Carta

Fedrigoni rafforza la presenza nel mercato asiatico

Con l’acquisizione di Arjowiggins Hkk3 Limited, 1,3 milioni di euro di fatturato, Il Gruppo Fedrigoni diventa proprietario di Arjowiggins China e della cartiera di Quzhou, protagonista mondiale nella produzione di carte traslucide, vendute con i marchi Gateway e Sylvicta. In questo modo Fedrigoni Special Papers, la business unit specializzata nelle carte speciali di alta gamma, compie un ulteriore step di crescita. Ne parliamo con Marco Nespolo, AD di Fedrigoni.

Dopo aver stretto un anno fa una partnership industriale con Arjowiggins HKK3 Limited, Fedrigoni ne ha rilevato, sul finire del 2023, l’intero capitale sociale. Nell’operazione è incluso il controllo totale di Arjowiggins China che permette al gruppo veneto di acquisire il suo primo impianto cinese, la cartiera di Quzhou, e di ottenere un considerevole presidio sul mercato asiatico. La cartiera, situata nella provincia di Zhejiang, non è uno stabilimento qualsiasi: impiega 130 lavoratori e produce circa 7mila tonnellate di carte traslucide per applicazioni che vanno dall’advertising all’industrial design, dal luxury al food packaging. Si tratta di un vero e proprio player di rifermento in questo segmento e ciò rende particolarmente significativa l’acquisizione da parte di Fedrigoni. Il produttore italiano infatti non solo rafforza la propria presenza in Asia, dove peraltro ha giĂ  un’ampia rete di distribuzione in Cina, Hong Kong, Filippine, Indonesia e Bangladesh, compresi undici magazzini, un impianto produttivo di materiali autoadesivi e uno di inserti e tag RFID a Guangzhou, ma espande il portafoglio prodotti nel mercato delle carte traslucide che oggi godono di grande considerazione presso le aziende clienti perchĂ© hanno il potenziale per sostituire sempre piĂą la plastica nel packaging in quanto monomateriale riciclabile al 100%.

Carte, cioè, un tempo impiegate per il disegno architettonico e che ora trovano ampio utilizzo nel packaging food e non food e che, a parità di robustezza, idrorepellenza e igiene, sono enormemente più sostenibili della plastica.

Cavalcare la transizione dalla plastica alla carta

«L’acquisizione di Arjowiggins China» spiega a Paper Industry World, Marco Nespolo, Ceo di Fedrigoni «è strategica per rispondere all’esigenza sempre piĂą sentita dall’industria del lusso globale, non solo del mondo asiatico, di avere a disposizione soluzioni performanti per sostituire la plastica con carte dalle medesime caratteristiche, ma ovviamente molto meno impattanti per l’ambiente, il cosiddetto plastic-to-paper, richiesto ormai in moltissime applicazioni. Avere arricchito la nostra offerta con le carte traslucide prodotte dalla cartiera di Quzhou, specializzata proprio in questo segmento, ci permette di essere ottimamente posizionati. Inoltre, in Cina il mercato del packaging di lusso è molto grande: moltissime confezioni che vediamo in Europa, infatti, sono realizzate da aziende manifatturiere cinesi. Questa acquisizione consente a Fedrigoni di entrare in contatto con converter cinesi che esportano nel mercato globale e, allo stesso tempo, di lavorare con aziende che producono per il mercato locale».

Packaging alimentare a packaging cosmetico: un’area in forte sviluppo

«Grazie all’acquisizione della cartiera di Quzhou e alla produzione di carte traslucide sempre più performanti» prosegue Nespolo «potremo imprimere un forte boost al nostro posizionamento sul packaging di lusso e, nello specifico, sul premium packaging per food and beverage, oltre a rinforzare la transizione plastic to paper che ci vede protagonisti da qualche anno. Sylvicta, il prodotto più rilevante della gamma translucent, ha delle caratteristiche tecniche che consentono un perfetto utilizzo in sostituzione della plastica nel packaging di cibo, cosmetici e più in generale nel packaging di lusso: si tratta di materiali high barrier molto resistenti, completamente trasparenti, anti grasso, che non fanno penetrare ossigeno e che conservano l’aroma. Questo genere di tecnologia permette ai nostri clienti di sostituire la plastica conservandone le performance e di essere allo stesso tempo sempre più sostenibili: le nostre carte infatti sono riciclabili, compostabili e biodegradabili. L’impatto sarà forte anche sul consumatore finale che vedrà cambiare il packaging dei prodotti presenti a scaffale».

L’importanza di essere tra i first mover

«Inoltre» aggiunge Nespolo «i nostri più diretti concorrenti in quest’area non sono molti, perché si tratta ancora di un mercato di nicchia. Certo, il suo potenziale di sviluppo è assai ampio. Bisogna però dire che creare materiali di questo tipo e con questa tecnologia comporta notevoli investimenti e un’importante attività di ricerca. Nel mercato cinese il competitor più rilevante è Minfeng Special Paper, un’azienda con poco più di 1.000 dipendenti, mentre in Europa è Reflex Paper, azienda tedesca che, tra i vari prodotti, propone materiali translucent per il mercato food».

La spinta continua sull’innovazione

«Nello specifico» spiega il manager «innovare nel settore delle carte speciali significa cercare soluzioni sempre più all’avanguardia capaci di coniugare prestazioni, estetica e attenzione all’ambiente: sono più di 20 anni, infatti, che facciamo ricerca per ridurre l’impatto ambientale della nostra filiera ed elevare allo stesso tempo la creatività di marchi, designer, stampatori e converter. Si tratta di tecnologie avanzate per sviluppare specifici progetti, prodotti e applicazioni in grado di supportare i clienti nella transizione ecologica. Alcuni esempi? I sensori RFID per carte intelligenti e non solo per etichette, l’introduzione di carte realmente alternative alla plastica (antistrappo, anti unto, impermeabili, trasparenti) realizzate con fibre rinnovabili o materie prime riciclabili, come i termoformati in cellulosa, o ancora Replay, un progetto in cui la glassine, il supporto siliconato che viene separato e scartato nella fase di applicazione delle etichette autoadesive, per la prima volta diventa la parte nobile, l’etichetta decorativa che caratterizza il prodotto».

Altre M&A all’orizzonte?

«Negli ultimi anni siamo stati molto proattivi e siamo cresciuti per linee esterne. Di sicuro, la crescita per acquisizioni continua a essere uno dei nostri obiettivi, specialmente nei settori in forte sviluppo come le soluzioni RFID per carte ed etichette “intelligenti”, a cui guardano con attenzione molti dei nostri clienti, le carte speciali per usi specifici e i materiali autoadesivi innovativi. In particolare ci interessa espanderci in Nord America e in Asia-Pacific e le operazioni finanziarie che stiamo conducendo, dalla vendita degli immobili industriali all’emissione di nuovi bond, servono anche a liberare liquiditĂ  in vista di ulteriori operazioni di M&A (si veda box)». «Poi» conclude Nespolo, «per quanto riguarda la possibilitĂ  di una exit in Borsa del Gruppo, su cui in passato mi ero espresso positivamente, posso solo dire che rimane ancora un’opzione interessante ma non nell’immediato, anche perchĂ© nel capitale dell’azienda è appena entrato (a fine 2022) un secondo fondo d’investimento, BC Partners, a fianco di Bain Capital. Certamente nei prossimi cinque anni è una possibilitĂ  che valuteremo».

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