Paper Industrial Deal: il piano strategico per proteggere e rilanciare il settore cartario italiano tra sfide energetiche ed economiche

Nell’ambito dell’Assemblea Pubblica di Assocarta, svoltasi a Roma presso Civita e moderata da Valentina Bisti del TG1, il presidente di Assocarta Lorenzo Poli ha presentato il Paper Industrial Deal del sistema cartario italiano. Un piano strategico per mettere in sicurezza il settore cartario italiano dagli shock economici e di transizione energetica che mira a rendere il comparto più resiliente, competitivo e sostenibile, riducendo i costi dell’energia e trasformando gli obiettivi di decarbonizzazione in un motore di crescita.

Nel 2024 la produzione e la domanda interna presentano un recupero del 6,2% e del 7,8% rispettivamente, a fronte di un fatturato di 8,3 miliardi di Euro – in aumento dell’1,5% – generato da 19.000 addetti diretti in 151 cartiere. Ma crescono anche le importazioni del 12,7% che soddisfano oltre il 54% della domanda interna confermando una perdita di competitività sul mercato interno dei prodotti nazionali. E dopo un biennio di contrazione, torna a crescere la domanda estera che registra un aumento dell’11,2% sul 2023 con un export per lo più diretto verso Francia, Germania e Spagna, in particolare per le carte e cartoni da imballaggio (+15,4%).

“In un contesto politico-economico incerto ed imprevedibile a livello europeo e mondiale, il sistema cartario nazionale ha la certezza di dove è arrivato e di dove vorrebbe andare. Siamo i terzi produttori UE di carta e cartone dietro a Germania e Svezia con una quota dell’89% di materie prime provenienti da materiali riciclabili 56% e da fonti rinnovabili (biomasse) 33% e secondi utilizzatori UE di carta da riciclare con l’11,4% del consumo europeo dopo la Germania, con un tasso di riciclo del 70,9% che negli imballaggi supera l’85%, andando oltre gli obiettivi UE” illustra il Presidente di Assocarta Lorenzo Poli nella sua relazione.

“Mettere in sicurezza il settore e l’intera filiera con misure non più rinviabili” sottolinea Poli “per azzerare il differenziale PSV-TTF che per il settore nel 2024 ha comportato extracosti per oltre 50 milioni di Euro e per cercare di ridurre il costo del gas con una nuova gas release che superi l’attuale schema e che faccia leva sul biometano per gli hard-to-abate. Oltre a interventi concreti per sostenere la decarbonizzazione attraverso la decarbonizzazione dei combustibili con una biometano release e l’elettrificazione delle rinnovabili con contratti per differenze rispetto al costo del gas e piano di sviluppo dell’infrastruttura elettrica per sviluppare l’elettrificazione”.

Positive le aperture sulla disciplina UE degli Aiuti di Stato perché consentono di varare misure di sostegno alle politiche energetiche di decarbonizzazione come l’energy e la gas release ma rimane il rischio che venga compromessa la coesione del mercato unico perché ci sono vari spazi di bilancio.

Si tratta di una delle dieci misure per rafforzare circolarità e decarbonizzazione del settore contenute nel Paper Industrial Deal che prevede interventi strutturali che riguardano la valorizzazione delle biomasse per la decarbonizzazione degli hard-to-abate in linea con la Strategia Forestale Nazionale, la semplificazione dell’EUDR per favorire l’utilizzo di materie prime rinnovabili come legno e carta ma soprattutto misure che riguardano il costo energetico che, nel 2024, ha visto un differenziale di prezzo del gas naturale  tra il mercato nazionale e quello dei principali competitor europei – pari a circa 2,30 euro/MWh, il più alto dal 2020 ad oggioltre il 6% del prezzo del gas.

Non solo energia ma anche economia circolare su cui innestare un ciclo virtuoso su occupazione e produttività. “Come settore cartario vorremmo mantenere i benefici ambientali, economici, e sociali del riciclo della carta sul territorio italiano con misure volte a ridurre l’export di materia prima riciclabile che, nel 2020-2024, ha raggiunto un valore medio annuo di 1,73 milioni di tonnellate: un quarto della carta raccolta da cittadini e imprese italiane che se fosse riciclata in Italia aumenterebbe la produttività dell’industria cartaria italiana del 27%, creerebbe 1.360 nuovi posti di lavoro in Italia e produrrebbe un PIL aggiuntivo per l’Italia di 1,4 miliardi di euro ogni anno” afferma Poli.

A questo va aggiunta rinnovata attenzione al lavoro. “Detassare le indennità che i lavoratori, organizzati sui turni percepiscono come lavoro domenicale, notturno, festivo e straordinario per rendere più attrattivo il settore e facilitare il reperimento di nuove risorse e il cambio generazionale” aggiunge ancora Poli.

Misure che sono all’interno della piattaforma Federazione Carta e Grafica e intendono rafforzare un comparto centrale per la competitività e produttività di una filiera che rappresenta un valore di circa 27 miliardi di euro di fatturato (1,2% PIL), generato da oltre 160.000 addetti diretti in circa 16.000 imprese, essenziale per attività chiave della società quali igiene, cultura, prevenzione dello spreco alimentare, scambi commerciali e per circolarità complessiva dell’economia italiana. Nel 2024 le carte e cartoni per imballaggio hanno sostenuto la ripresa con un +5,7% e dopo cinque anni di pesanti contrazioni si è assistito a un rimbalzo del +11,2% per le carte per usi grafici. Si è rafforzata la crescita dei volumi di carte per usi igienico-sanitari del 4,6%, segmento che presenta livelli superiori a quelli pre-pandemia.

Sul tema del Paper Industrial Deal del sistema cartario europeo è intervenuto il Presidente di CEPI Confederazione europea dell’industria cartaria Marco Eikelenboom. “Il Clean Industrial Deal deve essere più di una visione. Deve offrire strumenti pratici che consentano alle industrie come la nostra di decarbonizzarsi senza deindustrializzarsi” afferma Eikelenboom “È urgentemente necessario il sostegno nazionale all’elettrificazione, al calore green da fonte rinnovabile a prezzi accessibili e all’integrazione della rete. Allo stesso tempo, la prossima strategia europea per la bioeconomia deve riconoscere che le bioindustrie europee come la carta non sono di nicchia, bensì il nostro motore industriale. Il nostro settore realizza le priorità europee: posti di lavoro, la transizione dal fossile basata sulle foreste e riciclo leader a livello mondiale, contribuendo a trasformare la pressione di oggi in un vantaggio di domani.’’

Si è poi discusso di Industrial Deal nel settore cartario italiano in una tavola rotonda a cui hanno partecipato Laura D’Aprile, Capo dipartimento sviluppo sostenibile Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Paolo Arrigoni, Presidente del GSE – Gestore dei servizi energetici, Stefano Besseghini, Presidente di ARERA – Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, e Federico Boschi, Capo dipartimento energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Antonio Gozzi Special Advisor per l’Autonomia Strategica Europea, Piano Mattei e Competitività di Confindustria ha quindi concluso l’Assemblea con u focus sui temi della politica UE. “Il susseguirsi delle decisioni prese a Bruxelles dalla Commissione” afferma Gozzi “pone un problema di fondo. Al di là della constatazione che il percorso oramai è “un passo avanti ed uno indietro” affermare oggi una cosa e correggerla domani, il problema è chi fa l’agenda a Bruxelles? Chi decide su cosa e su come intervenire.
L’Europa, può dispiacere, non è uno stato federale e la commissione non è il governo di questo stato.
Allora l’Italia, il Governo e per quanto ci riguarda la Confindustria devono fare attenzione al processo decisionale. E non tollerare fughe in avanti”.

Al termine dell’Assemblea Pubblica di Assocarta si è tenuta la presentazione “Il ruolo della carta nella divulgazione scientifica”, a cura dell’Aeronautica Militare. Un dibattito ispirato ai volumi “Atlante del Clima e della Meteorologia” e “Andrea Baroni, il cavaliere delle rose e delle nuvole” moderato dal Ten. Col. Guido Guidi al quale sono intervenuti il Ten. Col. Orazio di Casola direttore della rivista di meteorologia dell’Aeronautica, il Col. Daniele Mocio e Annalisa Venditti, giornalista Rai e autrice della biografia su Baroni.

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