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Sfruttare i Social Media specifici per il Business to Business

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Come i social media possono aiutare i professionisti del settore vendite nell’essere più efficaci nelle loro campagne sui social? Ecco alcuni esempi e strategie affinché le imprese possano agevolarli e supportarli nella loro attività di vendita fornendo anche alcuni consigli per incrementare l’efficacia nella produzione di depliant, brochure e altro materiale basato su supporto cartaceo.

I media digitali consentono a ogni professionista del settore vendite forme di comunicazione avanzate con le proprie reti di relazioni. Questo aspetto è decisamente importante – se usato strategicamente – per comunicare e far percepire il fattore differenziante di ogni professionista; per “differenziante” intendo quel fattore che rende unico e distinguibile un professionista rispetto agli altri, mettendone in evidenza, e incrementandone, l’autorevolezza e la reputazione.

L’essere percepito nella propria unicità e specificità rispetto ai competitor rende il professionista più efficace e paradigmatico nelle sue attività di comunicazione persuasiva, consentendogli in questo modo di esaltare le proprie capacità e il proprio carisma personale e professionale: ciò gli fornisce una maggiore forza nella chiusura delle transazioni.

Nell’articolo di Italia Grafica, a pagina 12, verranno affrontati i seguenti argomenti: leggi tutto!

  • Gli strumenti di LinkedIn per comunicare valore, visione del mercato e reputazione
  • La percezione da parte dei propri aspiranti clienti
  • Quali contenuti condividere? Professional branding Vs identità e sfera individuale (ovvero personal branding)
  • Creare forme più strategiche di comunicazione trans-mediale, ovvero tra media cartacei e media sociali
  • Condividere su LinkedIn i contenuti più strategici per gli interessi aziendali
  • Come creare la rassegna stampa dei contenuti da pubblicare

 

 

L’Antitrust ha aperto l’istruttoria sul settore del cartone ondulato e relativi imballaggi

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato, a seguito di alcune segnalazioni, un procedimento istruttorio ai sensi dell’articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza), nei confronti delle principali società produttrici di cartone ondulato in Italia, integrate anche a valle della produzione di imballaggi. L’obiettivo è far luce su presunte intese nel settore del cartone ondulato e dei relativi imballaggi. In una nota l’Autorità spiega che a livello europeo il valore del mercato degli imballaggi in cartone ondulato corrisponde a circa 20 miliardi di euro. In questo mercato, l’Italia risulta il secondo produttore europeo dopo la Germania. La produzione di cartone ondulato ha registrato negli ultimi anni un andamento fortemente positivo, pur a fronte della difficile congiuntura economica che ha caratterizzato il periodo. Ciò appare riconducibile alla sempre maggiore diffusione del commercio online e al sempre più ampio impiego di tali imballaggi nel settore alimentare.

L’ipotesi istruttoria riguarda la sussistenza di due autonome intese tra i principali produttori nazionali di cartone ondulato e di imballaggi in cartone ondulato: tali intese avrebbero mirato al coordinamento delle condizioni commerciali nei mercati della vendita di cartone ondulato e di imballaggi, con particolare riferimento alla determinazione uniforme dei relativi prezzi di vendita, del livello degli sconti, nonché alla ripartizione della clientela. Tali intese avrebbero avuto caratteristiche simili in entrambi i mercati merceologici interessati e sarebbero state accompagnate da un monitoraggio degli accordi reso possibile, in maniera sistematica, anche grazie alle informazioni ricevute dall’associazione di categoria Gifco sia per il cartone ondulato sia per gli imballaggi. Così il 30 marzo 2017 scorso i funzionari dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno eseguito una serie di ispezioni nelle sedi delle società interessate, parti del procedimento, ritenute in possesso di elementi utili ai fini dell’accertamento.

Pixartprinting: la più importante installazione europea di sistemi Komori HUV/LED HUV

Pixartprinting mette a segno la più importante installazione europea di sistemi a polimerizzazione HUV firmati Komori. In funzione a Quarto d’Altino tre nuove GL840P LED HUV e due dei modelli già implementati upgradati con il sistema H-UV. Il W2P dell’Upload&Print conquista così il primato assoluto di reparto produttivo con il maggior numero di sistemi 8 colori 70×100 del produttore giapponese dotati di questa tecnologia di asciugatura.

«L’ampliamento del catalogo prodotti è legato a doppio filo all’innovazione tecnologica che permea il nostro DNA e si declina in ogni reparto, rappresentando la caratteristica distintiva della nostra strategia di sviluppo – spiega Paolo Roatta, Amministratore Delegato Pixartprinting. «Mettere a punto processi sempre più automatizzati e standardizzati ci permette di ridurre i tempi di produzione elevando i livelli qualitativi. Prestazioni che assicurano una maggiore efficienza nell’evasione degli ordini a vantaggio della soddisfazione dei clienti».

Paolo Roatta, Amministratore Delegato Pixartprinting.
Paolo Roatta, Amministratore Delegato Pixartprinting.

La scelta di passare da una configurazione convenzionale alla polimerizzazione HUV e LED HUV è stata dettata da esigenze di ottimizzazione del ciclo produttivo. Con asciugatura più rapida e tempi di avviamento ridotti, questa tecnologia consente di stampare con maggiore velocità su un’ampia gamma di supporti, incrementando la produttività complessiva e accelerando i tempi di consegna. Obiettivo ulteriormente rafforzato dall’eliminazione dell’antiscartino che, oltre a garantire un’ambiente di lavoro più pulito, permette di eliminare un passaggio di finitura con conseguente evasione degli ordini più tempestiva. Anche la qualità di stampa ha rappresentato una leva importante per la migrazione di Pixartprinting all’HUV in quanto offre eccellenza di output e maggiore versatilità nella realizzazione di prodotti anche di alta gamma.

In linea con lo stile Pixartprinting, la configurazione delle macchine richiesta spinge al massimo le prestazioni in termini di automatizzazione dei processi includendo le funzioni di cambio lastre, messa a registro e gestione colore completamente automatici e un nuovo sistema di alimentazione aria tramite l’utilizzo di pompe e compressori a basso impatto energetico. Inoltre, la tecnologia LED HUV e HUV, riducendo la temperatura erogata per la polimerizzazione degli inchiostri rispetto ai forni tradizionali, contribuisce ad aumentare la sicurezza dell’ambiente di lavoro. A questo si somma il fatto che le GL840P LED HUV sono state attrezzate con sistema di incapsulamento dei gruppi stampa per eliminare la nebulizzazione dell’inchiostro durante la produzione a vantaggio della salute degli operatori.

«Il lavoro sinergico tra il nostro reparto R&D e quello dei produttori di attrezzature dimostra la nostra volontà di costruire partnership strategiche condividendo obiettivi importanti» sottolinea Alessio Piazzetta, Plant Manager Pixartprinting. «Confrontarci con interlocutori tecnologici come Komori, disposti a reingegnerizzare, progettare sistemi on-demand e a customizzare impianti per soddisfare le nostre esigenze, ci ha permesso nel tempo di raggiungere risultati senza precedenti. Il progetto di aggiornamento del parco offset è stato particolarmente sfidante, ma grazie al lavoro di squadra abbiamo ottenuto in tempi rapidi prestazioni al di sopra delle aspettative».

Iniziata nel 2009, la collaborazione tra Pixartprinting e Komori in più occasioni ha visto l’implementazione di soluzioni esclusive diventate punto di riferimento per il mercato della stampa a livello internazionale. Nel 2011 il Web-to-print veneziano si è distinto per essere stato il primo cliente al di fuori del Giappone a installare macchine Komori totalmente robotizzate e ha fatto da apripista contribuendo ad affermare la cultura della tecnologia HUV e LED HUV in Europa.

«È un privilegio lavorare con Pixartprinting, pioniere assoluto in grado di stimolarci a migliorare il livello di prestazioni in termini di produttività e ottimizzazione dei processi» commenta Silvano Bianchi, Amministratore Delegato Komori Italia. «La partnership tecnologica con questa realtà dinamica è un continuo work in progress. Posso già anticipare che sono in fase di studio nuove soluzioni che verranno implementate a breve e ancora una volta rappresenteranno un benchmark per il mondo del printing».

La detrazione fiscale proposta dalla filiera, spiegata da Alessandro Nova

Con una media di soli tre libri letti all’anno, l’Italia si conferma un paese di lettori «deboli», nel quale diventa urgente stimolare la cultura. La proposta della filiera è una detrazione fiscale che porterebbe con sé vantaggi non solo ai settori che la compongono ma all’intero sistema paese.

L’editoria italiana è la sesta a livello mondiale in termini di fatturato – dopo Usa, Cina, Germania, Francia e Regno Unito – e ottava per numero di titoli pubblicati, con oltre 900mila libri in commercio. Eppure il nostro, che è un popolo di santi, poeti e navigatori, lo è un po’ meno di lettori; almeno stando ai dati che Istat ha presentato alla prima edizione di Tempo di libri, la fiera dell’editoria italiana tenutasi a Milano dal 19 al 23 aprile scorsi. A partire dai sei anni di età, i non lettori nel paese sono infatti il 57,6% e, anche fra coloro che annoverano la lettura tra le abitudini di vita, il profilo prevalente è quello di un lettore «debole», ovvero che legge un massimo di tre libri all’anno. Non solo, se nel 2016 i lettori sono stati più di 23 milioni, il calo nel corso degli ultimi anni è impressionante, se ne sono persi dal 2010 quasi 3,3 milioni.

La misura pro lettura

È chiaro come sia urgente prendere provvedimenti per stimolare la lettura e incrementare la cultura in genere. A questo scopo, la filiera che raccoglie i settori carta, editoria, stampa e trasformazione ha presentato al Governo la propria proposta d’intervento, che consiste nella possibilità di detrarre il 19% delle spese per l’acquisto di libri, quotidiani e periodici dalle imposte sul reddito delle persone fisiche. La Filiera, che riunisce sette associazioni di categoria – Fieg, Acimga, Aie, Argi, Asig, Assocarta e Assografici – lancia questa proposta per la detrazione dalle imposte sul reddito delle persone fisiche pari al 19% di quanto speso nel corso dell’anno per l’acquisto di libri, quotidiani e periodici, sia in formato cartaceo sia digitale, per un tetto di spesa fino a mille euro e con una franchigia minima agevolabile che scatta oltre i 50 euro.

Come è stato spiegato durante l’incontro pubblico dedicato a Giornali e libri: strumenti di buona informazione e cultura. Le proposte della Filiera della carta, si tratta di una strada percorribile per la quale si stima possano essere impiegati meno di 200 milioni di euro all’anno, con vantaggi per l’indotto e il paese.

Il vero punto debole dell’economia italiana è il mercato interno; durante il periodo della crisi, infatti, a fronte di un export che per molti settori ha avuto una dinamica positiva, la domanda interna è calata vertiginosamente, bloccando di fatto la ripresa. A spiegarlo è Alessandro Nova, docente presso l’Università Bocconi di Milano. «Le ragioni per cui la domanda interna in Italia è poco brillante sono diverse: da una propensione al risparmio strutturalmente elevata, alla componente fiscale che nel tempo ha ridotto il reddito disponibile delle famiglie e quindi la loro capacità di acquisto». Di conseguenza, «se venissero messe in campo politiche fiscali espansive, che aumentino tale capacità, si potrebbe assistere a un recupero di tutte le variabili». Questo in effetti è il senso della proposta della filiera.

Punto di ripartenza

La filiera è un mondo da quasi 31 miliardi di euro di fatturato, spiega Nova, però è una realtà composita, formata da imprese di settori diversi con proprie dinamiche e che, a differenza di altri settori manifatturieri italiani, ha dovuto attendere più a lungo la fine della crisi, con risultati al momento meno positivi. «Mentre per altri settori dal 2012 si è assistito a una ripresa dei fatturati – tanto che per molti il 2016 è stato l’anno di recupero dei livelli pre crisi – per la filiera carta e stampa le difficoltà sono proseguite fino al 2014 e si è dovuto attendere il 2015 e 2016 per raggiungere quel punto di assestamento da cui ora si potrà ricominciare a crescere».

Inoltre i settori della filiera hanno sofferto non solo della riduzione della domanda complessiva – dal 1995 è andata persa circa la metà della propensione ai consumi – ma anche e soprattutto di quella dei consumi di tipo culturale, in particolare legati alla lettura, considerati meno prioritari. Ciò che accadrà nel futuro è difficile da prevedere, dice il professore, tuttavia è certo che si sia finalmente giunti a un punto di svolta.

Digitalizzazione strutturale

All’interno della filiera a soffrire maggiormente è stato il comparto della stampa che ha dovuto sostenere anche gli effetti del passaggio dalla carta al digitale. «La digitalizzazione è un elemento perdurante e ormai strutturale del settore, ma anche in questo caso sembra che le dinamiche di riduzione – che hanno raggiunto il picco tra 2011 e 2013 – tendano ormai a fermarsi. Possiamo sperare quindi che la situazione diventi più stabile».

Nuove tecnologie e Web hanno modificato l’approccio all’informazione e alla lettura – e dobbiamo aspettarci ulteriori evoluzioni – ma i dati Istat dimostrano come al momento non sembrano essere strumenti sostituitivi in toto della carta. Ciò vale soprattutto per i libri: i lettori di e-book sono circa 4 milioni, pari al 7,3%, ma si tratta comunque di lettori anche di libri cartacei.

In conclusione gli andamenti del settore sono ormai noti e siamo giunti a una situazione di sostanziale stabilità, «è un elemento certamente positivo» conclude Nova, «ora starà a noi innescare un andamento crescente».

La carta tridimensionale di Favini sarà protagonista a Packaging Premiere

A Luxe pack Monaco, a settembre, Favini aveva presentato per la prima volta al mercato Lunar e Sumo, le nuove carte speciali ideali per packaging e lavori creativi dallo stile ricercato.

Sumo è la nuova carta speciale «di spessore» che abbandona la classica forma bidimensionale per avvicinarsi al 3D.

Ideale per packaging e lavori creativi dallo stile ricercato, per lo sviluppo, infatti, sono stati curati nei minimi dettagli gli aspetti tecnici ed estetici, dal colore alla consistenza, fino alla sensazione piacevole al tatto.

La caratteristica che rende Sumo immediatamente riconoscibile è proprio lo spessore: non si parla più di micron, ma di millimetri (da 1, 1.5, 2 fino a 3 mm). Disponibile nelle classiche e intramontabili tonalità bianco e nero, la nuova carta Favini vanta uno stile essenziale, ma di grande effetto.

Cartellini per abbigliamento, inviti, copertine, packaging creativi, esclusivi espositori e cartelli vetrina sono solo alcuni dei numerosi utilizzi di Sumo. Lamina a caldo, impressione a secco, stampa serigrafica o digitale a grande formato UV sono alcune delle nobilitazioni consigliate per risultati degni di nota e per una comunicazione dallo stile incisivo.

La corrispondenza tra il colore della superficie e la tonalità del cuore del cartoncino consente di mettere in evidenza con eleganza la sezione di taglio. Un tocco di stile che fa la differenza.

Importanti novità saranno presentate alla prima edizione dell’evento meneghino dedicato al mondo del packaging, Packging Premiere. Ospitata negli oltre 4.000 m2 di esposizione della prestigiosa location milanese The Mall ed è concepita per dare risalto a tutta la filiera del packaging di lusso, in particolare ai produttori di materie prime, di complementi e di prodotti finiti per confezionare le eccellenze della moda e degli accessori, dell’alta cosmesi e della profumeria, della gioielleria e degli orologi, degli spirits e della confiserie.

Lo stand sarà dedicato a Sumo, la carta speciale «di spessore» che, in pochi mesi dal lancio sul mercato, ha saputo conquistare il pubblico grazie alla sua forma che si avvicina al 3D. Nata nei classici e intramontabili bianco e nero, Sumo si presenterà alla manifestazione con una nuova veste.

Oltre alle novità legate a Sumo, l’azienda esporrà l’intera offerta di carte per il packaging: Lunar, la nuova gamma di metallics micro-goffrati, presentata insieme a Sumo durante lo scorso Luxepack di Monaco, e Carapace, la variante goffrata di Remake che dona alla trama della carta una lussuosa sensazione, ispirata alle delicate texture dell’esoscheletro dei coleotteri.

I visitatori potranno inoltre ammirare il nuovo visual Nero Skylines/Profili, una preziosa raccolta cross-branding delle carte nere di Favini, illuminata dai panorami notturni delle città di tutto il mondo. Le immagini presentano un’ampia gamma di tecniche, con risultati sorprendenti che solamente un’attenta combinazione di carta nera, immagine e stampa può garantire.

Lunar, la metallizzata touch, è una carta caratterizzata da una luminescenza preziosa con un’allure minimal chic. La particolare riflettenza della luce nasce dalla combinazione di pigmenti metallizzati e di una superficie con strutture tridimensionali finissime in rilievo. La micro goffratura rievoca i riflessi della luce lunare che, oltre a donare un’eleganza eterea, fa vivere un’esperienza multisensoriale inaspettata attraverso una lettura tattile della carta, senza disturbare l’immagine stampata.
Grazie all’ampia disponibilità di grammature e a una palette colori composta da sette tinte delicate (white black, platinum, sage, mauve, navy e silver), Lunar è perfetta per le nobilitazioni e si presta alle più svariate applicazioni, dalle brochure alle shopper, dai cartellini al packaging, destinate al mondo del lusso e della moda.
Sumo, la prima carta con una nuova dimensione. Infatti, la caratteristica che rende Sumo immediatamente riconoscibile è proprio lo spessore: da 1, 1.5, 2 fino a 3 mm.
Il nuovo cartoncino ad alto spessore si presenta con uno stile essenziale, ma di grande effetto. Disponibile in bianco e nero, Sumo è ideale per una comunicazione dallo stile incisivo.

Agfa Graphics ha presentato la versione LED della stampante di grande formato Jeti Tauro

Il modello Jeti Tauro H2500 LED rappresenta l’ammiraglia del portafoglio di stampanti UV inkjet di grande formato di Agfa Graphics. Questa stampante UV inkjet ibrida, 2,5 m di formato con sistema roll-to-roll integrato è dotata di un caricamento continuo e automatizzato per un’ampia gamma di supporti rigidi e flessibili, inclusi vari tipi di cartone ondulato. Durante Fespa il modello Jeti Tauro ha utilizzato la tecnologia di polimerizzazione a LED in alternativa alle lampade a vapori di mercurio a elevato consumo energetico.

«Le lampade UV LED per il processo di polimerizzazione di cui è dotato il modello Jeti Tauro LED presentano diversi vantaggi di natura economica e ambientale», spiega Reinhilde Alaert, Product Manager di Agfa Graphics. «I LED comportano una generazione di calore minima, permettendo per esempio la stampa su materiali sottili sensibili al calore come fogli e rotoli di stirene. Essi garantiscono anche una calibrazione bidirezionale molto stabile e tempi di operatività del sistema più elevati (nessun tempo di riscaldamento o raffreddamento), oltre a significativi risparmi energetici. Tutto ciò ha un impatto positivo sul ROI del sistema».

Inoltre, durante Fespa Agfa Graphics ha presentato una selezione delle altre stampanti UV inkjet con polimerizzazione a LED:

  • Jeti CeresRTR3200 LED è un affidabile strumento di lavoro che unisce un’elevata produttività a un’eccezionale qualità dell’immagine su un’ampia gamma di supporti flessibili in bobina. L’opzionale stampa con inchiostro bianco, offre un nuovo livello di vivacità dell’immagine, mentre la stampa veloce di supporti bifacciali amplifica l’impatto delle applicazioni retroilluminate o block-out. Il modello Jeti Ceres ha tutte le caratteristiche delle stampanti roll-to-roll di fascia alta come il riconoscimento e la relativa omissione delle aree bianche, la modalità di scaricamento del materiale free fall e la notifica di fine rotolo;
  • Jeti Mira 2732 HS LED, la stampante flatbed con sei colori + bianco, è la soluzione di stampa più versatile di Agfa Graphics. In Fespa sarà dotata dell’opzionale unità roll-to-roll. Per incrementare la produttività, la funzione «Print & Prepare» consente all’operatore di caricare un nuovo lavoro mentre quello precedente è ancora in fase di stampa. Il modello Jeti Mira presenta anche l’opzione inchiostro vernice per creare effetti lucidi, inoltre è dotata di un opzione per la creazione di lenti tridimensionali per illusioni ottiche sorprendenti;
  • La stampante ibrida Anapurna H3200i LED rappresenta l’intera gamma di stampanti Anapurna con tecnologia di polimerizzazione a LED di Agfa Graphics, per applicazioni indoor e outdoor con larghezza di stampa fino a 3,2 m sulla più ampia gamma di substrati (standard 6 colori + bianco). le stampanti ibride della serie «i» di Anapurna, con larghezza di stampa fino a 2,5 m, sono integrabili con il sistema di alimentazione automatica del supporto (ABF) per una maggiore produttività e una pratica alimentazione di più supporti.

Debutto europeo per Avinci

Agfa Graphics ha presentato anche la nuova stampante Avinci DX3200 per la stampa su tessuto. Avinci è una robusta stampante a sublimazione che produce stampe vibranti e di alta qualità per innumerevoli applicazioni indoor e outdoor.

Impeccabili: gli inchiostri Agfa polimerizzabili ai raggi UV LED

Gli inchiostri UV LED, appositamente formulati, sono in grado di eseguire stampe su un’ampia gamma di substrati rigidi e flessibili garantendo un’eccezionale qualità di stampa e caratteristiche fisiche perfette, come l’adesione. I substrati includono anche i materiali sensibili al calore, quali per esempio le lastre sottili, i fogli autoadesivi e i materiali in PVC. Gli inchiostri UV di Agfa vantano un ampio gamut colore e un’elevata vivacità. La rinomata tecnologia a dispersione dei pigmenti «thin ink layer» di Agfa Graphics garantisce il più basso consumo di inchiostro e la più alta qualità del colore grazie all’elevata pigmentazione degli inchiostri, alla funzione di dynamic ink split e all’ottimizzazione della gestione del colore di Asanti.

Palaveri, Marsanasco, Masserdotti sono le anime di Print4All

Da sinistra Marsanasco, Masserdotti e Palaveri,i tre ambassador di Print4All.
Da sinistra Marsanasco, Masserdotti e Palaveri,i tre ambassador di Print4All.

Si dice che tre sia il numero perfetto e infatti tanti sono gli Ambassador di Print4All (Fiera Milano, 29 maggio-1 giugno 2018), manager e imprenditori provenienti da aziende rappresentative di ciascuna delle anime che compongono la manifestazione: Converflex, Grafitalia e Inprinting. Il loro compito (nella foto da sinistra Marsanasco, Masserdotti e Palaveri) sarà farsi portavoce dell’innovativo progetto fieristico che, sfruttando le sinergie tra le filiere e rispondendo a specifiche esigenze dei buyer, si propone di dare concreto impulso al mercato produttivo italiano. Gli Ambassador si fanno testimonial, parlando in modo diretto al mondo degli utilizzatori, di cui essi stessi fanno parte, conoscendone dunque da vicino le problematiche e le necessità.

I tre Ambassador sono stati selezionati tra aziende altamente innovative dei diversi settori del printing sulla base delle loro caratteristiche personali e professionali. Si tratta di tre manager che si distinguono per un approccio altamente innovativo alle questioni aziendali, che vedono la tecnologia e l’innovazione non fini a se stesse ma come strumenti fondamentali per favorire le relazioni con il mercato e con i clienti al fine di supportare la crescita e l’evoluzione delle imprese e, indirettamente, dell’intero settore.

Alberto Palaveri, R&D Director e Membro del Board Sacchital, è stato nominato Ambassador della verticale Converflex, perché proviene da una realtà internazionale che è tra fra le più importanti nel settore del flexible packaging e che da 70 anni è alla continua ricerca di innovazione – nei materiali, nelle forme, nelle soluzioni funzionali e grafiche – da mettere a disposizione delle aziende che vogliono realizzare nuove idee ed esplorare nuove opportunità di business.

Joseph Marsanasco, Direttore Innovazione Tecnologica di Rotolito Lombarda e Direttore Generale di Nava Press, è invece l’Ambassador Grafitalia. Rappresenta due delle più storiche aziende grafiche italiane riconosciute a livello internazionale per i mercati nei quali operano: lusso, moda, design e editoria. Il mondo del printing & communication è un settore in continua evoluzione e Marsanasco, esperto in tecnologie industriali, ne è un profondo conoscitore e innovatore.

Alberto Masserdotti è infine l’Ambassador del mondo Inprinting. È Amministratore di Gruppo Masserdotti e Domino Sistemi, realtà che, tra le varie aree, si distinguono per le innovative soluzioni di Interior Decoration diversificate per ogni ambiente grazie all’utilizzo di materiali speciali e innovativi e altamente personalizzabili. La sua figura è particolarmente rappresentativa per l’esperienza nella stampa di grande formato e per il concept di comunicazione molto elevato.

La scelta di nominare Ambassador provenienti da diversi ambiti del mondo della stampa è motivata dalla necessità di garantire la giusta rappresentatività ai diversi comparti coinvolti nel progetto Print4All, e, al tempo stesso, assicurare uno sguardo costante sul mercato, in cui ciascuno di loro opera quotidianamente.

Gli Ambassador, che rappresentano idealmente l’anello di congiungimento ideale con il settore e gli utilizzatori, avranno dunque un ruolo strategico per accreditare e veicolare i messaggi chiave della manifestazione e le opportunità che, attraverso il progetto Print4All, vengono messe a disposizione degli operatori del printing.

In aggiunta a queste attività, gli Ambassador prenderanno parte agli steering commettee, i gruppi di lavoro ristretti coordinati da Argi, Acimga e Fiera Milano, nati per aprire un confronto con i maggiori player del mercato, con l’obiettivo di rendere sempre più focalizzato il progetto Print4All, capire quali sono i trend innovativi e comprenderne le possibili applicazioni in ambito fieristico.

EyeC: sistemi d’ispezione per un controllo qualità di fogli stampati di formato medio-grande

EyeC Proofiler 1200 DT.
EyeC Proofiler 1200 DT.

EyeC, produttore di sistemi d’ispezione per stampati di vario genere, presenta con i modelli Proofiler 1200 DT e Proofiler 1700 DT la tecnologia per un controllo qualità di campioni di dimensioni medio-grandi affidabile e rapido.

Questi sistemi d’ispezione identificano tutti i difetti rilevanti in metà del tempo impiegato dai prodotti analoghi offerti dalla concorrenza. Un lavoro con resa mista su un foglio di formato medio (1.060×750 mm) con fustelle differenti, può essere ispezionato in meno di due minuti. Attraverso la comparazione tra il campione e un file PDF approvato, il sistema controlla tutti i testi, la grafica, i colori, il Braille e i codici 1-D e 2-D in un unico ciclo di ispezione.
I nuovi scanner in piano consentono una manipolazione semplice e sicura di campioni medi, grandi e sottili con dimensioni fino a 1.270×915 mm (nel caso del modello EyeC Proofiler 1200 DT) o fino a 1.780×1.220 mm (nel modello EyeC Proofiler 1700 DT).
L’interfaccia utente intuitiva permette all’operatore di completare in pochi clic un controllo qualità veloce, sicuro e pratico. Il controllo può essere eseguito su tutte le tipologie di prodotti stampati, come ad esempio fogli stampati, astucci pieghevoli, foglietti illustrativi, etichette e packaging flessibile.
I campi di applicazione dei sistemi d’ispezione offline vanno dal controllo dei campioni durante avviamento e produzione in macchina da stampa, all’incoming inspection della qualità.

«Grazie ai nostri sistemi le industrie della stampa possono identificare con certezza i difetti delle stampe già nelle fasi iniziali del processo, evitando così costosi scarti, ristampe e reclami», spiega Ansgar Kaupp, CEO di EyeC Germania. «Le case farmaceutiche e i proprietari di marchi possono però utilizzarle anche per ispezionare rapidamente i lotti di tutti i loro prodotti stampati».
EyeC ha presentato EyeC Proofiler 1200 DT e altri sistemi d’ispezione in occasione della Fiera Interpack.

In Italia l’81,6% delle attività di R&S sono finanziate direttamente e interamente dalle imprese

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La digitalizzazione è il fattore cardine per la trasformazione competitiva digitale dell’intero Paese. In Italia il processo è avviato e l’attenzione delle Istituzioni è cresciuta in questi ultimi anni. Tuttavia, siamo ancora indietro rispetto a molti altri Paesi europei, e questo si riflette, in rapporto causa-effetto, sulla capacità di attrarre investimenti per far decollare la ripresa. È quanto ha illustrato, Stefano Pileri, intervenuto in occasione dell’Italian Investment Showcase, a Milano.

I dati diffusi nel 2017 in relazione al Digital Transformation Enablers’ Index, l’indice che indica la predisposizione del Paese a recepire la trasformazione, collocano l’Italia al 16° posto.

«È necessario investire in capitale umano, infrastrutture, sviluppo del digitale e, infine, migliorare ancora i processi della Pubblica Amministrazione, se vogliamo aumentare la capacità del nostro Paese di attrarre investimenti e, con essi, velocizzare la trasformazione». È quanto dichiara Stefano Pileri, Presidente di Anitec (Confindustria), intervenuto alla prima edizione dell’Italian Investment Showcase, a Milano a Palazzo Lombardia. «Secondo l’indice DESI (Digital Economy and Society Index) – aggiunge Pileri – l’Italia si colloca infatti solo al 25° posto della classifica Europea del livello di digitalizzazione: l’indicazione di Anitec è continuare a incoraggiare le nostre imprese a investire sul digitale, sui nuovi modelli di business e nella ricerca affinché garantisca “innovazione che è vita per le imprese stesse”».

Come illustrato dal Presidente di Anitec nel suo intervento, la realizzazione dei progetti in essere quali il piano ultra broadband, Industria 4.0, la PA Digitale, le tempestiva transizioni al 5G e al nuovo Digitale Terrestre (DVB-T2) e lo sviluppo delle applicazioni Smart City, Building e Home, quale primo tassello della smart community sono tra gli elementi chiave per abilitare una crescita più sostenuta del nostro Paese anche grazie agli investimenti della comunità internazionale.

Realizzare dunque investimenti in innovazione «a tutto tondo», partendo dall’assunto che l’innovazione è un concetto trasversale e che oggi è sempre più permeata dal «fattore digitale» presente infatti in tutti i settori dell’economia e della vita sociale, è dunque la ricetta.

L’innovazione anche è «culturale»: e su questo punto il nostro Paese, e l’Europa possono e devono giocare un ruolo da leader se intendono mantenere la propria competitività. L’Italia, in particolare, può «avverare» il processo di internazionalizzazione delle proprie PMI valorizzando, attraverso il digitale, le competenze specifiche ed hi-level di cui dispone e che le sono già riconosciute all’estero.

In questo scenario, il tema della collaborazione con il Sistema universitario e della Ricerca, Sviluppo e Innovazione è da sempre centrale nelle attività di Anitec e delle aziende associate quali principali interpreti e fornitori delle tecnologie, apparati, soluzioni e servizi innovativi ed evoluti gioca un ruolo fondamentale.

Anitec è l’Associazione Nazionale Industrie Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo – aderente a Confindustria e socio fondatore della Federazione Confindustria Digitale – è l’organismo di categoria che riunisce le imprese operanti in Italia in attività industriali e servizi connessi alle tecnologie delle Telecomunicazioni, dell’Informatica, dell’Elettronica di Consumo e degli Apparati per Impianti d’Antenna. Anitec è il partner italiano di DigitalEurope, l’associazione europea dell’ICT. Anitec è partner della Digital Skills and Jobs Coalition.

Eurolabel ha installato la Gallus ECS 340 a 11 gruppi stampa

Da sinistra Aldo Franco, Direttore commerciale di Erolabel, Elisabetta Brambilla, Presidente, Andrea Citernesi e Carlo Tessera di Heidelberg Italia.
Da sinistra Aldo Franco, Direttore commerciale di Erolabel, Elisabetta Brambilla, Presidente, Andrea Citernesi e Carlo Tessera di Heidelberg Italia.

Acquistata nel corso del 2016, lo scorso gennaio Eurolabel ha installato laa Gallus ECS 340 in configurazione personalizzata nella propria sede di Milano. Il sistema di stampa è unico in Italia, in quanto la configurazione è stata realizzata ad hoc per l’etichettificio lombardo. Nello specifico, si tratta di una macchina flexo combinata con 8 colori flexo e 3 unità rotative serigrafiche.
La macchina ha anche la possibilità di laminare a freddo o di plastificare in linea, oltre a poter stampare sulla colla o sulla carta siliconata.
Questa configurazione particolare nasce dall’esigenza di Eurolabel di espandersi in un nuovo mercato, quello del tubo laminato. Materiale molto difficile da trattare data la sua instabilità, il tubo laminato è utilizzato nei settori della cura personale e alimentare – in particolar modo per la realizzazione di tubetti – e sta vivendo un momento di forte crescita. Un’opportunità che Eurolabel ha deciso di cogliere al volo, scegliendo di affidarsi alla qualità di stampa, alla precisione di registro e alla produttività di Gallus ECS 340 per poter affrontare ogni esigenza, anche quelle più complesse.
Fondata a Milano nel 1964, Eurolabel ha saputo consolidare la propria posizione in un mercato in continua evoluzione, attestandosi oggi tra le più importanti aziende produttrici di etichette autoadesive, sleeve e Rfid.
La macchina acquistata da Eurolabel rappresenta l’ottavo sistema di questo tipo venduto in Italia da Heidelberg nel corso del 2016, a riconferma della grande affidabilità e qualità di questa macchina.