Gli stampatori italiani hanno oggi maggiore consapevolezza e fiducia, e tornano a investire nelle tecnologie integrate in un unico flusso di lavoro, con macchine automatizzate e flessibili in grado di abbassare i costi di produzione e ottimizzare il workflow.
Le parole ottimistiche e positive del nuovo management di Heidelberg Italia.
C’è una nuova organizzazione manageriale in Heidelberg Italia: Marco Marangoni ha assunto dallo scorso maggio il ruolo di territory head, mentre Mauro Antonini è l’head of equipment, digital technology&marketing. Entrambi i manager fanno anche parte del board, il primo in qualità di presidente, il secondo di vicepresidente. Ai vertici della direzione finanziaria e parte integrante del management aziendale troviamo Laura Betelli che, nell’assetto attuale, ricopre la carica di chief financial officer. Un team nuovo per l’obiettivo di sempre: fare sì che Heidelberg Italia continui a essere un riferimento, un’organizzazione basata su una forza vendita responsabile dello sviluppo dei clienti e affiancata da specialisti commerciali e tecnico commerciali, competenti per i vari segmenti di offerta.
«L’anno fiscale che si è chiuso», spiega a Italia Grafica Marco Marangoni, «è stato positivo per l’azienda tutta e per noi di Heidelberg Italia sia sul fronte dell’assistenza tecnica sia su quello dei prodotti. Proprio in quest’ultimo campo siamo riusciti a contenere l’impatto causato dalla riduzione dei volumi degli stampati a seguito della pandemia, perché abbiamo saputo diversificare su più segmenti di mercato. Se in passato eravamo concentrati prevalentemente sugli stampatori commerciali, da qualche anno a questa parte abbiamo virato energicamente sul “rampante” mondo del packaging e del label che, anche durante i mesi più duri del lockdown, hanno continuato a crescere trainati dallo sviluppo del mercato della detergenza, del food e del pharma. Altrettanto molto positivo è stato l’andamento della nostra area Equipment, anche grazie al credito di imposta messo in campo dal Governo.
L’esercizio 2020/2021 (dal primo aprile 2020 al 31 marzo 2021, nda) si è chiuso per la sola Heidelberg Italia con un fatturato di 88 milioni di euro, un risultato che segna un progresso del 10% rispetto a quanto conseguito nell’esercizio precedente. E per quello in corso (2021/2022) puntiamo a crescere ancora. Per quanto riguarda i prodotti, già nei primi quattro mesi abbiamo infatti assistito a una buona ripresa dei fatturati che si sono attestati sui livelli dei ricavi dei primi mesi del 2019».
«Invece, in riferimento all’ambito Equipment» prosegue Mauro Antonini, «constatiamo che il mercato italiano sta maturando e recuperando dal punto di vista tecnologico: gli stampatori italiani stanno armonizzando l’area produttiva con nuove macchine performanti. Bisogna ammettere infatti che il parco macchine in Italia risultava, come dire, un po’ vecchiotto. Ebbene oggi assistiamo a una nuova consapevolezza da parte dei clienti, anche grazie a una continua attività “educational” di Heidelberg che, forse in anticipo sui tempi e sulla sensibilità media del mercato, ha sempre promosso il cambiamento in ottica di Industria 4.0. Oggi, finalmente, anche gli stampatori italiani investono in una tecnologia integrata in un unico workflow, in macchine in grado di fare da sole il lavoro per due, di abbassare i costi di produzione e di ottimizzare la sala stampa. Questa nuova consapevolezza ci ha portato a recuperare in maniera significativa quote di mercato in Italia».
I clienti tornano a investire
Il fatto che la domanda stia crescendo notevolmente è emerso durante l’ultimo evento per i clienti organizzato dalla casa tedesca. Per la prima volta in oltre un anno, l’azienda è stata in grado di accogliere di nuovo i clienti nel nuovissimo Print Media Center presso la sede di Wiesloch-Walldorf. Diverse migliaia di partecipanti registrati per l’evento on line da più di cento Paesi e diverse centinaia di clienti provenienti da tutta Europa hanno assistito all’evento.
In particolare le presentazioni si sono concentrate sull’anteprima mondiale della nuova Speedmaster CX 104, in contemporanea con China Print, e hanno riscontrato grande interesse da parte dei visitatori. «La nuova Speedmaster», continua Antonini, «è nata per servire il mercato del 70×100 rispondendo all’esigenza di tirature sempre più brevi e ridotti tempi di avviamento. Quella che abbiamo appena presentato è, di fatto, una reingegnerizzazione che offre un importante miglioramento dell’ergonomia complessiva e una maggior sicurezza per l’operatore. Ma soprattutto permette di raggiungere straordinari livelli di automazione e flessibilità. Del resto, rispetto al passato, la figura dello stampatore è cambiata e con essa le sue competenze: oggi ci chiedono macchine intelligenti, di facile utilizzo, dalla user experience semplificata e intuitiva, quasi plug and play. Tutte caratteristiche fortemente accentuate nella Speedmaster nella sua ultima versione. In Italia, che rappresenta il quinto mercato per Heidelberg, ne abbiamo vendute sette esemplari nei mesi precedenti al lancio ufficiale. All’evento di presentazione abbiamo anche ospitato il signor Angelo Chiesa, titolare di Officine Grafiche Staged di San Zeno Naviglio (BS), una delle aziende che ha effettuato quest’importante investimento. La tipografia, specializzata in materiale pubblicitario, commerciale ed editoriale personalizzato, ha deciso di puntare sulla Speedmaster CX 104 in quanto particolarmente attratta dai vantaggi del formato B1 per il futuro. Facendo affidamento, come dicevamo, su tempi di configurazione e avviamento rapidi, combinati con una qualità di stampa costantemente elevata. Vedere in funzione una tecnologia simile durante l’evento è stato uno spettacolo emozionante per il signor Chiesa, che ha rafforzato la convinzione di aver compiuto un’importante scelta tecnologica e, in ultima analisi, di business. All’indomani della presentazione», conclude Antonini, «diversi clienti ci hanno chiesto test personalizzati sulla Speedmaster CX 104 e attualmente siamo impegnati proprio su questo fronte».
Non solo supremazia tecnologica
«Ma oltre alla tecnologia», sottolinea Marangoni, «Heidelberg sta rivoluzionando con successo anche la logica del servizio verso il cliente. Puntando tutto sulla digitalizzazione. L’azienda sta riunendo infatti i vari elementi dell’ecosistema Heidelberg nella sua nuova piattaforma “Heidelberg Plus” che abbraccia tutto: dalla presenza su internet con il sito web e l’eShop alle varie applicazioni per report sulle prestazioni, monitoraggio e servizi nell’ambito della produzione, fino all’accesso a video didattici. In altre parole, con questa piattaforma Heidelberg offre allo stampatore un’unica interfaccia in grado di raggruppare dati di preventivazione e consuntivazione, informazioni sulle lavorazioni e sui clienti committenti, ma anche risorse di assistenza immediata. Stiamo procedendo spediti nello sviluppo di una logica iniziata con lo SprintShop, l’ecommerce di Heidelberg Italia su cui un’azienda grafica può acquistare consumabili e ricambi in tempo reale. Questo per noi è servizio a valore aggiunto: permettere al cliente di effettuare un ordine nel cuore della notte perché gli è finito l’inchiostro o di ricevere assistenza semplicemente dialogando con il server».