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Coim Group e Nordmeccanica, partnership nel flexible packaging

Da sinistra a destra: Marco Capecchi - Business Development Manager Flexible Packaging Coim Group Vincenzo Cerciello - Vicepresidente di Nordmeccanica. Luca Gianzini - Marketing and M&A Manager di Coim Group Michele Zanutto - R&D and Technology director

Coim Group e Nordmeccanica annunciano una nuova partnership dedicata allo sviluppo di soluzioni innovative per il mercato del flexible packaging. Questa collaborazione strategica mira a fornire risposte concrete alle esigenze di sostenibilità dell’industria dell’imballaggio flessibile, con un’attenzione particolare a materiali e tecnologie eco-compatibili.

Coim Group, protagonista nella produzione di specialità chimiche e polimeri, e Nordmeccanica, azienda di primo piano nella produzione di macchinari per il rivestimento e la laminazione di film plastici e cartacei, condividono una visione comune: sviluppare tecnologie avanzate che combinino alte prestazioni tecniche con un impatto ambientale ridotto. Attraverso questa sinergia, le due aziende puntano a promuovere l’utilizzo di materiali sostenibili, migliorare l’efficienza dei processi produttivi e contribuire alla riduzione delle emissioni di carbonio lungo l’intera catena del valore dell’imballaggio.

Il Progetto Carta: una svolta nella sostenibilità del packaging

Uno dei risultati più rilevanti di questa collaborazione è il Progetto Carta, un’iniziativa dedicata alla creazione di packaging flessibile a base di carta. Il Progetto Carta rappresenta una soluzione concreta per rispondere alle richieste del mercato di trovare nuove soluzioni, offrendo al contempo elevate prestazioni in termini di resistenza, conservazione e protezione dei prodotti imballati.

La carta, come risorsa rinnovabile e facilmente riciclabile, è considerata un’alternativa  promettente per il futuro dell’imballaggio sostenibile. Il Progetto Carta si distingue per l’uso di tecnologie avanzate, sviluppate congiuntamente da Coim Group, e Nordmeccanica, che consentono di mantenere le proprietà funzionali del packaging (come la barriera all’umidità e ai gas) garantendo al contempo la sua riciclabilità.

Il Progetto Carta, insieme ad altre soluzioni innovative nate dalla partnership, sarà presentato ufficialmente alla Fiera K del 2025, uno degli eventi più importanti a livello mondiale per l’industria delle materie plastiche e della gomma. Questo palcoscenico internazionale sarà l’occasione per le due aziende di mostrare i progressi raggiunti e le soluzioni sostenibili sviluppate per rispondere alle nuove sfide del settore.

La Fiera K offrirà anche una piattaforma per discutere delle tendenze globali nell’ambito del packaging sostenibile, con un focus particolare sulle tecnologie che possono favorire la transizione verso un’economia circolare. La presentazione del Progetto Carta rappresenterà un momento chiave per evidenziare il potenziale di questa innovazione e le sue applicazioni nei diversi segmenti del mercato.

Un impegno verso l’economia circolare

Questa partnership non si limita solo allo sviluppo di nuovi materiali, ma abbraccia una visione più ampia di sostenibilità. Coim Group e Nordmeccanica hanno dichiarato il loro impegno a promuovere l’economia circolare attraverso l’uso efficiente delle risorse, la riduzione degli sprechi e la promozione del riciclo. Un esempio tangibile di tale impegno è il Progetto Carta, che si inserisce perfettamente in un modello di produzione e consumo che punta alla riduzione dell’impatto ambientale complessivo.

“La partnership segna un passo importante verso un futuro più sostenibile per il settore del flexible packaging. Attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative, queste due aziende dimostrano come sia possibile coniugare alte prestazioni tecniche e rispetto per l’ambiente. L’attesa per la Fiera K del 2025 è già alta, e l’industria attende con interesse di vedere come questa collaborazione potrà plasmare il futuro del packaging flessibile sostenibile. Con un approccio che combina ricerca, sviluppo e una visione orientata al lungo termine, Coim Group, e Nordmeccanica si posizionano come protagonisti di una trasformazione necessaria verso un’industria del packaging sempre più verde e innovativa” – commenta Luca Gianzini, Marketing and M&A Manager di Coim Group.

“Nordmeccanica è da sempre impegnata nell’accettare le sfide che il mercato pone. In modo energico si è sempre posta l’obiettivo di coniugare la sostenibilità con lo sviluppo tecnologico per supportare il settore del Converting. La collaborazione tra Nordmeccanica e  Coim è un volano importante nel dimostrare la vitalità delle imprese famigliari italiane , che hanno reso celebre per lungimiranza e coraggio l’industria italiana. Nella comune visione di sviluppo le due aziende mettono in campo la volontà di trovare le soluzioni che consentano uno sviluppo deciso, armonizzando la sensibilità ambientale per dare alle generazioni future un mondo migliore senza rinunciare alla competitività.” – commenta Vincenzo Cerciello, Vicepresidente di Nordmeccanica.

Assocarta, record di tasso di raccolta della carta al 75,4% e aumento dellʼexport di carta da riciclare

Dal 5 all’8 novembre Assocarta con Federazione Carta Grafica torna al Paper District alla fiera Ecomondo a Rimini con un palinsesto dedicato alle sfide tecnologiche e di mercato che la filiera della carta e della stampa Made in Italy si trova ad affrontare nell’attuale congiuntura economico-ambientale dove normative e obiettivi europei, ma anche occasioni di crescita come quella offerta dal PNRR, accrescono l’importanza dei sistemi industriali come quello della carta.

La produzione nazionale di cartone e cartone mostra una ripresa del 7% nei primi 7 mesi del 2024 sul 2023, a fronte di un parziale recupero della domanda interna (5,4% 6 mesi 2024/2023). Ma crescono del 10,3% anche le importazioni mentre il fatturato si riduce dell’1,8% (6 mesi 2024/2023). La raccolta della carta da riciclare segna un record storico con un tasso di raccolta che, nel 2023, giunge al 75,4%. Aumenta però del 48,3% anche il suo export.

L’aumento dell’export di carta da riciclare evidenzia le difficoltà del sistema produttivo italiano di trasformare tutta la «miniera strategica italiana», a causa di un gap competitivo legato – a doppio filo – ai costi energetici, disallineati dai competitor europei, e a politiche ambientali UE che vedono misure di decarbonizzazione non collegate ai consumi industriali” afferma il DG Assocarta Massimo Medugno. ‘Inoltre la carta raccolta in Italia, in ossequio a sistemi di responsabilità estesa del produttore, viene esportata in aree extra UE dove gli standard ambientali e sociali sono affatto diversi da quelli europei. E questo diventa un elemento sulla competitività. L’impiego in un cartiera italiana e europea significa certezza e tener conto del capitale sociale e naturale” .

Ad oggi, con il 10,2% della produzione realizzata in Europa, l’Italia è al 2° posto, per il terzo anno consecutivo, anche come utilizzatore di carta da riciclare.

A questo proposito, il settore ha ampiamente oltrepassato l’obiettivo europeo dell’85% di riciclo nel settore dell’imballaggio, mentre la carta da riciclare rappresenta circa il 70% della fibra utilizzata e raggiunge il podio più alto nella produzione di carte per usi igienico e sanitari mentre è in terza posizione nelle carte per il packaging.

Giflex, l’imballaggio flessibile a Torino: un mondo di opportunità

L’appuntamento autunnale con il gruppo imballaggio flessibile si è rinnovato anche quest’anno. Venerdì 25 ottobre a Torino, ha avuto luogo il convegno Giflex, intitolato “Con il flessibile si può!”. L’evento si è tenuto presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali del capoluogo piemontese ed è parte del programma di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024.

Il convegno è stato un’occasione per discutere lo stato dell’arte del settore, dal punto vista tanto tecnologico quanto normativo, delineando le possibili evoluzioni che attendono il mondo dell’imballaggio flessibile.

Collaborazione come chiave di volta

Ad aprire i lavori un messaggio di Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Dopo essersi complimentato per il lavoro che la filiera degli imballaggi porta avanti da anni, dando spazio al confronto e alla collaborazione all’interno del settore e con le istituzioni, il Ministro ha ricordato come proprio tale approccio sia il piano d’azione oggi possibile per giungere a risultati congrui e razionali. La finalità, ha affermato, è di «concretizzare strategie condivise e coerenti con l’attuale ciclo di vita degli imballaggi, dalla loro produzione fino al loro recupero e riuso, inseriti in un modello di economia circolare».

E proprio la collaborazione è stata sottolineata anche da Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali di Torino, che ha fatto gli onori di casa. «Lavorare insieme, con impegno, a obiettivi comuni è l’unica strada per restare competitivi e crescere, nella consapevolezza che l’innovazione si sviluppa dall’incontro tra culture e dallo scambio di esperienze» ha dichiarato.

La collaborazione, quindi, fra le realtà imprenditoriali e tra l’industria e le istituzioni si dimostra la chiave di volta dello sviluppo futuro.

Numeri del flessibile

Entrando poi nello specifico del mondo Giflex, è stato il presidente Alberto Palaveri ad analizzare i numeri del settore. Con un fatturato complessivo che supera i 4,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai due anni precedente – segnati tuttavia da un andamento di forte crescita – e una produzione che si aggira sulle 450mila tonnellate, l’imballaggio flessibile si conferma un settore che Palaveri definisce «solido e sano».

La situazione economica mondiale di certo non stimola le aziende ad azzardare nuove strade. Gli investimenti negli ultimi due anni sono diminuiti e si respira un clima di attesa, ma gli spazi per ampliare ulteriormente il ricorso al flessibile non mancano, anche in considerazione delle esigenze di riuso e recupero in ottica di circolarità.

E di economia mondiale ha parlato anche Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni, che ha spiegato le motivazioni che portano al gap di competitività dell’Unione europea con le più forti economie mondiali, in particolare con gli Stati Uniti. L’Europa – e al suo interno l’Italia soprattutto – paga due fattori, il costo elevato dell’energia e uno sviluppo tardivo di alcuni settori quali l’ICT ovvero le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Il futuro di crescita dipenderà da quanto l’UE riuscirà a fare in merito, seguendo la duplice strada scelta come strategia per il domani: le transizioni ecologica e digitale.

Le linee guida LCA

L’appuntamento torinese è stato anche l’occasione per presentare le Linee guida LCA di Giflex. Compito assolto da Andrea Cassinari, coordinatore dei Comitati scientifici di Giflex, e Paola Riccardi, packaging consultant di SRC Ingegneria.

Le linee guida, presentate lo scorso 15 ottobre alla Camera dei deputati su iniziativa dell’On. Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, sono uno strumento utile per effettuare la misurazione e la valutazione dell’impatto ambientale degli imballaggi flessibili. Si basano su dati scientifici e su studi, appunto, di LCA (life cycle assessment).

Quest’ultimo rappresenta uno strumento per misurare l’ecodesign dell’imballaggio flessibile e per portare a una riprogettazione del packaging, ha spiegato Cassinari. Le linee guida sono, quindi, un documento importante non solo per le aziende ma anche per codificare una strategia comune, che faccia diventare il settore, dice il presidente Palaveri, «portatore di una cultura scientifica della sostenibilità».

Gli altri interventi

Se questi sono stati i punti salienti del convegno, la giornata è stata ricca di molti altri spunti.

Elisabetta Bottazzoli (Federazione Carta e Grafica) ha illustrato il progetto di studio per il Bilancio settoriale di sostenibilità Giflex.

Francesca Siciliano Stevens (Europen) ha fatto il punto sulle attività in Europa e, nello specifico, sul regolamento PPWR – packaging and packaging waste regulation – che rappresenta un’occasione per rafforzare e armonizzare il mercato unico, pur nelle sfide che pone.

Christian Centonze e Mara Galbiati (NIQ Company) hanno parlato dell’importanza da parte delle imprese di fare innovazione di valore, analizzando le reali esigenze del mercato e puntando al loro soddisfacimento con risposte mirate e precise.

Marco Di Dio Roccazzella e Vittorio Di Tomaso (Jakala Company) hanno trattato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale come strumento per le imprese, in grado di trasformare il loro modo di fare business. L’AI può aiutare le imprese non solo a livello di tecnologia produttiva, ma anche nella progettazione del design e nella realizzazione di contenuti e comunicazione.

Erik Ciravegna (Università di Bologna) e Marco Scatto (Sudalimenta) hanno presentato, invece, il caso singolare di packaging innovativo studiato per applicazioni outfood e aerospace; un esempio molto interessante della valenza dell’imballaggio flessibile.

Mentre gli sponsor dell’evento hanno affrontato temi legati alla tecnologia e al processo: Fabio Gonzatto (Windmöller & Hölscher), presentando le ultime innovative soluzioni per il mondo del packaging; Sante Conselvan (I&C – GAMA Group), in collaborazione con SisTrade, esponendo i vantaggi offerti dalla tecnologia, dall’automazione e dal processo evolutivo industriale, con particolare attenzione all’impatto ambientale.

A chiudere la giornata, una tavola rotonda moderata dal presidente Palaveri e dedicata a “Riduzione dell’immesso al consumo: l’imballaggio flessibile come alleato”. Ne hanno discusso: Alberto Mattesco (Mase), Federico Cavallo (Altroconsumo) e Laura Brambilla (Legambiente).

Esko, disponibile per le applicazioni a bobina il software di pianificazione e stima IA

Esko Phoenix, il pluripremiato software di preproduzione basato sull’intelligenza artificiale per imballaggi ed etichette, è ora completamente disponibile per i trasformatori di etichette roll-to-roll nei settori della stampa flexo, offset e digitale.

Phoenix riduce gli sprechi offrendo nesting e imposizione basati sull’intelligenza artificiale per la produzione di stampa a foglio e a bobina in applicazioni flexo e offset. “Phoenix è un software avanzato per l’ottimizzazione di layout di fogli e bobine”, ha affermato James Mason, manager generale per l’ottimizzazione e pianificazione della stampa presso Esko. “Siamo lieti che, dopo una presentazione di successo alla drupa di quest’anno, l’ultima versione del software Esko ora includa questo strumento avanzato di pianificazione e stima che ha applicazioni in imballaggi, stampa flexo, stampa commerciale e per stampe di grande formato.

“Con Phoenix, stiamo dando ai clienti la possibilità di semplificare i flussi di lavoro di stampa, ottimizzando le risorse e offrendo soluzioni di produzione di alta qualità a costi ridotti, ” ha aggiunto James. “Introduce un metodo innovativo per i processi di pianificazione e imposizione tenendo conto delle capacità reali delle apparecchiature di stampa e finitura nel reparto di produzione. Ciò consente agli utenti di eseguire una pianificazione combinata più rapida ed efficiente, riducendo al minimo i cambi macchina e i tempi di configurazione”.

“Phoenix consente agli utenti di automatizzare completamente i processi di pianificazione e stima preliminare, sostituendo i passaggi manuali che in precedenza richiedevano molto tempo e che erano anche soggetti a errori”, ha affermato James.

Dotato di algoritmi intelligenti per il layout dei fogli, la stima e la pianificazione, Phoenix è il primo e unico software di preproduzione basato sull’intelligenza artificiale, un software che si occupa di imballaggi, etichette, stampe commerciali e di grande formato. Esko ha vinto il premio nella categoria Tecnologie di Stampa e Digitali ai Packaging Innovation Awards 2023 per Phoenix e il team riceverà il premio all’interno dell’Innovations Space alla fiera All4Pack Emballage 2024, che si terrà a Parigi dal 4 al 7 novembre.

“Con il solo clic di un pulsante Phoenix esegue la stima della produzione, l’analisi IA del design e dell’attrezzatura necessaria per il lavoro, poi calcola il modo più efficiente per produrre questa quantità, utilizzando fattori come il numero di etichette per bobina, la disponibilità dell’attrezzatura, il confronto del substrato di larghezza multi-bobina, gli inchiostri e le lamine. È persino possibile specificare se è consentita la giunzione e, in tal caso, quante giunzioni di bobina potrebbero essere considerate accettabili.

“Inoltre, utilizzando campi personalizzati possiamo garantire che la direzione di riavvolgimento, le dimensioni del nucleo o qualsiasi specifica tecnica vengano utilizzate per identificare e abbinare correttamente i candidati al raggruppamento in corsia”, ha affermato James. “Siamo assolutamente entusiasti del fatto che, dopo aver dimostrato con successo il suo valore nella fase di pre-rilascio e dopo una presentazione di successo alla drupa di quest’anno, questo sistema di pianificazione intelligente sia ora reso disponibile con funzionalità roll-to-roll specifiche per tutti i clienti come parte della suite software Esko”.

Esko Phoenix ora ha la capacità di creare dinamicamente “modelli ripetuti”, semplificando e riducendo il processo di creazione dei modelli e spostandolo a monte. Queste soluzioni con modelli ripetuti non solo massimizzano la larghezza, ma continuano a essere raggruppate orizzontalmente e verticalmente per tutta la lunghezza della bobina.

“Fornendo una distribuzione intelligente, una semplice interfaccia trascina e rilascia, un’integrazione pronta all’uso tramite la REST API e un’interfaccia intuitiva come parte di un’applicazione creata appositamente per i professionisti del packaging, dai professionisti del packaging, l’intelligenza artificiale in Phoenix porta a risultati che riducono i costi complessivi scoprendo combinazioni che gli esseri umani non potrebbero mai prendere in considerazione”, ha affermato James.

Fedrigoni presenta Colour Dimensions, le carte colorate in una collezione unica

Colour Dimensions, un nuovo strumento che rappresenta un sistema cromatico completo che racchiude l’intero portfolio di carte colorate per il lusso di Fedrigoni, suddivise in cinque categorie estetiche. Al suo interno, anche gli inediti Sirio Allpack e Sirio Illusion.

Una collezione che racchiude per la prima volta tutte le carte colorate per il lusso del mondo Fedrigoni, una guida essenziale dalla fruizione immediata, un vero e proprio supporto alla creatività dei designer. È Colour Dimensions, il nuovo sistema cromatico realizzato da Fedrigoni e presentato in anteprima a LuxePack 2024, dove ha riscosso molto successo. Colour Dimensions rappresenta un modo innovativo di esplorare il mondo delle carte colorate di lusso raccontato attraverso l’approccio CMF (Colour, Material, Finish), molto utilizzato dai designer. Uno strumento innovativo in cui sono state raccolte le più preziose carte colorate già esistenti nel portfolio Fedrigoni e alcune importanti novità. Tra le carte inedite, assolute protagoniste sono Sirio Allpack e Sirio Illusion, entrambe perfette per il luxury packaging e resistenti alla luce.

Sirio Allpack è una serie di carte non patinate, tinte in pasta, caratterizzata da una finitura ruvida naturale, disponibile in 11 colorazioni ispirate al mondo naturale. La speciale composizione dei materiali garantisce un’elevata durata, un’eccellente resistenza allo strappo e alla piega. Sirio Illusions ospita invece carte con una finitura iridescente e cangiante goffrata su un lato, disponibile in 5 colori dalle sfumature di tendenza. Con un’elevata resistenza all’abrasione, la speciale composizione garantisce un’alta resistenza allo strappo e alla piega. Sia Sirio Allpack che Sirio Illusion presentano tonalità di tendenza selezionate con un approccio CMF.

Tutte le preziose carte di Colour Dimensions, incluse le novità appena illustrate, sono suddivise in cinque famiglie estetiche sulla base di colore, materiale e finitura: Smooth Colour, che contiene Sirio Allpack, racchiude 54 carte con tonalità vivaci e luminose; in Circular Colour le protagoniste sono le carte in fibra riciclata che seguono i principi della circular economy, con 39 tinte; Textured Colour racchiude 52 tonalità, sfumature naturali e dal forte impatto tattile, che ricordano i colori della terra; Reflective Shimmer, che comprende Sirio Illusion, presenta 33 Colourazioni in cui dominano glamour e tinte più sofisticate, con finiture perlate e colori dai toni metallizati; Full Blacks, invece, è dedicata alle sfumature di nero, con 15 tonalità diverse. Oltre ai cinque booklet che compongono la raccolta, Colour Dimensions contiene anche The Compass, una guida essenziale con informazioni utili e spunti creativi per sfruttare al meglio le potenzialità di questo tool creativo.

“Colour Dimensions porta con sé un approccio totalmente innovativo e rivoluzionario nel mondo del packaging e della creatività nel mercato del luxury” – afferma Celine Bertuzzi, marketing director Fedrigoni Special Papers -. “In Fedrigoni siamo convinti che elevare la creatività voglia dire non solo fornire materiali innovativi e di eccellenza, ma soprattutto nuovi approcci e punti di vista al mondo del design e dell’immaginazione. Invitiamo quindi tutto il mondo della creatività e del design a scoprire questo nuovo modo di concepire l’approccio al mondo dei colori, dei materiali e delle finiture”.

Liyu Italia a Viscom 2024, nuove soluzioni entry level e top di gamma

Viscom 2024 per Liyu è stata la vetrina per portare all’attenzione del pubblico la gamma di soluzioni che si sono distinte per innovazione, qualità e performance. Lo stand di Liyu ha visto un flusso costante di visitatori interessati a scoprire le ultime tecnologie per la stampa industriale e di grande formato, confermando il ruolo di Liyu Italia come punto di riferimento nel settore.

Durante l’evento, Liyu Italia ha introdotto la nuova serie Xline, pensata per il mercato entry level. Questa serie è stata progettata per offrire una combinazione di accessibilità e prestazioni, permettendo alle aziende di approcciarsi al mondo della stampa di grande formato senza compromettere la qualità.

Parallelamente, Liyu Italia ha presentato i modelli Pro XL Plus, il fiore all’occhiello della gamma Platinum. Questi sistemi sono stati pensati per offrire produttività e prestazioni elevate, posizionandosi come soluzione per le aziende che cercano precisione e qualità.

Liyu Italia ha sfruttato l’occasione per consolidare le relazioni con i clienti e i prospect, creando nuove opportunità di collaborazione e guarda con entusiasmo al futuro, pronta a proseguire il proprio cammino di crescita e innovazione. Affiancata da Liyu International, Liyu Italia sarà presente nel prossimo anno in molteplici fiere di settore in Italia e in Europa.

Ilari Arti Grafiche, con Epson etichette di alta qualità, colori brillanti e dettagli accurati

Non basta avere un vino di qualità: per ogni produttore è fondamentale anche curare l’immagine della bottiglia. L’etichetta, infatti, è il primo elemento che cattura l’attenzione sugli scaffali e può fare la differenza nella scelta del consumatore.

Grazie alla sua posizione nel cuore di una delle zone più vocate alla viticoltura nelle Marche, Ilari Arti Grafiche ha scelto di affidarsi alla tecnologia di stampa Epson per creare etichette capaci di distinguere le produzioni dei suoi numerosi clienti. Con questa soluzione, l’azienda riesce a valorizzare al meglio i prodotti, esaltandone unicità e qualità.

“La prima volta che abbiamo stampato un’etichetta con Epson SurePress – afferma Marco Ilari, proprietario di Ilari Arti Grafiche – siamo rimasti positivamente colpiti dall’alta qualità di stampa, e dalla nitidezza e brillantezza dei colori. Gran parte del merito è degli inchiostri che, grazie anche alla presenza dell’arancione e del verde, ci permettono di coprire quasi la totalità delle tonalità Pantone.”

Colori e lavorazioni di pregio per catturare l’attenzione del consumatore

Per raggiungere questo obiettivo, Ilari Arti Grafiche ha installato Epson SurePress L-4733AW, con la quale può stampare anche l’inchiostro bianco, un ulteriore valore aggiunto che permette di utilizzare supporti trasparenti. Inoltre, la presenza di due neri (opaco per le carte naturali e lucido per tutte le altre) consente di ottenere i migliori risultati su qualunque tipo di substrato, per la massima versatilità. Particolarmente apprezzata è la possibilità di realizzare in modo conveniente tirature medio-basse, anche solo in 24 ore, sempre più richieste dai produttori per lotti speciali o semplicemente perché durante l’imbottigliatura hanno terminato quelle a disposizione.

Resa cromatica e corrispondenza precisa dei colori su numerosi substrati sono ulteriori plus di SurePress : Ilari Arti Grafiche gestisce infatti molte commesse che prevedono finiture di pregio su diversi tipi di supporto, realizzate anche con stampa braille, UV o a caldo e per tutte queste etichette gli inchiostri Epson assicurano risultati di qualità e assenza di problemi.Un altro punto di forza è la tenuta degli inchiostri: aspetto fondamentale per un prodotto che deve rimanere inalterato anche dopo essere stato in cantina, nel frigorifero e nel secchiello del ghiaccio.

SurePress L-4733AW è apprezzata anche per i bassi costi di gestione e per le attività di manutenzione semplificate e automatizzate, che consentono di ottimizzare i tempi di produttività riducendo al minimo gli interventi da parte dell’operatore, per un flusso di lavoro più efficiente e con tempi di consegna più brevi. La tecnologia inkjet di cui è dotata rappresenta infine un vantaggio per l’ambiente, grazie al consumo energetico ridotto e alla minore produzione di rifiuti.

Burgo, l’evoluzione del trattamento acque

Burgo Group ha investito a Villorba in un nuovo trattamento di depurazione di matrice biologica, capace di rendere il processo ancora più efficace e di ridurre i consumi energetici. L’obiettivo è una riduzione del prelievo di risorse idriche superficiali e il riutilizzo delle acque,rispettando il grado di depurazione e qualità previsto dalla normativa

Presso lo stabilimento di Villorba, Burgo Group ha raggiunto un nuovo traguardo nel trattamento delle acque reflue. Protagonista la tecnologia MBBR, acronimo di Moving Bed Biofilm Reactor, in pratica un sistema di depurazione biologica che permette di ridurre i consumi energetici e i volumi occupati, migliorando al tempo stesso l’efficienza complessiva del processo. Questa iniziativa scrive un nuovo capitolo nella strategia ESG GO 2030 di Burgo Group, nell’ambito delle tematiche della circolarità, rifiuti e riciclo delle acque.

«L’acqua è una risorsa fondamentale nella produzione della carta e anche un patrimonio collettivo prezioso per tutti gli ecosistemi: il Gruppo Burgo ha perciò intrapreso politiche di riduzione del consumo grazie al riciclo idrico», racconta Marco Pietro Errani, direttore dello stabilimento Burgo di Villorba. «L’obiettivo è quello di investire nella riduzione del prelievo di risorse idriche superficiali e riutilizzare le acque nel processo di produzione della carta, rispettando il grado di depurazione e qualità previsto dalla normativa vigente».

Da tempo, per Burgo Group, la tutela dell’ambiente rappresenta un impegno imprescindibile, capace di aggiungere valore alle attività di business. «Il tema della circolarità della risorsa idrica rappresenta uno dei pilastri del programma di sostenibilità di Burgo Group denominato GO 2030 Growing Sustainably. In tale ambito, il Gruppo ha avviato non solo azioni volte a migliorare la qualità delle risorse utilizzate, ma anche strategie mirate a ridurre l’uso di acqua fresca: l’intervento realizzato nel sito di Villorba rientra in pieno in tale ambito».

Protagonista la tecnologia MBBR

Il nuovo trattamento di depurazione a Villorba è di matrice biologica e sfrutta la tecnologia MBBR, reattore a biomassa adesa a letto mobile. Errani spiega come si è arrivati alla sua scelta e quali sono state le sfide affrontare nella sua adozione.

«Si tratta di un sistema avanzato con tecnologia MBBR (Moving Bed Biofilm Reactor), in cui l’acqua reflua entra in contatto con colonie eterogenee di microrganismi che aderiscono alla superficie di supporti solidi inerti a elevata superficie specifica protetta (carrier)», commenta il direttore dello stabilimento. «L’impianto si compone di due reattori che lavorano in parallelo, ciascuno da 1170 m3. Ogni reattore contiene 300 m3 di carriers la cui superficie totale utile è di circa 200.000 m2; per dare un’idea, tale superficie è pari a quella che avrebbero 28 campi da calcio. La biomassa, responsabile delle reazioni biologiche di rimozione degli inquinanti, si sviluppa sui carrier rendendo il tempo di residenza cellulare (età del fango) svincolato dal tempo di residenza idraulico. Si raggiungono così elevate concentrazioni di biomassa in volumi ridotti che rendono il processo altamente efficace e compatto. L’impianto è dimensionato per gestire portate in ingresso fino a 600 m3/h. Queste sono le principali considerazioni che hanno guidato la scelta e l’adozione di tale tecnologia».

Oltre a rappresentare un nuovo e importante tassello nella strategia green di Burgo Group, il nuovo sistema presenta il merito di migliorare al tempo stesso le performance dei processi industriali, sposando sostenibilità ed efficienza. «Il nuovo impianto di Burgo a Villorba consente migliori performance dei processi, grazie alla maggiore flessibilità nella gestione dei carichi organici. Questo permette allo stabilimento di operare con maggiore affidabilità nella gestione delle nuove richieste di mercato che necessitano sempre più spesso di campagne produttive con numerosi cambi di prodotto e al passaggio di alcune categorie di produzione da carte grafiche a speciali, che esigono numerosi lavaggi tra le diverse tipologie di produzione. Altro tema importante è la riduzione dei consumi idrici specifici, attualmente in fase di monitoraggio dopo l’installazione del nuovo sistema a Villorba».

Sostenibilità fa rima con responsabilità

Alla luce di tale investimento, Burgo Group ora si è dotata di un prezioso strumento in più per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi di efficienza energetica e sostenibilità. «Burgo Group crede in un modello di sviluppo sostenibile e opera per coniugare la crescita economica con la responsabilità sociale e con il rispetto per l’ambiente», rimarca Errani. «Non si tratta di un modello astratto: sostenibilità e responsabilità stanno concretamente nelle azioni di chiunque lavori all’interno del Gruppo e per rendere più evidente e visibile questo nostro approccio abbiamo dato vita a GO 2030, il progetto dedicato alla strategia ESG di Burgo Group. In tale ambito, il Gruppo ha definito ambiziosi obiettivi da raggiungere entro il 2030, tra cui una riduzione del 45% dell’intensità emissiva di CO2 (riferita a Scope 1 e Scope 2), un aumento del 40% di energia proveniente da fonti rinnovabili, una riduzione del 13% dei consumi idrici specifici (i dati indicati sono da considerare rispetto al 2021). Lo stabilimento di Villorba rientra nel progetto di sostenibilità di Burgo per il raggiungimento di tali obiettivi di Gruppo».

A tal riguardo, è già possibile segnalare alcuni risultati raggiunti in termini di produttività, efficienza energetica e sostenibilità grazie al nuovo sistema. «Il più importante risultato raggiunto, nel primo periodo di esercizio del nuovo impianto, è rappresentato dall’indicatore relativo ai kg di COD (domanda chimica di ossigeno) scaricati per tonnellata di carta prodotta. Il monitoraggio eseguito durante la fase di messa a regime dell’impianto ha già dato ottimi risultati; a titolo di esempio, il livello di emissione di COD associato alla BAT 50 è stato ridotto di circa sei volte rispetto al 2023».

Inoltre, l’investimento nella tecnologia MBBR si integra virtuosamente con la precedente installazione di una torre di raffreddamento dedicata alla chiusura del ciclo delle acque. «Dal febbraio 2024 è operativa, nello stabilimento di Villorba, una torre di raffreddamento dedicata alla chiusura del ciclo delle acque a servizio delle pompe del vuoto. La torre, con flusso in controcorrente e a tiraggio indotto, è composta da due celle con riempimento splash ibrido, ed è dimensionata per il trattamento di 220 m3/h. Tale impianto ha portato finora ad una riduzione di 1.6 volte nell’utilizzo di acqua fresca totale necessaria nel processo di produzione della carta, lasciando ancora margini di miglioramento. La tecnologia MBBR, associata con il buon funzionamento della torre di raffreddamento, contribuirà alla riduzione del quantitativo di acqua fresca, assicurando un elevato standard di qualità nell’acqua allo scarico in corpo d’acqua superficiale».

In virtù dei nuovi investimenti a favore della sostenibilità, Burgo Group ha riservato la massima attenzione nel supportare la crescita interna della cultura green. Un impegno riconosciuto come un valore aggiunto dal mercato. «A livello aziendale, ogni investimento legato all’ottimizzazione e gestione degli aspetti ambientali viene descritto a tutti i lavoratori tramite i canali di comunicazione interna (per esempio GO Magazine, intranet), con lo scopo di aumentare la sensibilità e la consapevolezza su tali temi. Educare al consumo, investire su innovazione e tecnologia, cambiare la mentalità sono gli strumenti che ha Burgo Group per agire sul presente e salvaguardare il futuro».

D’altra parte, oggi la sostenibilità informa e colora di sé a tutto tondo le strategie di mercato di Burgo Group, divenendo un vero e proprio asset. «Burgo Group si pone come un player nel mercato della carta, che fa della sostenibilità un valore integrato nel proprio modello di business. Il contesto attuale pone i temi della sostenibilità, del cambiamento climatico e della decarbonizzazione come elementi fondamentali della gestione di impresa, si tratta infatti di valori che non possono mancare proponendosi al mercato».

Proprio per questa ragione, Burgo Group è sempre attenta e pronta nel valutare ulteriori investimenti in riferimento al tema del trattamento delle acque. «Il tema dell’utilizzo e del trattamento delle acque rimane cruciale nelle politiche di sostenibilità di Burgo e del sito di Villorba. In azienda è attivo uno specifico gruppo di lavoro che sta lavorando allo scouting e all’identificazione di possibili applicazioni che hanno come finalità la riduzione dei consumi idrici. Per il sito di Villorba», anticipa Errani, avviandosi alla conclusione, «si stanno studiando, ad esempio, progetti di ottimizzazione degli spruzzi in macchina continua, il riutilizzo acque del polidisk (impianto per la separazione fibra/acqua) e la sostituzione dei dispositivi di tenuta di alcune pompe».

Mimaki Bompan Textile presenta Trapis, l’innovativa stampa transfer a pigmento senza acqua

Un open house all’insegna dell’innovazione nel tessile dedicata alla stampa transfer, quella che si è tenuta il 22 ottobre 2024 a Tradate presso lo show room di Mimaki Bompan Textile.

Occhi puntati sull’ultima innovazione di casa Mimaki: Trapis, acronimo di Transfer Pigment System, la nuova tecnologia con processo di stampa transfer a pigmento senza acqua. 

Trapis offre un semplice processo a due fasi che consiste di una stampante Mimaki TS330 con un set di inchiostri TP, un’unità di riscaldamento e di una calandra (consentendo una pressione di 5-8 bar). Il motivo scelto viene stampato con la stampante TS330 su carta Texcol di Mimaki e quindi trasferito sul tessuto tramite una calandra. A differenza dei metodi convenzionali di stampa a pigmento analogica e digitale, Trapis consente agli operatori di stampare e commercializzare i propri articoli praticamente senza usare acqua e senza  più restrizioni sull’uso dei vari tessuti. A differenza dei metodi tradizionali, consente di ottenere disegni vivaci su qualsiasi tipo di tessuto, dal cotone al poliestere, dalle fibre naturali a quelle sintetiche. Mimaki è la prima a offrire una soluzione che elimina completamente la necessità di pretrattare il tessuto, rendendo la stampa a pigmento su tessuto semplice come la stampa su calandra. Facile come la sublimazione ed efficiente nei costi come la stampa transfer, senza la necessità di utilizzare complicati sistemi di trasporto del tessuto. Presenti anche Monti e Coldenhove, partner tecnologici per Trapis.

Presentata nel corso dell’evento anche la serie DTF TxF che comprende la nuova TxF300-1600, la TxF300-75 ad alta velocità e la TxF150-75 entry-level. Ogni modello TxF utilizza la tecnologia avanzata di Mimaki e gli inchiostri certificati Eco Passport per garantire stampe di alta qualità e rispettose della pelle, risolvendo al contempo i problemi comuni delle stampanti DTF, come le perdite di inchiostro e la sedimentazione.
In particolare, la TxF300-1600 è il modello più recente e più grande della serie, con una larghezza di stampa di 160 cm, ideale per i supporti di grandi dimensioni senza compromettere le prestazioni. Il modello successivo è il TxF300-75, con doppia testina di stampa e larghezza di stampa di 75 cm, che offre velocità fino a tre volte superiori rispetto al modello base TxF150-75, progettato per aumentare la produttività e il potenziale di mercato.

Print4All 2025, il cartone ondulato al centro della scena

Il settore del cartone ondulato in Europa sta vivendo un periodo di grande dinamismo, con l’Italia che si distingue come uno dei protagonisti principali. Nel 2023, il mercato italiano ha raggiunto un valore di oltre 4 miliardi di euro e una produzione di quasi 8 miliardi di metri quadrati, posizionandosi al secondo posto in Europa. Questa crescita è sostenuta dalla qualità e dall’innovazione tecnologica che caratterizzano il “made in Italy”. Un’occasione per celebrare e approfondire queste eccellenze sarà la “Corrugated Experience”, parte della fiera Print4All 2025, che si terrà a Fiera Milano dal 27 al 30 maggio 2025.

La Corrugated Experience offrirà un percorso immersivo e interattivo che metterà in luce le ultime innovazioni e le potenzialità del cartone ondulato, un materiale sempre più rilevante per il futuro dell’imballaggio primario e secondario. Grazie alla sua sostenibilità, versatilità e possibilità di personalizzazione, il cartone ondulato è oggi al centro delle nuove tendenze, supportato anche dalla crescente attenzione a soluzioni ecologiche. La fiera rappresenterà una vetrina per i principali produttori europei e sottolineerà il ruolo dell’Italia, leader mondiale nell’esportazione di cartone ondulato, con un valore che ha superato i 100 milioni di euro nel 2023 e prospettive di crescita fino al 2026.

I principali fattori che trainano questa espansione includono l’aumento dell’e-commerce, che richiede imballaggi resistenti e adatti al trasporto sicuro, e la crescente domanda nella vendita al dettaglio, che spinge verso design innovativi e personalizzati grazie alle moderne tecnologie di stampa. Inoltre, le recenti normative europee che promuovono la sostenibilità hanno stimolato lo sviluppo di imballaggi più ecologici, facendo del cartone ondulato una scelta ideale grazie alla sua capacità di rispettare i principi delle 3R: Riduzione, Riciclo e Riutilizzo.

La Corrugated Experience sarà uno dei punti di forza di Print4All 2025, pensata per dare risalto a un settore di importanza strategica e all’intera filiera, dai produttori ai trasformatori, fino ai brand. Organizzata con il supporto di Gifco, l’associazione dei trasformatori di cartone ondulato, questa iniziativa sarà un punto di riferimento per scoprire le ultime innovazioni, i materiali più avanzati e le soluzioni sostenibili per l’intera catena produttiva.

Il percorso tematico proposto dalla Corrugated Experience guiderà i visitatori attraverso tutte le fasi del processo produttivo, dalla pre-stampa al prodotto finito, offrendo una panoramica completa delle potenzialità del cartone ondulato. Sarà possibile esplorare un “tour” ideale che consentirà di conoscere aziende con anni di esperienza e tecnologie all’avanguardia, mostrando il viaggio del cartone ondulato dalla produzione alla trasformazione, fino alla stampa. Questa esperienza coinvolgente metterà in risalto il ruolo dell’innovazione nel miglioramento dei processi produttivi e nelle nuove opportunità di mercato.