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drupa, il cambio di passo dei produttori cinesi

Vom 28. Mai bis 7. Juni trifft sich die internationale Printbranche auf der drupa 2024, der weltweit führenden Fachmesse für Drucktechnologien. Das Düsseldorfer Messegelände mit 18 Hallen ist komplett belegt. 1.646 Aussteller aus 52 Ländern präsentieren zukunftsweisende Innovationen und bahnbrechende Technologien aus der Print Media Industrie, industrial & functional printing bis hin zu packaging production. Dabei im Fokus: Die Megatrends Nachhaltigkeit und Digitalisierung.| From 28 May to 7 June, the international printing industry will meet at drupa 2024, the world's leading trade fair for printing technologies. The Düsseldorf exhibition centre with its 18 halls is fully booked. 1,646 exhibitors from 52 countries will showcase groundbreaking innovations and cutting-edge technologies from the print media industry, industrial & functional printing and packaging production. The focus will be on the megatrends of sustainability and digitalisation.

Una delle maggiori attese di questa edizione di drupa era la presenza dei produttori cinesi che già nei numeri faceva vedere il cambio di passo: 417 espositori cinesi hanno occupato oltre 26.000 metri quadrati di spazio espositivo netto, che rappresenta oltre il 25% di tutti i partecipanti.

L’importanza era tale che l’organizzatore della drupa ha designato il 31 maggio come “Giornata della Cina”. La differenza rispetto alle precedenti edizioni consisteva nel fatto che questa volta erano distribuiti nei vari padiglioni e nelle varie categorie produttive. La parte meccanica legata la settore post stampa e converting ha visto il maggior numero di aziende con 174 espositori, seguita di fornitori di materiali con 121 espositori e la terza forza per numero sono i produttori di macchine da stampa e prestampa con 89 espositori.

Cosa ci raccontano questi numeri? In primo luogo che la globalizzazione non si ferma e siamo in un mercato che deve confrontarsi localmente e internazionalmente. Secondo, che anche il settore della stampa e in particolare quella digitale vede la presenza di macchine provenienti dalla Cina. La portata del cambiamento in atto è stato fatto presente al “Bi Sheng Forum for Cooperation in the Printing Industry – drupa Dialogue” evento in cui si è parlato dei rapporti bilaterali tra Europa e Cina nel mercato della stampa. Durante l’evento Li Ang, amministratore delegato di BindEx Machinery Co. che collabora sin dal 2015 con Wohlenberg ha dichiarato: «Sulla base di decenni di collaborazione internazionale, ci stiamo concentrando maggiormente sulla globalizzazione. I nostri prodotti hardware sono stati venduti in diversi Paesi e regioni e questo non solo ci permette di entrare nei mercati locali, ma facilita anche l’espansione internazionale delle nostre soluzioni digitali software, dato che molti clienti hanno iniziato a utilizzare le funzioni software incluse nei dispositivi hardware». Un pensiero che ben sintetizza quanto abbiamo visto in fiera.

Più da vicino

Girando nei padiglioni era evidente il cambio di passo nella proposta con una presenza attiva e operativa di molte macchine nel settore del converting che hanno attratto molti visitatori interessati ad approfondire le applicazioni nel packaging. Oltre alle soluzioni già viste e sperimentate dell’allestimento libri molte erano le macchine specializzate nella realizzazione di scatole e contenitori per il settore food, mercato in continua crescita nei numeri. Ma la presenza è andata oltre al settore del converting per avere una nuova forte presenza nel settore della stampa.

Oltre al mercato delle etichette che avevamo già visto a Labelexpo e già presenti in Europa, sono state presentate molte macchine da stampa digitali per il settore editoriale e commerciale. Abbiamo visto almeno 5 sistemi di stampa digitale a bobina colore e monocromatico pienamente operativi, tutte sistemi con teste piezo elettriche ed inchiostri base acqua in grado di stampare su molteplici tipi di carta con e senza primer, con bande da 440 mm fino a 660 mm con risoluzioni che partono da 600×600 e arrivano a 1200×1200 dpi e velocità tra i 50 e i 150 m/minuto.

Pur non essendo in molti casi disponibili a dare informazioni a consulenti e giornalisti abbiamo assistito a diverse dimostrazioni e potuto vedere la qualità di stampa a diverse risoluzioni. Per le macchine in monocromatiche siamo ben dentro i livelli qualitativi attesi dal nostro mercato in ambito editoriale, mentre nella stampa a colori siamo molto lontani dai risultati raggiunti attualmente da brand come Canon, Ricoh, Screen. Abbiamo particolarmente apprezzato la qualità e flessibilità della Harpy R520C della General inkjet Printing che può gestire una banda fino a 535mm e stampare su ogni tipo di supporto ad una risoluzione di 1200×1200 grazie a un sistema di asciugatura IR. La macchina è equipaggiata con Agfa Apogee e, a prima vista, è pronta per il mercato editoriale e direct marketing. Molto interessante e, a quanto ci hanno detto, prossima ad arrivare in Italia è l’Atexco VegaPress 440M HD soluzione di stampa monocromatica in grado di stampare su diversi tipi di supporto senza primer e, vista stampare apposta per noi e commentata assieme ad uno sviluppatore della macchina, con un livello di pulizia e di dettaglio molto definito anche alla risoluzione di 600×600 dpi. Una macchina che può coprire molte esigenze di produzione sia in campo editoriale sia nella manualistica e farmaceutica. Abbiamo visto all’opera anche la versione a colori su carta uso mano con un risultato di stampa adeguato sia per l’editoria scolastica sia per alcune applicazioni di direct marketing.

Non poteva rimanere escluso il settore della stampa su corrugato con una ampia proposta di macchine inkjet base acqua e uv. Abbiamo visto la nuova Hanway Glory 160x in grado di stampare su lastre di corrugato 1600×2800 a una velocità 76 metri/minuto a 1200×1200 dpi con una qualità che sta soddisfacendo diversi stampatori. Ha colto il nostro interesse l’offerta di UPG Digital con due soluzioni una entry level LQ-MD 1624 e una da produzione LQ-MD 1824 per la stampa di lastre fino a 20 mm di spessore. Interessante anche la soluzione low entry per lastre massimo 500×500 e area di stampa 420 e spessore da 0,2 mm a 45 mm che la rende una macchina versatile per chi deve fare piccolissime produzioni personalizzate.

Non tutto di quello esposto probabilmente arriverà sui nostri mercati ma di certo sappiamo che c’è un bacino tecnologico pronto per molte esigenze. Dopo inchiostri, additivi, lastre, ricambi, consumabili, macchine di finitura, macchine da stampa convenzionali anche le macchine da stampa digitali, forti del successo nel mercato locale, sono proposte nel mercato mondiale. Il successo passerà dalla capacità e volontà di costruire una rete di partner in grado di veicolare prodotti e assistenza in modo continuativo affinché qualità e produttività sia sempre garantita.

Cambio al vertice Atif: Andrea Dallavalle subentra a Marco Gambardella

Si è svolta martedì 25 giugno nella sede di Confindustria Salerno l’Assemblea Atif 2024 che ha sancito il cambio di presidenza. Andrea Dallavalle, già membro del Board dell’Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia, subentra a Marco Gambardella, giunto al termine dei due mandati previsti dallo Statuto. Ingegnere, appassionato di flessografia, con una lunga esperienza anche nel Comitato tecnico di Atif, approda al vertice dopo 12 anni di appartenenza all’Associazione.

“Un mandato di sei anni intensi, fatti di impegno, condivisione di conoscenze, rafforzamento di relazioni importanti con colleghi e fornitori. Un percorso di crescita personale e professionale indimenticabile, cui mi sono affacciato da giovane e che mi ha consentito di vivere importanti esperienze. Ringrazio tutti coloro che mi hanno supportato in questa avventura, il Consiglio Direttivo, il Comitato tecnico, e la struttura di questa organizzazione vivace e coinvolgente. Auguro ad Andrea Dallavalle un’esperienza altrettanto indimenticabile, dichiara Marco Gambardella.

“Una grandissima emozione per me prendere il timone di un’Associazione che ha contribuito ad appassionarmi alla flessografia (settore in cui lavoro dal 2000) e che ho visto crescere nel corso della mia lunga esperienza in Atif. Onorato di subentrare a Presidenti che, con il loro operato hanno reso Atif il punto di riferimento della flessografia in Italia. Sono fortemente determinato a proseguire nel percorso tracciato e ad impegnarmi per un consolidamento e rafforzamento del ruolo di Atif nell’industria del packaging. Sono certo che la magnifica squadra che mi accompagnerà in questo percorso saprà darmi tutto il necessario supporto, dichiara Andrea Dallavalle.

Insieme ad Andrea Dallavalle (Koenig&Bauer) sono stati eletti dall’Assemblea dei Soci Atif i due Vice Presidenti proposti dal Presidente stesso, ossia Ira Nicoletti (Diaven) con delega all’Education e Silvano Tamai (tesa) con delega al Comitato tecnico. Rinnovato anche il Consiglio Direttivo tra riconferme e nuovi ingressi: Enrico Albani (Simonazzi), Anna Paola Cavanna (Laminati e Cavanna), Vincenzo Consalvo (Inciflex), Paolo De Grandis (Grafikontrol), Elina De Vita (Packgroup), Pierluigi Gava (Cartotecnica Postumia), Stefano Russo (Uteco), Andrea Vergnano (Roveco). Faranno parte di diritto del Consiglio Direttivo anche gli ultimi tre Past President, Marco Gambardella (Bioplast), Sante Conselvan (I&C) e Massimo Radice (Corapack).

Completano la nuova governance il Collegio dei Probiviri costituito da Gerardo Budetti (Antonio Sada & Figli), Tito Lopriore (Linde), Mauro Lussignoli (Miraclon) e dei Revisori dei Conti composto da Angela Conti (Biessse) e Adolfo Tommasi (Ditom).

La nuova governance è stata ufficializzata mercoledì 26 giugno all’apertura dei lavori del FlexoDay Sud,tradizionale appuntamento di Atif organizzato quest’anno a Salerno, che ha visto la partecipazione di circa 200 addetti ai lavori, tra stampatori e fornitori della filiera flessografica.  Oltre a riproporre alcuni interventi tecnici presentati a Milano nel novembre scorso, il FlexoDay Sud ha fatto il punto sul quadro economico nazionale di settore, con un intervento di Alessandro Rigo, Responsabile del Centro Studi di Assografici (di cui Atif è socio aggregato) e presentato la case history del Gruppo Sada in tema di sostenibilità, brillantemente illustrata da Valentina Sada.

Liyu, la nuova linea XLINE rende innovazione e tecnologia alla portata di tutti

Dalla ricerca e innovazione di Liyu nasce la nuova serie entry-level XLINE. Progettata per i clienti che si avvicinano al mondo della stampa industriale, XLINE offre soluzioni affidabili e tecnologicamente avanzate. Questa nuova linea si affianca alla già completa serie Platinume, ampliando ulteriormente l’offerta di Liyu per soddisfare ogni esigenza di produzione.

La serie XLINE è stata sviluppata per fornire soluzioni di stampa professionale ad alte prestazioni a un prezzo competitivo, mantenendo la qualità e l’affidabilità che caratterizzano tutti i prodotti Liyu. È ideale per le aziende che desiderano entrare nel settore della stampa o ampliare il proprio parco macchine con soluzioni versatili e performanti.­

XLINE KCJ – Plotter UV Flatbed

Il modello XLINE KCJ UV Flatbed è progettato per offrire prestazioni elevate e versatilità. Questa stampante è perfetta per materiali rigidi grazie alle sue funzionalità avanzate. Le teste di stampa Ricoh GEN5 / GEN6, configurabili da 2 a 6 unità, garantiscono una risoluzione di stampa elevata. La configurazione degli inchiostri in CMYK + White + Varnish supporta una vasta gamma di applicazioni di stampa. Le dimensioni del piano di stampa, che possono raggiungere i 3050 x 2050 mm, permettono la gestione di materiali di grandi dimensioni. Inoltre, il sistema di asciugatura UV LED assicura un’asciugatura rapida e uniforme delle stampe.

XLINE Hybrid UV LED

Il modello XLINE Hybrid LED UV combina la flessibilità delle stampanti roll-to-roll con la precisione delle flatbed, permettendo di stampare su materiali rigidi e flessibili con una qualità eccezionale. Le teste di stampa Ricoh GEN5/GEN6, disponibili in diverse configurazioni, offrono una qualità di stampa elevata e una lunga durata. Il motore lineare magnetico assicura un movimento preciso e silenzioso, migliorando ulteriormente la qualità della stampa. Il sistema di polimerizzazione UV LED garantisce un’asciugatura rapida e una maggiore durata delle stampe, con una velocità di stampa che può raggiungere i 65 m²/h, ideale per produzioni ad alto volume senza compromettere la qualità.

XLINE Ecosolvent Roll to Roll

Il modello XLINE Ecosolvent è progettato per offrire stampe di alta qualità con un ridotto impatto ambientale. Dotato di teste di stampa Epson i3200, fornisce una qualità di stampa eccezionale e una lunga durata. Il sistema di asciugatura a infrarossi assicura stampe asciutte e pronte per l’uso immediato. La configurazione degli inchiostri in CMYK offre flessibilità per varie applicazioni di stampa, mentre la velocità di stampa può raggiungere gli 85 m²/h, rendendo questo modello adatto per produzioni ad alto volume.

XLINE Cutter

Il modello XLINE Cutter Flatbed, nelle due versioni 1300x1200mm e 2500x1600mm, completa la linea offrendo soluzioni avanzate per il taglio, la cordonatura e la fresatura di diversi materiali, tra cui cartone, PVC, plexiglass, forex, pelle e molto altro. Questo cutter utilizza un sistema di taglio a lame oscillanti, ideale per materiali sia flessibili che rigidi. Il controllo automatico della profondità di taglio assicura precisione e facilità d’uso, mentre il software avanzato di gestione del taglio supporta formati PDF e codici QR per una gestione ottimale del lavoro.

A drupa i materiali per la stampa/3

Canon @drupa24

Soluzioni per il converting, ma anche innovazioni in termini di materiali che possono essere stampati. Quando la stampa e la trasformazione vanno al di là della funzionalità del prodotto – senza naturalmente farne a meno – nascono idee sorprendenti e infinite possibilità di creare innovazione.

Questa rubrica esplora non solo le novità e le innovazioni di prodotto, in termini di materiali di supporto per la stampa, ma offre anche uno spaccato su inattese applicazioni.

Anche per questa puntata continua il viaggio tra le novità in tema di materiali e supporti che drupa 2024 ha mostrato ai suoi visitatori e al mondo della stampa e della trasformazione.

In questa puntata parleremo di coating progettati e realizzati per particolari applicazioni, dell’utilizzo della stampa e dei suoi innumerevoli materiali di supporto come mezzi di comunicazione e di espressione inusuali e inclusivi. E, ancora, di effetti scenografici resi attraverso la stampa, fino all’importanza di un impatto minimo dei supporti sull’ambiente che ci circonda.

Strumenti per converter

In occasione di drupa 2024, Coim – multinazionale italiana che progetta e realizza specialità chimiche – ha presentato la nuova linea di Cold Seal Coatings, prodotta in Italia. I nuovi coating consentono di eseguire confezionamento e sigillatura dei prodotti in tempi molto ridotti. Soluzioni che si dimostrano ideali per l’impiego in molteplici settori, tra i quali quello del food e della detergenza, per applicazioni come il confezionamento di gelati e tab per lavastoviglie.

«I macro-trend emergenti, quali crescita demografica e sostenibilità, rappresentano sfide impegnative» afferma Luca Gianzini, marketing and M&A manager di Coim, spiegando così il motivo dell’attenzione del gruppo a «investire costantemente in ricerca e sviluppo per ampliare la gamma di tecnologie e innovazioni». Ed ecco che la scelta operata dal gruppo di ampliare il portafoglio prodotti per il packaging con soluzioni cold seal si lega proprio all’osservazione del mercato; in particolare, spiega il manager a «un trend globale di crescita costante dei consumi di alcune tipologie di prodotti legati ai mondi dairy, bakery e frozen food».

La nuova gamma comprende due soluzioni per il confezionamento di gelati e cioccolato, una soluzione per gli involucri in carta, come quelli delle figurine, e delle release laquer, necessarie per le applicazioni mono film.

«I prodotti Cold Seal» ha aggiunto Marco Capecchi, business development manager Adhesives Emea del gruppo, «sono estremamente adattabili a diverse applicazioni e quindi utilizzabili per un ampio spettro di packaging, fra i quali quelli in monomateriale poliolefinici e quelli full paper, con evidenti benefici in termini di compatibilità con i processi di riciclo meccanico».Oltre il visivo

Stampare su qualsiasi materiale e offrire sensazioni e “letture” al di là del visivo. Ha offerto questo Canon a Drupa 2024 realizzando, all’interno del proprio stand, “The Core”, un’area dedicata all’esplorazione immersiva e sensoriale delle potenzialità della stampa. E per far questo vi ha riprodotto l’adattamento della mostra “World Unseen” dedicata alle persone con disabilità visiva che, in aprile, era stata ospitata a Londra presso la Somerset House, in collaborazione con il Royal National Institute of Blind People.

Immagini e stampe su diversi supporti, quindi, che riproducono gli scatti di fotografi di fama internazionale attraverso sensazioni materiche distinte e percepibili anche da persone ipovedenti. Grazie alla stampa in rilievo, è stato possibile percepire i diversi elementi della scena, tramite forme, aree evidenziate e texture, riuscendo a leggere le immagini attraverso il tatto.

Le stampe in rilievo e testi in braille sono stati prodotti con la tecnologia di Canon Arizona 2300 FLXflow, integrata al software PRISMAelevate XL. Ampia e versatile anche la gamma supporti utilizzati: carta e cartone con cui realizzare, per esempio, segnaletica ed espositori personalizzabili, ma anche materiali più complessi come legno, vetro e metallo. Inoltre, l’abbinamento con il software consente di realizzare stampe con texture in rilievo fino a 4 mm, che possono essere utilizzati, per esempio, per la decorazioni di interni, tanto in ambienti domestici quanto in allestimenti commerciali e retail.

«La mostra World Unseen è solo uno degli innumerevoli esempi di possibilità offerte dalla tecnologia Canon» ha dichiarato Mathew Faulkner, Emea marketing & innovation director, Wide format printing group, Canon Europe, sottolineando «la potenza delle immagini espresse tramite la stampa».

Effetti scenografici

Prove di design con il cartoncino di Favini. Niente vale di più che vedere un prodotto applicato. È quanto accaduto allo stand di Ricoh in cui parte dell’allestimento scenografico è stato realizzato con il cartoncino Sumo di Favini.

Si tratta di cartoncino di alta qualità dall’elevato spessore, caratteristica che gli è valsa la scelta del nome, in ricordo dei lottatori dell’omonimo sport giapponese. Realizzato con carta certificata FSC, è disponibile in 7 colori e in 4 spessori – ovvero 1 mm, 1,5 mm, 2 mm e 3 mm – e con grammature che vanno dai 700 ai 2.150 g/m2.

In fase di lavorazione garantisce alte prestazioni ed è ideale per realizzare inviti, cartellini, copertine, biglietti da visita, espositori e cartelli vetrina, oltre a cofanetti e astucci di lusso.

Accanto a Sumo, a drupa 2024, Favini ha presentato anche la carta metallizzata Majestic che, stavolta presso lo stand HP, è stata la protagonista di varie dimostrazioni di stampa.

Dotata di superfici perlescenti, Majestic costituisce la collezione di carte metallizzate di Favini, con anche la versione Satins, formata da carte con lucenti superfici satinate.

Si tratta di carte finissime di alta qualità, certificate FSC e usate in tutte le applicazioni di stampa e di packaging. Sono disponibili nelle grammature da 120, 250 e 290 g/m2; mentre i loro colori intensi sono ottenuti con uno speciale processo produttivo.

Majestic, inoltre, è stata utilizzata per la copertina del Drupa Daily all’apertura dello show.

L’importanza di essere neutrali

Le tecnologie di stampa firmate Canon hanno trovato modo di esprimersi al meglio in fiera a Düsseldorf anche attraverso altre novità della casa nipponica, i suoi supporti.

In particolare, allo stand Canon i suoi tecnici hanno mostrato in anteprima alcune applicazioni realizzate con l’uso di Red Label Zero A4. Si tratta di carte di alta qualità per la stampa professionale e per l’ufficio, certificate FSC, e ultima novità della gamma Zero. Devono il nome alla propria impronta ecologica: sono infatti carte progettate con il specifico intento di contribuire alla riduzione dell’impronta ecologica degli utilizzatori, attraverso l’abbassamento delle emissioni di CO2 durante la produzione. Nello specifico queste carte sono state progettate per l’utilizzo nei settori architettonico, ingegneristico, edilizio e manifatturiero.

La nuova gamma mostra l’impegno di Canon in progetti climatici volti a compensare le emissioni residue di gas a effetto serra.

Stampanti inkjet, le soluzioni Kyocera per la stampa di produzione

Produttività, sostenibilità, qualità e automazione sono le parole chiave per fare la differenza sul mercato e la stampa a getto di inchiostro a base acqua si presenta come una delle tecnologie più dirompenti in grado di ridefinire il panorama delle arti grafiche e della stampa commerciale. Per questo motivo Kyocera è entrata direttamente nel mercato con TASKalfa Pro 15000c, a cui ora si aggiunge la nuova linea di produzione TASKalfa Pro 55000c, due soluzioni progettate per coniugare massima efficienza e contenimento dei costi.

Il nuovissimo sistema di stampa a getto d’inchiostro Kyocera TASKalfa Pro 55000c, arrivato sul mercato europeo in occasione di drupa

Quali sono i benefici e i vantaggi delle stampanti Kyocera?

Stampare direttamente su carta patinata offset, opaca, silk o lucida e già in uso presso gli stampatori commerciali è un punto di forza della tecnologia Kyocera perché consente di non stressare i supporti e li rende subito pronti per le operazioni di finitura e allestimento. Inoltre, con l’utilizzo di pigmenti ad alta saturazione, permanenza e consistenza del colore sono garantiti.

Grazie al sistema di gestione dinamico delle gocce, il dettaglio di stampa e l’uniformità sono garanti su ogni supporto liscio o texturizzato così da soddisfare in modo completo ogni tipologia di richiesta proveniente dalla clientela dei mercati come le arti grafiche, il direct mailing e la stampa transazionale.

Trattandosi di dispositivi robusti con tempi di attività elevati, TASKalfa Pro 15000c e TASKalfa Pro 55000c garantiscono flussi di lavoro ininterrotti. Le soluzioni software prestampa e front-end offrono al cliente una moltitudine di opzioni per semplificare il flusso di lavoro dall’inizio alla fine. E grazie al collegamento con soluzioni di partner di finitura in linea si può incrementare l’automazione end-to-end e l’efficienza del flusso di produzione.

TASKalfa Pro 15000c è una stampante a getto d’inchiostro superveloce, offre un’alternativa economica alla stampa convenzionale nelle applicazioni transazionali, trans-promozionali e direct mail

Nell’ottica della sostenibilità, TASKalfa Pro 15000c e TASKalfa Pro 55000c sono state progettate per ridurre al minimo gli sprechi e massimizzare la sostenibilità dei flussi di lavoro dei clienti Kyocera. Non servono lunghi setup, fogli di prova e calibrazioni giornaliere per avviare la produzione, tutto è supportato dal controllo intelligente del percorso carta. Le parti di ricambio contengono elementi riutilizzabili, e la parte usa e getta è riferita solo a inchiostro e liquidi di pulizia durante il funzionamento.

L’affidabilità, la produttività e i bassi costi di gestione della TASKalfa Pro 55000c sono destinati a superare le aspettative dei clienti dell’industria del printing

Entrambe le macchine sono progettate per avere un basso impatto di assistenza tecnica dovuta all’usura delle parti, garantendo così lunghi cicli di lavoro e il raggiungimento di livelli di produttività elevati a fronte di un basso consumo energetico. Inoltre, l’assistenza da remoto permette la risoluzione dei problemi in tempo reale, eliminando così, molto spesso, la necessità di una visita da parte di un tecnico.

E poiché i tempi di consegna continuano a ridursi, le macchine da stampa a getto d’inchiostro Kyocera consentono di unire alla flessibilità l’elevata produttività e una costanza qualitativa senza eguali, che consente un flusso di lavoro automatico su tutti i tipi di media. Tutto ciò si traduce in razionalizzazione dei costi, migliore TCO e, soprattutto, vantaggio competitivo assicurato.

Durst P5 500, nuova installazione presso Dardanelli

Si definiscono “gli esperti della stampa di grande formato” su tutti i materiali. Un’affermazione che trova sicuramente conferma nel parco macchine di ultima generazione di Dardanelli Srl, recentemente ampliato con l’installazione della nuova Durst P5 500 D4. Da qualche settimana, infatti, l’ammiraglia wide format di casa Durst è andata ad affiancarsi all’altra 5 metri top di gamma del brand altoatesino già operativa presso il sito produttivo di Calenzano (FI): la roll to roll Rho 512R, installata da Dardanelli nel 2018. Sei anni fa l’obiettivo dell’azienda era quello di “allargare il proprio raggio d’azione sperimentando nuovi canali, nuovi mercati e nuove idee di business”, come raccontava allora Tommaso Presutti, responsabile di produzione e oggi anche socio dell’azienda fondata negli anni Ottanta da nonno Moreno.

In questi anni i cambiamenti non sono certo mancati e, nonostante gli inevitabili rallentamenti dovuti al periodo pandemico, l’azienda è cresciuta costantemente fino all’apertura, nel 2023, di un secondo sito produttivo. Un investimento strategico, che ha permesso allo stampatore fiorentino di suddividere le linee produttive, ottimizzando gli spazi e migliorando la gestione dei flussi di lavoro. Nella nuova struttura sono state trasferite le macchine piane, tra cui la flatbed Durst Rho P10, le frese e la linea di stampa a sublimazione, mentre le roll-to-roll e i sistemi da 5 metri sono rimasti nella sede storica. Qui ha trovato posto anche Durst P5 500 D4, nuovo fiore all’occhiello del parco macchine aziendale.

A raccontare come è nata l’esigenza di investire in una nuova 5 metri e soprattutto nella terza Durst è ancora Tommaso Presutti. “Negli ultimi anni, specialmente dopo la crisi sanitaria, il volume di lavoro è aumentato mentre i tempi di consegna si sono ridotti drasticamente. Rho 512R è ancora una macchina eccellente, perfetta per continuare a svolgere il suo lavoro. Tuttavia, avevamo bisogno di una maggiore potenza operativa per migliorare la qualità e affrontare con più facilità i momenti di picco. In questo senso, P5 500 D4, oltre a garantire una produttività eccezionale – quasi doppia rispetto alla 512 – offre una qualità di stampa di livello ancora superiore”. L’inserimento della nuova P5 500 risponde dunque all’esigenza di garantire continuità produttiva anche nei momenti di maggior carico, senza compromessi sulla qualità.

La capacità di soddisfare le esigenze dei clienti mantenendo elevati standard, in effetti, è da sempre uno dei punti di forza di Dardanelli, che si propone come service di stampa a 360 gradi, con un portfolio clienti che spazia da agenzie specializzate nell’organizzazione di eventi e manifestazioni sportive ad agenzie pubblicitarie e di comunicazione con un focus particolare sugli allestimenti fieristici e congressuali. Da tempo, inoltre, l’azienda ha ampliato il proprio raggio d’azione con allestimenti per showroom, negozi e progetti di interior decoration, fino a coperture di edifici senza limiti di dimensioni. Settori fortemente competitivi, nei quali è essenziale avvalersi di un parco macchine sempre all’avanguardia in grado di stampare su una vasta gamma di materiali quali tessuti in poliestere, ma anche banner, pvc e carte da parati, garantendo sempre una resa cromatica ottimale. “Durante il processo decisionale, abbiamo valutato diverse opzioni, ma Durst è sempre stata la nostra prima scelta”, sottolinea Presutti. “Fin dall’inizio, infatti, abbiamo avuto la certezza di dover investire in un’altra stampante di alta gamma. Per affidabilità tecnologica, qualità di stampa e produttività, Durst P5 500 è stata l’unica opzione ad aver soddisfatto pienamente tutte le nostre esigenze”. Tra i plus che hanno determinato la scelta di Dardanelli, anche l’efficienza e la professionalità di tutto il team Durst. “Per noi il servizio post vendita è un elemento altrettanto importante e Durst, in quest’ambito, offre una sicurezza che va oltre l’affidabilità che già contraddistingue le macchine, potendo contare su un partner di fiducia in grado di rispondere tempestivamente a qualunque esigenza”, conclude Presutti.

Fedrigoni acquisisce la maggioranza di BoingTech, tra i principali produttori di inlay e tag RFID

Con questa nuova acquisizione, la quinta dell’anno, il Gruppo prosegue nel percorso di diversificazione dell’offerta di prodotti premium, rafforzando la propria presenza nel settore della produzione di inlay e tag RFID ed espandendosi ulteriormente in Asia, dopo l’acquisizione di ArjoWiggins China a gennaio. L’operazione porterà nuove opportunità ai clienti del Gruppo sia nel mercato delle etichette autoadesive, dove l’azienda è al terzo posto nel mondo, sia in quello delle carte speciali per packaging di lusso, in cui Fedrigoni detiene la leadership mondiale.

Il Gruppo Fedrigoni ha quindi annunciato di aver concluso un accordo per acquisire la maggioranza del capitale di BoingTech, società controllata da Shanghai Inlay Link Inc (holding cinese quotata al NEEQ) e tra i pionieri nella produzione di inlay e tag RFID, sia UHF che HF/NFC, nei suoi due stabilimenti in Cina e Malesia. Shanghai Inlay Link manterrà una quota significativa per garantire una transizione agevole e un continuo potenziamento del business, mentre Fedrigoni avrà il diritto di acquistare le restanti azioni di BoingTech in futuro.

Dopo questo accordo strategico, Shanghai Inlay Link manterrà le sue attività esistenti legate alla produzione di antenne RFID e al fornitore di soluzioni complete attraverso le sue entità legali dedicate.

Grazie all’acquisizione di Boingtech, che prevede un fatturato di circa 60 milioni di dollari al 2024 e oltre 300 dipendenti, Fedrigoni rafforza la sua posizione di player nell’RFID, portando ulteriore valore ai clienti in entrambi i suoi business – autoadesivi e carte speciali per imballaggi di lusso e altre applicazioni creative – dove è sempre più importante tracciare i prodotti lungo la catena del valore e trovare soluzioni per proteggere i marchi, verificarne l’autenticità e prevenire la contraffazione, ma anche per fornire ai consumatori esperienze di acquisto maggiormente coinvolgenti.

“Il mondo dell’RFID sta crescendo rapidamente ed è sempre più strategico per il nostro gruppo – commenta Marco Nespolo, CEO del Gruppo Fedrigoni -. Quest’operazione è un ulteriore passo avanti per aumentare significativamente la nostra dimensione nel segmento della produzione di inlay RFID, oltre che per potenziare la nostra capacità di supportare i nostri clienti, converter, stampatori e system integrator, e soddisfare le loro esigenze. Inoltre, l’acquisizione è coerente con il nostro percorso di espansione in Asia, dove abbiamo già una buona presenza in termini di produzione e distribuzione”.

“Sono lieto di dare il benvenuto a un player globale come Fedrigoni e di iniziare un percorso di trasformazione per BoingTech fondato su una visione condivisa – aggiunge Mr. Li, fondatore di Shanghai Inlay Link -. Sono certo che questa partnership aumenterà la nostra capacità di soddisfare le esigenze dei clienti, facendo leva sulla rete commerciale globale del Gruppo Fedrigoni e sulla sua presenza in oltre 130 Paesi”.

Live da drupa. I materiali per la stampa/2

Dalla carta al cartone, in tutte le loro declinazioni, dai materiali plastici per film e pellicole ai tessuti, dal vinile ai metalli. Questa rubrica si propone di esplorare un mondo ricco di innovazione e di novità di prodotto, quello materiali di supporto per la stampa.

Proseguiamo in questa puntata il nostro viaggio nei supporti presentati in fiera a drupa 2024.

La resa delle carte adesive

Dal mondo Lecta proviene Adestor High Gloss – A251 – GA62, il prodotto autoadesivo con rivestimento fuso utilizzato a Drupa da Zonten Europe sulle sue macchine Multiprint S3 e Multiconvert.

Prodotto in bobina, Adestor High Gloss è ideale per varie applicazioni: dal food & beverage ai prodotti per l’igiene personale e domestica, dall’utilizzo nel commercio e per i prodotti per l’ufficio all’impiego nel mondo della logistica e dei trasporti anche per operazioni di tracciabilità.

In particolare, grazie e alla finitura lucida, alla luminosità e alla levigatezza con un forte supporto adesivo, risulta ideale per creare etichette di alta qualità.

Come suggerisce il suo stesso nome Adestor High Gloss – A251 – GA62 è composto da tre elementi: il frontale Gloss; l’adesivo A251; il supporto Glassine Ambar 62 (GA62).

Il frontale è una carta patinata senza legno lucida Gloss disponibile in diverse grammature. L’adesivo permanente acrilico A251 è utilizzato per applicazioni su molti tipi di supporti ed è caratterizzato dalla capacità di garantire un buona aderenza anche sui materiali leggermente rugosi o curvi. Infine Glassine Ambar 62 è un supporto glassine giallo da 62 g/m² ovvero una carta super calandrata studiata per applicazioni automatiche dotata di particolare trasparenza, resistenza alla trazione e uno spessore regolare e uniforme.

Della gamma Adestor fanno parte prodotti autoadesivi di carta e film studiati per etichette, figurine e applicazioni di grande formato. Studiati per consentire un’adesione ottimale sul substrato, possono essere stampati sia con i sistemi di stampa tradizionali sia con la maggior parte dei sistemi di stampa digitale.

Idee versatili per etichette

Una divisione apposita e un laboratorio di ricerca e sviluppo dedicato. Nasce così la proposta della divisione Industrial Adhesives di Diatecx – Gruppo Diatec, che ha presentato le proprie soluzioni anche a drupa.

La divisione è specializzata nella formulazione, nella produzione e nella commercializzazione di colle e di adesivi industriali e i settori destinatari delle sue innovazioni sono quelli dell’imballaggio, della cartotecnica e del converting, ma anche della legatoria, dell’assemblaggio e dell’etichettatura. Il laboratorio di R&S è dotato di strumenti per analisi chimico-fisiche di ultima generazione che aiutano i tecnici dell’azienda a trovare la soluzione di prodotto alle esigenze delle aziende di trasformazione, del packaging e delle etichette.

Proprio in merito al comparto etichette Diatecx ha creato una linea di supporti versatili, di qualità e facili da utilizzare.

  • LC DiaFilm PET White Matt è il supporto sintetico adesivo pensato per etichette adesive stampabili super resistenti, come quelle destinate ad applicazioni esterne o in ambienti esigenti. Il supporto, che è un adesivo acrilico in emulsione acquosa di tipo super-tack, si adatta molto bene, per esempio, per etichette e cartellini che devono riportare codici a barre o altre informazioni. Inoltre aderisce molto bene su diversi tipi di superfici: dalla carta e cartone al vetro, sino al metallo.
  • LC DiaLaid White è, invece, il supporto cartaceo adesivo a prova di acqua e ghiaccio, sempre per etichette adesive stampabili. Ha una formulazione a base di stirene-acrilica in emulsione acquosa che gli permette di essere usato su su diverse superfici. Il suo impiego ottimale è, però, per le applicazioni su bottiglie di vetro che richiedono una buona tenuta dell’etichetta, soprattutto se le superfici sono fredde e umide, o entrano in contatto – persino immerse – in acqua o nel ghiaccio.
  • È composto, invece, di adesivo acrilico in emulsione acquosa di tipo supertack ad elevata adesività l’ultimo supporto della gamma, LC DiaNatural White Glossy. Il supporto cartaceo adesivo ha una elevata gamma di colori che gli permette di avere una notevole resa in fase di stampa, soprattutto se laser. È utilizzato in applicazioni per uffici, stampanti e fotocopiatrici, e su diverse superfici.

Coim e l’imballaggio flessibile

Che siano ad uso alimentare o meno, gli imballaggi flessibili devono garantire due elementi, da una parte prestazioni qualitative ad ampio raggio, dall’altro il rispetto di diverse normative – in particolare se si ha a che fare con il food contact, in cui le disposizioni sono volutamente restrittive. Ecco che supporti e inchiostri diventano una scelta determinante.

La multinazionale italiana Coim – presente in tutto il mondo con nove siti produttivi e altrettanti centri di ricerca – produce specialità chimiche dall’inizio degli anni Sessanta e, in occasione di drupa 2024, ha presentato le sue soluzioni per il packaging flessibile, comparto con il quale realizza un terzo del suo fatturato.

In particolare sono tre le famiglie di prodotti destinate al packging flessibile: gli inchiostri Coiminks, gli adesivi e coating Novacote – anche abbinati – e gli adesivi poliuretanici Acotrim.

Della gamma Coiminks fanno parte, oltre agli inchiostri, anche vernici, primer e ausiliari per la stampa rotocalco e flexo che vengono utilizzati su diversi supporti, compresi gli adesivi Novacote. Questi ultimi, in particolare, sono utilizzati dai converter e destinati alla formazione di accoppiati multistrato che trovano applicazione nel settore alimentare e in quello industriale. Si dimostrano ideali per realizzare materiali multistrato utilizzati per molteplici finalità, anche grazie al fatto di poter garantire parametri delicati quali le resistenze chimiche e quelle termiche. A drupa è stata presentata la soluzione Novacote per applicazioni cold seal.

La famiglia Acotrim invece è stata studiata per una specifica finalità, l’utilizzo nel settore automobilistico. Gli adesivi poliuretanici che la compongono sono applicati, nello specifico, per produrre principalmente tettucci auto e pannelli porta, potendo garantire da un lato un’adesione ottimale, dall’alto buone proprietà meccaniche. Un’attenzione speciale è dedicata al loro  impatto ambientale, studiato dal laboratorio di R&S della multinazionale perché sia il minore possibile. All’interno della gamma Acotrim si possono scegliere diverse specifiche: adesivi poliuretanici senza solvente, a base solvente e a base acqua. Inoltre possono essere mono o bicomponente, in base alle necessità dell’utilizzatore finale.

Assemblea Pubblica Assocarta, Italia secondo produttore e utilizzatore di carta da riciclare in Europa

Il 20 giugno si è svolta, presso l’associazione Civita a Roma, l’Assemblea Pubblica di Assocarta, introdotta dal direttore di Civita Simonetta Giordani e moderata da Giovanna Pancheri di SkyTg24 che ha intervistato il presidente di Assocarta Lorenzo Poli sullo stato di salute del settore cartario italiano e sulle principali sfide della competitività.

L’Italia, nel 2023, con una produzione di carta e cartone di 7,5 milioni di tonnellate (-14% 2023/2022), si riconferma secondo produttore europeo, dopo la Germania – afferma Lorenzo Poli all’apertura dell’Assemblea – una posizione conquistata negli anni, grazie alla straordinaria sostenibilità del nostro comparto, nonostante un livello produttivo paragonabile a quello del 1994 a fronte di un fatturato di 8,16 milioni di Euro (-26,6% 2023/2022)”.

Nei primi 4 mesi 2024/2023 si registra, invece, una ripresa del 7,9% ma i volumi restano al di sotto di quelli del 2018. Leggero recupero del 2% per le carte e cartoni per packaging, del 6,4% per le carte per usi igienico-sanitari. Parziale la ripresa delle carte per usi grafici (+37%), i cui volumi restano al di sotto di quelli rispetto agli anni precedenti.

“Il comparto cartario è garanzia di occupazione e formazione di qualità, con risorse umane “al centro” della cartiera. Stiamo lavorando nel divulgare ai giovani le prospettive di crescita e il ruolo della formazione del nostro settore che investe in tecnologia e innovazione. Con gli interlocutori sindacali abbiamo condiviso un nuovo sistema di classificazione forza lavoro basato sulla professionalità delle risorse” spiega Poli.

“Il settore cartario ha la fibra giusta per essere sostenibile, rinnovabile e circolare. E in tempi di greenwashing ed etichettature ambientali, può raccontare (e documentare) che le fibre vergini non provengono da deforestazione e che le carte da riciclare utilizzate rappresentano circa il 70% della materia prima fibrosa, mentre nell’imballaggio il tasso di riciclo è già oltre l’85% e il tasso di raccolta della carta oltre il 75%. Non vi è quindi modo di trovare in Italia e in Europa carta che possa essere in qualche modo collegata ai tragici fenomeni di deforestazione, rispetto ai quali il settore è estraneo”** sottolinea Poli.

L’economia circolare del settore, riconosciuta anche dalla recente approvazione della PPWR, è una infrastruttura della manifattura italiana che presenta un difficile equilibrio da ricercare tra competitività e sostenibilità.

“Grazie al Comieco abbiamo il miglior sistema di raccolta di carta da riciclare europeo e mondiale, con un livello di raccolta di cartone e cartone che, nel 2023, ha raggiunto i 6,9 milioni di tonnellate di cui oltre 5 utilizzate nelle cartiere italiane. L’Italia è infatti 2° utilizzatore europeo, sempre dopo la Germania” sottolinea Poli.

Tuttavia le cartiere italiane stanno girando all’80% della capacità produttiva a motivo di una domanda debole, sia nazionale che estera, condizionata da un contesto economico sostanzialmente stagnante, dal lento rientro dell’inflazione, che ha ridotto il potere d’acquisto dei consumatori, e di una generale perdita di competitività.

“Da un lato i costi delle materie prime vergini ma soprattutto della carta da riciclare il cui export è aumentato quest’anno del 48% (2023/2022), del 133% verso l’India. Vorremmo poter chiudere il ciclo del riciclo in Italia garantendo materia ai nostri impianti. Dall’altro gli obiettivi di decarbonizzazione che vorremmo centrare mantenendo la competitività sui mercati con prezzi energetici politicamente indirizzati come nei paesi europei limitrofi. Come Europa dovremmo lavorare su politiche energetiche che implichino un prezzo europeo dell’energia” conclude Poli.

“Occorre un prezzo unico europeo dell’energia per evitare le asimmetrie che rischiano di distruggere il mercato unico. La differenza di costo tra ciò che paga per l’energia l’industria italiana rispetto alle concorrenti francesi, spagnole e tedesche e’ ormai insostenibile. Così come è necessaria una regola comune e uguale in tutti i paesi europei per l’utilizzo dei proventi del sistema ETS” afferma Antonio Gozzi, Special Advisor Confindustria con delega alla autonomia strategica europea, piano Mattei e competitività intervenuto all’Assemblea.

Dopo la presentazione delle prime risultanze dello studio AFRY “Progetto di Decarbonizzazione dell’Industria Cartaria Italiana” da parte di Riccardo Siliprandi, Senior Principal AFRY, è seguito un dibattito, moderato da Giovanna Pancheri, con la partecipazione di Paolo Arrigoni Presidente GSE , Cristian Signoretto Presidente Proxygas, Federico Boschi Capo Dipartimento energia MASE e Antonio Gozzi.

Durante la discussione si è condivisa l’ampia panoramica delle tecnologie di decarbonizzazione in fase di studio. Dalle tecnologie già mature (fotovoltaico, eolico, ORC, stoccaggio energia elettrica verde, carbon offsetting, caldaie a biomassa, solare termico, boiler elettrici, biomassa asciugatura elettrica) a quelle che lo saranno nel breve (pompe di calore sopra i 100 °C o accumuli termici) e altre ancora a lungo termine (cattura CO2 e idrogeno).

Mentre l’efficienza energetica rimane una leva per la decarbonizzazione in quanto riduce le necessità di energia in sito, anche se molto è già stato fatto su questo aspetto. Infine, ma non meno importanti, i rifiuti del processo: incrementare significativamente il loro recupero energetico significa chiudere il ciclo del riciclo e migliorare significativamente la competitività del settore.

“Tutti gli strumenti di sostegno concepiti fino ad oggi, siano essi sull’energia elettrica o sui gas verdi (vedi biometano), sono interamente ed esclusivamente concepiti per supportare lo sviluppo di queste energie dall’unico punto di vista del produttore” commenta Lorenzo Poli, che aggiunge “Anche quando sono presenti strumenti per sostenere la decarbonizzazione e l’efficienza energetica e l’innovazione delle imprese (per esempio Transizione 5.0) l’accesso a questi strumenti è reso particolarmente difficile, proprio alle imprese che, più di tutte, hanno l’esigenza di decarbonizzare ovvero quelle che possono diventare ancora più efficienti.”

“In quest’ambito il tempo non è una variabile indipendente” conclude Poli “Dobbiamo “pareggiare” velocemente le attenzioni che gli Stati limitrofi (e quelli extra UE) mettono sulle bollette di gas e elettricità per le industrie energivore, anche sulla decarbonizzazione. “Dopo” sarà troppo tardi. Tardi perché se non recuperiamo rapidamente la competitività non riusciremo neanche a spendere le risorse per i Progetti Faro per l’Economia Circolare destinati al settore, né a cogliere l’opportunità di rendere l’Economia Circolare ancora più forte.”

Assemblea Pubblica di Federazione Carta Grafica: 27,2 miliardi di euro di fatturato nel 2023, un’eccellenza del Made in Italy

Si è svolta il 21 giugno presso Palazzo Rospigliosi, “La sfida della transizione: dalla prospettiva europea a quella globale” l’Assemblea Pubblica di Federazione Carta e Grafica.

“Nel 2023 il valore di fatturato dei settori appartenenti alla Federazione si “assesta” a 27,2 miliardi di euro (-13,4% 2023/2022), cioè l’1,3% del Pil nazionale. Il saldo della bilancia commerciale con l’estero si conferma positivo in valore assoluto a 3,7 miliardi di euro. Si stima che la filiera coinvolga oltre 16.000 aziende, con più di 160.000 addetti” afferma Michele Bianchi, presidente della Federazione Carta e Grafica nella sua relazione introduttiva.

Un calo di fatturato che accomuna, con intensità diverse, tre settori su quattro della Federazione, con la positiva eccezione del settore delle macchine per la grafica e la cartotecnica, che ha una favorevole crescita del 3,6%. Il calo del fatturato è intenso soprattutto per il settore cartario (-26,6%) e per il settore grafico (-11,5%), mentre è più moderato per il settore cartotecnico trasformatore (-5,5%)* (Nota Congiunturale allegata).

“Tuttavia, se inseriamo questi numeri in un contesto europeo e internazionale, il quadro che si profila è quello di una Federazione che rappresenta una parte significativa del Made in Italy” sottolinea Bianchi.

L’industria cartaria italiana è seconda in Europa, dopo la Germania, con il 10,2% dei volumi complessivi dell’area. L’Italia è leader mondiale nelle macchine per la stampa rotocalco e flessografiche e in quelle per la cartotecnica e il converting.

L’industria grafica italiana è seconda in Europa per fatturato, dopo la Germania, con una quota percentuale del 14,8% ed è seconda anche per numero di imprese e numero di addetti. L’industria cartotecnica trasformatrice italiana è seconda in Europa per fatturato, dopo la Germania, con una quota percentuale del 16,9%, prima per imprese e seconda per addetti.

“Tutto questo” precisa Michele Bianchi “va inserito in un contesto che, data l’attuale attenzione ai temi di sostenibilità, ne aumenta l’importanza soprattutto in termini di economia circolare. I nostri stampati e imballaggi utilizzano la carta come prevalente materia prima, ovvero un materiale rinnovabile, riciclabile, biodegradabile e compostabile, caratteristiche ampiamente riconosciute dalla recente approvazione della PPWR. In Italia il 70% delle fibre utilizzate è carta da riciclare, il tasso di raccolta ha raggiunto il 75%, mentre negli imballaggi il riciclo ha oltrepassato l’85%. In quest’ultimo ambito siamo primi in Europa e abbiamo già conseguito l’obiettivo fissato al 2030” evidenzia Bianchi che aggiunge “Come Federazione Carta e Grafica abbiamo espresso pubblicamente soddisfazione per l’esito finale dell’iter legislativo sul Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio. Abbiamo infatti scritto alla Presidenza del Consiglio e al MASE e al MIMIT ringraziandoli per il lavoro svolto dal Governo italiano su questo provvedimento europeo”.

Federazione Carta e Grafica è fortemente impegnata, insieme a Fondazione Einaudi, anche sui temi dell’importanza della lettura e della scrittura su carta, abitudini pratiche irrinunciabili a tutte le età. “E’ stato il loro progressivo abbandono, per il dilagare degli strumenti digitali, ad impattare sull’apprendimento soprattutto nelle nuove generazioni. L’abuso di digitale, specie nei giovanissimi, rischia seriamente di comprometterne il linguaggio, la conoscenza, la memoria” conclude infine il Presidente Bianchi.

Monica D’Ambrosio di Ricicla TV ha introdotto il dibattito sui temi della transizione e della competitività a livello europeo con gli interventi di Lara Ponti, Vice Presidente Confindustria alla Transizione Ambientale e obiettivi ESG e Edo Ronchi, Presidente Fondazione Sviluppo Sostenibile.

L’Europa ha disegnato un piano ambizioso di transizione ecologica che deve però essere supportato da importanti investimenti di politica industriale uniti a piani concreti e fattibili di implementazione, così come stanno facendo Usa e Cina.

“Dal nostro punto di vista sono necessari un sistema unico di investimenti, che diventi attrattivo per i capitali esterni perché le risorse richieste sono ingenti; un sistema unico che regoli le disparità di costi e capacità di spese, perché la competizione non sia interna all’Europa ma verso l’esterno. E infine Regole chiare e semplici, perché non diventino zavorre o costi aggiuntivi, che graverebbero con maggior peso sulle aziende più piccole che hanno meno risorse e competenze da dedicare a questi aspetti.

La vera forza dell’impresa italiana è l’innovazione e la capacità di rispondere ai problemi con soluzioni innovative. Ma anche questa capacità va supportata con continuità così come ha fatto Industry 4.0. Siamo ora in attesa del 5.0 ma quello di cui abbiamo bisogno è una visione a medio-lungo periodo, una visione di paese e di politica industriale organica e allineata alle evoluzioni del mondo contemporaneo. Per tutte queste ragioni il nostro impegno a Roma e Bruxelles sarà costante, mettendo a sistema comune quanto già fanno anche le realtà territoriali. Insieme dobbiamo diventare capaci di costruire un sistema efficiente, propulsivo, sicuro, da lasciare in eredità alle nostre figlie e ai nostri figli” ha affermato Lara Ponti durante il dibattito.

“La filiera Carta e Grafica è un pilastro fondamentale del sistema produttivo italiano e un eccezionale esportatore dell’eccellenza del Made in Italy sul mercato globale” ha sottolineato Valentino Valentini, viceministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, concludendo il dibattito. “Oggi, oltre alla difficoltosa congiuntura geopolitica, ci troviamo ad affrontare la doppia transizione, digitale ed ecologica, che richiede investimenti pubblici e privati per mettere le imprese nella condizione di competere a livello internazionale. Come riconosciuto anche dalla Commissione europea, dobbiamo implementare strumenti adeguati che permettano di coniugare il rispetto di parametri green e sostenibilità economico-sociale. Come esecutivo abbiamo lavorato con successo in sede europea per migliorare il Regolamento in materia di imballaggi, per la riprogrammazione delle risorse del PNRR e per il nuovo capitolo RePower EU, consentendo di destinare alle imprese ulteriori 14 miliardi di euro. Grazie a tale rinegoziazione e ai 6,3 miliardi derivanti dal RePower EU abbiamo potuto delineare Transizione 5.0 che sarà operativa nelle prossime settimane e che punta a rafforzare il nostro tessuto produttivo e a coniugare green e digitale”.