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Italia Grafica 70 anni | Stampatori&mercato: Diego Carbonara di Mediagraf

Diego Carbonara, responsabile commerciale di Mediagraf, spiega come si può restare al passo con i tempi e col mercato: politiche di consolidamento finanziario, attenzione ai prezzi e alle politiche di vendita, ma anche alle esigenze creative del cliente e alle nuove pubblicazioni digitali, patrimonio delle arti grafiche.

«Il valore aggiunto è assicurare la crescita (per esempio quest’anno con l’acquisto di una nuova rotativa), che ci fa stare al passo coi tempi, e diversificare i prodotti. Siamo così vicino agli editori, alle loro esigenze. In più crediamo molto nel servizio a 360 gradi e per questo abbiamo aperto da ormai tre anni Mediagraf Lab, per favorire la crescita del prodotto stampato, al passo col digitale.»

Latte in cartone: può davvero funzionare?

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Un gruppo di giovani designer brasiliani ha progettato un kit costituito da un guscio in cartone e quattro buste flessibili di capacità 700 ml ciascuna: il cartone – praticamente un pack secondario – permette di dare rigidità e protezione meccanica alla busta; le quattro «ricariche» sono a diretto contatto con il latte e vengono inserite nel guscio esterno.

Il poliaccoppiato è davvero il miglior confezionamento possibile per il latte o è possibile immaginare qualcosa di diverso? Forse esistono alternative. Ha provato a proporne una un gruppo di giovani designer brasiliani – Danilo Saito, Maira Kondo, Akira Mizutani, Lau Bellesa e Mariana Mascarenhas – che ha disegnato un concept pack che, se applicato su scala industriale, rivoluzionerebbe il modo di confezionare il latte.

Il team di sviluppo ha pensato di «scomporre» il poliaccoppiato in due parti, fisicamente separate tra loro: una busta interna in film flessibile ricavato da fonti rinnovabili (mais, secondo il progetto), chiusa con tappo a vite e un contenitore esterno in cartoncino riutilizzabile. Secondo gli ideatori, i vantaggi di questa proposta sono notevoli, soprattutto sotto il profilo della sostenibilità. Anzitutto il volume di ogni busta è più compatibile con i consumi di latte di nuclei familiari sempre più piccoli e questo va a incidere, almeno potenzialmente, sugli sprechi alimentari.

Il fatto che le due componenti dell’imballaggio siano di per sé separate, poi, semplifica la gestione dell’imballo vuoto: il cartone entra nella filiera del riciclo della carta, la busta in quello delle plastiche; dove è possibile potrebbe essere addirittura inviato al compostaggio. Inoltre il fatto di riutilizzare quattro volte lo stesso guscio di cartone riduce l’utilizzo di cellulosa.

Sicuramente il progetto dimostra una grande sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali, ma può diventare davvero una soluzione applicabile a livello industriale per il confezionamento del latte? Abbiamo posto questa domanda a degli esperti di imballaggio, anche se con diverse sensibilità: Stefano Farris, ricercatore del Defens – Università degli Studi di Milano, che ha analizzato la soluzione sotto il profilo tecnico e della protezione dell’alimento; e Alice Tacconi e Mirco Onesti, partner di Reverse Innovation, un’agenzia di creatività specializzata in brand e prodotti del largo consumo, che hanno invece valutato la fruibilità del pack. Ecco le loro opinioni sul concept del designer brasiliano.

Idea interessante, ma mancano garanzie sulla shelf life

«A mio avviso questa confezione è di grande impatto a livello di marketing e di design, ma a livello di funzionalità mi lascia perplesso. Il latte, infatti è confezionato in un film costituito da un polimero di origine rinnovabile e per giudicarne l’adeguatezza tecnica sarebbe opportuno conoscere le caratteristiche del materiale, in particolare la permeabilità a gas e vapori e quella alla luce» esordisce Stefano Farris. «Questo imballo si propone in alternativa al poliaccoppiato e ne vengono evidenziati i punti di forza a livello ambientale: il fatto che sia costituito da due parti separate – il cartoncino esterno e il film flessibile interno – entrambi di origine rinnovabili e molto semplici da smaltire separatamente. Però oggi capita molto spesso che si pensi prima al design e all’impatto ambientale, che non all’aspetto tecnico: quello legato alla shelf life dell’alimento. La prima funzione di un pack alimentare è quella di proteggere l’alimento e prolungarne la conservazione. Se viene meno la funzione primaria, il resto ha poco senso. Anche considerando il solo aspetto ambientale, se il bio-imballo non garantisce le stesse performance di quello tradizionale in quanto a shelf life, permette sì di ridurre l’impatto ambientale del pack, ma rischia di aumentare lo spreco di latte e questo non è accettabile.» Prosegue Farris: «c’è un altro aspetto da valutare: i biopolimeri, per avere performance di processo paragonabili a quelli di origine fossili, devono essere addizionati di sostanze che li rendono capaci di sopportare il processo di produzione e il confezionamento. Risulta quindi indispensabile affrontare l’aspetto relativo al contatto con gli alimenti, prendendo in esame aspetti come la migrazione di sostanze potenzialmente pericolose, la neoformazione di composti… Se quindi ci fossero studi su questo imballaggio in grado di dimostrare che ha le stesse proprietà del poliaccoppiato in termini di protezione dell’alimento e che non rappresenta un potenziale pericolo per la salute del consumatore, lo giudicherei positivamente. Se così non fosse, ritengo che certi esperimenti è giusto che rimangano tali: non rischiamo di fare dei passi indietro dal punto di vista della protezione dell’alimento».

Non dimentichiamo il consumatore!

«Il pack realizzato da questo gruppo di designer propone spunti tecnici e creativi sicuramente molto interessanti. La premessa iniziale, legata alla semplificazione dello smaltimento dei rifiuti e alla loro riduzione, è senza dubbio un trend in pieno sviluppo nel mondo del packaging. È molto positivo che emergano dei concept che propongono soluzioni innovative e non convenzionali, in termini sia di scelta dei materiali sia di sviluppo grafico» è invece la riflessione di Alice Tacconi e Mirco Onesti.

«Le idee ci sono, mentre alcuni aspetti funzionali andrebbero interpretati meglio: la confezione è pensata per rispettare l’ambiente ma finisce per dimenticarsi, in parte, del consumatore! La fruibilità del prodotto risulta un po’ complessa: aprire e richiudere più volte il cartone esterno, per sostituire all’interno la confezione in plastica non è molto pratico, soprattutto per un prodotto di consumo quotidiano. Occorre inoltre tener conto anche delle specificità strutturali dei materiali. La parte in cartone, che fa da armatura alla plastica e sostiene la confezione, è quella strutturalmente più debole. Rischia infatti di bagnarsi con l’umidità del banco frigo e del frigo domestico ed è anche soggetta a continue sollecitazioni meccaniche nei momenti di apertura e chiusura. Non dimentichiamo però che questo è un progetto concettuale: il suo scopo è quello di stimolare una riflessione e di mostrarci un futuro possibile, fatto di materiali, soluzioni e abitudini di acquisto e di nuove fruizioni. Sarebbe davvero bellissimo se il package design si evolvesse sempre più in questa direzione!»

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Saica acquisisce la romagnola Centroplast

Il gruppo spagnolo Saica arriva in Italia acquisendo Centroplast, azienda di Meldola (Forlì-Cesena) che dal 1968 produce imballaggi flessibili, occupa 235 persone, ha un giro d’affari di 67 milioni di euro nel 2015 e punta a chiudere il 2016 con un fatturato di circa 75 milioni.

Centroplast era stata comprata a inizio 2008 da Athena Private Equity sa (fondo lussemburghese sottoscritto da Mediobanca e altri investitori istituzionali) e da Imi Fondi Chiusi sgr (tramite il fondo Centro Impresa). Ciascuno dei fondi, tramite il veicolo Riviera srl, aveva rilevato il 45,6% del capitale, affiancati da cinque manager di Centroplast, che detenevano l’8,8%. A vendere era stata Centroplast Holding, società finanziaria controllata dalla famiglia Sagradini, L’operazione era stata condotta allora sulla base di un fatturato 2007 dell’azienda di 40 milioni di euro. E oggi dunque la cessione agli spagnoli.

«Questa operazione» spiega il presidente di Saica, Ramón Alejandro «ci permette di entrare con maggior forza sul mercato degli imballaggi flessibili, insieme a un attore di primo livello. L’investimento ha un’ottica di lungo termine, considerando lo sviluppo potenziale del settore, in particolare in Italia». L’acquisizione avviene con l’intermediazione finanziaria di Sabadell Corporate Finance e Scounting, mentre l’assistenza legale è stata fornita da Pavia e Ansaldo.

Il gruppo Saica, con sede a Zaragoza, opera a livello europeo nella fabbricazione di carta riciclata per cartone ondulato, con una produzione annuale di 2,5 milioni di tonnellate di carta. Con oltre 8mila dipendenti, la multinazionale spagnola è presente in Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Regno Unito, Irlanda e Turchia. Ha quattro settori produttivi: fabbricazione di carta riciclata per cartone ondulato, recupero di materiali riciclabili, confezioni di cartone ondulato e imballaggi flessibili. Nel 2015 ha sviluppato un fatturato consolidato di 2,78 miliardi di euro.

Stampa digitale: gli interventi del convegno dei 70 anni

«All’interno di questo numero il lettore potrà trovare diverse testimonianze sull’adozione della stampa digitale che sono state le protagoniste del convegno, organizzato per i 70 anni di Italia Grafica, dal titolo Stampa digitale: abilitatore di nuovi mercati» spiega Ester Crisanti, il direttore tecnico. «Ciascuno dei relatori ha portato il proprio contributo evidenziando quanto sia importante oggi in ogni progetto/prodotto di comunicazione la stampa digitale perché tra i molti punti di forza ne ha alcuni da sempre agognati come la creatività, che ora è più libera dai vincoli economici poiché consente di sperimentare a costi sostenibili; la personalizzazione: ogni singola stampa può essere diversa dalle altre, e la produzione a piccoli lotti, per verificare in anticipo la reazione del mercato sul progetto di comunicazione o sull’appeal di un packaging.»

Dall’architettura di interni, all’etichetta integrata con tecnologie di realtà aumentata, passando da stampati dove nobilitazioni visive e tattili trasmettono emozioni, fino ad arrivare al prodotto personalizzato e costruito intorno ai bisogni dell’utilizzatore, la stampa digitale oggi può essere la scelta giusta, a patto che questa sia preceduta da un’analisi approfondita dei bisogni, dei clienti e dell’azienda, e seguita da un percorso di affiancamento tecnico e organizzativo interno. Tutti insieme appassionatamente – fornitori di tecnologia, stampatori, tecnici, esperti di marketing, agenzie di comunicazione, formatori e riviste –, questo deve essere il motto per riuscire a evitare gli errori del passato e intraprendere con successo un cammino dove il digitale sarà uno dei protagonisti più importanti.

Su questo fascicolo anche lo spciale sulla stampa funzionale, in vista di InPrint.

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Italia Grafica 70 anni | Stampatori&mercato: Joseph Marsanasco di Rotolito Lombarda

Joseph Marsanasco, direttore generale di Rotolito Lombarda, spiega l’importanza di un’innovazione che non sia fine a sé stessa, ma finalizzata all’ascolto del mercato e dei desiderata dei clienti. Questa è la chiave di lettura della crescita e dell’evoluzione dell’azienda.

NTG Digital porta a Viscom la stampa 3D in grande formato

La stampante di grande formato, che non sarà presente in fiera, ma ci saranno campioni di stampa prodotte da Massivit 3D e presentazioni video supportate dal team NTG specializzato.
La stampante di grande formato, che non sarà presente in fiera, ma ci saranno campioni di stampa prodotte da Massivit 3D e presentazioni video supportate dal team NTG specializzato.
La stampante di grande formato, che non sarà presente in fiera,  ma  ci saranno campioni di stampa prodotte da Massivit 3D e presentazioni video supportate dal team NTG specializzato.
La stampante di grande formato, che non sarà presente in fiera, ma ci saranno campioni di stampa prodotte da Massivit 3D e presentazioni video supportate dal team NTG specializzato.

La stampante Massivit 3D, grazie alla possibilità di produrre oggetti di dimensioni fino a 180 cm di altezza per 120 cm di profondità e di 150 cm di larghezza, permette la costruzione di oggetti che consentono una vasta gamma di applicazioni, dagli allestimenti teatrali e fieristici alla decorazione, scenografie, pubblicità correlate a marchi aziendali come ad esempio espositori durevoli anziché in cartone e altri messaggi pubblicitari. Queste applicazioni sono create da imprese industriali professionali – fornitori di servizi di stampa. Ma altri mercati potenziali sono quelli dell’arte per la realizzazione di sculture creative.

Le applicazioni principali a cui oggi è destinata questa tecnologia comprendono tuttavia display 3D, materiali per esposizioni, scenografie, articoli promozionali e decorativi. Per applicazioni all’esterno la durata può essere ampliata mediante l’applicazione di rivestimenti come il poliuretano.
Allen Datagraph, la società americana presente sul mercato sin dagli anni ’80 ha ideato soluzioni produttive nel mondo delle etichette: dai converter ai centri stampa digitali e alle piccole e medie industrie che si stampano internamente le proprie etichette in bassa tiratura nei settori del food, del beverage, della cosmetica e delle industrie in generale.
La gamma di sistemi di stampa per etichette Adsi comprende tecnologie avanzate come l’inkjet per la stampante Ctpher (con teste HP Pagewide) e le tecnologie a LED come per i sistemi Spectrum. Le soluzioni prevedono non solo le stampanti ma anche sistemi di finishing “all in one” che includono: la fustella, la rimozione dello sfrido, la laminazione e il taglio in linea di bobine in piccolo formato in una sola macchina.

Gli inchiostri

Gli inchiostri pigmentati originali HP per stampe durevoli si mantengono in ottimo stato per anni, resistendo all’acqua, allo sbiadimento e alle macchie offrendo colori vividi, saturi e neri intensi. Essi offrono molti vantaggi in più rispetto agli inchiostri tradizionali a base di coloranti artificiali (dye based). Queste qualità uniche sono possibili poiché il pigmento solido non si dissolve in acqua ma viene invece disperso per prevenirne la sedimentazione. Ne risulta che le stampe resistono alla pioggia e al versamento di liquidi.

La tecnologia HP PageWide è il segreto dell’eccezionale velocità e affidabilità di questa straordinaria multifunzione: la vera protagonista è la testina di stampa che contiene un enorme numero di micro iniettori di inchiostro, più di 40.000, posizionati in modo da coprire tutta la larghezza della bobina  rendendo così possibile la stampa in un unico passaggio.
Quando la carta passa sotto la testina di stampa, gli ugelli rilasciano una piccolissima goccia di inchiostro, nero o colorato, nel punto esatto richiesto dall’immagine da stampare. La testina di stampa, con la sua serie di iniettori di inchiostro, rimane ferma, solo la carta si muove mentre l’inchiostro viene applicato sul foglio.
La multifunzione effettua inoltre una continua auto-diagnosi, utilizzando speciali sensori per analizzare le minuscole gocce d’inchiostro nel momento in cui vengono rilasciate dalla testina di stampa. In base a questa diagnosi, calibra poi il sistema. Questo processo di calibratura avviene in tempo reale, con il risultato di una qualità di stampa ottimale. Tutte queste complesse procedure avvengono a un ritmo velocissimo.
Cypher è stata costruita con teste HP Pagewide per garantire una lunga durata, alte produzioni e standard qualitativi di eccellenza.

 

Soluzioni di stampa e finitura di etichette autoadesive-
Soluzioni di stampa e finitura di etichette autoadesive.

Italia Grafica 70 anni | Stampatori&mercato: Stefano Pongiglione

Alla serata dedicata ai 70 anni di Italia Grafica abbiamo chiesto agli stampatori di darci qualche dritta: in un contesto di mercato difficile, su cosa punta la sua azienda? Cosa vi ha permesso di restare sul mercato? Qual è il segmento di mercato più promettente per la sua azienda, su cui puntare in futuro?

Per Stefano Pongiglione di BN Marconi (Genova) sono fondamentali la cura del cliente e la capacità di coglierne le effettive esigenze. Questo permette di diventare partner e non semplici fornitori. Dal punto di vista tecnologico, il digitale è un validissimo aiuto, soprattutto laddove la stampa tradizionale stenta a causa del calo delle tirature.

Il mondo della stampa industriale si incontra a Inprint Italy

Il futuro della stampa industriale tra funzionalità, decorazione e imballaggio. I big internazionali e le PMI emergenti portano a Milano il meglio della tecnologia per la stampa digitale, la serigrafia, la stampa specialistica, l’inkjet e il 3D

InPrint Italy è l’evento dove scoprire il meglio delle applicazioni e delle soluzioni più innovative. Dal 15 al 17 novembre l’unica esposizione in Italia dedicata esclusivamente alle tecnologie di stampa industriale sarà al centro espositivo MiCo Milano Congressi, con circa 120 espositori, di cui più di 80 stranieri, provenienti da 12 Paesi. L’organizzatore, FM Brooks – che fa parte del gruppo Mack Brooks Exhibitions – ha costruito questa rassegna pensando a chi è alla ricerca di soluzioni personalizzate, sistemi sviluppati in cooperazione e progettati per generare nuove possibilità di business nella produzione di stampa industriale.

InPrint Italy porta a Milano tutto il mondo della stampa industriale accompagnando il visitatore nei tre macrosettori che lo compongono: funzionalità, decorazione, imballaggio.

La stampa funzionale è presente in quasi tutti gli oggetti di uso quotidiano. Il cellulare, la lavatrice, la lavastoviglie, la macchina, il computer, le tecnologie smart e l’elettronica di consumo sono stati infatti prodotti, anche solo in parte, per mezzo della stampa industriale. A InPrint Italy rappresentano questo settore aziende come la francese Ceradrop, che progetta e commercializza stampanti digitali pensate esclusivamente per l’industria della stampa elettronica e Smart 3D e in grado di offrire nuove opportunità per studi di fattibilità e lancio di nuovi prodotti. Arriva dagli Stati Uniti EPS, (acquisita da Xaar) specializzata in integrazioni inkjet industriali con una particolare attenzione alla stampa direct to shape. È invece italiana Seristampa, nota per la stampa di marchi ed etichette per le multinazionali di auto, moto, elettrodomestici, moda, ecc.

Altro settore di punta è la decorazione. La stampa industriale è infatti profondamente coinvolta nella creazione e decorazione di un pavimento, di una parte tessile, della carta da parati e persino dei mobili. Per i pavimenti, per esempio, la stampa digitale offre indubbi vantaggi su quella tradizionale: si può infatti stampare su un substrato da applicare sulla superficie finale, ampliando enormemente le opportunità e portando la produzione a essere on demand, senza il magazzino. Ciò significa che la produzione stessa diventa molto più efficiente, i prodotti possono essere realizzati su ordinazione e, non ultimo, i designer hanno maggior libertà di azione.

Esemplari, per esempio, le applicazioni che Canon Italia espone a InPrint Italy per pavimenti, tessuti, ceramiche, sugheri. Non sono da meno le dimostrazioni della belga Agfa per i tessuti e la pelle. La britannica Inca Digital dimostrerà le proprie capacità come azienda specializzata nello sviluppo delle soluzioni industriali di tecnologie inkjet, mentre la società tedesca Heildeberg non mancherà di stupire con il lancio di Omnifire 1000, macchina industriale direct to shape a getto d’inchiostro. Occhi puntati anche sull’italiana Metis, nota per i suoi scanner utilizzati anche per la riproduzione artistica e recentemente approdato a innovazioni importati nel 3D grazie all’intesa trovata con Kuei, altro espositore di InPrint Italy.

Il terzo asset applicativo della stampa industriale è rappresentato dall’imballaggio

Si pensi a tutto ciò che si consuma e al modo in cui è confezionato. Come è stato decorato? Cosa richiedono i marchi e i rivenditori per i loro imballaggi? Che funzionalità devono avere? Come nei media più recenti, il packaging ha un valore aggiunto per i settori del marketing e del processo di distribuzione. Un confezionamento intelligente aiuta il marchio a vendere più unità. Cosa deve offrire la confezione in funzione di ciò che mangiamo o beviamo? Un tipo di confezione innovativa vende di più. Con l’innovazione di inchiostri speciali per la serigrafia su prodotti di lusso e la tecnologia del «direct to shape», questo settore è sempre più interessante e positivo per l’industria. Tra gli espositori di InPrint Italy si segnalano almeno tre aziende italiane leader nella stampa decorativa: Martinenghi, con il suo «Michelangelo», la rivoluzionaria macchina da stampa digitale per corpi cavi (tubi, tubetti, lattine..); Sirpi, che da 50 anni sviluppa inchiostri per tutte le più svariate applicazioni a base acquosa, solvente e a polimerizzazione UV per la stampa di tantissimi supporti, Thallosjet specializzata in ricerca, produzione e commercio di prodotti per la stampa destinati ad applicazioni industriali e biomedicali.

Ciò che accomuna i tre segmenti è la crescente necessità di rispondere alle mutevoli esigenze dei consumatori. I produttori richiedono tecnologie più innovative che consentano una produzione flessibile, la capacità di stampare con piccole tirature e il bisogno di adeguarsi alla personalizzazione di massa. A InPrint Italy tutto ciò si concretizza in tre giorni di esposizione, incontri e dibattiti, che non mancheranno di ispirare il settore manifatturiero grazie alla presenza di prestazioni innovative della tecnologia di stampa industriale e all’attenzione di riguardo per il promettente mercato italiano, apprezzato nel mondo per la stampa di tessuti, ceramica, legno, imballaggi e altri ambiti manifatturieri.

Per i visitatori sono aperte le iscrizioni gratuite, online: clicca qui!

Italia Grafica 70 anni | Enrico Monteverdi: stampa digitale, tecnologia mainstream?

Nella serata dei 70 anni di Italia Grafica abbiamo chiesto ai fornitori se la stampa digitale possa diventare tecnologia mainstream, e che posto occuperà, in futuro.

Pubblichiamo la prima video intervista, di Enrico Monteverdi di HP: non perdetevi le successive!

Secondo Enrico Monteverdi, Market Development Manager stampa digitale di HP, negli ultimi anni la stampa digitale sta accrescendo la propria rilevanza, passando da tecnologia complementare a sostitutiva. Ciò depone a favore di una sua ulteriore crescita, che in futuro comporterà ricadute benefiche sulla stampa in generale.

Saxoprint Easy Box: progettare e stampare confezioni personalizzabili

saxoprint-astuccio-a-cuscinoSaxoprint presenta Easy Box, che permette di creare packaging completamente personalizzati per forma, dimensioni e grafica. Si tratta di un vero e proprio configuratore per realizzare pack capaci di soddisfare e assecondare le necessità dei clienti più esigenti.

Commercianti, creativi, produttori e rivenditori devono soddisfare differenti esigenze quando scelgono un pack: da quella più naturale, ovvero proteggere il prodotto dagli urti e dalla polvere, a quelle più legate alla comunicazione, distinguersi dalla concorrenza, valorizzare al meglio i prodotti e, soprattutto, offrire al proprio cliente una piacevole «unboxing experience». Scartare una confezione e osservare per la prima volta un prodotto è un istante unico, importantissimo, in cui il cliente viene a contatto per la prima volta con l’oggetto che ha tanto desiderato.

È un momento cruciale, ricco di emozione durante il quale si apprezzano la cura e la fantasia con cui il packaging è stato realizzato. Un packaging emozionale regala un’esperienza d’acquisto indimenticabile e può fare la differenza in termini di comunicazione, influenzando sensibilmente le vendite.

Confezioni regalo, scatole protettive, box con maniglia per il trasporto, astucci pieghevoli con e senza coperchio, confezioni per cosmetici, cofanetti con e senza alette e molto altro: Saxoprint easy box, grazie all’assoluta libertà nella scelta del modello e delle dimensioni (altezza, larghezza, profondità), offre ai propri clienti infinite possibilità, per l’ideazione e la stampa di un packaging che seduce.

«L’Easy Box rappresenta una reale novità sul mercato: si tratta di uno strumento innovativo, che consente di progettare e stampare soluzioni di packaging completamente su misura. Grazie a easy box siamo oggi in grado di ampliare ancora di più la nostra offerta nel campo del packaging e di offrire ai nostri clienti una flessibilità mai sperimentata» ha dichiarato Fiorelli, Senior Account Manager.

L’utilizzo è semplicissimo: il cliente può selezionare da una delle sette categorie disponibili (astucci pieghevoli, scatole con coperchio, confezioni regalo, fasce esterne, astucci a cuscino e a busta, scatole triangolari, scatole a vassoio), uno dei 25 modelli di base e configurare le misure desiderate, che possono essere definite a piacere nel cosiddetto «formato libero». Grazie all’anteprima 3D della confezione configurata, il cliente può farsi un’idea realistica della forma finale e verificare che la confezione sia adatta alle proprie esigenze. Una volta terminata la configurazione, può essere scaricato gratuitamente il template corrispondente.

Una volta scelte la forma e le dimensioni che il pack dovrà avere, è necessario definire la grafica. Anche da questo punto di vista, assoluta libertà: la stampa offset è infatti possibile sull’intera superficie della confezione, rendendo di fatto completamente personalizzabile in ogni dettaglio la grafica, il colore e il testo.

Easy Box consente di scegliere tra la stampa di piccole tirature, a partire da 100 esemplari, fino a 10.000 unità.

La maggior parte degli astucci pieghevoli realizzati rispettano gli standard Ecma (European Carton Makers Association) e Fefco (Fédération Européenne des Fabricants de Carton Ondule). Entrambi i sistemi di classificazione sono sviluppati per fornire ai produttori di cartone, alle tipografie e all’industria una base valida a livello internazionale. È possibile selezionare direttamente il modello di base tramite il rispettivo codice Ecma o Fefoc.

Per visionare le peculiarità dei diversi modelli e per testare con mano la qualità e la varietà della soluzioni offerte è possibile ordinare direttamente sul sito un set di campioni disponibile in due versioni: una con logo Saxoprint e una neutrale. Quest’ultima è pensata per i rivenditori di stampati, che possono così mostrare ai propri clienti modelli e qualità di stampa.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare il servizio di assistenza, disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 19:00, dove un operatore dedicato guiderà il cliente passo per passo nella creazione dell’ordine, fornendo consigli utili e informazioni sempre precise e dettagliate.

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