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Un 2017 da primato per le macchine da stampa e converting

Le aziende italiane che producono macchine per la stampa e la cartotecnica chiudono un 2017 da primato: il fatturato del settore rappresentato da Acimga ha totalizzato 2,544 miliardi di euro, in crescita dell’1,4%, migliorando il record già segnato lo scorso anno. La ripresa del mercato interno, in aumento del 6,9%, ha contributo in modo significativo al risultato, con 843 milioni di euro. L’export si conferma oltre quota 1,7 miliardi, pari quasi al 67% dei ricavi, e resta il pilastro portante del settore nonostante un frazionale assestamento (-1,1%) da ritenersi fisiologico dopo il balzo in avanti del 2016. Anche la crescita delle importazioni (pari al 3,1%, meno della metà della performance delle imprese ACIMGA) conferma la ritrovata vitalità del mercato italiano.

“Le nostre aziende oggi registrano una crescita del 40% rispetto al 2008, anno che ha preceduto la grande crisi: un risultato di eccellenza nell’industria italiana – sottolinea Aldo Peretti, presidente di Acimga -. Il record è ancora più significativo perché realizzato alla vigilia di Print4All, in programma a Milano in maggio, la grande fiera che imprimerà un’ulteriore accelerazione internazionale e di mercato al nostro settore”.

“Va rimarcato anche il nuovo primato ottenuto delle vendite sul mercato interno, che reagisce positivamente al nuovo corso di politica industriale dettato dal Piano Nazionale Industria 4.0, che è stato confermato per il 2018. Su questo tema Acimga è in prima linea – conclude Peretti -, in qualità di responsabile del progetto Industry 4.0 della Federazione Carta e Grafica con il supporto di SDA Bocconi, che porterà, fra le altre azioni, alla realizzazione dei vademecum settoriali specifici per le aziende di tutta la filiera”.

Omet X6.0, sempre più innovativa

Elevata automazione, tecnologia 4.0 e gruppi speciali per andare incontro a qualsiasi esigenza dei clienti, ma anche approccio user-friendly, design ergonomico e processo automatico indipendente. La Omet X6.0 si propone di alzare l’asticella dell’innovazione che già aveva affermato la OMET X6 come una macchina tecnologicamente molto apprezzata a livello internazionale tra le linee a fascia stretta e media per la stampa di packaging ed etichette.

In particolare, le novità portate da questa linea si concretizzano in importanti incrementi di efficienza e produttività per i clienti, che possono contare su un più semplice approccio dell’operatore sulla macchina. Due le novità principali della Omet X6.0 dal punto di vista tecnico: la prima sono i rinnovati gruppi flexo con regolazione automatica della pressione e Cruise Control, che danno la possibilità di impostare e correggere automaticamente la pressione di stampa a ogni cambio di lavoro, di materiale o di velocità di produzione.

La seconda è il Multivision, un nuovo sistema per la regolazione e controllo del registro di stampa costituito da una serie di microcamere intelligenti che consentono l’impostazione del registro in modo indipendente e in tempo reale, colore per colore, garantendo il set-up in pochi secondi e uno scarto prossimo allo zero.

Esclusivi gruppi aggiuntivi targati Omet fanno la differenza in termini di efficienza e produttività: ad esempio la fustella Twist, con dispositivo a scorrimento “Easy-Change Die” per il cambio lavoro dotato di due piani laterali dove appoggiare il cilindro in entrata e quello in uscita, che permette di effettuare un cambio completo di formato e di sagoma in meno di un minuto. Oppure il doppio svolgitore, sistema semiautomatico che aiuta a risparmiare diversi minuti nel processo di cambio bobina e cambio materiale aumentando la redditività della macchina con qualsiasi tipo di tiratura.

Rispetto alle altre linee Omet, tutte predisposte per l’interconnessione e il monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo grazie al Trasparent Factory Cloud, la Omet X6.0 è stata potenziata secondo i driver dell’industria 4.0. Un esempio è l’uso degli Smart Glasses, che grazie alla realtà aumentata permettono maggior efficienza nella gestione delle attività di manutenzione, controllo e supervisione, con evidenti vantaggi in termini di diminuzione costi di gestione, perfezionamento delle fasi di lavorazione e incremento di produttività. L’utilizzo degli Smart Glasses è particolarmente vantaggioso nell’assistenza al cliente, perché permette un supporto più efficiente, veloce e collaborativo.

Debutto a C!Print per Pixartprinting

È un debutto quello di Pixartprinting a C!Print (6-8 febbraio 2018, Lione), dove il web to print si propone di incontrare i clienti francesi che da anni rappresentano il secondo mercato di riferimento dopo l’Italia. “Il 2017 è stato un anno di grandi soddisfazioni, dove abbiamo consolidato la nostra leadership proseguendo nel percorso di crescita” afferma Paolo Roatta, AD Pixartprinting. Oltre 600.000 clienti attivi per un totale di 3 milioni di colli spediti nell’ultimo anno in più di 50 nazioni diverse, e 700 dipendenti operativi presso l’headquarter veneziano dove si concentra la produzione, forte di un parco macchine di ultima generazione che vede schierate più di 100 attrezzature all’avanguardia in grado di gestire le attuali 10.000 lavorazioni giornaliere grazie a massimi livelli di automatizzazione.

La centralizzazione della produzione in un’unica sede consente di ottimizzare l’efficienza del processo produttivo, dalla gestione degli ordini al nesting, fino alla logistica. Inoltre, permette di avere grandi vantaggi in termini di economie di scala, che vengono riservati ai clienti offrendo prezzi altamente competitivi. Pixartprinting è un’industria manifatturiera che pone l’innovazione al centro dell’evoluzione. Una macchina settata in grado di offrire qualità, velocità di esecuzione, servizio di customer care internazionale e competitività su un catalogo prodotti che ad oggi conta oltre 400 referenze e 3 milioni di combinazioni possibili.

Il successo è frutto di un mix di ingredienti che vanno dal ruolo pionieristico nella sperimentazione tecnologica al costante impegno in R&D per l’apertura di nuovi mercati, fino a strategie di marketing evolute votate da un lato all’ampliamento del portfolio, dall’altro alla fidelizzazione della clientela. Tra queste la scelta di “incontrare” il mercato in occasione delle più importanti manifestazioni fieristiche. Un tour iniziato ad Ipex nel 2017 che per il 2018 prosegue prima con C!Print per raggiungere poi Fespa a Berlino il prossimo maggio.

“Abbiamo grandi aspettative per l’imminente partecipazione a C!Print. Il mercato francese da anni ci dimostra di apprezzare la nostra formula, con un’utenza variegata che spazia da grandi aziende a numerosi reseller. La kermesse di Lione sarà l’occasione per presentare agli operatori del settore i numerosi vantaggi di PixartPro, il programma ideato per premiare i professionisti delle arti grafiche come tipografie, studi grafici e agenzie di comunicazione”, aggiunge Roatta.

Totalmente trasparente, PixartPro è accuratamente descritto nella landing page dedicata. Qui sono elencati tutti i servizi esclusivi ed è spiegato il funzionamento degli incentivi economici erogati attraverso buoni spesa mensili. I servizi riservati ai clienti PixartPro, come il tracking ordini, il mittente personalizzato con pacco anonimo e i campionari neutri, verranno costantemente arricchiti con nuovi rilasci per assicurare sempre più vantaggi ai professionisti delle arti grafiche sulla base delle loro necessità e dei suggerimenti raccolti.

PixartPro, basato sulla profilazione della clientela, assicura vantaggi tangibili a effetto immediato. “Con questo programma ci poniamo come alleato dei nostri clienti, supportando il loro successo in modo attivo. Crediamo molto in questa iniziativa che rende la nostra strategia ancora più competitiva, e saremo a C!Print per svelarne tutti i plus agli operatori”, aggiunge Federico Gonzalez, marketing & sales director Pixartprinting.

 

Giuseppe Nardella. 1938 – 2018

Il 6 gennaio è improvvisamente mancato Giuseppe Nardella, presidente del Gruppo editoriale Tecniche Nuove, da lui fondato nel 1964 con il preciso intento di diffondere l’informazione professionale, partendo dalla meccanica e sviluppando via via le attività in tutti i settori produttivi del Paese.
Giuseppe Nardella aveva saputo sognare e costruire con la forza e la concretezza delle idee una grande azienda, diventata la maggiore in Italia per la diffusione della cultura professionale e scientifica, e in essa ha vissuto in pieno fino all’ultimo, con l’entusiasmo di sempre.
Dipendenti e collaboratori del Gruppo – Tecniche Nuove, New Business Media, Senaf, Accademia Tecniche Nuove, Grafica Quadrifoglio, Ariesdue, Ticino Edizioni, Centro Marketing, Jonio Comunicazioni, Brazil Media Communications – si stringono intorno a Ivo Alfonso Nardella che da anni guida l’azienda affiancato dal padre, di cui proseguirà e accrescerà l’opera, e a tutti i famigliari.

Sono convinto che in ogni azienda ci sia un’anima invisibile, una sorta di filo conduttore, che può essere interpretato come l’armonia nei rapporti fra la Direzione e le persone che ci lavorano intorno; se questa armonia e quest’anima si sviluppano insieme all’azienda il successo è assicurato. Giuseppe Nardella

Masserdotti potenzia il parco macchine

da sinistra: F.Messali, M.Lamperti; A.Bassanello; A.Masserdotti

Gruppo Masserdotti continua a crescere e ha voluto chiudere il 2017, anno del cinquantesimo anniversario, annunciando il potenziamento del nutrito parco macchine con nuovi sistemi industriali di ultimissima generazione. È stato siglato, infatti, l’acquisto di due stampanti Durst: la roll-to-roll da 5 metri Rho 512R Plus e la recentissima Rho P10 200 HS Plus in versione full automation, che andranno ad affiancarsi alla flatbad Rho 750 già presente in azienda. Le stampanti saranno installate entro fine gennaio nella nuova sede di Castel Mella (Brescia Ovest) insieme a un sistema di taglio Zund G3 da 4 Kw.

Queste nuove installazioni rientrano nel piano di sviluppo aziendale che vede il Gruppo bresciano proporsi sul mercato in veste di partner industriale in grado di gestire progetti di comunicazione visiva a elevato valore aggiunto.

«Dopo un’attenta analisi delle proposte disponibili sul mercato, abbiamo confermato la fiducia in Durst, nostro partner storico, in grado di assicurare tecnologie avanzate e massimi livelli di servizio e affidabilità – spiega il CEO Alberto Masserdotti. – In particolare Rho 512R Plus, fiore all’occhiello dei sistemi di stampa da 5 metri, ci permetterà di lavorare 24/7, sia sui grandissimi formati, sia su ampie tirature senza interruzione». Questo modello è contraddistinto, inoltre, da estrema versatilità, qualità fine art con risoluzione fino a 1200 dpi, velocità oltre i 380 m²/h e massima efficienza produttiva.

Al suo fianco Rho P10 200 HS Plus full automation, corredata anche del kit per la cartotecnica. Questo esclusivo modello, presentato in anteprima italiana durante l’ultima edizione di Viscom, coniuga prestazioni industriali garantite dal feeder & stacker integrato a versatilità ancora più spinta per la stampa su una vasta gamma di materiali rigidi come pannelli, cartone e lamiera, ma anche supporti meno comuni che permetteranno di ampliare il range di soluzioni proposte.

«La duratura collaborazione che ci lega al Gruppo Masserdotti, ora ulteriormente rafforzata da queste nuove installazioni, è per noi fonte di grande orgoglio perché ci permette di continuare a lavorare con una delle più importanti realtà italiane di riferimento per il settore del large format» commenta Alberto Bassanello, Direttore Vendite Italia di Durst.

Rinnovata anche la fiducia in Zund con l’acquisto di una seconda fresa di recente presentazione della serie G3 da 4 KW che si affiancherà a un precedente sistema G3 già installato circa un anno fa. «Con tecnologia e design concepiti per un’elevata produttività, il cutter in piano G3 ci permetterà di lavorare a livello industriale con un ciclo continuo un ampio ventaglio di materiali tra cui dibond, alluminio o plexiglass», spiega Alberto Masserdotti. Il sistema garantisce un processo produttivo ulteriormente ottimizzato dall’implementazione di software che gestiscono automaticamente controllo colore, Rip e workflow. La nuova fresa Zund, che potenzia e velocizza la produzione, verrà dedicata anche alla realizzazione di strutture per i totem di Domino Sistemi srl, commercializzati anche on line attraverso l’e-shop DominoDisplay.com.

 

La stampa tessile digitale di Mimaki in mostra a Heimtextil 2018

Mimaki è da sempre pioniere nel settore del textile printing e conferma anche per il 2018 la presenza a Heimtextil (Francoforte, 9-12 gennaio 2018 – stand D1 – pad. 6.0) dove esporrà le più recenti soluzioni per la stampa diretta e a sublimazione su tessuto oltre a una vasta gamma di esempi applicativi.

«Heimtextil è un appuntamento di grande importanza per Mimaki» spiega Ronald van den Broek, general manager sales di Mimaki Europe. «Quest’anno in particolare saremo presenti con le nostre soluzioni entry-level e di fascia media, ma anche con la serie Mimaki Textile Pro destinata alla stampa di volumi più elevati. Obiettivo della nostra partecipazione è fornire ispirazione a tutti i visitatori, dagli stilisti agli addetti ai lavori, mostrando loro le infinite potenzialità applicative offerte oggi dalla stampa tessile digitale».

Un elemento di forza della presenza di Mimaki sono sempre le applicazioni, e Heimtextil non farà eccezione. Designer e produttori di articoli per l’home decor sono invitati a visitare la ricca gallery di esempi applicativi, dove potranno toccare con mano la bellezza e qualità dei tessuti stampati in digitale. Dalle lenzuola ai cuscini, dai tappeti alla carta da parati, fino alle tende per doccia: l’estrema versatilità delle soluzioni Mimaki offre un’ampia gamma di applicazioni in grado di fungere da moodboard per le nuove tendenze del mercato. Sia che venga destinata alla produzione di campionature, di articoli personalizzati o di basse e medie tirature l’utilizzo della stampa tessile digitale è in costante aumento. L’unico limite è quello dell’immaginazione.

In particolare, in fiera Mimaki mostrerà l’efficienza e l’economicità della stampa tessile su un ampio range di tessuti naturali e sintetici. In esposizione: la serie Mimaki Tx300P, soluzioni entry-level a tecnologia ibrida estremamente flessibili, per una stampa rapida ed efficiente su un ampio ventaglio di tessuti; stampanti a sublimazione per tessuti: Mimaki propone diverse stampanti a sublimazione che vanno dalle soluzioni entry-level a quelle per grandi formati e volumi elevati.

Gli inchiostri Mimaki sono certificati Oeko-Tex e permettono di riprodurre colori vivaci, compreso il giallo e il rosa fluorescente. La certificazione Oeko-Tex offre alle aziende appartenenti a tutta la filiera tessile uno strumento ottimale e un chiaro valore aggiunto per il loro controllo di qualità, contribuendo a garantire una sicurezza di prodotto elevata ed efficace dal punto di vista del consumatore finale.

«Il nostro scopo è essere fonte di ispirazione per tutti coloro che visiteranno il nostro stand» aggiunge van den Broek «anche se molto spesso sono gli stessi visitatori a fornirci stimoli interessanti. Il pubblico di Heimtextil è sempre molto creativo, siamo quindi particolarmente impazienti di poter condividere direttamente in fiera spunti e idee che potranno contribuire al futuro sviluppo del textile printing».

 

La carta diventa rame nella nuova collezione Coppers di Icma

Una collezione di 24 carte interamente ispirata al rame, con diversi effetti cromatici e di superficie per tutte le applicazioni di packaging, ma pensata per piacere anche ai paper artist per realizzare opere di grande impatto visivo.

Metallo poco appariscente, utile e normale nelle tante applicazioni possibili in cucina come pentola, in edilizia come grondaia, nelle distillerie come grande caldaia, con Icma il rame trova la sua ragione di riscatto e di successo come sartorial paper. Una veste sontuosa con minutissimi disegni, vibrante di sfumature di colore, cangiante a seconda dei capricci del tempo atmosferico e di quello cronologico. La collezione Coppers dona al rame un’allure moderna, intrigante per i progetti di designer, paper artist e art director, invitandoli a scoprire un materiale del tutto inedito e quindi aperto alla sperimentazione.

Non sono solo le 8 varianti di colore, dal rosa pallido all’arancio carico al bruno scuro a uno spettacolare verderame, che rendono possibili metamorfosi continue, sono anche i giochi dei riflessi sulle superfici lisce e lucide, su quelle increspate e satinate, su quelle ossidate che esaltano bizzarre screziature.

Il rame è un materiale vivo, che reagisce agli agenti atmosferici e su cui il tempo lascia il segno. Icma ha voluto cogliere tutte queste particolarità del rame per esaltarne l’unicità e valorizzarne la bellezza. Icma ha voluto indirizzare la propria ricerca anche verso le leghe metalliche con cui il rame si combina, ecco quindi l’oro 14k e un rame tendente al biondo come quando si lega all’argento, o all’alluminio.

La collezione Coppers annovera carte con superficie specchiante, texture minutissime e appena percepibili al tatto, trame a nido d’ape di consistente rilievo, pattern più incisivi su cui la luce crea effetti ottici di profondità. Icma ha voluto restituire al rame la sua vivacità nel reagire alla luce. Tutte le carte della collezione Coppers sono disponibili in pacchi da 125 fogli e sono adatte alle tecniche di stampa digitale, offset, a caldo, serigrafia.


Da OKI Europe nuovo sistema stampa di buste per la Serie Pro9

Il nuovo sistema di stampa di buste per la Serie Pro9 di OKI Europe consente alle copisterie e alle tipografie di trarre vantaggio dall’evoluzione dei trend nel direct marketing in quanto rende la stampa di piccoli quantitativi di buste redditizia e amplia il potenziale creativo. Il sistema Pro9 apre nuove opportunità anche nella stampa di inviti e di altri prodotti di alta qualità destinati a essere inviati per posta.

In particolare, il sistema digitale di stampa buste consente agli utilizzatori delle stampanti per arti grafiche della Serie OKI Pro9 di differenziare il loro business su due fronti. Innanzitutto consente di stampare in tempi rapidi tirature ridotte di buste con dati variabili e senza costi d’avviamento. Inoltre, il sistema per le buste Pro9542 offre bianchi brillanti e colori vivaci sulle buste a colori.

«Nonostante il grande incremento del direct marketing via mail, per i consumatori la spedizione pubblicitaria via posta risulta ancora più personale e fidata. Una ricerca effettuata dalla Direct Marketing Association, mostra che nonostante il numero crescente di promozioni online, le performance della pubblicità via posta sorpassano ancora quelle delle email. Per esempio, la ricerca ha mostrato che solo il 44% potrebbe ricordare un brand dopo una campagna email mentre il 75% potrebbe farlo dopo aver ricevuto una pubblicità via posta», afferma Shun Mochizuki, senior marketing manager, small format printers, OKI Europe. «Tuttavia, a causa della convenienza delle email, il 51% delle aziende preferisce utilizzare una campagna mista, da qui la necessità di tirature più basse ma di maggiore impatto e capaci di attirare l’attenzione. L’impareggiabile capacità della Serie Pro9 di stampare in CMYK + bianco e, nel caso della stampante Pro9542, di applicare in modo preciso il bianco prima di stamparvi sopra in CMYK, permetterà a copisterie e tipografie di offrire qualcosa di più sorprendente e differente rispetto ai loro competitor1».

Il sistema di stampa buste include un alimentatore e un raccoglitore di buste sviluppati da OKI per aiutare a incrementare la produttività. Facile da installare e con flessibilità nella gestione dei supporti, il sistema include un fusore che riduce le grinze e assicura una stampa uniforme su differenti buste.

 

In viaggio verso il futuro

La parola futuro è stata protagonista di eventi e convegni che si sono svolti in questi ultimi mesi del 2017. Non è strano poiché, se ci fermiamo a osservare il mondo in cui viviamo e proviamo a confrontarlo con quello che era solo pochi anni fa, non possiamo che rimanere colpiti dai cambiamenti che hanno così radicalmente modificato il nostro modo di vivere e di interagire con tutto ciò che ci circonda.

Se pensiamo alla quantità di innovazioni che continuano a nascere nel campo della stampa possiamo affermare che anche il nostro settore è e sarà un protagonista, di grande rilevanza, del futuro che ci aspetta. Sotto i nostri occhi abbiamo moltissimi esempi; alla conferenza di avvicinamento alla fiera Print4All la «printed electronics» è stata più volte citata poiché la sua applicazione in molteplici campi, tra cui spiccano quello automobilistico e medicale, è già molto ampia. La printed electronics può essere realizzata con le tecnologie di stampa convenzionali quali offset, flexo, rotocalco e consente di produrre componenti elettronici stampati in grandi volumi su svariati supporti e con l’impiego di inchiostri speciali, ma è soprattutto dalla stampa digitale che stanno arrivando le maggiori innovazioni.

Al Convegno di autunno di Giflex il connubio «packaging e comunicazione» è stato analizzato in molti interventi a conferma dell’importanza che il pack ricopre nel processo di acquisto del consumatore. E allora la stampa diventa fondamentale per catturare l’attenzione e la tecnologia, con tutte le sue ibridazioni, apre scenari e abilita nuove applicazioni. L’impiego della stampa digitale permette di personalizzare il prodotto, basta pensare alle campagne Coca Cola e Nutella, e per questo molti brand hanno adottato questa forma di comunicazione declinandola in altri format che raccontano storie o progetti e che hanno lo scopo di coinvolgere il consumatore. Tramite le smart label, etichette applicate al prodotto che integrano al loro interno microchip, il pack può «fare» tante altre cose come interagire con app per smartphone, con siti web e anche rilevare o misurare una o più caratteristiche del contenuto. Ma, spingendosi oltre, le cosiddette etichette intelligenti possono rilevare e trasmettere dati sui comportamenti dei clienti quando sono nel punto vendita o quando interagiscono con il prodotto mentre lo «smart packaging» consente di far apparire contenuti multimediali, in rendering e in tempo reale, semplicemente inquadrando tramite cellulare un elemento grafico presente nel pack.

Va detto che le innovazioni non si limitano al campo digitale, ma coinvolgono anche la parte più fisica del pack stesso e questo avviene perché è sempre più diffusa la richiesta da parte del consumatore di packaging realizzato con materiali a basso impatto ambientale e minor consumo di materie prime. La plastica viene sostituita da nuovi materiali di origine vegetale, perseguendo l’obiettivo di impiegare il più possibile gli scarti di processi e lavorazioni derivanti dalla produzione agricola.

«Less is more» è una nuova tendenza che studia come sia possibile rendere i marchi più ecologici, abbassando notevolmente i costi di produzione; per questo alcuni tra i più quotati brand owner hanno avviato studi per ridisegnare i marchi mantenendo le caratteristiche principali, ma utilizzando una percentuale di inchiostro inferiore.

È proprio a causa di tutto questo continuo mutare, progredire, inventare e sperimentare che il futuro appare quanto mai stimolante e affascinante e, ne siamo certi, anche la stampa ne farà parte a pieno titolo.

 

 

Tutto quello che i dati ci dicono

Come possono gli strumenti offerti dalla trasformazione digitale aiutare la propria impresa nel settore digital printing ad avere una comprensione più globale dei prodotti? Come possono questi strumenti aiutare nel comprendere le esigenze dei clienti e a ricavare dati preziosi sui comportamenti dei clienti stessi?

In questo articolo analizzeremo come sia possibile ricavare gli interessi dei clienti e aspiranti tali relativamente ai propri prodotti, come sia possibile comprendere i comportamenti dei clienti correlati all’utilizzo dei prodotti e a trarre da ciò un’analisi predittiva delle esigenze e dei comportamenti futuri. Tutto questo lo faremo attraverso l’analisi dei social big data per mezzo di applicazioni di data-driven decision appositamente create per le esigenze delle imprese. Queste applicazioni ci permettono – come suggerisce il nome – di prendere decisioni guidati dall’analisi dei dati. Le applicazioni di data driven marketing sono adatte alle imprese indipendentemente dalla loro dimensione (dalle start-up alle big corporation) e sono utilizzabili per le imprese il cui target è indifferentemente business to business oppure business to consumer. I dati dedotti dai comportamenti e dalle abitudini degli utenti possono aiutarci sia nella ideazione di nuovi prodotti di digital printing, sia nell’ottimizzazione dei prodotti esistenti e nella comunicazione dei benefit dei prodotti esistenti.

Che cosa sono i big data e perché dovrebbero interessare alle imprese del digital printing

Una caratteristica importantissima per ogni tipo di impresa offerta dal digitale è quella di avere a disposizione un’enorme quantità di dati in forma anonima (per non ledere la privacy) sulle abitudini degli utenti. Questi dati provengono da diverse fonti, come ad esempio smartphone, siti web e social network, wearable device (orologi, bilance, ecc.), oggetti dell’Internet delle Cose come le smart-TV. Ogni volta che noi, in quanto utenti, ci portiamo dietro il nostro smartphone e giriamo per luoghi e più in generale compiamo delle attività, di fatto produciamo una mole impressionante di dati – da qui il termine di big data – che vengono raccolti e processati dalle applicazioni di data driven decision: analizzando questa mole di dati siamo in grado di costruire dei profili di utenti – le cosidette customer personas – con caratteristiche demografiche, modelli di comportamento, e interessi ben definiti.

Per fare un esempio, quando noi cerchiamo un service di stampa nelle mappe del nostro smartphone, noi generiamo flussi di dati. Quando, una volta individuato lo stampatore, attiviamo il navigatore magari anche per andare a piedi, oppure con i mezzi pubblici o in automobile, generiamo altri flussi di dati. Incrociando questi dati un’applicazione è in grado di ricostruire modelli di comportamento, se per esempio ci muoviamo a piedi o in automobile o attraverso i mezzi pubblici.

Dai big data ai modelli di consumo: il data-driven marketing

Per analizzare questi big data legati ai modelli e alle interazioni di consumo e ricavarne informazioni preziose per comprendere meglio i bisogni degli utenti, il loro modo di interagire con i nostri prodotti o servizi e addirittura creare dei modelli predittivi di comportamenti futuri, abbiamo bisogno di applicazioni speciali in grado di leggere questa impressionante mole di dati, dotate anche di sistemi di intelligenza artificiale: questi strumenti vanno sotto il nome di data-driven decision application.

Queste applicazioni sono quasi sempre delle web application (ovvero software as a service, direttamente accessibili via sito web): sono per questo motivo semplici da implementare (non hanno quasi mai bisogno di interventi dello staff IT) e facili da utilizzare.

L’output, ovvero il risultato ottenuto, ci restituisce dati sotto forma di grafici, e prospetti semplici da comprendere che ci consentono più facilmente di prendere delle decisioni strategiche.

Per fare un esempio della loro potenza, le applicazioni di data-driven marketing ci consentono di ricostruire un modello di comportamento preciso delle persone che hanno deciso di cambiare società e di andare da un concorrente. Tramite queste applicazioni siamo in questo modo in grado di comprendere il perché hanno abbandonato la nostra società e soprattutto di fare una proposta efficace ai clienti che hanno caratteristiche simili al segmento che ci ha abbandonato anticipando il loro intento di passare dalla concorrenza.

Le applicazioni di data-driven marketing ci consentono di ricostruire un modello di comportamento preciso delle persone che hanno deciso di cambiare società e di andare da un concorrente

Case history: Georgia Pacific e i piatti di carta

Sysomos – una nota applicazione di data-driven marketing per la lingua inglese – ha creato sul proprio blog aziendale un case study (presente su questo indirizzo https://sysomos.com/case-studies/georgia-pacific/) su Georgia Pacific, impresa protagonista nel settore dei tissue paper negli Stati Uniti.

In questo case study Georgia Pacific ha spiegato come ha compreso i meccanismi alla base dell’acquisto dei suoi i suoi piatti di carta sotto marchio Dixie Paper Plates e come ha usato i media digitali per favorirne l’acquisto sul punto vendita.

I piatti di carta non sono propriamente un argomento di conversazione sui canali social e per questo motivo non ci sono dati su interazioni in cui viene esplicitamente nominato il prodotto piatto di carta. Scopo di Georgia Pacific era capire cosa veniva detto sui suoi piatti di carta nella rete e comprendere come usare i social come strumento per incrementare e favorire l’acquisto di questi prodotti. Per fare questo l’azienda ha usato la piattaforma Sysomos per analizzare non i testi scritti dagli utenti nei post (in quanto raramente il prodotto piatto di carta viene nominato), ma le immagini che contenevano i prodotti. Una delle caratteristiche di questa piattaforma è, infatti, quella di avere un sistema di riconoscimento eidetico ovvero delle forme all’interno delle immagini: Sysomos è in grado di leggere le immagini e di distinguere il logo oppure una forma all’interno di fotografie postate sui social network.

In questo modo Georgia Pacific ha individuato e analizzato moltissimi post sui social network in cui era presente il proprio prodotto «piatto di carta» sotto forma di immagini e foto, pur non essendo mai nominato nel testo. Georgia Pacific ha quindi compreso in quali situazioni il proprio prodotto veniva fotografato (feste, barbecue, ecc.), a quali argomenti era legato, e ha potuto quindi ricavare dei dati importanti, come un profilo anagrafico e psicografico (interessi e comportamenti) avanzato dei propri clienti. Georgia Pacific ha ottenuto indicazioni preziosissime per orientare la propria creazione di contenuti sul proprio sito web dedicato al brand Dixie, sulla propria pagina Facebook in modo tale da generare un alto livello di coinvolgimento. Questo effetto di coinvolgimento ha determinato un livello di memorizzazione del marchio che si è trasformato in incremento di vendite nel punto vendita: i clienti si ricordavano, infatti, il marchio sullo scaffale del punto vendita e di conseguenza le vendite sono aumentate.

Le soluzioni di data-driven marketing per le imprese grafiche

Le data-driven solution platform sono interessanti per ogni impresa – dalla PMI all’impresa più strutturata – poiché consentono con molta facilità di ottenere dati preziosi per prendere decisioni più consapevoli nella creazione di nuovi prodotti, nell’ottimizzazione di quelli esistenti e nel prevenire la fuga di clienti.

Queste soluzioni permettono quindi alle imprese sia di ottenere dati preziosi per incrementare la percezione positiva e la vendita di prodotti esistenti, sia di ottenere dati preziosi per fare un’evoluzione dei propri prodotti in modo correlato agli interessi dell’audience, sia per creare nuove tipologie di prodotti, sia addirittura per posizionarsi in nuovi mercati anche lontani dal proprio settore. Per fare un esempio, Apple è una impresa nata nel 1982 per produrre computer e nel corso della sua storia si è evoluta in un’impresa produttrice di lettori musicali (iPod), smartphone (iPhone) e ora orologi (Apple Watch) entrando in questo modo in mercati nuovi, ma sempre coerenti per la sua customer base.

Perché le soluzioni di data driven marketing sono indicate per le PMI

Questa necessità di creare nuovi prodotti (e nuovi mercati) è molto diffusa ed è causata proprio da questo tipo di dati facilmente accessibili e alla portata di imprese che hanno effettuato un cambiamento organizzativo verso la trasformazione digitale: ciò vale in modo particolare per le PMI che hanno spesso la necessità di riposizionarsi quando un big player del mercato si muove in altre direzioni invadendo la propria nicchia. Vi sono quattro caratteristiche di queste soluzioni che le rendono particolarmente appetibili per le PMI del nostro settore.

La prima caratteristica è che sono relativamente economiche. Il costo di queste piattaforme più variare da poche centinaia di euro al mese a poco più di mille euro al mese: di fatto il costo di un’auto aziendale. La seconda caratteristica è che sono semplici da usare: sono piattaforme SAAS (software as a service) immediatamente accessibili da un normale browser web e non necessitano quindi di complessi interventi di installazione o set-up da parte del dipartimento di IT aziendale (quando presente) o da sviluppatori esterni. I dati forniti sono visualizzati sotto forma di rapporti anche attraverso immagini grafiche spesso in formato PDF, e sono facilmente comprensibili consentendo alle figure aziendali di prendere decisioni chiare. La quarta caratteristica non è data da questi sistemi, ma dal settore della stampa digitale che offre notevoli margini di creatività consentendo facilmente la creazione di nuove tipologie di prodotti basati sull’analisi dei comportamenti, degli interessi e della demografica dei nostri utenti, siano essi B2B siano essi B2C.

Come porre la domanda giusta: tre consigli

Le soluzioni di data-driven marketing sono create per dare risposte alle nostre domande. Non dobbiamo però sovrastimare l’efficacia di queste soluzioni. Esse ci forniscono degli indizi preziosi che noi dobbiamo decodificare, comprendere se sono pertinenti ai nostri scopi e tramutare in un programma di azione. I dati sono appunto dati e ce li forniscono le macchine. Le risposte dobbiamo darle noi esseri umani. L’esperto di marketing Martin Lindtstrom nel suo libro «Small Marketing» consiglia appunto di non diventare succubi delle risposte fornite dalle macchine, ma di considerarle appunto degli strumenti che danno degli indizi al pari di lenti di ingrandimento di Sherlock Holmes: noi siamo il celebre detective e la piattaforma è la nostra potente lente di ingrandimento che ci fa scoprire gli indizi.

Il primo consiglio che mi sento di dare di usare il metodo sperimentale che consiste nel testare e considerare l’errore come una prova in confutazione. Quando usiamo queste soluzioni dobbiamo quindi seguire il metodo sperimentale e fare delle assunzioni, validarle, comprendere il feedback e riformulare. Perché si tratta di strumenti predittivi.

Il secondo consiglio è quello di chiederci se stiamo formulando la domanda giusta: un modo semplice per testare se stiamo ponendo la domanda giusta è nel valutare la risposta. La domanda giusta è quella domanda la cui risposta deve cambiare i nostri atteggiamenti e/o le nostre decisioni. Se si usa questi strumenti senza la domanda giusta si rischia di ottenere la risposta giusta alla domanda sbagliata. Il terzo consiglio riguarda la natura stessa della domanda: ci sono domande chiuse come «capire se un segmento target è interessato a fare o non fare un qualcosa», ci sono domande aperte ed esplorative come nel caso dell’esempio dei piatti di carta ovvero indagare dove si parla di piatti di carta senza nominarli.