Interior decoration

Come cambia l’interior decoration

Riconnettere le persone mentre il mondo riapre dopo la pandemia è la missione di HP. Un obiettivo che può essere raggiunto riprogettando gli spazi di vita quotidiana, attraverso il supporto delle tecnologie di stampa a sublimazione e Latex.

Uffici, negozi e spazi pubblici sono pronti ad accogliere di nuovo le persone, presentandosi verosimilmente con una nuova veste.

Cosa succederà dopo la pandemia a tutti questi luoghi? La domanda è più che lecita, posta l’enfasi dei mesi scorsi sul concetto di distanziamento fisico e sulle attività di igienizzazione. La risposta arriva da casa HP, che ha scelto il webinar “Decor, what’s next” di fine giugno per proporla e comunicarla agli operatori. Un’occasione che si è rivelata preziosa per portare all’attenzione dei partecipanti alcuni casi di decorazione fortemente innovativi, raccolti soprattutto tra alcune esperienze di rilievo in corso negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Spagna.

«Dopo la pandemia, un periodo che si è rivelato davvero duro da affrontare, l’attenzione di noi tutti è catturata dal concetto di riconnessione tra le persone all’interno degli spazi pubblici», ha spiegato Terry Ragunath, business development manager For The Graphics Solutions Business al HP. Ambienti che, per adeguarsi alla “nuova normalità”, saranno progressivamente riprogettati e caratterizzati da nuovi colori e nuovi concetti di organizzazione dello spazio.

Il compito di presentare alcuni casi di sicuro interesse in grado di fungere da modello è stato assegnato a Rachel Nunziata, la rinomata influencer dell’arredamento. In collegamento proprio dagli Stati Uniti, Nunziata ha compiuto un vero e proprio viaggio nel mercato dell’arredamento d’interni, ricordando come la domanda di prodotti stampati sia guidata dal passaggio alla stampa digitale.

La decorazione post pandemia

«Con la fine del lockdown e il venire meno delle restrizioni», ha ribadito Nunziata, «è importante non farsi cogliere impreparati dai cambiamenti che si prospettano per uffici, hotel, ristoranti e spazi di coworking, in generale per tutti i luoghi di incontro tra le persone».

Il punto di vista di Nunziata è molto articolato grazie al suo ampio background, che spazia dalla fotografia, ai più diversi aspetti della stampa, compresa l’esperienza di vendita di sistemi hardware e supporti, fino ad una attività pubblicistica per riviste specializzate e a una pagina LinkedIn ricca e costantemente aggiornata.

«Se è vero che la riconnessione è l’aspetto più importante per il post pandemia», ha sottolineato Nunziata, «ricordare quali erano fino a ieri gli elementi caratteristici del design, significa porre le basi del nuovo percorso. Prima della pandemia le espressioni più utilizzate erano spazi brandizzati, marketing esperienziale, personalizzazione e customizzazione».

Tutti concetti che l’evoluzione post-pandemia ha arricchito di nuovi elementi, chiamando stampatori e designer ad alzare l’asticella della propria proposta. «Lo scenario ora presenta una ulteriore evoluzione, con la preferenza per ambienti che trasmettono sensazioni di calma e comodità. Inoltre, con la diffusione dello smart working e di un numero maggiore di persone che lavora da casa, all’ambiente dell’ufficio si chiede più flessibilità, con una decorazione di pareti, lampade e mobilio che si presti ad un agevole rinnovamento del design».

Anche il concetto di personalizzazione conferma la propria centralità, approfondendola ulteriormente. «L’applicazione ad hoc non è più legata solo ad aspetti estetici, ma si arricchisce di elementi di design che possano infondere un senso di benessere fisico e mentale. Da qui l’accento sugli elementi e i colori delle carte da parati».

Il valore della sicurezza

Il comfort passa anche dalla sensazione di sicurezza che uno spazio di vita quotidiana è in grado di trasmettere. In questa ottica Nunziata ha riportato l’esempio di un’applicazione creata da Yellow Goat Design basata sulla creazione di compartimenti. «Un modello realizzato in tipo acquarello, stampato in digitale su vinile e metallo corrugato con telaio. Curvi, con effetto calmante e un bordo ruvido, questi pannelli dividono lo spazio come applicazioni artistiche».

Sicurezza oggi significa anche distanziamento fisico. «Qui un esempio interessante arriva da Londra, con una applicazione di Arup di parchetto in stile pop up, come punto di ritrovo per le persone fuori da un ristorante o un caffè». Si tratta di una fornitura ibrida disegnata prima della pandemia, che può davvero portare molte persone a vivere nuove opportunità di riconnessione, tra spazi creati con materiali stampati digitalmente, con superfici rigide e tappezzerie per sedersi.

Un altro fenomeno emergente durante la fase di post pandemia coinvolge in modo molto forte l’industria dei viaggi, soprattutto per quanto riguarda il settore dell’ospitalità. «In questo caso, abbiamo diverse tipologie di applicazioni interessanti. La più ricca arriva da Sonder, realtà che mette a disposizione una serie di appartamenti con portiere virtuale e check-in contactless, ben posizionandosi nell’era del distanziamento fisico. È un esempio molto interessante nel portare gli spazi ad una dimensione diversa, con tappezzerie, cuscini e decorazioni varie alle pareti, tutti pensati per mettere il cliente a proprio agio».

Se nel settore dell’ospitalità, tessuti, decorazioni e in generale stampati in digitale, caratterizzati da motivi artistici, possono “riempire” lo spazio raccontando delle storie, i luoghi di lavoro stanno virando verso il concetto di “ufficio ibrido” con hub di collaborazione, biblioteche, punti di incontro per aiutare le persone a riconnettersi. «Gli uffici saranno considerati una sorta di status symbols, di fatto aree di grande opportunità per la creazione di elementi di impatto visivo, supportando i rapporti tra colleghi».

Democrazia e natura

D’altra parte, secondo Nunziata, le persone hanno voglia di ritrovarsi non solo in modo diverso, ma anche in spazi concepiti in modo originale rispetto al passato. «Immaginiamo la creazione di compartimenti all’interno di uno spazio più ampio, per esempio con la creazione di una zona bar con cuscini decorativi e pareti rivestite. Uno scenario che aumenta le superfici stampabili».  Naturalmente, non mancheranno realtà di grandi dimensioni che manifesteranno piuttosto l’esigenza di riprogettare gli enormi spazi a disposizione, come le grandi lobby, dove riconnettere le persone che accedono e transitano. 

«In generale, è lo spazio pubblico in senso lato ad essere evoluto, favorendo l’incontro tra generazioni in modo fluido, attraverso l’integrazione di giovani o anziani, anziché il reciproco isolamento. Mentre il mondo riapre, tutti vogliono finalmente riconnettersi con gli altri, in modo adeguato e con un’estetica diversa, come dimostra lo studio di Gensler, “Design Forecast 2021, Cities & Urban Design”», segnala Nunziata.

La riconnessione, proprio per essere totale, propone altri due elementi. Da un lato la tendenza del biophilic design, con il suo forte richiamo alla natura, tra elementi reali come le piante e le decorazioni presenti nelle carte da parati. Dall’altro lato, la cosiddetta democratizzazione del design, un’area sempre più vasta e che vede come protagonisti artisti e fotografi impegnati a creare decorazioni per case private o nuovi percorsi di presentazione e allestimento delle proprie opere.

Lo scenario, insomma, è estremamente ampio e articolato, tuttavia a PSP (Print Service Provider) ed aziende di stampa Nunziata offre un consiglio molto lineare per dare il proprio contributo alla “nuova normalità”. «È importante cominciare con i progetti più semplici, confrontandosi con i clienti per capirne l’esigenza e crescendo a piccoli passi».

Tra sublimazione e Latex

Grazie alle sue tecnologie HP Stitch e HP Latex, HP assicura a PSP e aziende di stampa il suo contributo ad affrontare le sfide post pandemia, al fine di rispondere alle esigenze dei clienti. Attraverso un video, il Technical Consultant Ignasi Avellaneda ha dato prova di un esempio di installazione che ha creato velocemente un ambiente vivace, con cuscini realizzati con la stampante a sublimazione HP Stitch, capace di dare un aspetto naturale al materiale, per un’applicazione lavabile, proprio come richiede un ambiente frequentato da molte persone. «L’inchiostro diventa parte del tessuto stesso, ottenendo colori profondi e vividi, per esempio nelle applicazioni di retroilluminazione», ha ricordato Avellaneda.

Anche la tecnologia Latex ha offerto il suo contributo nell’istallazione presentata come modello, per esempio nelle applicazioni con pelle vegana. «Anche questa può essere lavata e la stampa non se ne va». Tecnologia Latex significa, perciò, versatilità di supporti, dal tessuto backlight che può essere utilizzato come copertura della lampada, alla personalizzazione del design degli spazi di coworking.

Opportunità, queste, impreziosite dall’impiego di inchiostri a base acqua, che consentono di evitare qualsiasi odore, proprio come richiede qualsiasi tipologia di decorazione di interni. «Proprio per questo motivo, possiamo rivolgerci anche agli ambienti che prevedono la presenza di bambini, come scuole e asili, ma anche luoghi sensibili come ristoranti e ospedali, con la costante della certificazione più elevata per la sicurezza ambientale».

Qualità, per HP, non può che fare rima che con creatività. Qui il contributo del bianco è decisivo, per fare spiccare i colori, così come il concetto di stampa ibrida su materiali rigidi fino a 5 cm di spessore come le porte e la sicurezza dello strato protettivo anti-graffio.

Le applicazioni della “nuova normalità”

Oltretutto, la stessa pandemia ha riaperto qualche opportunità di mercato che si era assopita. «Pensiamo alla segnaletica, il settore per cui era nata la tecnologia Latex una decina di anni fa», ha ricordato Avellaneda. «Oggi è tornata prepotentemente al centro dell’attenzione, in virtù delle vaccinazioni che stanno consentendo il ritorno di fiere ed eventi. Lo stesso vale per la richiesta di applicazioni lavabili, antibatteriche e antivirali, esigenza creata dalle procedure di igienizzazione».

“Nuova normalità” significa anche applicazioni trasformabili e sostituibili, estremizzando ulteriormente il valore della flessibilità che già aveva fatto breccia sul mercato anche in passato. «Pensiamo alle carte da parati che si possono togliere semplicemente spruzzando acqua, con pochissimi o addirittura senza residui. Si può parlare anche di carte da parati magnetiche o che rimangono attaccate con elettricità statica», ha ripreso Ragunath. «È lo scenario “metti e togli” tipico delle persone più giovani e flessibili».

“Nuova normalità” vuole dire anche sostenibilità ambientale e maggiore eticità. «Le installazioni a base acqua sono prive di componenti volatili dannosi, così come di odori di vernice e pittura. La certificazione “Greenguard” consente le applicazioni nelle mense scolastiche. Mi piace, poi, ricordare il lavoro svolto presso l’ospedale Sant Joan de Déu di Barcellona, dove la stampa Latex ha trasformato, per i bambini, la macchina per la risonanza magnetica in una sorta di nave spaziale».

Per il futuro Ragunath invita anche a puntare sul bianco, caratterizzato dalla virtù di resistere all’ingiallimento nel tempo. «In effetti è una stampa più lenta rispetto ad altri colori, perché implica una riduzione della velocità per fare più strati. Tuttavia, il bianco è importante per raggiungere risultati ad altissimo valore aggiunto, quindi vanno considerati i margini superiori che è possibile ottenere nelle applicazioni fotografiche, nelle grafiche per vetrine e nel packaging». Riconnettere le persone in modo sicuro, non solo sarà possibile ed etico, ma anche profittevole.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here