Display

Display, dalla progettazione alla stampa

Alcuni componenti dell’espositore che servono sia per posizionare la grafica come per le fasi di cordonatura, taglio, ecc.

Una case history che inizia dalla richiesta del cliente. Le fasi di progetto e di realizzazione, passo passo, di un espositore.

Gli espositori da banco e da terra sono onnipresenti nei vari punti vendita: negozi, supermercati, farmacie, centri benessere, profumerie, ecc… Non devono essere considerati come semplici scaffali, in quanto sono frutto di un’analisi commerciale e di un attento studio di fattibilità allo scopo non solo di mettere in bella mostra i vari prodotti esposti, ma anche di attirare l’attenzione del cliente, invogliandolo all’acquisto attraverso la grafica, i colori, le immagini e il design. Non riguardando un semplice scaffale, il progetto deve prevedere in alcune parti dell’espositore messaggi descrittivi che evidenzino i plus dei prodotti, il loro utilizzo e, nel caso di profumi e creme, anche la possibilità di toccare e provare i campioni “test”. Per esempio, se sono esposti dei profumi, il test di gradevolezza permette al cliente di accertarsi immediatamente della qualità del prodotto e di conseguenza di decidere se acquistarlo.

La creatività in questo ambito non ha limiti. Ci possono essere espositori molto simili tra loro, ma sicuramente molto differenti per design, dimensioni, tipologie di materiali: cartone, legno, metallo, materiali plastici, ecc. Indipendentemente da come sono realizzati, devono garantire la resistenza al peso dei prodotti esposti, mediante l’uso di materiali e il ricorso a caratteristiche tecniche che ne facilitino il montaggio. Chi non è del mestiere si concentra principalmente sull’estetica e raramente valuta la struttura del progetto comprendendo quanto è complesso realizzarlo. Particolare attenzione e cura servono se l’espositore deve arrivare già montato nel punto vendita in alcuni casi anche completo dei prodotti già posizionati nei vari spazi. Infatti, se l’espositore arriva “a pezzi” nel punto vendita e deve essere assemblato dal personale (che ovviamente fa un altro mestiere), le attenzioni in fase progettuale devono far sì che, a lavoro ultimato, non si verifichino cedimenti della struttura per errori di montaggio. Indipendentemente dai vari contesti, il progettista deve porre dunque particolare attenzione nella progettazione, limitando il più possibile il numero dei vari componenti, cercando di rendere semplici i vari incastri e le incollature, ottimizzando al massimo tutti gli ingombri. Una serie di valutazioni sono indispensabili sia per le dimensioni sia per il peso complessivo di tutti i componenti dell’espositore in quanto comportano non solo costi di acquisto delle materie prime ma anche per il confezionamento e la spedizione al cliente o al punto vendita.

Per meglio descrivere e documentare come nasce l’idea di un espositore abbiamo coinvolto BioNike (brand owner) e Grafiche Lambro, l’azienda che lo ha realizzato. Descrivendo come nasce e si concretizza l’espositore BioNike realizzato in 3D e osservando le immagini si è facilitati nell’individuare e comprendere le varie fasi progettuali.

L’idea del cliente

La dottoressa Marta Mori, brand specialist Polo Medicale, ci descrive il progetto, nato della necessità di avere uno strumento di forte visibilità nel punto vendita a supporto del lancio di una nuova linea molto sfidante per BioNike, la linea Nutraceutical di integratori alimentari. Nutraceutical è un progetto globale di salute&benessere, attraverso il quale BioNike vuole porre le basi per un nuovo approccio alla bellezza basato su integratori alimentari a supporto del trattamento cosmetico, per le diverse esigenze dei consumatori. A Grafiche Lambro è stato richiesto un espositore che si deve differenziare dai classici materiali presenti nelle farmacie.

Due i requisiti essenziali: la versatilità dell’espositore, per ottenere la massima adattabilità ai differenti punti vendita, e l’esposizione da terra e/o da banco in funzione della capacità espositiva.

Il design della struttura, moderno e accattivante, deve avere la maggiore visibilità possibile, senza comprometterne la funzionalità. Al fornitore si comunica il capitolato tecnico che riporta le informazioni di base per fare in modo che si possano realizzare delle proposte di design in linea con le richieste del cliente e predisporre un preventivo (Figura 1). Qualora si opti per una gara di fornitura, il cliente deve comunicare il budget a disposizione in modo che il produttore possa pianificare i costi e i margini di guadagno.

Figura 1. Esempio di capitolato elaborato in redazione sulla base delle informazioni raccolte che riporta le indicazioni dei materiali, del peso, delle caratteristiche estetiche e degli ingombri dei prodotti commerciali che devono essere esposti

Progetto e realizzazione

Maurizio Fumagalli, titolare delle Grafiche Lambro, ci descrive le varie fasi della progettazione e la realizzazione dell’espositore, che inizia dal brief con il cliente tenendo conto delle sue indicazioni. «Le competenze e l’esperienza di un’azienda come la nostra, focalizzata principalmente su una vasta gamma di espositori, non si limita a eseguire pedestremente quanto richiesto dal cliente, perché, in caso di criticità, non solo informiamo il cliente ma gli proponiamo dei suggerimenti, finalizzati a ottenere le massime performance. Pianificate le varie attività, ci concentriamo sul design e anche sulla scelta dei materiali considerando lo smaltimento e il riciclo a fine vita, le tecniche che si devono utilizzare per la realizzazione e le differenti tipologie di stampa, di fustelle, fresature, imballaggi per la spedizione, ecc. Dopo aver analizzato attentatamene il brief ci concentriamo sul design più adatto, abbozzando le prime idee a mano libera con matita e carta. Successivamente elaboriamo le “viste” utilizzando vari software, tra questi Adobe lllustrator che ci permette di vestire graficamente l’espositore in modo da avere una migliore percezione dei volumi e dell’impatto visivo globale».

Fase progettuale e produttiva

«Generalmente presentiamo al cliente due proposte grafiche stampate a colori in alta definizione in modo che abbia la possibilità di scegliere la più idonea alle sue esigenze. La proposta scelta non è quasi mai definitiva, potrebbe subire dei piccoli cambiamenti attuati dal cliente o anche da noi» (Figura 2a, b).

Figura 2a/2b Individuato il primo progetto, il team di Grafiche Lambro applica alcune varianti per valutare l’impatto visivo e la gradevolezza prima di sottoporre gli esecutivi definitivi al cliente

«Approvata la soluzione definitiva, si procede allo step successivo che consiste nel preparare il primo campione non “vestito” (senza la grafica definitiva) in dimensione 1:1, in quanto BioNike opera poi in autonomia avendo al suo interno designer e grafici creativi che fanno questo lavoro. Al team creativo di BioNike noi prepariamo un file in formato PDF con il tracciato delle varie fustelle in modo che possano collocare le grafiche rispettando le posizioni tecniche indicate (taglio della fustella, cordonature, elementi al vivo, ecc.) e loro restituiscono il file PDF pronto per la stampa. Se il cliente non dispone dell’ufficio grafico, provvediamo noi stessi a questa attività. Da questo momento il designer delle Grafiche Lambro non usa in questa fase carta, matite e colori, ma prepara i vari progetti con un iPad e i vari software che ha a disposizione».

Il designer Germano Porro all’opera, con tablet e software mentre definisce il progetto. Fasi progettuali “avanzate” che riportano le misure, gli ingombri e le proporzioni dell’espositore abbinando una silhouette di una persona alle differenti proposte grafiche

La fase successiva coinvolge l’operatore che utilizza un software CAD in collaborazione con il designer per definire alcune fasi progettuali. Decidono i materiali da utilizzare, le dimensioni, gli spessori, gli incastri, ecc. prima di iniziare le fasi successive. Per la simulazione 3D utilizzano uno dei vari software a disposizione: Rhinoceros per modellare con precisione il progetto e Key shot per realizzare il rendering. Alcuni file generati dai software si impaginano utilizzando illustrator per la presentazione del progetto al cliente, il che è anche utile per noi come storyboard sia per la produzione sia per le verifiche in fase di assemblaggio dell’espositore.

Il progettista e il designer si confrontano prima di iniziare l’attività al computer
Alcuni componenti dell’espositore che servono sia per posizionare la grafica come per le fasi di cordonatura, taglio, ecc.

Conclusione

Per realizzare questo espositore si è utilizzato un legno MDF (Medium Density Fiberboard, fibra di legno a media densità), da 10 mm, del cartone AS da 350 g mq stampato a cinque colori con tecnologia offset. Il cartone stampato è stato accoppiato al “legno”, fustellato e incollato con l’ausilio di tecnologie innovative presenti nel reparto assemblaggio di Grafiche Lambro. Per le caratteristiche progettuali e le criticità di assemblaggio, è stato fornito al cliente l’espositore già montato, che successivamente lo ha fatto pervenire al punto vendita. Per far fronte ad eventuali problemi di trasposto, nell’imballo che contiene l’espositore sono stati previsti dei “compensatori” posizionati in specifici punti della scatola per evitare cedimenti essendo sovrapposti tra loro su bancali.  Le immagini sotto, dimostrano quanto sia importante tutta la fase progettuale con i vari software che permettono dei rendering degli espositori che sembrano già realizzati. 

I due progetti in 3D
L’espositore definitivo

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