Da sinistra Massimo Medugno di Assocarta, Vincenzo Boccia, il diretto uscente di Assografici Claudio Covini e il direttore neoeletto Maurizio d'Adda e Andrea Briganti di Acimga.
Da sinistra Massimo Medugno di Assocarta, Vincenzo Boccia, il direttore uscente di Assografici Claudio Covini e il direttore neoeletto Maurizio d'Adda e Andrea Briganti di Acimga.

26 giugno 2017. Una data storica che segna un passaggio importante per la filiera: la nascita della Federazione carta e grafica.

Ad annunciarla a Milano è Pietro Lironi, presidente di Assografici, e oggi neo eletto presidente del nuovo organismo. Accanto a lui Marco Calcagni (Acimga) come vice presidente e Massimo Medugno (Assocarta) in qualità di direttore generale.

Il 26 giugno 2017, a Milano, presso l’hotel Melià, in occasione dell’Assemblea generale della Federazione della filiera della carta e della grafica Pietro Lironi, presidente di Assografici, ha annunciato la nascita della Federazione carta e grafica. Il nuovo organismo, che coinvolge Acimga, Assocarta e Assografici – con la compartecipazione in qualità di soci aggregati di Comieco e dell’Unione grafici e cartotecnici di Milano –, ha come suo primo presidente lo stesso Lironi che sarà affiancato alla vice presidenza da Marco Calcagni, past president di Acimga.

La direzione della Ferderazione è stata assunta invece da Massimo Medugno, già direttore generale di Assocarta, coadiuvato da Maurizio D’Adda e Andrea Briganti, direttori generali rispettivamente di Assografici e di Acimga.

«Evolvendo in Federazione di settore, le nostre associazioni continueranno a svolgere un ruolo pieno e riconosciuto nel sistema confindustriale, conservando elettorato attivo e passivo» ha dichiarato il neo presidente Lironi, annunciando anche che la Federazione avrà un seggio premiale nel Consiglio generale di Confindustria 2017-2019. «Inutile dire quanto ciò sia importante per un settore che ha sempre partecipato con protagonismo e rilevanza al sistema». Il seggio in Consiglio generale rappresenta «la concreta opportunità di dare voce alla filiera, di tutelarne gli interessi, di perseguirne gli obiettivi di sviluppo e crescita».

E il primo benvenuto al consiglio la Federazione lo incassa direttamente dal numero uno di Confindustria, Vincenzo Boccia, associato di Assografici, presente all’assemblea. «Sono orgoglioso di fare parte di questa federazione, mi sento a casa, qui» ha dichiarato. «Partecipare, confrontarsi e sapere portare a sintesi le varie istanze nell’interesse dell’industria italiana è uno dei valori che abbiamo appreso proprio frequentando le nostre associazioni». Il sistema confindustriale nelle sue parti, afferma, deve fungere da ponte tra gli interessi delle imprese e del paese. «Le nostre proposte non sono solo nell’interesse dei settori che rappresentiamo ma dell’intero paese, in quanto riguardano la sua crescita».

La Federazione rappresenta quasi 18.600 imprese e un settore che nel suo complesso nel 2016 ha fatturato 23,7 miliardi di euro, corrispondenti all’1,4% del Pil. Il suo obiettivo, ha spiegato Lironi, sarà «dare voce alle problematiche della filiera e perseguirne lo sviluppo e la crescita», creando sinergie operative e organizzative, senza perdere l’identità storica di ognuna delle tre associazioni che la compongono. Una strutturazione «che potrebbe diventare un modello da imitare anche per altre filiere di Confindustria che faticano oggi a implementare la riforma Pesenti».

In quanto ad attività strategiche, i primi interessi delle neonata federazione saranno orientati allo sviluppo dell’economia circolare e all’implementazione presso le aziende del settore del piano Industria 4.0, per la quale è stato costituito un comitato scientifico di federazione allo scopo di affiancare le imprese in questo percorso garantendo omogeneità di approccio. Altri temi di interesse saranno le attività per una riduzione dei costi energetici e per il sostegno strutturale alla lettura.

All’assemblea hanno preso parte anche Andrea Alemanno, group director di Ipsos public affairs, che ha presentato un’indagine condotta da Ipsos sui consumi nell’epoca post crisi, analizzando gli orientamenti dei consumatori italiani al riciclo e all’economia circolare, e Vittorio V. Alberti, professore di Filosofia presso la Pontificia Università di Roma, che ha parlato del ruolo della carta nella cultura e nello sviluppo umano come fissativo della sua memoria.

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