Sostenibilità

HP: la sostenibilità in tutti i suoi dettagli

Nella stampa di oggi la consapevolezza ambientale non riguarda solo i prodotti finiti, ma anche i processi di produzione, la sicurezza sul lavoro, il benessere delle persone e la tutela dell’ambiente. Parola di HP, pioniere del tema.

Oggi tutti parlano di sostenibilità, HP lo fa da più di tre lustri, largamente anticipando una sensibilità e un’esigenza oggi divenuta comune nel mondo della stampa e non solo. Dal 2008, infatti, quando lanciò la prima generazione della tecnologia Latex, HP sta puntando notevolmente sul tema della stampa sostenibile, specialmente per quanto riguarda la grafica da esterni. «Siamo stati dei veri pionieri, in un mercato che in quel momento era costituito da prodotti a base solvente ed eco-solvente», ricorda Roberto Giorgio, regional business manager. «Progressivamente la sensibilità è aumentata molto sul tema, perché ci si è resi conto che l’ambiente non lo si può né ricomprare né rigenerare».
Grazie alla lunga esperienza sin qui maturata, in virtù di una partenza anticipata rispetto agli altri attori, il vantaggio competitivo di HP oggi si manifesta sia sotto il profilo della tecnologia sia delle competenze. «La consapevolezza verso tematiche ambientali e sociali è nel nostro DNA», rimarca Giorgio. «Nel 2020 siamo stati riconosciuti tra le cento aziende più sostenibili in tutto il mondo».

Roberto Giorgio, regional business manager HP

Oggi HP è arrivata alla quarta generazione della tecnologia Latex, che consente di perfezionare sempre di più gli aspetti legati alla sostenibilità, oltre a migliorare gli elementi di qualità dei processi e dei prodotti. «Siamo sempre più compliant perché siamo andati a ridurre l’utilizzo della plastica, un impegno che stiamo portando avanti su tutti i prodotti. L’esempio classico è la cartuccia di inchiostro ora fatta di cartone, anziché di plastica. Quindi, la maggior parte dei componenti sono riciclabili», segnala Giorgio.
Inoltre, HP sta lavorando con il massimo impegno sui processi di produzione, degni della massima attenzione, nell’ottica di una piena sostenibilità. «Ecologico non è solo il fatto di avere una stampa che non rilascia odore ed emissioni nocive, ma in realtà è un intero processo, che parte dalla produzione della stampante, della cartuccia, dell’inchiostro, della stampa e arriva, infine, al prodotto finito. Sostenibile significa, ancora, considerare gli impatti delle macchine di produzione sulle persone che vi lavorano accanto o entrano in contatto con certi prodotti. Sostenibilità, infatti, è anche sicurezza nel mondo del lavoro e benessere delle persone, oltreché, naturalmente, la tutela dell’ambiente».

Cosa vuole e cosa dare al cliente

Gli argomenti legati alla consapevolezza ambientale e sociale stanno diventando sempre più importanti per gli stessi end user, sempre più decisi a valutare la sostenibilità del processo di produzione nel suo insieme, esigendo spesso certificazioni molto rigide. «Non solo richiedono prodotti riciclabili, ma, per un grande numero di realtà, già oggi sostenibili devono essere anche i processi che li realizzano. Perciò, come società, informiamo puntualmente i nostri clienti su tali opportunità e su come differenziarsi dagli altri», assicura Giorgio.
A tal proposito, solo in questo ultimo periodo, HP ha organizzato diversi webinar gestiti dal centro di sviluppo di Barcellona, mirati ai clienti europei e dedicati al tema della sostenibilità come valore. «Allo stesso tempo abbiamo creato il programma EcoSolutions, dedicato ai clienti con tecnologia Latex e caratterizzato da un livello base ed uno avanzato focalizzato sulle macchine industriali. L’iniziativa mira a fare capire ai nostri clienti stampatori la differenza garantita dai nostri prodotti».
Un impegno analogo è profuso verso i clienti finali, ovvero i brand che richiedono le stampe, per diffondere anche tra di loro la cultura e la conoscenza sul tema della sostenibilità dei processi, oltre che dell’applicazione finale. «Ricordiamo il ruolo delle certificazioni, che non riguardano solo il rilascio di sostanze nell’ambiente, ma anche tutto ciò che vi è dietro. Per esempio, la certificazione VDI 3882, ancora poco nota, va a misurare la percezione degli odori: nel nostro caso, essa attesta che le nostre stampe sono neutre, ovvero non producono odori sgradevoli e non modificano la componente del supporto, rispettando le caratteristiche della materia».
A tutto ciò si aggiunge ancora, da parte di HP, dettaglio dopo dettaglio, un ulteriore elemento in ottica di eco-consapevolezza: la possibilità di riciclo del materiale stampato. «Per essere sostenibili, oggi, è necessario progettare un prodotto considerandone l’impatto ambientale dal momento della sua creazione, valutando fin dalla sua concezione le possibilità di riciclo e di riutilizzo. Con la tecnologia Latex, il prodotto è riciclabile al 100 per cento e lo attestiamo attraverso un apposito certificato», rimarca Giorgio.

Applicazioni per ogni settore

Grazie alle frontiere aperte dal green, gli stampatori oggi possono ampliare la propria offerta di applicazioni, soddisfacendo grandi e “piccole” richieste. «In termini di volumi, gli stampatori continueranno a realizzare applicazioni per esterni come banner, vinili e poster», illustra Giorgio. «Poi vi è la gamma di prodotti per interni come carte da parati, tessuti, tende, divani ed eco-pelle, in forte crescita grazie alle possibilità offerte dal digitale. Infine, vi è tutta la parte legata alla personalizzazione in piccole quantità, come scatole in legno per il vino, esplorando un settore di alta qualità con applicazioni inodori e riciclabili».
La generazione 4 della tecnologia Latex ha aperto una ulteriore breccia, grazie alla sua possibilità certificata di stampare sui giocattoli. «Tante applicazioni, che prima non si potevano produrre, se non al massimo in parte, ora sono pienamente realizzabili».
Nel suo insieme, lo scenario applicativo descritto da Giorgio rappresenta indubbiamente una costellazione di opportunità da cogliere, alla luce dell’attuale scenario di mercato favorevole. «In questo momento si è tornati al periodo pre-Covid-19 in termini di volumi di stampa e sono ripartite le fiere, preziosi momenti di incontro e confronto». Consentendo di realizzare più tipologie di applicazioni e di diversificare l’offerta, in realtà le stampanti Latex di HP hanno supportato al meglio gli stampatori anche durante il periodo di lockdown. «Ora, utilizzando le medesime macchine, possono agganciare la ripresa aggiungendo la proposta di applicazioni innovative».
Peraltro, la generazione 4 della tecnologia Latex è impreziosita dall’introduzione del colore bianco lucido e neutro, che non ingiallisce nel tempo, una caratteristica che ha convinto anche quei clienti che, fino a ieri, «stavano sulla porta a guardare», riprendendo un’espressione dello stesso Giorgio. «Proponiamo un inchiostro bianco facile da utilizzare, poiché l’utente non è obbligato a utilizzarlo sempre e può mettere le teste di stampa in sicurezza, in modo tale da non dovere fare manutenzioni specifiche per ripristinarlo». Similmente, anche l’inchiostro neutro over coating, utile per dare più resistenza ai graffi, è ora disponibile a parte, per un suo dosaggio assolutamente libero da parte dello stampatore.
Oltre a garantire più qualità, la generazione 4 abbraccia con ancora più convinzione il tema della sostenibilità, con una riduzione del 40 per cento della temperatura necessaria per asciugare, mediante un apposito sistema di ventilazione, l’inchiostro Latex sul supporto. «Ciò rappresenta un vantaggio per i consumi energetici, oltre che una maggiore sostenibilità».

Diffondere cultura e know-how

Per il 2022 la sfida di HP sarà quella di raggiungere un numero sempre più ampio di stampatori, a partire da quelli che già dispongono della tecnologia Latex, a cui proporre la certificazione con il programma EcoSolutions. L’obiettivo è trasmettere il messaggio chiave della sostenibilità, dalla progettazione al prodotto finito, passando per i processi. «Trasferendo agli stampatori conoscenze e know-how, potranno essere a loro volta maggiormente propositivi verso l’end user, suggerendo alternative e materiali più eco-sostenibili».
Per esempio, come rimarca Giorgio, progettare in chiave sostenibile significa ridurre gli sprechi di materiale post-stampa, così come comprimere i costi ambientali connessi alla logistica; oppure, ancora, la stessa Industria 4.0, abbracciata da HP, sposa la causa della sostenibilità, assicurando un numero maggiore di controlli sulla produzione. «In questa direzione, proponiamo l’applicativo Print OS, che consente di monitorare le macchine e i consumi, supportando le analisi dei clienti».
Insomma, se è vero che la consapevolezza ambientale è un elemento che oggi accomuna tutti gli operatori, HP fornisce agli stampatori le conoscenze e gli strumenti per fare la differenza. Anche perché, oltre all’encomiabile aspetto etico, ribadisce Giorgio, «essere sostenibili significa ottenere maggiori risparmi e rafforzare la competitività».

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