Flexo

FlexoDay e BestInFlexo 2019: un successo la due giorni dedicata alla flexo

Numeri davvero importanti e ancora in crescita. Grandissima partecipazione; un clima positivo, enorme sforzo organizzativo di tutto lo staff sempre all’altezza della situazione. Questa in estrema sintesi quanto si può trarre come valutazioni dal BestInFlexo e FlexoDay svoltosi il 21 e 22 novembre. Atif con il supporto di Fta, sostenuti dai numerosi sponsor hanno messo in scena una convention che ha visto più di 300 partecipanti il primo giorno e sfiorato i 400 il secondo.

Ho avuto il privilegio di fare parte della giuria che ha valutato gli oltre 200 capolavori giunti al contest BestInFlexo 2019 e l’impressione è stata quella di un settore in continua crescita che sta puntando molto sulla qualità e sulla tecnologia, che vuole scrollarsi di dosso la fama di cugina povera della rotocalco confinata a coprire quei mercati dove la qualità di stampa non è requisito determinante. I lavori osservati nelle 13 diverse categorie in concorso hanno evidenziato la capacità di operare nell’eccellenza. Laddove il connubio tra prestampa e stampa si concretizza in modo virtuoso, la qualità che scaturisce è davvero di grande rilievo. Come in tutti i processi del resto, solo una prestampa che sa enfatizzare i pregi della tecnologia di stampa, attutendo le criticità e le difficoltà, consente di realizzare prodotti di alta qualità. In questi casi, la gestione veramente accurata della macchina da stampa flessografica, l’utilizzo di componenti e materiali di prima qualità, assicurano il massimo del risultato. Una formula semplice che è stata giustamente ricordata da Rossini, durante il secondo giorno del convegno.

Per la cronaca, il vincitore assoluto “Best in Show” è risultato: Sititalia con azienda di prestampa Zincopar e brand  Auchan. Un tema ha permeato la due giorni sulla flexo, ricorrendo in diversi interventi e come sfondo in più momenti, svelando un pubblico di operatori giustamente preoccupati: la “plastic tax”. Già Marco Gambardella, presidente Atif  non ha mancato di sottolineare l’allarme di tutto un settore produttivo che non vuole accettare provvedimenti intesi solo a fare “cassa” per le finanze pubbliche, che si frappone a quello stimolo che invece sarebbe necessario per continuare a competere con gli altri paesi dell’Europa e del mondo intero. Concetto ovviamente ripreso anche dall’ospite d’onore della serata BestInFlexo, Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, che ha sottolineato i pregi di un settore che ci vede primeggiare in Europa, che ha nell’export numeri importanti e deve  per tanto guardare al futuro con positività, pur sapendo che saranno necessari sforzi per mantenere competitività e innovazione ai massimi livelli, in un contesto istituzionale al momento non privo di incertezze.

Gli interventi del secondo giorno, il FlexoDay, sono stati aperti dal presidente Atif Marco Gambardella, che ha ribadito i dati della congiuntura economica e quelli di settore, le preoccupazioni per la plastic tax,  il cui disegno di legge è al vaglio del Parlamento. È poi passato a presentare le attività dell’Associazione, sia di ricerca sia di formazione, con particolare rilievo al progetto Matespack, il Master sulle tecnologie sostenibili per il packaging.

Atif ha presentato uno studio pratico, condotto dal Comitato Tecnico sulla metodologia di calibrazione del processo di stampa, partendo dall’assunto che la pratica senza una buona teoria non serve al miglioramento continuo, come Leonardo da Vinci preconizzava già 500 anni fa. La metodologia prevede l’ottimizzazione del processo per la determinazione delle condizioni standard di produzione e la cattura dei dati attraverso il fingerprint, il controllo statistico per la definizione delle condizioni stabili di processo, la caratterizzazione per l’ottenimento dei dati colore. Il tutto in una visione circolare di miglioramento continuo. Da notare che la rilevazione dei dati per il calcolo delle curve di compensazione è stato fatto utilizzando la formula SCTV (ISO 20654:2017).

Matteo Melegatti per Atif ha presentato  il progetto del nuovo Documento Tecnico, il numero 13, sulle Maniche porta matrici flessografiche, un elemento estremamente importante nel determinare la qualità del risultato stampato. Lo schema del documento prevede dapprima un percorso storico di come questo dispositivo si è evoluto, per poi passare all’analisi tecnica dei materiali che lo compongono, identificandone pregi e campi di impiego. Gli aspetti tecnici rispetto al funzionamento, alle dimensioni e ai calcoli relativi a sviluppo e schiacciamento occuperanno una buona parte del documento, fornendo anche gli elementi matematici di calcolo. Capitolo importante sarà quello della corretta manutenzione e stoccaggio delle maniche, punto cruciale per mantenerne efficienza e qualità nell’utilizzo. Gli adattatori, accessori indispensabili per favorire la versatilità dell’impianto di stampa, avranno un proprio capitolo all’interno del documento, con approfondimenti relativi a materiali e tecniche di fissaggio. Il gruppo di lavoro che sta portando avanti il progetto, ben rappresentato da aziende leader in queste tecnologie, dovrebbe assicurare la competenza con cui i contenuti verranno inseriti nel documento tecnico.

Uno sguardo ai temi europei e ai trend del mondo del packaging in materia di sostenibilità ambientale sono stati illustrati da Laetitia Reynaud di Intergraf, per il tradizionale spazio dedicato a FTA Europe, l’associazione Europea della flessografia presieduta da Sante Conselvan. Due i documenti interessanti  citati come possibile approfondimento degli scenari futuri, l’Economic Report di Intergraf e  l’European Printing Packaging Trends edito da Smithers Pira, FTA e Intergraf.  La presentazione ha toccato alcuni punti chiave delle politiche comunitarie in materia di Green Economy al grido di “diventiamo il primo continente neutrale” in termini di impatto ambientale. Gli stimoli che emergono riguardano: l’utilizzo dei solventi volatili (VOC) nella stampa degli imballaggi, i materiali plastici utilizzati, la loro riciclabilità e la lotta ai “mono-uso”, che rappresentano il 50% dei rifiuti marini (marine litter), le strategie per la riduzione degli imballaggi in termini numerici e di peso, le strategie per la sicurezza degli imballaggi alimentari. Spunti sicuramente attualissimi e sui quali vi è attenzione mediatica importante, troppo spesso incline a demonizzare la plastica “tout court” senza fare i necessari approfondimenti e distinguo.

Restando sul tema della sostenibilità ambientale, Gianpaolo Gentile di Besana Group, azienda attiva nella produzione e distribuzione alimentare con sede presso Napoli, ha illustrato come l’Italia si sta muovendo rispetto alle politiche comunitarie in materia di riciclaggio dei materiali plastici, e come nei prossimi anni gli sforzi dovranno moltiplicarsi per giungere all’obiettivo di contenere il carbon footprint entro limiti sostenibili (zero packaging impact, 100% di risorse rinnovabili e riciclabili). Per raggiungere l’obiettivo finale dell’Accordo di Parigi di rimanere sotto il limite di CO2 pro capite/annuo di 2,1 tonnellate, necessario per  contenere l’incremento della temperatura media globale sotto i 2°C. È stato quindi illustrato come Besana Group stia operando con un approccio circolare al concetto di riciclo degli imballaggi, basato sulle “4R”, Recover, Recycle, Reduce, Re-use.

Mark Shepherd, titolare di The Branding Authority ha stimolato la platea con un intervento dedicato al marketing sul brand e al marketing digitale attraverso i social media. Strumenti che devono essere messi a disposizione dei brand owner per accrescere il proprio riconoscimento e reputazione, in un mercato sempre più volatile e virtuale, dove la relazione con il cliente si frammenta in diversi canali, dove il processo decisionale è fortemente caratterizzato dell’empatia che il brand riesce a comunicare. Parole come “servizio”, “qualità”, “prezzo”, appartengono al marketing vecchio stile; come per il marketung B2C, anche nel marketing B2B, il feeling che il brand riesce ad evocare in termini di riconoscimento, visibilità, accessibilità, connettività, gioca un ruolo determinante.

Dedicata all’industria 4.0 e all’automazione spinta la presentazione di Romeo Bandini di Ipack Abu Dhabi, un’impresa insediata negli Emirati Arabi e votata all’automazione dei processi, alla connettività di tutti i segmenti e attività aziendali, all’insegna dello slogan: “se non vuoi uscire pazzo, devi avere buoni architetti e buoni partners” per raggiungere il successo in realtà multiculturali e geograficamente non favorevoli.

Gli sponsor principali dell’evento InciFlex, Rossini e Uteco hanno intervallato i loro interventi per sottolineare il concetto di partnership che il fornitore di servizi o tecnologie che ruotano attorno alla stampa sia di fondamentale importanza. Nell’economia del “just in time” e dell’ottimizzazione degli sprechi, poter contare su aziende che possono fornire qualità nei tempi corretti, assistere anche da remoto i clienti per prevenire gli imprevisti e le rotture, fornire la consulenza e le migliori tecnologie nella preparazione degli impianti di stampa e l’allestimento della macchina, è un concetto che dovrebbe appartenere a tutti gli operatori del settore. Questo l’auspicio dei relatori intervenuti.

Un BestInFlexo e un FlexoDay che hanno visto numeri in crescita e un clima complessivamente positivo, sebbene tutti siano apparsi consapevoli che nel prossimo futuro le sfide saranno impegnative, prima su tutte quella dei nuovi materiali su cui lavorare, meno accoppiati, più difficili da stampare, probabilmente più sottili. Al contempo convinti che potranno essere supportati da ricerca, formazione e informazione che le associazioni come Atif si impegnano a garantire.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here