Il caso Giano: a Roma nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e alla presenza di tutte le parti sociali coinvolte, si è chiusa positivamente la vertenza della la società del Gruppo Fedrigoni dedicata alla produzione di carta per ufficio che cesserà l’attività a fine anno. L’azienda ha siglato due accordi, uno con il MIMIT e l’altro con le rappresentanze sindacali.
“L’accordo siglato da tutte le parti sociali prevede un anno di Cassa integrazione straordinaria a fronte del ritiro della procedura di licenziamento collettivo – spiega l’amministratore delegato Marco Nespolo -. Il traguardo raggiunto oggi non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza. La tutela delle nostre persone rimane per noi una priorità assoluta. L’obiettivo dei prossimi 12 mesi sarà quello di trovare ricollocazioni per il numero più alto possibile di persone impattate dalla chiusura di Giano, che entro fine anno cesserà di produrre e commercializzare la carta da fotocopie”.
Il caso Giano, l’accordo
“L’anno che abbiamo davanti ci darà il tempo di identificare nuove opportunità occupazionali anche grazie al potenziamento di segmenti del business Fabriano come le carte speciali per il disegno artistico, le carte di sicurezza e i prodotti per la scuola e la cartoleria realizzati nelle Marche e su cui intendiamo investire – conclude Nespolo -. Abbiamo un piano di investimenti per i prossimi 4 anni (2025-2028) di oltre 300 milioni di euro a livello globale, di cui una parte destinata ai nostri cinque stabilimenti delle Marche, per sviluppare prodotti sempre più belli, performanti e sostenibili ma anche per rendere più efficienti, sicuri e a basso impatto ambientale i nostri siti produttivi”.
La CIGS riguarderà i 173 dipendenti di Giano e sarà integrata da Fedrigoni con ristori utilizzabili sulla piattaforma di welfare aziendale. Inoltre, ci sono incentivi per chi opterà per il prepensionamento o per l’uscita entro la fine del 2025. Il piano sociale messo a punto fino ad ora prevede circa 180 opportunità disponibili di cui due terzi nelle Marche, dove sono stati individuati 105 posti di lavoro e oltre una ventina di possibili prepensionamenti con trattamento economico dedicato. Su base volontaria ci si può, inoltre, proporre per una cinquantina di posizioni negli stabilimenti in Trentino, Friuli e a Verona (accompagnate da facilitazioni e benefit consistenti ed estesi a 2 anni). Naturalmente chi cambierà mansione potrà fruire di adeguate attività di formazione e riqualificazione, realizzate anche grazie a finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Marche.