Nuovi controlli per i file usati nel sign&display

Standard Ghent

Il sign&display è un mercato estremamente vivace che offre ottime opportunità di business agli stampatori, ma la grande varietà
di prodotti che ricadono in questo mercato complica non poco la preparazione dei file e, di conseguenza, tutto il flusso produttivo. Vediamo come affrontare la fase della prestampa.


Come è facile intuire i requisiti tecnici di un cartellone pubblicitario posto su una facciata di una casa sono diversi da quelli richiesti da uno striscione o dai rivestimenti degli autobus o dai roll-up.
L’elenco potrebbe continuare ancora poiché la varietà di macchine digitali e la velocità con cui è possibile produrre e allestire questi prodotti abilita di continuo la creazione di nuove forme e tipologie di stampati.
La crescente importanza del sign&display e i risultati di un sondaggio condotto nella comunità grafica ha convinto il Ghent Workgroup della necessità di produrre una specifica per il controllo dei file PDF creati per la stampa di grande formato. Fedele alla sua missione di stabilire e diffondere le specifiche di processo al fine di migliorare i flussi di lavoro delle arti grafiche, il GWG nel giugno 2019 ha pubblicato le specifiche tecniche e i primi profili di verifica preliminare per i software di Enfocus e Callas, rivolti al settore del sign&display.

Le specifiche sono ancora in versione beta, ma i fornitori di software possono già utilizzarle per implementare i propri controlli mentre gli utenti finali possono eseguire i profili di verifica preliminare per migliorare il proprio controllo di qualità al fine di rilasciare PDF idonei alla stampa finale.

Lo sviluppo delle specifiche

L’approccio al problema di racchiudere in una solo specifica il controllo una varietà di prodotti così grande, ha messo gli esperti del GWG davanti a una vera sfida. Fino a quel momento, ricordiamo che il Ghent Workgroup è nato nel 2002, le specifiche emesse tenevano conto del mercato di riferimento (magazine, advertisement, newspaper, packaging), della metodologia di stampa (offset, rotooffset, flexo, rotocalco, digitale) e dei colori ammessi (CMYK, RGB, Spot).
La quasi totalità delle specifiche del GWG sono basate sullo standard ISO PDF / X-4 (fanno eccezione solo alcuni controlli per il settore del packaging) con l’aggiunta di una serie di requisiti rivolti a diversi segmenti di mercato, di prodotto e di metodologia di stampa. Ogni serie di requisiti specifici per il GWG è definita “variant” ed è individuata da una nomina esplicativa, ad esempio per il grande formato la specifica si chiama GWG_Sign_&_ Display_2015_RGB.
Il mercato del sign&display, oltre a comprendere prodotti diversi e di dimensioni variabili, impiega una vasta gamma di inchiostri e di materiali. La stessa varietà la troviamo anche sul fronte dei file dove la scelta della risoluzione delle immagini e la dimensione dei file (occupazione di memoria) sono realmente un problema che ha un grande impatto sulla velocità di produzione e sulla qualità finale. Quasi sempre i file per gli stampati di grandi dimensioni come la cartellonistica sono inviati allo stampatore scalati; sempre secondo il GWG i fattori di scala maggiormente usati sono 1/2, 1/10 e 1/48. Questo significa che prima di essere stampati i file dovranno essere ingranditi e questo va considerato poiché ha un’influenza diretta su diversi aspetti del file come la risoluzione, la dimensione del testo e lo spessore delle linee.

Il risultato finale

Tutti i fattori appena descritti hanno convinto il GWG ad adottare un approccio diverso per la stesura delle specifiche per il grande formato. È stato, infatti, introdotto il concetto di variabile allo scopo di evitare il proliferare del numero di specifiche (che elencano requisiti tecnici e controlli) semplificando così la fase di individuazione delle impostazioni più adatte al flusso di lavoro adottato.
In pratica le variabili sono dei contenitori per i valori che l’operatore addetto al controllo del file dovrà inserire in base a due elementi:

  • La distanza di visione tra gli spettatori e il lavoro stampato;
  • Il fattore di ridimensionamento, ovvero quante volte il lavoro dovrà essere ingrandito prima di essere stampato (nel caso in cui il contenuto del file sia stato realizzato in modo ridimensionato).

La distanza di visione è un parametro importante perché, in genere, maggiore è la distanza di visione, minore è la risoluzione dell’immagine, mentre il fattore di ridimensionamento è ampiamente utilizzato poiché i file possono diventare molto grandi e per questioni tecniche molti designer preferiscono creare i loro file PDF a 1/2, 1/10 o anche 1/48 della dimensione finale stampata. Con l’adozione delle variabili il GWG è riuscito a creare una sola specifica che incorpora i concetti di distanza di visualizzazione e di fattore di ridimensionamento.

Dove trovare le specifiche

Allo stato attuale sul sito del GWG sono presenti due profili di verifica preliminare che possono essere caricati all’interno di Pitstop (Enfocus) o di Pdftoolbox (Callas). Molto semplice il funzionamento. Una volta lanciata la fase di preflight, il software richiede all’operatore di specificare negli appositi campi, la distanza di visione e il fattore di ridimensionamento. Dopo l’immissione dei valori il software calcola in modo autonomo i valori di soglia per tutti i controlli che dipendono dai due parametri ed esegue il preflight. Il meccanismo di funzionamento si basa su formule matematiche e coinvolge molti aspetti tra cui: la risoluzione che devono avere le immagini (a colori, in scala di grigio, 1-bit), la dimensione dei testi e lo spessore delle linee. Naturalmente la specifica comprende anche i classici controlli di qualità e di correttezza tecnica tipici del GWG che poggiano sullo standard PDF/X-4 con l’aggiunta di controlli sulle modalità colore, sulla presenza dei livelli, sulla definizione dello spazio colore per la conversione della trasparenza (blend color space) e sulla sovrastampa degli elementi bianchi. Il GWG si aspetta che sempre più applicazioni che creano o eseguono il preflight dei file PDF per il grande formato integrino queste regole, che ribadiamo sono ancora in versione beta. L’auspicio del GWG è che la comunità grafica, unitamente ai fornitori di soluzioni, testino in produzione queste specifiche in modo da ricevere feedback utili a migliorare ed estendere quanto già fatto. Va anche sottolineato che da marzo 2019 è disponibile un documento e le relative specifiche riguardanti i flussi di lavoro dei file PDF che devono essere stampati in digitale su macchine da stampa di piccolo formato (fogli singoli). Sicuramente anche questa specifica sarà oggetto di un articolo nei prossimi numeri.


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