Imballaggi

Giflex, giornata della sostenibilità

Nel corso del 2018 il mondo delle plastiche è stato attraversato da forti tensioni a causa dei documenti pubblicati dall’autorità europea in merito ai materiali plastici e all’emergenza ambientale, soprattutto marittima, generata dall’abbandono di rifiuti di oggetti e materiali plastici lungo le spiagge e nei mari. Queste pubblicazioni, riunite sotto il titolo di Plastic Strategy, hanno messo sotto accusa tutti i manufatti polimerici, compresi gli imballaggi flessibili, provocando una richiesta generale di messa al bando, o quanto meno di una drastica riduzione dei consumi di imballi e di conversione verso materiali biodegradabili e compostabili.

La situazione attuale non è delle più chiare e per questo si è tenuto a Milano a fine gennaio un incontro intitolato Imballaggio flessibile verso l’economia circolare organizzato da Giflex, l’associazione che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili stampati in rotocalco e in flessografia, destinati al confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici, chimici e ad altre applicazioni industriali. Il Gruppo è integrato nel sistema confindustriale, tramite l’Associazione Nazionale delle Industrie Grafiche, Cartotecniche e Trasformatrici e, in ambito europeo, aderisce alla FPE (Flexible Packaging Europe), Divisione di EAFA (European Aluminium Foil Association).

L’evento, al quale ha partecipato una folta platea di addetti ai lavori composta anche da un gran numero di rappresentanti di aziende del mondo del confezionamento e della stampa di packaging, è stato organizzato nell’ambito delle Giornate della sostenibilità periodicamente organizzate dall’associazione di categoria che attualmente annovera tra gli associati 92 aziende suddivise in due gruppi. I soci trasformatori, aziende nazionali e multinazionali con stabilimenti in Italia che producono imballaggi flessibili stampati, sono 37. I soci simpatizzanti, ovvero aziende italiane e multinazionali che forniscono materie prime, macchine di trasformazione, accessori e servizi per l’industria dell’imballaggio flessibile, sono invece 55. Una piccola associazione di categoria, quindi, ma particolarmente vivace e attiva e questo convegno voluto per spiegare cosa si sta facendo per rendere gli imballaggi flessibili sempre più sostenibili in un’ottica di economia circolare ne è testimonianza. La giornata ha visto la presenza di diversi esperti. Dopo il benvenuto del presidente di Giflex Michele Guala, ha preso la parola Dario Dainelli di EuPC (European Plastic Converters Association), l’associazione europea di convertitori di materie plastiche, che ha parlato diffusamente della legislazione europea sul riciclo delle materie plastiche nell’intervento intitolato Plastic Strategy e single use plastic: uno sguardo a cosa succede in Europa. Luca Stramare di Corepla, consorzio di recupero degli imballaggi plastici, ha quindi illustrato nei dettagli come procede attualmente il recupero dei materiali plastici, quali sono le criticità, quali gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere. Il terzo intervento è stato tenuto da Dana Mosora del Ceflex, progetto europeo che sta studiando le soluzioni migliori per il fine vita degli imballaggi flessibili, che ha ovviamente parlato di questo progetto. I lavori sono stati chiusi dalla testimonianza di un’azienda chimica e del suo approccio all’economia circolare, con l’intervento di Astrid Palmieri di Basf. A breve saranno pubblicati sul sito di Giflex gli atti del convegno.

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