serve quindi una strategia a lungo termine, che sappia investire nelle persone e nelle tecnologie, con uno sguardo consapevole sui mutamenti globali. Le prospettive per il futuro, tuttavia, non mancano. Salvemini conclude delineando un’agenda di priorità condivisa: «Gipea si impegna a offrire ai propri soci uno sguardo ampio sulle sfide future e sulle strategie per affrontarle. Sebbene non sia possibile influenzare le dinamiche geopolitiche, l’associazione invita i propri soci a partecipare a momenti di approfondimento sulla tematica e a restare sempre informati per mantenere uno sguardo ampio sull’attualità che arricchisca la visione imprenditoriale. Inoltre, nel prossimo futuro, le aziende dovranno investire sempre più nell’automazione dei processi, nell’intelligenza artificiale e nella formazione del personale. Il futuro del settore dipenderà dalla capacità di adattarsi e di innovare: il lavoro manuale sarà progressivamente sostituito da processi altamente automatizzati, richiedendo competenze sempre più orientate alla gestione e all’ottimizzazione tecnologica».

Il mondo delle etichette autoadesive, perciò, è tutto fuorché statico: è un laboratorio dinamico di innovazione continua, dove tecnologia, sostenibilità e talento umano si intrecciano per dare forma a un settore pronto a trasformarsi. E dove un piccolo supporto adesivo può diventare la sintesi perfetta di una grande rivoluzione.

Two Sides Trend Tracker 2025, i consumatori scelgono il packaging in carta

Secondo l’ultima edizione del sondaggio biennale Two Sides Trend Tracker 2025, i consumatori europei stanno premiando il packaging a base di carta come la scelta sostenibile per eccellenza. Compostabilità, riciclabilità e basso impatto ambientale sono i criteri che spingono sempre più persone verso soluzioni in carta/cartone, preferite in 9 categorie su 15 rispetto ad altri materiali.

L’indagine, condotta su oltre 12.000 consumatori in tutta Europa, ha messo a confronto diversi materiali di imballaggio (carta, vetro, plastica, metallo) valutandoli per riciclabilità, compostabilità, impatto ambientale e facilità d’uso. I risultati parlano chiaro:

  • Il 75% considera la carta/cartone il materiale più adatto al compostaggio domestico e alla biodegradabilità
  • Il 53% la definisce la scelta migliore per l’ambiente
  • Il 51% la ritiene la più facile da riciclare

Chi deve guidare il cambiamento?
Un dato particolarmente rilevante riguarda la percezione delle responsabilità ambientali: il 39% degli intervistati afferma che dovrebbero essere i governi e le autorità locali a guidare la riduzione degli imballaggi monouso non riciclabili. Seguono aziende e grande distribuzione (22%) e i produttori di imballaggi (20%). Solo il 19% attribuisce la responsabilità principale ai singoli individui, segnalando una forte richiesta di interventi sistemici e normativi.

I dati Eurostat confermano il ruolo centrale della carta nel panorama del riciclo europeo:

  • Carta e cartone: 79%
  • Metallo: 77%
  • Vetro: 76%
  • Rifiuti elettronici: 43%
  • Plastica: 41%

Una risposta concreta alla sfida ambientale
Con la crescente attenzione a ridurre i rifiuti plastici e l’impronta di carbonio, la carta si distingue come un’alternativa valida: è rinnovabile, riciclabile, facilmente compostabile e biodegradabile. Inoltre, risponde a esigenze pratiche e comunicative – è leggera, versatile e altamente personalizzabile, rendendola ideale anche per le strategie di branding eco-consapevoli.

Tuttavia, il report evidenzia anche la necessità di maggiore educazione del consumatore: occorre chiarire il ciclo di vita dei materiali e sfatare miti sulla sostenibilità della carta.

“C’è slancio intorno alla carta, e dobbiamo alimentarlo,” afferma Jonathan Tame, Managing Director di Two Sides Europe.
“I consumatori si fidano della carta perché riflette i loro valori: sostenibilità, semplicità e responsabilità. Il nostro compito è rafforzare questa fiducia con trasparenza e dati concreti.”

Il riepilogo pubblico dei risultati è disponibile sul sito twosides.info/trend-tracker-2025.
Il dataset completo, suddiviso per paese, età e genere, è riservato ai membri Two Sides o acquistabile.

Informazioni sull’indagine
Il sondaggio è stato commissionato da Two Sides e condotto a gennaio 2025 da Toluna, su un campione globale di 12.400 consumatori in Europa, Stati Uniti, Sud America, Oceania e Sudafrica. L’obiettivo è esplorare le percezioni e le preferenze verso stampa, carta, packaging a base di carta e prodotti tissue.

Landa Digital Printing dichiara bancarotta: debiti e crisi di liquidità

Landa Digital Printing ha presentato istanza di fallimento a causa di gravi difficoltà finanziarie. Secondo quanto riportato da fonti israeliane, tra cui il portale tech Ctech, l’azienda ha accumulato circa 516 milioni di dollari di debiti e si trova a fronteggiare una grave crisi di cassa in seguito al ritiro improvviso dei finanziamenti da parte degli azionisti.

Il quotidiano finanziario Calcalist riporta che Landa Digital Printing ha registrato perdite per 312 milioni di dollari tra il 2022 e il 2023. I ricavi ammontano a 35 milioni di dollari nel 2022 e 47 milioni nel 2023, ma le perdite sono aumentate a causa degli interessi maturati sui prestiti da parte degli azionisti, successivamente convertiti in capitale. Al momento, la società non ha pubblicato bilanci certificati per l’anno 2024.

In un comunicato diffuso il 29 giugno 2025, Landa Digital Printing ha confermato la sospensione del supporto finanziario da parte degli azionisti, dichiarando l’apertura di una fase critica per la sopravvivenza dell’azienda. Il 30 giugno, il tribunale ha concesso a Landa 14 giorni di sospensione delle azioni legali, per permettere all’azienda di riorganizzarsi.

La società ha avviato una profonda ristrutturazione interna, con tagli al personale e misure di riduzione dei costi. Nel settore si discute ora dell’eventualità di una acquisizione da parte di un player più grande, anche se non sono stati confermati colloqui ufficiali. Alcuni osservatori hanno paragonato la situazione all’acquisizione di Indigo da parte di HP nel 2002, altra impresa fondata da Landa.

Bo-oks, la ricerca per immagini per scegliere il prossimo libro da leggere

Bo-oks, la piattaforma digitale dedicata all’editoria indipendente, ideata e realizzata da 4Graph, introduce un algoritmo innovativo che analizza le foto per suggerire titoli in linea con emozioni, stile e ispirazione del momento.

Scegliere cosa leggere non è mai stato così semplice (e sorprendente). Su Bo-oks è disponibile la nuova e inedita funzione “cerca per immagini”: un algoritmo basato su intelligenza artificiale analizza una foto caricata dall’utente per proporre libri personalizzati e in sintonia con lo stato d’animo e le suggestioni visive dell’immagine.

Un’innovazione unica nel mondo dei libri, che offre un’esperienza di lettura intuitiva, emozionale e creativa. Basta accedere alla piattaforma o all’app ufficiale Bo-oks, cliccare su “aggiungi un’immagine” nella barra di ricerca, caricare uno scatto – o farlo in tempo reale – e lasciarsi guidare dall’intelligenza artificiale.

Il sistema sfrutta il deep learning per decifrare elementi visivi come colori, atmosfere, volti ed emozioni, trasformandoli in suggerimenti di lettura coerenti e originali. Presentata in anteprima al Salone del Libro 2025, la funzione ha conquistato il pubblico per la sua immediatezza e il suo potenziale creativo.

Più di 3.000 titoli disponibili, anche in versione cartacea

Oltre alla nuova ricerca per immagini, Bo-oks ha rinnovato l’interfaccia desktop e lanciato la nuova app ufficiale, che semplifica l’accesso al profilo personale e alla lettura in streaming. La piattaforma offre oltre 3.000 titoli tra romanzi, racconti e saggi contemporanei, disponibili sia in formato digitale sia stampati on demand grazie alla collaborazione con la tipografia ecosostenibile 4Graph.

Ogni lettura può diventare un oggetto unico: l’utente può ordinare online la propria copia cartacea, anche con dedica personalizzata, stampata su carta riciclata e con inchiostri ecologici.

ITS Angelo Rizzoli, nuovo laboratorio per il corso “Packaging Specialist”

L’industria del packaging è al centro di un’evoluzione trainata da innovazione e sostenibilità, con una crescente domanda di tecnici qualificati. A rispondere concretamente a questa esigenza è l’ITS Academy Angelo Rizzoli, che ha inaugurato un nuovo laboratorio didattico all’avanguardia per il corso ITS Packaging Specialist, finanziato con oltre 400.000 euro attraverso le risorse del PNRR.

Il laboratorio, attivo presso la sede milanese dell’Academy, rappresenta un investimento strategico per la formazione di figure professionali altamente specializzate nella progettazione di soluzioni di packaging funzionali, innovative e sostenibili, destinate a settori chiave come alimentare, farmaceutico, cosmetico e logistica.

Un corso biennale orientato al futuro del packaging

Il corso Packaging Specialist dell’ITS Rizzoli si articola in un percorso biennale che integra competenze tecniche, progettuali e normative. La didattica si basa su un modello duale, in cui oltre il 50% del tempo viene svolto in azienda o in laboratorio, garantendo un contatto diretto con il mondo produttivo.

«L’obiettivo è preparare professionisti in grado di incidere concretamente nei processi aziendali fin dal loro ingresso nel mondo del lavoro», spiega David Serenelli, responsabile Scientifico del corso. «L’approccio esperienziale è ciò che fa davvero la differenza nella formazione tecnica post-diploma».

Tecnologie avanzate per la formazione professionale

Il nuovo laboratorio è dotato di macchinari e strumentazioni professionali per la prototipazione, stampa e test dei materiali, offrendo agli studenti l’opportunità di confrontarsi con flussi di lavoro reali. Le attrezzature includono:

  • Dinamometro per tensile test, delamination, resistenza allo scivolamento (CoF), resistenza alla puntura, compressione e scoppio;

  • Elmendorf test per la resistenza allo strappo;

  • Rub test per lo sfregamento;

  • Sun Tester per la verifica della resistenza alla luce solare (Light fastness);

  • Porosimetro per la permeabilità dei supporti cartacei;

  • Isola hardware/software per la formulazione e il test degli inchiostri grassi e liquidi, con macchine di prova per la simulazione dei processi di stampa offset, flexo e rotocalco;

  • Strumentazione completa per l’analisi del colore e delle superfici stampate: spettrofotometri 0/45° e a sfera, glossmetro, microscopi, bilance di precisione (fino a 0,0001g).

In fase di valutazione l’introduzione di ulteriori dispositivi, tra cui un plotter da stampa roll2roll e a letto piano, un tavolo da taglio digitale per la prototipazione e una linea automatica con braccio robotico collaborativo per la simulazione del confezionamento e l’ispezione finale.

Project work e collaborazione con il mondo produttivo

Elemento distintivo del corso è la collaborazione con aziende e associazioni del settore. Gli studenti partecipano ogni anno a project work che simulano brief reali di progettazione e testing. In particolare, l’anno accademico in corso vede il coinvolgimento degli studenti in una ricerca promossa da TAGA Italia, volta allo sviluppo di un metodo per identificare e comunicare correttamente i colori spot nella stampa, con l’obiettivo di evitare errori cromatici nella filiera del packaging.

Una realtà di eccellenza nella formazione tecnica

L’ITS Academy Angelo Rizzoli, fondato nel 2010, è tra gli istituti più longevi e premiati d’Italia. Nato per formare professionisti nel settore ICT, ha ampliato negli anni la propria offerta formativa, diventando un punto di riferimento nazionale per la comunicazione, l’industria 4.0 e le tecnologie avanzate.

Grazie a una rete consolidata di aziende, associazioni, enti di ricerca, università e agenzie, l’ITS Rizzoli accompagna ogni anno centinaia di giovani verso una carriera professionale concreta, combinando passione, competenze e innovazione.

Durst Group, Johann Strozzega è il nuovo director global sales graphics

Da sinistra: Christian Harder, chief sales officer; Johann Strozzega, director global sales graphics; Christoph Gamper, CEO e comproprietario di Durst Group

Durst Group annuncia la nomina di Johann Strozzega come nuovo director global sales graphics. La designazione rappresenta un importante passo strategico per l’azienda altoatesina, che consolida così la propria struttura commerciale globale nel segmento Graphics.

Strozzega succede a Christian Harder nella guida delle vendite Graphics

La nomina segna il passaggio di testimone da Christian Harder, chief sales officer di Durst Group dal 2021, che ora potrà focalizzarsi sulle strategie globali del Gruppo e sulle sinergie con le diverse Business Unit.

«Johann ha dimostrato negli anni una leadership solida e visione strategica – afferma Harder –. Sono certo che saprà guidare il team Graphics verso nuovi traguardi di crescita».

Una visione condivisa e continuità operativa

La collaborazione tra Harder e Strozzega, avviata nel segmento Ceramic Printing, garantisce continuità e coerenza strategica nella transizione. «È un onore assumere questo ruolo – dichiara Strozzega –. Ringrazio Christian e il CEO Christoph Gamper per la fiducia. Insieme al team, lavoreremo per rafforzare la leadership di Durst nel mercato Graphics».

Rafforzamento manageriale per una crescita internazionale

Secondo il CEO Christoph Gamper, la scelta di Strozzega riflette l’approccio meritocratico e lungimirante del Gruppo: «Non premiamo lo status, ma le competenze e la capacità di visione. Strozzega incarna perfettamente questi valori».

Lara Botta eletta presidente dell’Unione Grafici Cartotecnici e Trasformatori di Milano 2025-29

Si è tenuta il 1° luglio presso la sede di piazza Castello a Milano l’Assemblea Privata dell’Unione Industriali Grafici Cartotecnici Trasformatori Carta e Affini della Città metropolitana di Milano, durante la quale Lara Botta (BOTTA EcoPackaging) è stata eletta presidente Unione GCT Milano per il quadriennio 2025-29.

Lara Botta è attualmente vicepresidente presso BOTTA EcoPackaging, azienda specializzata in imballaggi in cartone ondulato e in soluzioni di packaging sostenibile. Milanese di nascita, con esperienza e visione internazionale, ha condotto l’impresa di famiglia a riconoscimenti quali Imprese Vincenti di Banca Intesa, TecnoVisionaria, Esperta di Packaging Sostenibile da Comieco, Top 100 EU Digital Champion del Financial Times, Miglior PMI a guida femminile e vincitrice del Packaging Excellence Award USA. Botta ricopre diversi ruoli in associazioni imprenditoriali nazionali ed è particolarmente attiva su fronti quali parità di genere e innovazione sostenibile.

Al centro del programma della neo presidente la continuità operativa e qualitativa su alcuni servizi core associativi (come quelli sindacali e legati alla formazione), ma anche la capacità di ascolto degli Associati per ampliare l’offerta ed essere vicini ai nuovi bisogni operativi delle aziende. Importante sviluppare la business community associativa, valorizzando i legami sia con la categoria (Assografici), sia con il Territorio (Assolombarda).

Insieme a Lara Botta è stata eletta anche la nuova squadra di vicepresidenti che accompagneranno la presidente per il biennio 2025-27:

  • Federico Bandecchi, Rotolito SpA;
  • Carla Croso, Saccarta SpA;
  • Sergio Pedrazzini, Gruppo Editoriale San Paolo;
  • Fabio Testa, DTD Packaging Srl.

Xerox completa l’acquisizione di Lexmark, unendo due protagonisti del settore

Xerox ha completato oggi l’acquisizione di Lexmark da Ninestar Corporation, PAG Asia Capital e Shanghai Shouda Investment Centre. La transazione, valutata 1,5 miliardi di dollari, comprensivi di debito netto e passività assunte, segna una tappa significativa nella trasformazione strategica dell’azienda e rafforza il suo impegno a fornire soluzioni innovative per il posto di lavoro in un ambiente ibrido in continua evoluzione.

Steve Bandrowczak, Ceo di Xerox

“Da tempo ammiriamo la solida reputazione di Lexmark nel settore della stampa e dei servizi di stampa gestiti, la solida base di clienti e partner e la presenza globale. Nel corso degli anni abbiamo costruito una partnership collaborativa e oggi portiamo il nostro business a un livello superiore”, ha dichiarato Steve Bandrowczak, Chief Executive Officer di Xerox. “Insieme, potremo ottenere un maggiore successo per i nostri clienti e partner grazie a un portafoglio più ampio di soluzioni di stampa e di stampa gestita, portando avanti la nostra reinvenzione e consolidando il nostro percorso verso una crescita redditizia a lungo termine”.

Allen Waugerman, presidente e Ceo di Lexmark

“Oggi è un momento cruciale per Xerox e Lexmark: queste due grandi aziende si uniscono per plasmare il futuro del settore della stampa”, ha dichiarato Allen Waugerman, che con questa chiusura lascia la carica di presidente e chief executive officer di Lexmark. “Guidare Lexmark è stata un’opportunità incredibile e non vedo l’ora di raggiungere i risultati che ci attendono”.

Steve Bandrowczak rimarrà Ceo di Xerox con un team esecutivo composto da leader di Xerox e Lexmark. Il team dirigenziale unificato è strutturato in modo da accelerare l’innovazione e la scalabilità, sfruttando il profondo patrimonio di talenti di entrambe le società.

L’azienda combinata servirà oltre 200.000 clienti in più di 170 Paesi e gestirà 125 impianti di produzione e distribuzione in 16 Paesi.

“Con l’acquisizione di Lexmark, Xerox è ora tra i primi cinque in tutti i principali segmenti di stampa ed è leader di mercato nei servizi di stampa gestiti. Questa combinazione strategica rafforza il nostro core business aggiungendo esposizione a settori in crescita del mercato della stampa, capacità produttiva e ampliando la nostra portata distributiva”, ha dichiarato Bandrowczak. “La transazione accelera la nostra reinvenzione, migliorando il mix di ricavi provenienti da mercati in crescita e consentendo un’ulteriore crescita a lungo termine dell’utile operativo rettificato grazie alla semplificazione strutturale. Unendo due portafogli complementari e approfondendo le nostre capacità, siamo meglio equipaggiati che mai per fornire soluzioni innovative e end-to-end che portano al successo i nostri clienti in ogni area geografica e settore”.

L’acquisizione, annunciata appena prima di Natale 2024 e conclusasi nei termini previsti, presenta un’elevata coerenza industriale: Xerox e Lexmark dispongono di operazioni complementari, con punti di forza e aree di mercato ben differenziate. L’unione darà vita a un operatore verticalmente integrato, in grado di progettare, produrre, distribuire e gestire apparecchiature di stampa e servizi MPS (Managed Print Services) su scala globale. Il nuovo portafoglio, equilibrato e completo, coprirà tutte le aree geografiche e i principali segmenti di clientela, sia sul fronte hardware che sui servizi avanzati di gestione documentale.

Prospettive di crescita

Lexmark è riconosciuta come protagonista nel mercato in forte espansione delle stampanti A4 a colori e dei relativi materiali di consumo, con margini di sviluppo significativi anche nella categoria delle apparecchiature A3 grazie alla propria piattaforma OEM. Una volta completata la fusione, Xerox potrà contare su un portafoglio prodotti ancora più articolato, rafforzando la propria value proposition verso i clienti e stimolando la crescita complessiva, sia sulle linee di prodotto tradizionali sia sulle soluzioni MPS. Si intravedono inoltre opportunità aggiuntive per incrementare la penetrazione dei Digital Services avanzati e delle soluzioni IT integrate.

Da spin-off di IBM ad azienda cinese. Ora il ritorno alla proprietà USA

Lexmark International, Inc. nasce nel 1991 come spin-off della divisione stampanti di IBM. La nuova società ereditò non solo la tecnologia, ma anche una solida esperienza industriale nel printing, trasferendosi a Lexington, Kentucky, da cui deriva il marchio “Lexmark” (Lex- per Lexington, -mark da “mark” inteso come segno/stampa).

Negli anni immediatamente successivi alla fondazione, Lexmark si consolidò come fornitore di stampanti per uso domestico e professionale, capitalizzando la base clienti IBM e avviando un progressivo sviluppo di tecnologie proprietarie.

Negli anni ’90 Lexmark ha investito fortemente nel segmento delle stampanti inkjet, puntando sulla fascia consumer, mentre parallelamente ha sviluppato tecnologie laser dedicate alle imprese, caratterizzate da alta produttività e costi copia contenuti.

Tra le innovazioni più rilevanti l’introduzione di motori di stampa laser progettati internamente, la sperimentazione di chip di gestione per cartucce, utili a migliorare sicurezza e autenticità dei consumabili e l’adozione di tecnologie per la riduzione del consumo energetico.

Con l’inizio degli anni 2000, Lexmark ha progressivamente migrato verso dispositivi multifunzione (MFP), in grado di integrare stampa, scansione, copia e fax in un’unica piattaforma. Questa transizione ha reso Lexmark competitiva nel nascente mercato dei Managed Print Services (MPS), grazie anche a software proprietari per la gestione documentale (print management e workflowautomation).

Dal 2010, con l’acquisizione di Perceptive Software, Lexmark ha costruito un’offerta ampia di Enterprise Content Management (ECM), estendendo la propria value proposition verso la gestione digitale dei processi documentali complessi, come archiviazione, compliance normativa e automazione dei flussi di lavoro.

Questa strategia ha reso Lexmark un fornitore di soluzioni end-to-end, in grado di accompagnare la trasformazione digitale di grandi imprese ed enti pubblici.

Nel 2016 Lexmark è passata sotto il controllo di un consorzio guidato dalla cinese Apex Technology e dal fondo di investimento PAG Asia Capital, per un valore di circa 3,6 miliardi di dollari. L’operazione era finalizzata a integrare il know-how tecnologico occidentale con le capacità produttive cinesi, in un contesto di forte competizione internazionale.

Successivamente, la divisione software — in larga parte ereditata da Perceptive Software e dalle successive acquisizioni (tra cui ReadSoft e Kofax Capture) — è stata scorporata e ceduta a Kofax nel 2017. Questo passaggio ha consentito a Lexmark di rifocalizzarsi esclusivamente sul business della stampa e dei servizi correlati.

Immagina. Puoi. Immagine? AI

Adobe Firefly continua a crescere: nuove funzioni, più velocità, e un controllo creativo sempre più raffinato. Il cuore? La funzione Text to Image, che trasforma descrizioni in immagini con uno stile tutto da guidare.

L’ultima volta che mi sono occupato di Firefly per Italia Grafica risale ad alcuni mesi fa, circa 8 o 9, non molto se li consideriamo in termini assoluti, ma a quel tempo eravamo prossimi al suo secondo compleanno, e la terza release del suo motore generativo stava giusto uscendo dalla fase di beta pubblica.

Se mi passate un parallelismo con i bambini, 8 mesi di crescita nei primi anni di vita non sono propriamente pochi, anzi, e anche il “neonato” Firefly non è rimasto a “gattonare” mentre noi facevamo altro, anzi!

Cos’è successo nel frattempo?

La famiglia dei modelli di intelligenza artificiale si è allargata con il Firefly Video Mode e le manipolazioni audio, e in termini strettamente numerici siamo passati da circa 6 miliardi di immagini generate a oltre 13 (in costante aumento).

Dati che, da soli, non dicono niente dei molti miglioramenti qualitativi occorsi ma che, in un contesto fortemente iterativo come quello dell’arte generativa, possono lasciar ben immaginare il miglioramento esponenziale a cui siamo arrivati semplicemente analizzando continuamente i dati di utilizzo raccolti dagli utenti.

L’interfaccia di lavoro è rimasta sostanzialmente la stessa, al netto di qualche marginale aggiustamento cosmetico e alla comparsa/scomparsa di elementi secondari, pertanto anche il flusso di lavoro possiamo considerarlo ormai consolidato (dell’approccio Adobe in questo senso ne abbiamo già parlato nell’articolo precedente).

Da testo a immagine

Il focus di oggi è il servizio “Da testo a immagine” (o Text to Image, se preferite l’inglese), senza dubbio il cavallo di battaglia del mondo dell’arte generativa basato su intelligenza artificiale.

Come già sicuramente saprete tutti (o quasi), si tratta di una “funzione” che consente di creare immagini a partire da descrizioni testuali, secondo processi basati su reti neurali avanzate addestrate su vasti dataset di immagini e testi, così da apprendere le relazioni tra parole e caratteristiche visive.

Lungi dall’essere l’esempio più complesso di utilizzo dell’AI, è tuttavia quello attualmente più diffuso e conosciuto, proprio perché le modalità di interazione (e relativi risultati) sono spesso alla portata anche di un’utenza non esperta.

Il cuore di tutto il processo generativo è il Prompt, la cui formulazione diventa cruciale per l’ottenimento di risultati in linea con il pensiero dell’utente, e in questo FireFly è forte di un multilinguismo che conta più di 100 linguaggi.

Riguardo la buona formulazione del prompt il web è prodigo di risorse di tutti i tipi, e in sintesi possiamo schematizzarne i punti principali come segue:

Descrizione → Specificare il soggetto, l’azione, l’ambientazione e lo stile.

                  Esempio: “Cubetto di ghiaccio, fondo scuro”

Stili e tecniche → Indicare riferimenti artistici, tecniche o stili specifici.

                  Esempio: “Illuminazione da studio, iperrealistico”

Parametri visivi → Aspetti tecnici come prospettiva, colore, composizione.

                  Esempio: “Ripresa grandangolare, elevato dettaglio, soggetto centrale”

Negazioni → Serve generalmente nei modelli avanzati per evitare dettagli indesiderati.

                  Esempio: “No acqua, no neve, nessun elemento sullo sfondo”.

Più la descrizione è dettagliata e più aumentiamo la probabilità di ottenere quello che desideriamo, ma dato che la sindrome da foglio bianco (o blocco dello scrittore) è molto diffusa, Firefly propone un’ampia serie di esempi visivi di Composizione e Stile per accompagnare la sperimentazione dell’utente nell’apprendimento e affinamento del prompt.

Figura1. La singola colonna delle impostazioni di Firefly (divisa in 3 per praticità), dove ho evidenziato le parti più significative, oggetto di questo articolo

1. La Modalità veloce

Da alcuni mesi Adobe ha introdotto questa modalità, attiva di default e presente solo nella versione 3 del modello generativo, che intende ridurre i tempi di calcolo (quindi di attesa) nei processi.

Per molti aspetti può essere considerata come una negoziazione win-win: le immagini generate sono da 512×512 pixel anziché 2048×2048, alleggeriscono quindi il carico di lavoro e i tempi di attesa di un fattore teorico di 16, ergo Adobe consuma meno e voi aspettate meno per vedere le prove. Costo: 1 credito.

Se vi piace una delle soluzioni potete ingrandirla o, per meglio dire, generarla alla risoluzione massima di 4 Mpixel e introducendo quindi più dettagli, al costo di un ulteriore credito, (l’ingrandimento riguarda tutto il set di 4 immagini a cui appartiene l’immagine scelta).

Alcuni danno più peso al fatto che, creando immagini già grandi, si spenderebbe solo 1 credito, ma il risparmio di tempo è, dal mio punto di vista, più importante che rischiare di esaurire i crediti del mio abbonamento, soprattutto quando studio i processi iterativi dei miei prompt.

2. Il modello V2

Ma come? È già operativa in pianta stabile la versione 3 e ancora parliamo della 2? Risposta breve: si.

Risposta meno breve: è l’unica che presenta impostazioni relative all’inquadratura, come se si stesse lavorando con una fotocamera “tradizionale”.

Impostazioni come l’apertura, la velocità dell’otturatore e la lunghezza focale (qui Campo visivo) non sono disponibili nei parametri della versione 3, quindi se avete queste esigenze di controllo dovrete necessariamente fare un passo indietro e gestirle da qui.

Niente impedisce comunque di determinare così l’inquadratura che più ci piace e poi indicare il risultato come riferimento di Composizione, di cui parleremo al punto seguente.

Figura2. I riferimenti usati per i test sulla Composizione

3. La Composizione

La composizione è probabilmente il punto più cruciale per la realizzazione dei nostri progetti, grazie a questa sezione infatti possiamo indicare quale struttura visiva dovrebbe rispettare il processo generativo, in combinazione con quanto descritto dal prompt. La Galleria offre di base alcune immagini che potremmo definire “di prova”, ma il divertimento inizia quando si iniziano a caricare le nostre immagini, anche (e soprattutto) creandole ad hoc per i nostri scopi.

Nel nostro caso (Figura 2) ho preparato diverse riferimenti di composizione:

– Il logo n.1 è piatto, ma FF è ugualmente in grado di restituirgli aspetti tridimensionali in relazione al prompt inserito e/o allo Stile da noi indicato;

– Il logo n.2 ha una tridimensionalità ben definita da un passaggio in Illustrator, in questo modo FF rispetterà più fedelmente i volumi, anche se il cliché del 3d a prospettiva centrale non è raro ottenerlo anche con il logo n.1;

– il logo n.3 ha una estrusione molto più particolare (anche qui grazie a Illustrator), che non potrete in alcun modo ottenere in FF se non caricando questa immagine nella Composizione. In altre parole: con il logo 1 potreste ottenere risultati analoghi a quelli del logo 2, ma in nessun caso saranno sovrapponibili a quelli del logo 3.

Il cursore dell’Intensità è fondamentale per condizionare l’impatti del riferimento sul risultato finale: spostandolo a sinistra verrà dato più credito al prompt a discapito dell’immagine di riferimento, spostandolo a destra invece verrà rispettata molto di più l’immagine di riferimento a discapito di quanto scritto nel prompt.

Le posizioni sono “soltanto” tre, ma già così c’è da perdersi tra tutte le possibili interazione che vengono generate tra queste e le prossime impostazioni.

Figura3. I risultati ottenuti con il cambio di Composizione

4. Lo Stile

Se la Composizione poteva essere al primo posto per criticità compositiva, lo Stile lo segue di certo a breve distanza, anche se questo podio sommario potrebbe presentare innumerevoli eccezioni che ne ribalterebbero l’ordine di arrivo.

Se non viene selezionato niente né viene caricata alcuna immagine, questa sezione presenta un solo cursore, quello dell’intensità visiva.

Ciò che regola questo cursore è descritto in modo molto generico dalla “i” che trovate nell’interfaccia utente, e anche nelle varie guide più o meno ufficiali viene spesso “spiegato” con delle vere e proprie supercazzole.

Proverò a dare una sintesi basata su quanto ho capito mettendo insieme quelle super… con le mie esperienze e qualche altro spunto ragionato trovato in rete durante le notti insonni: spostandolo a sinistra (sono 9 livelli) avremo risultati più basici ed essenziali, spostandolo a destra invece aumenteremo la complessità e, di conseguenza, i particolari e i dettagli.

Possiamo applicare questi comportamenti sia se il contenuto è impostato su artistico che su foto, con le opportune differenze di stile.

Trovare delle definizioni accurate e per me soddisfacenti su quanto sopra non sembra tuttavia possibile, per lo meno al momento, questo perché le interazioni con il prompt e le altre impostazioni introducono variabilità non indifferenti e, aspetto non secondario, l’arte generativa restituisce sempre risultati diversi, che sarebbero recuperabili in maniera univoca solo se fossimo in possesso del cosiddetto Seed (cioè il numero che ne codifica la generazione), e con FF questo non è attualmente esplicitato.

Possiamo parzialmente aggirare questa “mancanza” (è una scelta ben precisa di Adobe) usando due comandi a cui si accede tramite il pulsante di condivisione (in basso a destra nell’immagine, a fianco della stellina dei preferiti, che da qualche tempo non funziona): Copia collegamento all’immagine e Salva in libreria, in questo modo saremo sicuri di ripartire sempre da una stessa base.

Possiamo impostare praticamente qualunque immagine come riferimento di composizione o di stile (come in questo caso). Il cubetto di ghiaccio è stato a sua volta generato da FF tramite un prompt, e può essere ripescato proprio per il trattamento dei loghi che, a loro volta, vengono inseriti come riferimento di composizione