Formazione&Lavoro

Isia Faenza è in linea con l’Europa: il 92% dei laureati trova lavoro a quattro mesi dal titolo di studio

Il sondaggio sui dati occupazionali dei laureati Isia mostra dati in forte controtendenza rispetto alla media delle università italiane (52%).
Roberto Ossani (foto di Raffaele Tassinari).
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Si è conclusa l’annuale indagine statistica sulla popolazione dei laureati Isia di Faenza condotta coi dati al 31 dicembre 2014.

I risultati sono davvero incoraggianti, in assoluta controtendenza con i dati divulgati da Eurostat, 15 giorni fa, sui laureati italiani del 2014.

Secondo Eurostat solo un ragazzo italiano su due (il 52%) trova lavoro entro tre anni dalla laurea, mentre tra i laureati di secondo livello Isia di Faenza (cioè quelli che terminano il percorso di studi di cinque anni) trova lavoro ben il 92,3% a un anno dal titolo, con un tempo medio di attesa per arrivare al primo contratto, di soli quattro mesi.

Insomma IsiaA di Faenza sembra essere più in linea con la media europea dei laureati occupati, che è all’80,5% e in particolare con la Germania, la cui percentuale degli occupati laureati è del 93,1%.

Il dato è singolare. Nonostante la crisi economica, l’occupazione dei laureati Isia con il passare degli anni è in aumento. Nel 2012 era all’76%, nel 2013 al 73%.

Disegno libero
Disegno libero

Altro dato interessante emerso dalla statistica è la tipologia di contratto. Scompare la collaborazione a progetto o occasionale e resistono tre forme: tempo indeterminato per il 42%, tempo determinato per il 33% e libero professionista per il 17%.

I settori sui cui i neodiplomati trovano impiego è per il 33% il design di prodotto, per il 42% il graphic design, per e il 25% altri settori.

Anche le mansioni sono di responsabilità: per il 44% progettano all’interno di un team e il 38% possiede autonomia progettuale. Solo il 19 % svolge attività subalterna con qualche grado di responsabilità.

Il 67% degli impiegati è soddisfatto del suo stipendio e lo considera equo, mentre il 33% lo giudica basso. In generale le previsioni e le valutazioni per il futuro sono abbastanza buone: il 42% sostiene che sono promettenti all’interno dell’azienda, il 25% risponde «promettenti fuori dall’azienda», mentre il 25% pensa che «non ci siano prospettive, ma che andrebbe bene se continuasse così» (sono i casi per esempio degli insegnanti), solo l’8% ha risposto che è un ripiego.

«Questi dati sono naturalmente molto incoraggianti – spiega Roberto Ossani, direttore Isia Faenza – e testimoniano un modello formativo di eccellenza, forse più vicino alle Hochschule tedesche che alle università italiane. Un modello che – se ci guardiamo indietro – non è altro che l’ultima versione della Bottega rinascimentale: gli allievi imparano dai maestri, e imparano facendo sperimentazione e ricerca.»

Gli Isia continuano il loro percorso didattico avvicinandosi sempre più ai temi del design etico invitando a Faenza uno dei massimi esperti in ergonomia e design far all per inaugurare il nuovo anno accademico.

Luigi Bandini Buti è docente in Ergonomia in Italia e all’estero.
Luigi Bandini Buti è docente in Ergonomia in Italia e all’estero.

Sarà Luigi Bandini Buti a inaugurare il 21 gennaio, alle 18, il nuovo anno accademico con una conferenza dal titolo «La diversità è una risorsa».

Bandini Buti è docente in Ergonomia in Italia e all’estero. Nel 1996 è stato fra i primi italiani a essere accreditato Ergonomo Europeo dal Cree (Center for Registration of European Ergonomists). Recentemente ha pubblicato tre libri sull’ergonomia applicata alla progettazione di ambienti e prodotti.

Quale sarà il futuro del design e del progetto architettonico? Sarà nell’utilità o piuttosto nello stupore? O non sarà per caso nell’utile stupore?

Da queste domande comincerà la dissertazione di Bandini Buti.

«Il Design for All nasce – spiega – dalle esigenze delle fasce deboli ma si afferma come mezzo per il progetto per tutti: non per i disabili, ma anche per i disabili. Non è quindi uno dei tanti modi per ospedalizzare il mondo, ma è una disciplina che cerca di renderlo più utile e più bello per tutti. Dico che “la diversità è una risorsa” perché è finito il tempo in cui l’esigenza prima della produzione era la standardizzazione più o meno spinta e la diversità doveva essere negata in favore dell’omologazione. Oggi si dà per scontato che l’oggetto funzioni, ma si vuole anche che l’oggetto sia gradevole e sia adeguato ai bisogni, alle esigenze e alle capacità di chi dovrà, potrà, vorrà usarlo. Il Design for All si propone quindi come una disciplina in grado di fornire mezzi e metodi adatti a rispondere all’innovazione, alle esigenze dei tutti e di essere al contempo profondamente etica. In questo è la sua attualità».

L’incontro è aperto a tutti. Introducono Anty Pansera, Presidente Isia Faenza e Roberto Ossani, Direttore.

Lo stesso giorno, giovedì 21 gennaio, dalle 11 alle 13, il direttore, gli insegnanti e gli alunni saranno a disposizione di scuole, studenti e genitori per illustrare l’attività didattica e le opportunità lavorative offerte dall’università faentina.

Gli Isia (Roma, Urbino, Firenze, Faenza, a cui recentemente si è aggiunta Pescara) – concepiti da Carlo Giulio Argan e fondati dalla metà degli anni Settanta – rappresentano gli enti pubblici di formazione, nel campo del design, tra i più qualificati in Italia.

Un particolare modello formativo che mette in relazione l’idea al fare, con una particolare attenzione riservata, da sempre, all’aspetto etico e responsabile della progettazione, attraverso insegnanti che sono professionisti attivi nel mondo del lavoro e scambi diretti con il territorio e le sue aziende. L’Isia di Faenza ha tenuto collaborazioni con imprese ed enti di primo piano del territorio nazionale e ha in attivo scambi Erasmus con più di venti università europee. Questo garantisce ai suoi allievi una elevata percentuale di occupazione professionale, coerente con il corso di studi.

Info: corso Mazzini 93, aula magna, ore 18, ingresso libero. Per informazioni: 0546/22293; www.isiafaenza.it.

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