Cartone Ondulato

Facciamo chiarezza sul caso delle scatole in cartone per la pizza

Intervista a Marco Di Bernardo, di Gifco.
Marco Di Bernardo, segreatario Gifco.
Marco Di Bernardo, segreatario Gifco.
Marco Di Bernardo, segreatario Gifco.
Marco Di Bernardo, segreatario Gifco.

«In Italia tutto ciò che ha a che fare con materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti (i cosiddetti Moca) ha precise leggi e una serie di regole consolidate, presenti oramai da anni, e ben note al settore dei produttori di imballaggi», afferma Marco Di Bernardo, giovane segretario di Gifco. Nel caso specifico stiamo ovviamente parlando di imballaggi in carta e cartone, in particolare di quelli in cartone ondulato, utilizzati per contenere la pizza take away, «uno di quegli alimenti forse più critici per i quali sono previste infatti delle prove di migrazione, e per i quali la legge prevede che il materiale sia realizzato con carta proveniente da fibra di primo impiego, ovvero fibra vergine». Regole tuttavia ben note agli operatori e al settore, e su cui Gifco si spende molto per fare una corretta informazione tramite seminari e pubblicazioni, affinché i produttori abbiano gli strumenti giusti per operare secondo la legge.

In Italia la legge è applicata

Quali sono i capisaldi legislativi in materia di Moca? «Il DM 21 marzo 1973 può considerarsi come uno dei dieci comandamenti: è la legge principe in Italia per quanto riguarda questo argomento. Poi ci sono stati aggiornamenti e integrazioni, e c’è anche il regolamento europeo, il 1935/2004, che afferma, in sostanza, che la scatola non deve cambiare le proprietà organolettiche dell’alimento che contiene. Mentre quest’ultimo, tuttavia, è un po’ meno utile sotto l’aspetto pratico, la legge italiana – che è considerata tra le più restrittive d’Europa – stabilisce in maniera chiara e precisa cosa si può o non si può fare, e prevede, per esempio, carte di primo impiego per gli alimenti grassi. Per questo mi sento di poter rassicurare i consumatori sul fatto che esista una legge in materia di Moca nel nostro paese, e che questa legge è nota ai produttori».

Un sistema di controllo e sanzionatorio efficace

C’è quindi una legge, c’è chi è chiamato a fare i controlli (le Asl e i Nas), e in questo sistema legislativo c’è anche un sistema sanzionatorio efficace, perché vengono fatte ispezioni per verificare che gli imballaggi in Italia siano idonei come la legge stabilisce. «Bisogna infatti ricordare che ogni volta che una scatola destinata al mercato italiano esce da uno stabilimento di produzione di imballaggi, esiste la relativa dichiarazione di conformità che attesta che il prodotto sia a norma di legge».

Gifco pronta a supportare le aziende

Il sistema, quindi, funziona. Perché dunque si sente talvolta parlare di scatole non a norma di legge? «Bisogna considerare che ormai, con il mercato libero e la libera circolazione delle merci, sono molti gli scambi tra paese e paese», spiega Di Bernardo: beni che viaggiano dall’Italia verso l’estero e viceversa. Per questo, gli scambi con paesi che hanno leggi diverse da quella nazionale e talvolta meno rigide, e dove c’è anche meno tracciabilità, comportano il rischio di immettere in Italia imballaggi realizzati con materiali non conformi. Ecco dunque il duplice messaggio di Gifco: «Ai produttori di packaging e a chi vuole cominciare a produrre scatole di cartone ondulato per alimenti, lanciamo il nostro invito a rivolgersi a noi come associazione di categoria, perché è proprio la nostra mission supportare le aziende e aiutarle a districarsi nel complicato mondo delle normative. E ai produttori di beni, suggeriamo di verificare la provenienza delle scatole che acquistano stando ben attenti alla provenienza e alla serietà dei produttori di imballaggi».

A fianco dell’Istituto Superiore di Sanità

Questa operazione di aggiornamento, che permette a Gifco di comunicare alle aziende informazioni corrette, è da anni fortemente supportato da una solida collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, che è il braccio operativo del Ministero della Salute, e da tutto un sistema di enti, associazioni e aziende che lavorano affinché tutto possa funzionare correttamente: un esempio virtuoso di rete che permette al consumatore di sentirsi tranquillo quando acquista un imballaggio per alimenti, comprese le scatole della pizza.

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