“Fermo Immagine”, il Calendario Epson 2025 è un omaggio al cinema

Con il Calendario 2025, Fermo Immagine, Epson sceglie di rendere omaggio al cinema attraverso l’opera dell’illustratore Manuele Fior che ha fissato opere indimenticabili in immagini che nascono dalla sua passione per la settima arte. Dodici tavole, corredate dalla copertina, accompagnano i mesi del 2025 con immagini emblematiche per gli appassionati di cinema: l’illustrazione di ciascun mese è rappresentativa di un film particolarmente amato dall’autore dagli anni Sessanta a oggi e restituisce la bellezza estetica insieme all’emozione di un preciso momento. I disegni a tempera, ora delicati ora intensi, sono stati digitalizzati e quindi stampati con tecnologia Epson, evocando momenti e inquadrature iconiche che saranno apprezzati da tutti gli amanti del cinema. La stampa è stata eseguita su carta fine art da Opificio Arte Stampata, laboratorio certificato Digigraphie, con stampanti Epson SureColor P7500 e inchiostri Epson UltraChrome Pro12 K3.

Ho ricomposto tanti momenti di film che ho amato, sezionato, studiato negli anni – spiega Manuele Fior – e li ho reinventati usando la tempera. Le immagini, staccatesi dal telo di proiezione, si sono mescolate ai pennelli e alla carta, sono state acquisite di nuovo da uno scanner, per poi ritornare sulla carta, questa volta grazie ai colori prodotti con una stampante digitale. È un processo di osmosi che rimescola le carte dei formati, i modi e le tecniche di lavorazione, per poter restituire, sotto la luce di una nuova forma, la meraviglia contenuta in questi fotogrammi indimenticabili”.

Con «Fermo Immagine» – afferma Alberto Raviolo, Country Manager di Epson Italia – celebriamo il cinema. Il quinto calendario Epson dedicato all’illustrazione fissa le immagini in momenti unici di bellezza, scelti e creati da Manuele Fior. È un percorso di linguaggi che si fondono sino a diventare stampe che, grazie ai sistemi professionali Epson, ci restituiscono ancora la meraviglia dell’opera cinematografica”.

I film – e le illustrazioni – più amati: la scelta dell’autore

Per l’autore non è stato facile scegliere i “fermi immagine” preferiti fra tutti quelli ai quali ha dato forma di illustrazione con il suo lavoro artistico, e in cui ha riversato tutta la sua passione per il cinema. Fra i dodici realizzati Fior commenta i due che lo hanno particolarmente ispirato: Picnic ad Hanging Rock (settembre) e Fiori d’equinozio (ottobre).

Il film Picnic ad Hanging Rock che ha rivelato Peter Weir al grande pubblico – racconta Fior – è un capolavoro di contemplazione cinematografica, in cui alcuni primi piani o certi paesaggi rallentano la fruizione altrimenti repentina delle immagini per immergersi in un visionario quasi pittorico, statico. Non a caso il film rimanda direttamente, nei dialoghi dei personaggi, a riferimenti botticelliani o pre-raffaelliti. L’enigma irrisolto della storia fa sì che questa continui a galleggiare nella mente, assumendo una dimensione metafisica, incentrata sul mistero della natura selvaggia e della bellezza come forza di attrazione universale”.

Anche per il film Fiori d’equinozio Fior individua una radice artistica nella composizione dell’immagine cinematografica.
“Il film di Ozu, classico e raffinato nel suo intreccio – spiega Fior – si articola in una fotografia precisa al millimetro, come sempre nel suo cinema. L’architettura solidissima delle inquadrature, l’uso magnetico della prospettiva centrale, per la prima volta qui si tingono dei colori sobri e allo stesso modo sbalorditivi di Ozu, che sembra posseduto dallo spirito di Giorgio Morandi. Attraverso le composizioni silenziose, strisciano a piedi scalzi i suoi personaggi: eleganti, luminosi, bellissimi”.

Manuele Fior – commenta Gianluca Folì, Art Director del calendario Epson – interpreta la quinta edizione del Calendario dedicata all’illustrazione. Maestro raffinato della narrazione e della composizione, ci accompagna in un’analisi retrospettiva del cinema d’autore con uno sguardo forte e personale, capace di trasformare sequenze visive in fermi immagine densi, materici, opposti all’effimera celluloide. Dodici illustrazioni, dodici luoghi che sanno parlare ai nostri ricordi con sinfonie cromatiche forti, gentili, viscerali con forme liquide, possenti, leggere. In questi luoghi Manuele Fior ci lascia nella più calda e profumata primavera dei nostri sensi.”

 

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