La qualità acclarata della stampa della stampa digitale porta a fare valutazioni sulla possibilità di stampare su un sistema di stampa convenzionale o digitale ragionando sulle differenze tra tempi e costi.
La gestione dei costi è centrale per il buon funzionamento di ogni attività e conoscere come questi si sviluppano aiuta a capire come posizionarsi sul mercato e proporre il giusto prezzo. In diverse aziende e anche nelle sedi associative abbiamo affrontato questo argomento spiegando quanto sia cruciale la figura del preventivista e il controllo costi in azienda, sia nella fase di produzione sia nella valutazione di nuovi investimenti, costruendo uno schema in grado di dare un valore economico concreto.
Per rispondere alla classica domanda qual è il break-even tra i due processi di stampa serve condurre un ragionamento che parte dalla tecnologia e giunge al prodotto finale. Considerando che l’arrivo della stampa digitale e delle sue logiche di calcolo a costi copia all’inizio aveva messo in crisi gli stampatori, oggi le valutazioni sono più strutturate e più concentrate sulle esigenze produttive. Unico presupposto rimasto immutato è che ogni sistema di stampa digitale in commercio non è mai stato pensato per lunghe tirature a matrice fissa. La convenienza economica sulle lunghe tirature è, come nel caso della stampa transazionale, quando c’è alta variabilità dei dati. Inoltre, la progressiva riduzione dei tempi di avviamento nei processi di stampa convenzionali e l’aumento dei sistemi di automazione e controllo hanno ulteriormente ridotto il gap di tempistiche tra i processi di stampa.
Per fare una corretta valutazione dobbiamo prendere in considerazione gli stampati interessati, il livello di automazione del flusso di lavoro, gli step di lavorazione per realizzare l’intero prodotto e i controlli di qualità applicati. È l’insieme di questi elementi che costruiscono l’ossatura dei costi da considerare.
Considerazione per settori produttivi
Editoria
Il settore editoriale è di fatto quello che è stato investito dalla gestione stampa digitale o convenzionale con un importante spostamento dei volumi verso la prima. L’accresciuta qualità, l’ampio range di supporti e la progressiva riduzione delle tirature ha favorito l’ingresso della stampa digitale sia bobina sia a foglio. La capacità di fornire volumi finiti su linee automatiche in tempi ridotti ha portato ad aumentare sempre di più la produzione lasciando sempre più solo le grandi tirature alla stampa analogica o opere come vocabolari e codici che richiedono alta fogliazione a basse grammature che sono di difficile gestione per i sistemi di stampa digitale attuali.
Stampa commerciale
Anche nel settore stampa commerciale si sono spostati molti volumi rendendo di fatto labile il break-even tra convenzionale e digitale, rendendo la produzione di depliant, brochure, cataloghi funzionale più alla logica della produzione su richiesta. I clienti tendono ad annullare sempre di più le scorte di magazzino privilegiando i fornitori che sono in grado di fornire un servizio a richiesta e una logistica distributiva avanzata. Questo travaso di lavoro da convenzionale a digitale è stato possibile per la progressiva qualità e stabilità raggiunta di sistemi di stampa digitale e dalle aziende che hanno applicato i giusti processi di controllo qualità per mantenere sempre coerente il risultato di stampa. Quest’ultimo punto è risultato crucciale per gestire in modo trasparente le richieste di tirature più ampie che necessariamente portano a riprendere la produzione in convenzionale evitando le discrepanze qualitative dei diversi processi di stampa.
Stampa funzionale
Manualistica, fogli istruzioni, guide, prodotti stampati che sono collegati a produzioni industriale sfruttano sempre di più la flessibilità della produzione on demand e del versioning che è possibile realizzare tramite i sistemi di stampa digitale. Le richieste in questi settori cambiano spesso passando da produzioni ad alta fogliazione, che vedono più nella finitura il limite produttivo, ad una alta variabilità per l’utilizzo integrato di Qr Code e istruzioni on line che mantengo aggiornate le pubblicazioni e consentono di seguire video guide, scaricare aggiornamenti e certificati. Il prezzo di questi prodotti è un mix di stampa e servizio garantito dato che sono collegati alle logiche delle linee di produzione.
Mondo fotografico
Il cambio dei processi di stampa in questo ambito è stato per lo più determinato dalla accresciuta qualità raggiunta e dalle mutate richieste del mercato, con una integrazione sempre più ampia tra tecnologia di acquisizione commesse e una distribuzione one to one. Un mercato maturo dove la politica di prezzo è sempre un passo indietro all’effettiva qualità del processo di stampa e dove i processi di produzione sono integrati e ben definiti.
Packaging&etichette
I settori che stanno registrando le maggiori crescite in termini di numeri assoluti fanno per la stampa digitale le stesse considerazioni che sono state fatte nel settore della stampa commerciale. I fattori tecnici sono differenti, specialmente legati alle dimensioni, i tipi di supporto macchinabili e le tirature. Spesso sono macchine da stampa digitale sviluppate ad hoc per questi settori ed è il mondo delle etichette che ha una offerta ampia, con proposte differenziate per ambiti di utilizzo, e in continua evoluzione. Stessa valutazione nel mondo del packaging dove anche qui sono realizzate macchine specifiche che rispondono a esigenze mirate di produzione e che puntano a mercati nascenti e progetti di brand speciali. Definire i costi e break-even in questi ambiti è molto legato al tipo di clientela ed esigenze che ogni stampatore riscontra e il grado di investimento in nuovi mercati che vuole compiere.
I volumi di stampa in questi ambiti sono ancora molto differenti e la scelta di andare in digitale o convenzionale è sia tecnica sia di tempistiche ridotte in quanto sulle tirature la forbice dei costi può essere ancora molta ampia a favore della tecnologia analogica utilizzata.
Finitura, abbellimento, allestimento
Ogni prodotto stampato ha necessità di un processo di finitura per poter essere utilizzato e spesso diventa difficile o antieconomico adattare processi e macchine già presenti in azienda. Per questo motivo nell’analisi dei costi del prodotto finale è necessario considerare il ciclo completo di produzione da cui alcuni stampati possono trarre maggiore vantaggio immediato rispetto ad altri. È il caso dei prodotti editoriali, scolastici e universitari, che grazie ai sistemi di finitura in linea, o near line codificati, e alla standardizzazione del prodotto sono in grado di produrre volumi a costi competitivi anche gestendo commesse con tempi brevi.
Più elaborati i passaggi di abbellimento per cui sono state messe sul mercato diverse macchine digitali che possono soddisfare le esigenze sia delle produzioni digitali sia convenzionali, permettendo di diminuire i tempi di ammortamento e mantenere dei costi in linea con le produzioni più alte. Nella valutazione economica è essenziale capire qual è l’impatto inserendo le produzioni nelle programmazioni di lavoro già esistenti o se serve inserire nuove linee dedicate.
Automazione, tempo, qualità
La stampa digitale porta con sé un fattore intrinseco di automazione nel processo di stampa e altrettanto nella fase di acquisizione e impostazione delle commesse. L’automazione permette di liberare risorse uomo e tempo che possono essere dedicate a lavorazioni che richiedono maggiore intervento diretto e consente di ridurre gli errori nella esecuzione dei lavori standard. Avere processi automatizzati diventa quasi obbligatorio con le richieste di produzioni odierne: imposition, gestione colore, ottimizzazione dei consumi d’inchiostro, impostazioni di piega e taglio sono tutti elementi che possono essere gestiti automatico in acquisizione della commessa.
I benefici si concretizzano in termini di riduzione dei tempi di avviamento e una gestione ottimizzata della sala stampa compresi gli approvvigionamenti di magazzino. Malgrado sia comune a entrambi i processi, è la stampa digitale a risultare più avvantaggiata in quanto le informazioni sono già codificate e spesso hanno già a bordo sistemi informatici che aiutano a lavorare in quella direzione, chiedendo solamente una integrazione tra i sistemi di produzione.
Affinché il beneficio sia effettivo serve prevedere delle procedure di controllo qualità che permettano di applicare i setup di macchina necessari per la produzione in tempi brevi e con risultato certo e misurabile così da avere una tracciatura completa della produzione e un effettivo contenimento degli scarti di produzione. Bisogna considerare che errori di impostazione in produzione sul digitale si tramutano spesso in una ristampa completa del prodotto dovuto alla brevità delle tirature, scelta delle regole d’imposizione o per impossibilità apportare correzioni mentre si stampa.
L’automazione dei processi di stampa digitale coinvolge spesso anche i processi di finitura e, ultimamente, anche di nobilitazione sia in linea sia fuori linea ma integrati. Questo porta ad avere un miglioramento della capacità di risposta di produrre in tempi brevi e offrire una maggiore capacità produttiva su determinate lavorazioni, aumentando di fatto il raggio di azione della stampa digitale verso le produzioni convenzionali.
Tutti questo si deve però tradurre in un costo sostenibile per permettere di definire un corretto prezzo di vendita sul mercato. Come si bilancia la scelta tra digitale e convenzionale?
Sono pochi i fattori da tenere in considerazione: supporti di stampa, qualità attesa, formato finale e tiratura. Il peso di questi quattro fattori determina quale sistema di stampa darà le migliori performance in termini di tempi e costi.
Schema di analisi per valutazione economica
Bisogna considerare che una macchina da stampa digitale ha una vita media che viene espressa in anni, milioni di copie, metri. Si deve considerare che durano circa 5 anni e che i volumi di stampa prodotti determinano ogni quanto si devono fare degli stop di manutenzione necessari per mantenere i parametri qualitativi nel giusto range.
Non c’è un numero univoco di riferimento e ogni casa produttrice comunica i range di produzione che la macchina può mantenere e a cui attenersi per fare i calcoli dei costi. L’investimento iniziale dei motori di stampa dovrebbe essere ammortizzato nei primi 2 anni con un progressivo aumento della produzione acquisendo nuove commesse o efficientando le produzioni già in essere, spostando dei lavori da una macchina convenzionale o facendo rientrare commesse date in esterno.
Una differenza importante nella costruzione del prezzo c’è tra tecnologia inkjet, toner ed elettroink: mentre negli ultimi due viene definita una copertura media di stampa, in alcuni casi possono essere definite anche soglie di coperture differenti, e su di esso si paga il passaggio, nell’inkjet la copertura incide in modo diretto sulla definizione del prezzo legato ai consumi. Di solito le macchine digitali inkjet hanno dei contratti di manutenzione ma gli inchiostri sono esclusi perché il prezzo dello stampato è definito in base all’effettivo consumo d’inchiostro determinato da software che eseguono calcoli preventivi.
Le tecnologie toner ed elettroink hanno un range di supporti stampabili molto ampio che i molti casi coincidono con gli stessi supporti usati in convenzionale mentre nell’inkjet le gamma di supporti si riducono per via del necessario corretto assorbimento e asciugatura delle gocce. Per questo nello schema di analisi dell’inkjet è necessario anche introdurre il calcolo dei supporti dedicati che a fronte di un prezzo che può risultare più alto consentono di avere performance di produzione e consumi in linea o migliori con gli obbiettivi fissati.
Quindi è solo dall’analisi di tutti questi fattori che si può determinare la scelta di produrre in convenzionale o in digitale. L’evoluzione tecnologica di entrambi i processi di stampa rende difficile considerare un’unica soglia di break-even costringendo a considerare la soglia di pezzi in funzione del tipo di stampato e di post-stampa necessario per determinare quale processo di stampa sarà ottimale per la tiratura richiesta.
Considerazioni finali
Analizzare i diversi aspetti economici di una tecnologia di stampa verso un’altra è un esercizio che deve per forza considerare i prodotti interessati. Tutte le tecnologie di stampa digitale sono uguali? Assolutamente no.
L’arrivo del formato B2 nel foglio ha permesso di allargare gli ambiti di produzione, l’evoluzione degli inchiostri e di sistemi di asciugatura nel mondo inkjet a bobina e foglio sta portando lavori di direct marketing, cataloghi ed editoria che prima non erano limitati dalla qualità e dai costi, l’utilizzo degli inchiostri UV permette di ampliare la stampa su materiali non assorbenti, la possibilità di stampare in linea eptacromie e colori speciali come oro, argento, fluorescenti offre la possibilità di allargare le opzioni di offerta ai clienti e aumentare il valore delle produzioni.
La grande differenza tra i sistemi di stampa digitale e quelli di analogici sta nella flessibilità produttiva e nei tempi di messa in produzione. I tempi ridotti di ammortamento e le limitazioni in termini di tirature impongono nella scelta di un sistema di stampa digitale di avere chiaro l’ambito di produzione che andrà a coprire considerando sia il sistema di stampa a se stante sia come integrazione nelle produzioni già esistenti. I numeri ben fatti sono la migliore base per intraprendere percorsi di crescita solidi.