Assografici

Convegno Tecnico Gipea

Vari i temi di grande attualità trattati per i produttori di etichette. Dalla sostenibilità, plastic strategy, economia circolare e inchiostri compostabili, alle novità e agli orientamenti del mercato della stampa osservati in LabelExpo 2019, fino ad arrivare alle limitazioni in materia di carte termiche. Lo stato dell’arte del settore.

A metà novembre scorso si è svolto il Convegno Tecnico Gipea 2019, un appuntamento, tenutosi a Milano, che ha visto la presenza di 120 partecipanti tra soci effettivi, relatori e simpatizzanti. Elisabetta Brambilla, presidente di Gipea, nella relazione di apertura, ha evidenziato le novità, non poche per un settore tuttora in crescita nel nostro Paese, quarto in Europa, consapevole che la crisi e le voci sulla plastic tax, non sono certo favorevoli all’aumento della produzione di etichette. Se i consumatori non sono correttamente informati si allarmano, creando un danno economico non solo a chi stampa le etichette. Aggiorna i presenti che il contributo Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) da gennaio 2020 modificherà le tariffe, previsto un costo di 35 euro a tonnellata per i materiali da riciclare. Idem per il contributo Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero degli Imballaggi in Plastica) che diversifica le fasce dei materiali e i relativi costi.

Crescita del mercato italiano in confronto al resto d’Europa
Costi applicati per il recupero e riciclo dei materiali a base cellulosa e plastica

Scorrendo le slide ha evidenziato i tre punti di maggiore interesse che Gipea vuole affrontare nel 2020: la formazione tecnica, un censimento delle aziende italiane che stampano etichette, l’implementazione dell’attività social e di comunicazione.

Tre attività che devono coinvolgere non solo gli associati Gipea, ma tutti gli stampatori indipendentemente dai mercati di loro pertinenza, dai fatturati, dalle tipologie di stampati realizzati, ecc., rendendo il settore consapevole delle esigenze dei clienti. Sempre più sono richiesti non solo stampati sofisticati a livello creativo e tecnico, ma ecocompatibili, più tecnologici con ologrammi/anticontraffazione, RIFD, e l’integrazione di applicazioni software/app per la tracciabilità, ecc. Le aziende di stampa necessitano di personale professionalmente preparato e attento ai cambiamenti, gli operatori faticano a gestire le nuove tecnologie solo con la loro esperienza acquisita in anni di lavoro. Gli imprenditori hanno difficoltà a trovare giovani con una preparazione almeno di base sulla stampa, facilitando in questo modo l’integrazione in azienda, pertanto sensibilizzare le scuole su questi argomenti è un dovere. Si è consapevoli che le nuove generazioni di studenti sono maggiormente interessate ai computer e ai software e forse non vogliono sporcarsi le mani con inchiostri e rulli. Chi fa formazione deve sensibilizzare gli allievi in modo che siano consapevoli che sono maggiori le richieste di personale nei reparti stampa. Sono stati stanziati finanziamenti per attivare corsi di formazione ITS, da parte di Assografici e dell’ente Enipg.

La formazione

Il piano di formazione, Gipea prevede due fasi distinte: promuovere relazioni con il mondo accademico e sviluppare progetti formativi su temi tecnici agli associati. Si è deciso di supportare economicamente un master di 1° livello sul tema etichette autoadesive in collaborazione con il Politecnico di Torino, sponsorizzando una tesi di laurea. Sono previsti corsi di aggiornamento per i tecnici che operano nelle aziende su alcuni argomenti; prestampa/gestione del colore considerando le varie tipologie di substrati e le differenti tecnologie di stampa. Altri progetti sulle norme che coinvolgono il settore alimentare, la preventivazione e l’analisi dei costi. Non essendoci dati certi, ma solo ipotesi sul numero di aziende di prestampa, stampa, converting in Italia (si ipotizza siano circa 500), serve attuare un censimento non solo per capire dove sono ubicate e cosa fanno, ma con l’obiettivo di coinvolgerle. Con i tempi che corrono noi crediamo che da soli non si vada da nessuna parte. Se pur con fatica, già da questo convegno si possono vedere la crescita del sito web e Linkedin. Un appello è rivolto ai presenti sollecitando la collaborazione su queste iniziative utili a tutti, che permettono anche di farsi conoscere dai brand owner, facilitando l’individuazione delle tipologie di prodotti realizzati. La signora Brambilla plaude per l’iniziativa promossa da Assografici che coinvolge in alcuni incontri, tutte le Associazioni per discutere sugli argomenti che sono trasversali. Conclude con l’annuncio del prossimo convegno previsto il 22 e 23 maggio 2020 a Bologna, suggerendo a tutti di partecipare, non solo delegare ai consiglieri le scelte dell’Associazione.

La parola ai relatori

Argomenti più trasversali sono la sostenibilità, economia circolare, plastica, riciclo, affrontati nel primo intervento da Italo Vailati. Fare chiarezza è un obbligo, troppa la confusione o in molti casi l’inganno sulle definizioni materia plastica, polimero, 100% plastica biodegradabile, ecc. Elogio alla plastica, invenzione italiana del premio Nobel Giulio Natta consapevoli che il problema esiste e resta, va solo affrontato nei modi corretti, la plastica è onnipresente, ma in moltissimi casi è insostituibile. Se per esempio tutti gli imballaggi fossero di vetro, che peso dovremmo portare, senza la possibilità di compattarli e con un grande ingombro. Per tutti i materiali, l’importante è la loro corretta gestione. Interessanti i numeri della ricerca effettuata da Ceflex, consorzio indipendente che opera a livello europeo nel fine vita degli imballaggi flessibili, che ha coinvolto 150 aziende di imballaggi flessibili, dai produttori ai distributori. La figura 6 evidenzia le leggi che in soli dieci anni si devono attuare sull’argomento plastica e ambiente, una accelerazione mai vista in così pochi anni e che coinvolge tutta Europa. Entro il 2030 tutti i prodotti, non solo per il packaging, devono essere realizzati con plastica riciclabile. Consapevoli che la plastica è un problema, nulla cambia se invece della plastica troviamo in strada, sulle spiagge nei boschi, prodotti alternativi (vetro, metallo, ecc.), si deve cambiare la cultura delle persone e anche delle amministrazioni che non gestiscono la raccolta differenziata in modo corretto, vanificando le buone intenzioni delle persone che già oggi credono nell’importanza del riciclo.

I numeri della ricerca dell’associazione Ceflex

La legislazione in 10 anni cambierà molte cose nel settore del packaging

Riguardo il progetto comunicazione, Mara Baschieri ha evidenziato la crescita del sito web con le poche informazioni pubblicate in questi mesi. Si sono anche inserite su Linkedin notizie in breve (pillole) che hanno iniziato a movimentare dibattiti. Baschieri ha sondato l’interesse per i social dei presenti in sala, per alzata di mano, con il risultato del 60% coinvolti nei social e il 40% no. Sollecita la partecipazione e il coinvolgimento da parte di tutti, chiede di essere attivi sulle iniziative social Gipea. Ricorda che la pagina Linkedin è aperta a tutte le aziende e vuole essere un punto d’incontro dove chiunque può confrontarsi, porre domande di qualsiasi genere alle quali saranno date le dovute risposte. La provocazione di Giovanni Daprà, coinvolto in questo progetto, con l’intento di sondare da subito quali siano le esigenze, i suggerimenti, le critiche, ecc. dei presenti in sala, non ha trovato partecipazione. Consapevole che non è facile far parlare in diretta i partecipanti durante un convegno, dove ci sono fornitori e concorrenti, ha successivamente avuto qualche soddisfazione ma in forma privata, in quanto alcuni presenti hanno proposto alcuni argomenti, promettendo la pubblicazione su Linkedin.

Affrontato da Michele Libori con slide molto esaustive, l’orientamento del mercato delle etichette e non solo, avendo visitato LabelExpo 2019. Il titolo della presentazione di Libori Un mercato non solo di etichette ha segnalato, senza trarre conclusioni, alcuni argomenti con relativi numeri reperiti direttamente dall’organizzazione della fiera. Numeri e tendenze che fanno riflettere sulle scelte tecnologiche che le aziende di stampa dovranno affrontare in futuro. Tra questi argomenti, inspiegabile la flessione delle vendite o dell’interesse per la stampa digitale, l’aumento dell’interesse per l’offset, il consolidamento della flexo, il tutto confrontando i dati dell’edizione 2017 con quella del 2019. Una fiera che ha presentato innumerevoli tipologie di substrati ecocompatibili e riciclabili, molte aziende coinvolte nel post stampa, sistemi di tracciabilità, nobilitazioni di tutti i tipi, taglio/fustella laser sempre più evoluti.

Confronto tra sei aree in soli due anni, 2017-2019
Differenti interessi tecnologici 2017-2019

Piero Pozzi ha trattato l’argomento inchiostro ambiente – sviluppo sostenibile, un piacere ascoltarlo per il suo modo di coinvolgere i presenti. Evidenzia con delle immagini scattate in Labelexpo e a Lux Pack, come gli argomenti del titolo della sua presentazione siano temi caldi. A Parigi si apre una fiera che tratta il packaging ecologico, si vedrà di cosa si tratta. Inutile chiedere un inchiostro biodegradabile, non esiste, e non si deve confondere la compostabilità con la biodegradabilità. Lo stampato si intende compostabile quando la somma di tutti gli inchiostri, vernici, colle, ecc. messi assieme non superano il limite in peso imposto. Fa presente che esiste un metodo per calcolare la quantità di inchiostro che si consuma sulla tiratura a vantaggio anche di un risparmio economico, evitando di ordinare una quantità in eccesso di colore Spot (Pantone), che se avanza si deve buttare pagando lo smaltimento. La collega Anna Perego, ha trattato argomenti inerenti a leggi e decreti in merito alle materie prime che loro utilizzano per la produzione degli inchiostri. Interessanti le slide sulla disinchiostrabilità, che solo in fase di macero dello stampato può avvenire tramite flottazione. La dottoressa Perego ha descritto le prove di Ingede(International Association of the Deinking Industry) che utilizza il Method 11 informandoci su ricerche di altre aziende (ERPC) sullo stesso tema.

 

I requisiti di compostabilità dell’inchiostro

Alberto Quaglia, ha posto particolare attenzione sulle normative che entreranno in vigore il 2 gennaio 2020, che vietano l’uso di Bisfenolo A (BPA) presente nelle carte termiche; scontrini fiscali di negozi, bar, supermercati, ecc. Sostanza presente anche in molti prodotti che oggi noi usiamo abitualmente: boccioni dell’acqua, rivestimento interno delle scatole di metallo per uso alimentare, CD musicali, ecc. La Francia è la nazione che più di tutte ha bandito l’uso, motivando il fatto che lo scontrino è alla portata di tutti (giovani e meno giovani) in modo particolare coloro che maneggiato quotidianamente gli scontrini, ad esempio le cassiere. Alcune cartiere utilizzano il BPS che potrebbe avere lo stesso profilo tossicologico del Bisfenolo A, ma essendo sul mercato da poco tempo non si sono fatte ricerche in merito. Molte carte termiche sono realizzate con BPA, BP, BH free, seppure il mercato delle carte termiche sia orientato a togliere sia i bisfenoli, come i fenoli.

I dati di tolleranza giornaliera se viene ingerita la carta termica

In chiusura non poteva mancare il tradizionale Osservatorio Economico che esamina ogni anno l’andamento del settore, presentato da Gianluca Cinti (Partners Spa). Giunto all’ottava edizione, permette di rendersi conto del mercato tramite dati ricavati dalle 88 aziende coinvolte con ricavi che variano da 220mila euro a 75 milioni, e un fatturato totale di 714 milioni. Le Figure 17a e 17b, permettono di rendersi conto e capire meglio come sta andando il settore consentendo in questo modo di trovare spunti di riflessione per il futuro. Le slide, molto approfondite sia di numeri, confronti e informazioni, sono a disposizione degli associati Gipea.

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