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Àncora, i vantaggi dell’autonomia energetica

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Grazie a un nuovo impianto fotovoltaico, che consente di soddisfare autonomamente parte del consumo energetico annuale, Àncora Arti Grafiche sta conquistando nuovi margini di guadagno.

Dai materiali al riciclo fino alla logistica, quando si parla di efficienza energetica e sostenibilità, le aziende grafiche devono misurarsi con diverse sfide. Alcune di esse rappresentano degli esempi virtuosi, mostrando il massimo impegno nel rendere il proprio business e il mondo in cui viviamo più vivibili e rispettosi dell’ambiente. In questa direzione si segnala in particolare il nome dell’azienda milanese Àncora Arti Grafiche, realtà storica nel settore della stampa e della comunicazione, guidata dal suo direttore Delio Remondini.

Àncora Arti Grafiche accompagna il cliente dalla progettazione dello stampato alla confezione, sia in grandi sia in piccole tirature o campionature, in modo da avere un unico interlocutore. L’azienda è specializzata nella stampa di cataloghi, riviste, brochure, calendari, planning, depliant, volantini, manifesti e libri.

A dire il vero, il ruolo di tipografia le va stretto, fornendo un servizio a 360°: stampa offset e digitale, piega, confezione, fustellatura, plastica, oro a caldo vernice UV sono solo esempi di ciò che l’azienda può eseguire al proprio interno, senza inutili movimentazioni di materiale con i costi ed i rischi che ne conseguirebbero. A conferma di un’impronta sempre tesa a massimizzare l’efficienza.

A tal proposito, nell’ottica di non sprecare inutilmente risorse, da un anno a questa parte Àncora Arti Grafiche ha investito in un nuovo impianto fotovoltaico. «Come azienda grafica naturalmente contiamo numerosi motori, climatizzatori, ricircoli d’area e non solo», racconta Remondini. «Di conseguenza, il consumo di energia elettrica è notevole: investire in un impianto fotovoltaico significa intraprendere una strada che ci permetterà sul medio e lungo periodo di diventare autonomi dal punto di vista energetico, guadagnando in questo modo ulteriori margini di competitività».

In casa Àncora Arti Grafiche sostenibilità, però, non significa solo efficienza energetica, ma anche compiere scelte che rispettino l’ambiente. «All’interno dell’azienda abbiamo cercato di eliminare il più possibile i prodotti chimici, passando al tempo stesso dalle lastre tradizionali a quelle senza sviluppo. Di fatto, siamo sempre più orientati a diventare un’azienda ecologica, dato che siamo anche riconosciuti come società Fsc».

Verso la piena autonomia energetica

L’installazione del nuovo impianto fotovoltaico ha richiesto ad Àncora Arti Grafiche un consistente investimento economico. «Fin dall’inizio lo scopo è stato quello di cominciare a produrre da subito parte dell’energia elettrica in proprio, cercando di contenerne i relativi costi, oggi cresciuti in modo esponenziale», prosegue Remondini.

Nell’installazione Àncora Arti Grafiche è stata sostenuta dalla Solarplay di Lissone, la cui missione sul mercato è aiutare i clienti a raggiungere la totale indipendenza energetica e magari guadagnare dal surplus energetico prodotto. A livello economico, inoltre, Àncora Arti Grafiche è stata supportata dalle capacità finanziarie di Helexia, realtà arriva sul mercato con l’obiettivo di coprire tutta la catena del valore di un progetto green, dallo sviluppo e messa in funzione fino agli aspetti tecnici e legali. «Con queste due aziende abbiamo stipulato un contratto decennale di fornitura, che ci consente di utilizzare parte dell’energia elettrica prodotta, andando ad ammortizzare l’impianto installato», spiega il direttore di Àncora.

Per quanto riguarda le sue caratteristiche principali, l’area dell’impianto fotovoltaico si suddivide su due superfici, per un totale di 1208 metri quadrati. «Abbiamo una potenza di 205 kW e una produzione media annua di 280,6 MWh, per un’energia annua consumata di 247 MWh. Grazie al nuovo impianto fotovoltaico riduciamo anche l’emissione di CO2 di 72,5 tonnellate, che equivalgono a 1450 alberi piantati».

L’investimento si rivela tanto più prezioso, oggi, in quanto condotto in un periodo in cui il nuovo scenario relativo ai costi energetici è diventato particolarmente complicato, a seguito dello scoppio, un anno fa circa, del conflitto russo-ucraino. «Fortunatamente siamo riusciti a fare partire l’impianto tra febbraio e marzo del 2022 e, quindi, siamo riusciti a contenere i costi energetici grazie a una produzione propria di energia».

Passando agli aspetti maggiormente legati ai processi di produzione, a livello impiantistico, Àncora Arti Grafiche si è collegata alle cabine elettriche esistenti, utilizzando sistemi di interconnessione alla rete esistente. «Questo ci ha permesso di quasi dimezzare la richiesta di energia esterna, contenendo molto i consumi».

L’investimento nel fotovoltaico ha inoltre permesso ad Àncora Arti Grafiche di migliorare diverse aree in termini di business, come gli impianti di climatizzazione e scambiatori di calore. «Non consumiamo gas, né petrolio e neppure cherosene. Ora tutto è alimentato dall’impianto fotovoltaico, comprese le macchine da stampa che hanno bisogno di climatizzazione».

Se questi sono i risultati ottenuti nell’immediato, già rimarchevoli, nel lungo periodo gli obiettivi sono ancora più ambiziosi. «Innanzitutto cercheremo di ammortizzare l’impianto esistente nell’arco dei dieci anni di contratto stipulati, affinché diventi completamente nostro. A quel punto valuteremo la possibilità di installare dei pannelli fotovoltaici anche per la produzione di acqua calda, al fine di raggiungere un livello di autonomia complessiva sempre maggiore».

Prossimo step: la logistica

Le iniziative di Àncora Arti Grafiche, in termini di efficienza energetica e sostenibilità ambientale, non si fermano di certo qui. Anzi, altre ne sono state messe in campo da prima ancora dell’installazione dell’impianto fotovoltaico e riguardano diversi aspetti, dalle strategie di riciclo alla scelta dei materiali. «Per esempio, storicamente, siamo sempre stati molto attenti ad eliminare il più possibile, all’interno del ciclo produttivo, i materiali chimici», conferma Remondini. «Da qui le attività di riciclo e recupero delle materie prime che consumiamo come carta e alluminio, ma non solo. Inoltre, negli anni abbiamo installato sui motori di una certa potenza degli inverter, in modo tale che, per esempio, nel recupero della cartaccia all’interno dello stabilimento, qualora si verifichi un momento di sospensione dell’attività, in automatico l’inverter fa rallentare i motori diminuendo il consumo di energia elettrica, riattivandoli prontamente al primo ingresso di cartaccia all’interno dei tubi di aspirazione. Similmente, oltre ai motori, abbiamo cercato negli anni di ottimizzare anche l’utilizzo delle luci a led, in base alle necessità effettive».

Un altro fronte, che da tempo vede Àncora Arti Grafiche impegnata, riguarda la scelta dei materiali. «In qualità di azienda Fsc, quando realizziamo i nostri stampati, di fatto operiamo all’interno di una catena certificata, a partire dalla fornitura delle materie prime. Un valore, questo, riconosciuto da diverse aziende clienti».

Non è tutto: per il futuro Àncora Arti Grafiche ha già programmato un ulteriore passo da compiere nel tragitto verso la piena sostenibilità. Protagonista, questa volta, la logistica. «Per il fattorinaggio e gli automezzi prevediamo di passare alle macchine elettriche, anziché a consumo di gasolio o benzina».

Certamente, pensando al domani, non mancheranno ostacoli, soprattutto legati ad aspetti burocratici. «In Italia dobbiamo confrontarci con una burocrazia davvero limitante, con tempi che si dilatano infinitamente per ottemperare ad una richiesta, rischiando di fare perdere il valore di un investimento. Tuttavia», conclude Remondini, «consideriamo la transizione energetica ed ecologica fondamentale per l’ambiente e il mondo in cui viviamo, nonché una scelta opportuna e valida per la competitività della nostra azienda, grazie al programmato raggiungimento dell’autonomia energetica».

Pubbliservice punta sulla tecnologia Durst

da destra Maria Francesca Donati, Nicole Salati, Stefano Salati, Filippo Salati

“Il nostro obiettivo è soddisfare le richieste di una clientela diversificata, operante in svariati settori merceologici, offrendo in ogni occasione una risposta professionale rapida e concreta”. Questa è la mission che contraddistingue Pubbliservice, realtà nata a Parma nel 1984 come serigrafia tradizionale dalla passione della famiglia Salati, ancora oggi alla guida dell’azienda. Nel 2015 la scelta di ampliare il business con l’apertura di una nuova divisione dedicata alla stampa digitale di etichette, in grado di interagire con i sistemi di finitura tradizionali, tra cui serigrafia, stampa a caldo, embossing e verniciatura flexografica. Un’intuizione che ha trovato immediato riscontro nel mercato, portando Pubbliservice a investire, già nel 2017, nel primo sistema di stampa Durst TAU.

Fiore all’occhiello dell’intero reparto produttivo, TAU è attualmente impiegata nella stampa di piccole e medie tirature di etichette e adesivi direttamente in bobina, realizzati su supporti plastici quali PE, PP, PVC e PET, ma anche carte patinate o naturali. “Il nostro portfolio clienti comprende piccoli produttori e contoterzisti che si rivolgono a noi per la realizzazione di prodotti altamente personalizzati”, spiega Filippo Salati responsabile commerciale Pubbliservice, “Un servizio per il quale la tempestività di esecuzione e la qualità assicurate da TAU rappresentano un elemento fondamentale”.

“Nel corso degli anni abbiamo ampliato costantemente la produzione, puntando sempre sulle tecnologie più avanzate”, prosegue Salati. Lo sviluppo del business di Pubbliservice e la continua crescita che caratterizza negli ultimi anni il settore del label, hanno portato l’azienda ad ampliare ulteriormente il proprio reparto produttivo investendo in una seconda Durst TAU modello RSC. Una scelta dettata dalla volontà di puntare a nuovi mercati potendo soddisfare tempestivamente con questa nuova installazione anche le richieste di una clientela con numeri più rilevanti. “La serietà e la disponibilità dell’azienda e dello staff di Durst, con cui collaboriamo proficuamente, ci ha spinti ad investire senza indugi puntando nuovamente su questa tecnologia”, commenta Salati.

Installata a marzo 2023, la nuova TAU RSC scelta da Pubbliservice è dotata, come il precedente modello, di una configurazione CMYK + Bianco. Inoltre, è equipaggiata con una telecamera di ispezione che permette di verificare in tempo reale la qualità di stampa. “La nuova TAU RSC, che si affianca a quella già in funzione, contribuirà ad ottimizzare l’efficienza produttiva, garantendo qualità di stampa ottimale anche su supporti più complessi da trattare, ampliando nel contempo lo specchio delle tirature”, afferma Salati.

Progettata per un utilizzo intensivo 24/7, TAU RSC assicura qualità con 1.200 x 1.200 dpi e goccia da 2 picolitri, produttività industriale fino a 80 m/min, anche per applicazioni a dati variabili. Tra gli obiettivi di Pubbliservice per il prossimo futuro c’è, infatti, anche lo sviluppo di uno shop online dedicato proprio alla stampa di etichette personalizzate.

Da Grafiche Paciotti Prima, carta riciclata dagli scarti di lavorazione e a km zero

Grafiche Paciotti presenta Prima, carta completamente riciclata e prodotta esclusivamente a partire dagli scarti di lavorazione dell’azienda stessa. Prima è riciclata al 100% e a km zero, poiché lavorazione e distribuzione avvengono entrambe in Umbria, abbattendo le emissioni dovute al trasporto.

Grazie a una partnership con Cartiere di Trevi, l’unica cartiera dell’Umbria attiva dal 1960, Grafiche Paciotti lancia sul mercato una carta a bassissimo impatto ambientale, prodotta interamente dalla lavorazione del 100% degli scarti di lavorazione. Per produrre 1 kg di carta si produce un impatto di emissioni di CO2 ridotto del -70% rispetto alla carta di pura cellulosa e del -40% rispetto alla carta riciclata comune, riducendo anche del 90% le emissioni dovute ai trasporti grazie all’adozione di una filiera corta di produzione e distribuzione che collabora esclusivamente con realtà del territorio.

Marco Bracalente, socio e partner di Grafiche Paciotti, commenta: “Con il lancio sul mercato di Prima vogliamo proporci come esempio replicabile per tutte le aziende italiane del settore, sostenendo la crescita di una filiera corta e sostenibile. Quello che auspichiamo è anche un cambio culturale. La nostra carta, interamente prodotta da scarti, non subisce processi di sbiancamento chimici e questa la rende “imperfetta”, ma la sua imperfezione è sostituita da un valore ambientale e morale molto più potente e che rende la scelta di PRIMA non solo ecologica ma anche culturale”.

La prima azienda ad aver adottato la carta Prima è Allegrini S.p.A., specializzata dal 1945 nella produzione di detergenti professionali e, da oltre 30 anni, di cosmetici per l’hotellerie. L’azienda ha scelto di utilizzare la carta Prima a impatto zero per tutto il packaging secondario della sua linea lifestyle Hemp Care, prodotti cosmetici realizzati con Olio di Canapa Italiana e Bio, destinati al canale retail, interamente formulati, prodotti e confezionati in Italia, nello stabilimento di Grassobbio (Bg).

Il progetto Earthback, lanciato da Grafiche Paciotti lo scorso anno, si propone come modello esemplare per le aziende del settore, sostenendo che l’adozione di una filiera corta e sostenibile è l’unica strada percorribile per un’impresa che si definisce innovativa e al passo con i tempi. Il lancio di Prima si inserisce nel più ampio progetto di transizione ecologica Earthback. Obiettivo del progetto è quello di monitorare e ridurre sensibilmente l’impatto generato dalla produzione sull’ambiente. Solo qualche mese fa l’azienda ha pubblicato il primo bilancio ambientale volontario, in collaborazione con Efficert, certificando l’impatto carbon footprint aziendale di emissioni dirette 2021. L’azienda dal 2022 fa parte del network di imprese Impatto Positivo, avendo destinato parte dei propri utili all’acquisto di 17.000 impact token Regusto che certificano l’impatto sociale e ambientale generato sul territorio nazionale dal ciclo virtuoso di donazione/recupero e ridistribuzione dei prodotti a rischio spreco. L’impatto positivo generato equivale a: 34.000 pasti equivalenti distribuiti 17.000 kg di CO2 evitata, 34.000 m3 di acqua risparmiata, 51.000 m2 di suolo risparmiato. In programma a maggio la presentazione del nuovo report di sostenibilità realizzato dalla società di consulenza EQS Management.

Canon amplia la gamma di soluzioni per la finitura in linea

Con la nuova unità per la creazione di opuscoli serie BLM5000 prodotta da Plockmatic, Canon amplia la gamma di soluzioni per la finitura in linea offerta con le stampanti digitali imagePRESS V1000 e V1350.

Progettato per i clienti con volumi di produzione medio-alti, l’unità offre la possibilità di creare opuscoli di formato A4 e Letter orizzontale, oltre ai normali opuscoli con orientamento verticale. L’unità consente la piegatura con dorso squadrato e la rifilatura al vivo sui tre lati per eliminare l’effetto scalato che si crea lungo il bordo esterno in seguito alla piegatura di più fogli impilati. Disponibile con testine di pinzatura da 50 o 35 fogli e con testine di pinzatura a sella da 35 fogli, BLM5000 amplia le possibilità applicative delle aziende di stampa, soprattutto per quelle realtà che producono banner utilizzando la stampante imagePRESS.

L’unità per la creazione di opuscoli BLM5000 si unisce ai sistemi Plockmatic BLM 550+ e BLM 50/35 nella gamma di dispositivi per la finitura ad alte prestazioni di terzi offerta da Canon, consentendo la creazione di soluzioni di produzione end-to-end personalizzate e altamente automatizzate. L’integrazione di questi sistemi consente ai fornitori di servizi di stampa di diversificare la propria offerta, creando maggiori opportunità di crescita del business.

Jennifer Kolloczek, european planning, marketing&innovation senior director, production print di Canon Europe ha commentato: “I fornitori di servizi di stampa sono alla continua ricerca di nuove soluzioni per la produzione a medie-alte tirature di documenti dall’aspetto professionale, pur mantenendo o incrementando la redditività e la produttività. Questo richiede flussi di lavoro end-to-end più fluidi, dove le soluzioni di finitura in linea efficienti sono determinanti per il successo. I nuovi sistemi di stampa di produzione Canon imagePRESS possono gestire un’ampia gamma di supporti e formati, garantendo livelli eccezionali di qualità immagine. Con il lancio della nuova serie BLM5000, aggiungiamo un’ulteriore funzionalità di automazione alla serie imagePRESS per la creazione di opuscoli con orientamento orizzontale – un formato spesso richiesto per brochure, guide e lookbook di elevata qualità”.

A Fespa il Gruppo Durst presenterà 360 Production Excellence

A Fespa Global Print Expo 2023, Durst Group presenterà la sua “360 Production Excellence”: nuovi sistemi e soluzioni integrate per una produzione di stampa di grande formato completamente automatizzata, sostenibile ed economicamente efficiente.

Christian Harder, vice president sales del Gruppo Durst, commenta: “Il focus di oggi è rivolto all’automazione, alla sostenibilità e alla redditività, e le nostre offerte sono in linea con questo obiettivo. A Fespa esporremo un’impressionante installazione di automazione di alto livello per la produzione di stampa non presidiata”. Tra le novità di prodotto, il lancio della più veloce stampante roll-to-roll finora disponibile sul mercato e la presentazione dell’ampia gamma di inchiostri base acqua e UV-LED, conformi a tutte le normative e certificati in ambito di sostenibilità. Inoltre, la divisione Service del Gruppo Durst presenterà nuove proposte per l’assistenza proattiva, ora disponibile in oltre 80 Paesi.

Shuttle Service: destinazione l’headquarter Durst a Bressanone

In occasione della partecipazione a Fespa 2023, Durst ha predisposto un servizio navetta che collegherà la fiera di Monaco con l’headquarter di Bressanone, offrendo ai visitatori interessati la possibilità di visitare il Durst Customer Experience Center per visionare l’intero portfolio di sistemi di grande formato P5, insieme ad altre soluzioni verticali come le stampanti per etichette e imballaggi flessibili, tessile, carta da parati e piastrelle in ceramica.

Inoltre, Durst offrirà l’occasione di vedere la nuova P5 500 in funzione presso il cliente Escher Digitaldruck, a circa un’ora di distanza dalla fiera. P5 500 è il nuovo riferimento per la stampa roll to roll con luce di 5 metri e può essere considerata l’evoluzione di Rho 512, che vanta centinaia di installazioni in tutto il mondo.

Software Durst

La divisione Software di Durst Group presenterà avanzate soluzioni software, studiate su misura per la stampa digitale con l’obiettivo di snellire ed efficientare ulteriormente il processo “From Pixel to Output”: dalla creazione del file alla prestampa, dalla produzione all’analisi finale. Soluzioni che permettono di ottenere maggiori livelli di automazione ed efficienza, migliorando i processi di stampa e snellendo l’attività.

Lecta punta sul packaging sostenibile

“Aiutiamo a creare un mondo più sostenibile”. Con questo impegno, Lecta lavora per sviluppare soluzioni di carta innovative e naturali per applicazioni di imballaggio flessibile e rigido.

A tal fine, Lecta parteciperà alla fiera Interpack, il più grande e importante evento professionale al mondo per il settore del packaging, che si svolgerà dal 4 al 10 maggio 2023 a Düsseldorf.

Presso il proprio stand tra gli altri prodotti Lecta esporrà un portfolio completo di cartoncini per imballaggi di lusso, soluzioni funzionali per contenitori monouso, carte per borse e materiali autoadesivi.

Inoltre, Lecta presenterà in esclusiva, la sua nuova e vasta gamma di carte per imballaggi flessibili con proprietà di termo saldabilità e barriere protettive. Ispirata dalla natura stessa, questa gamma di prodotti riciclabili rappresenta un’alternativa più sostenibile per gli imballaggi nei settori alimentare, cosmetico, logistica farmaceutica, giochi, ecc.

Tutte le carte Lecta saranno inoltre esposte alla fiera Packaging Première che si terrà a Milano dal 16 al 18 maggio; un incontro in cui designer, produttori di packaging e marchi del lusso si incontrano ogni anno alla ricerca di nuovi materiali per questo settore.

Zünd presenta la Q-Line con BHS180

Zünd amplia ulteriormente la propria gamma di soluzioni di taglio. La nuova Q-Line con BHS180 si va ad aggiungere all’offerta attuale e e con essa l’azienda vuole stabilire nuovi standard nella produzione industriale e commerciale “da pallet a pallet”. La nuova Q-Line con Board Handling System – BHS180 è una soluzione di sistema integrata, progettata appositamente per soddisfare i requisiti di lavorazione finale altamente automatizzata in ambito industriale di materiale stampato per espositori e imballaggi. I singoli componenti (l’alimentazione di fogli con Undercam, la nuova generazione di cutter Q-Line e l’unità di prelievo) sono studiati per interagire e consentono di raggiungere un nuovo livello di produttività. Insieme offrono all’utilizzatore un taglio stabile e affidabile: in questo modo facilitano i produttori di espositori e imballaggi, che potranno automatizzare il taglio con redditività ed efficienza.

I nuovi componenti della macchina garantiscono velocità fino a 2,8 m/s. L’innovativa struttura alla base del cutter della Q-Line è in granito epossidico a elevata stabilità ed è in grado di garantire un andamento fluido e la massima precisione di taglio anche a velocità elevate. I bracci di produzione sono realizzati in materiale plastico rinforzato con fibra di carbonio, che ne aumenta la leggerezza e la resistenza. Ciò permette di lavorare alla massima velocità e con la massima qualità anche i materiali più impegnativi. Le prestazioni uniche del prodotto si manifestano anche nelle sue impressionanti capacità di accelerazione (fino a 2,1 g) rese possibili dal nuovo sistema di azionamento lineare. In questo modo si raggiungono velocità di lavorazione elevatissime, riducendo nettamente i tempi di ciclo per singolo lavoro.

 

Proposta di Regolamento sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio, i rischi per l’economia del riciclo

Federazione Carta Grafica ha depositato presso la Commissione Politiche della UE del Senato la posizione della filiera nell’esame della proposta di regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.

“Lo strumento del Regolamento determinerà un forte disallineamento tra le fonti di legislazione europea (direttiva quadro rifiuti) e, di conseguenza, quella nazionale, fonte di pericolosa confusione” afferma il DG di Federazione Carta Grafica Massimo Medugno. “La Commissione” si legge nella posizione “ha l’obiettivo di ridurre gli imballaggi: spinge quindi sul riuso degli imballaggi e impone restrizioni ai prodotti monouso a prescindere dalla loro funzione d’uso e dalle motivazioni economico e sociali. “Il riuso, così come le restrizioni sui prodotti monouso” sottolinea Medugno “non sono supportati da analisi LCA che dimostrino che tali azioni porterebbero un miglioramento ambientale. Ciò si aggiunge alla sottovalutazione della lotta allo spreco alimentare, della tutela della sicurezza e della salute dei consumatori e dell’integrità dei prodotti”.

“Il riuso” afferma infine Medugno “diventa un modo indiretto per “frammentare” il mercato interno sulla base di un sistema logistico da riprogettare, dagli esiti incerti e senza vantaggi per l’ambiente. Questo non è il caso del riciclo, che avviene più vicino al consumatore, non nel luogo originario di produzione. La soluzione migliore non può pertanto essere assunta da una decisione globale a livello UE, come proposto dalla Commissione europea, ma va data la preferenza a quelle opzioni che forniscono il miglior risultato ambientale complessivo. In quest’ottica, gli imballaggi a base cellulosa (un materiale rinnovabile e biodegradabile) non dovrebbero avere obiettivi di riuso (ma obiettivi di riciclo sempre più ambiziosi), così come i prodotti monouso in carta (perfettamente riciclabili e riciclati su scala industriale) non dovrebbero essere sottoposti a restrizioni”.

La proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio sarà immediatamente applicabile senza tener conto delle differenze tra i vari Paesi, anche in termini di raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio. Rischia di mettere in crisi la nostra economia del riciclo, che genera occupazione e ricchezza. Non si possono porre obiettivi stringenti di riciclabilità su larga scala di tutti gli imballaggi (pena la loro messa al bando), senza imporre a monte agli stati membri vincolanti obiettivi di raccolta. E’ invece importante concentrare ogni sforzo sulla centralità della raccolta differenziata degli imballaggi e dunque sul riciclo degli imballaggi. Rispetto alla raccolta differenziata finalizzata al riciclo andrebbe espressamente inserito un obbligo per i Comuni sulla falsariga di quanto avviene in Italia.

Körber elimina i costi della carta pre-spalmata con Kit Bio Pack plus

In uno scenario di mercato caratterizzato da una sempre maggiore attenzione da parte di produttori e consumatori verso la sostenibilità, anche il packaging gioca un ruolo primario per le aziende che vogliono rimanere competitive in un settore in continua evoluzione quale quello del tissue. La crescente preoccupazione circa la gestione di rifiuti plastici, soprattutto nel confezionamento, si trova oggi al centro delle logiche di acquisto per il 54% dei consumatori. Fare affidamento su soluzioni tecnologicamente avanzate in grado di garantire maggiore sostenibilità risulta allora fondamentale per gli operatori del settore e, in questo, Körber Business Area Tissue fa la differenza. Nello specifico, Körber ha recentemente sviluppato un’innovazione di prodotto che permette di sostituire i materiali di imballaggio in polietilene con della carta semplice kraft, escludendo la necessità di ricorrere a carta pre-spalmata con colla termosaldante, a vantaggio di una soluzione che unisce rispetto per l’ambiente e contenimento dei costi.

“Si è voluto andare oltre i primi passi fatti, aggiornando i sistemi Kit Bio Pack full e Kit Bio Pack light, due tecnologie già di successo, che consentono di impiegare carta pre-spalmata e bioplastiche. Sebbene queste soluzioni rendano la confezione di prodotti tissue trasformati più sostenibile, Körber ha deciso di evolvere ulteriormente la sua offerta per rendere ancora più vantaggiosi gli investimenti dei clienti” dichiara Nicolò Squarzoni, Product Manager – Packaging & Digital Körber Business Area Tissue.

Il Kit Bio Pack plus, sviluppato e testato nell’R&D della divisione packaging di Körber Business Area Tissue, è un sistema add-on sulla zona di svolgitura della bobina nella confezionatrice. La carta della bobina, prima di giungere alla perforazione, attraversa un doppio passaggio costituito da un encoder e un insieme di ugelli. L’intuizione di Körber risiede proprio in questo: l’encoder mette in fase la svolgitura della bobina con l’applicazione della colla da parte degli ugelli. L’innovazione tecnologica è così in grado di applicare la colla su una bobina che si svolge fino a una velocità di 200 fogli al minuto, garantendo un’estrema precisione nell’individuazione dei punti di applicazione esatti, evitando sbavature e assicurando un’asciugatura rapida della colla. La capacità di dettare la quantità necessaria di adesivo per ogni specifico formato di pacco significa così ridurre al minimo gli sprechi e garantire prodotti più sostenibili, rendendo tutto il processo di imballaggio ancora più eco-friendly.

“Installabile su tutte le macchine confezionatrici con Kit Bio Pack esistenti, questa inedita soluzione brevettata rappresenta sia un retrofit per gli impianti di vecchia generazione sia un optional per le macchine nuove, a favore di un’elevata qualità e velocità, riduzione del costo del packaging e una superiore marginalità di vendita sul prodotto finale” conclude Nicolò Squarzoni.

 

Epson amplia la gamma dei multifunzione SureColor Serie T e P

Epson amplia la gamma dei multifunzione SureColor Serie T e P, indirizzati ai mercati tecnico e fotografico, con i modelli SC-T5700DM, SC-T7700DM e SC-P8500DM.

I nuovi modelli sono tutti dotati di uno scanner CIS da 36 pollici completamente integrato con doppia sorgente luminosa e filtri RGB, che identifica e rimuove pieghe e grinze dalle immagini acquisite e offre maggiore sicurezza grazie all’invio crittografato delle scansioni verso destinazioni sicure. Inoltre, SC-T5700DM e SC-T7700DM possiedono un nuovo inchiostro rosso, ideale per l’evidenziazione di disegni CAD e per la fedeltà dei colori di poster, pubblicità e loghi, mentre SC-P8500DM include un inchiostro grigio che amplia la gamma cromatica, per stampe fotografiche di alta qualità.

Queste caratteristiche sono state introdotte mantenendo le stesse compatte dimensioni dei modelli precedenti, per permettere un facile posizionamento negli uffici senza incidere sugli spazi di lavoro. Non solo: SC-T5700DM, SC-T7700DM e SC-P8500DM sono progettati per offrire flussi di lavoro semplificati che riducono al minimo i tempi di stampa e scansione.

Con questo annuncio, la gamma di multifunzione SureColor T risulta meglio equipaggiata per soddisfare le esigenze dei clienti, in settori che spaziano dalla vendita al dettaglio alla pubblica amministrazione, dall’istruzione all’edilizia fino alla produzione GIS. Tutto ciò rende queste nuove unità interessanti per molti mercati, in particolare per architetti, ingegneri, progettisti CAD, grandi aziende, forze armate e istituti scolastici, ma anche nella produzione di poster, nelle copisterie e nelle attività di ricerca e sviluppo, dove la sicurezza è un fattore importante.

“La gamma SureColor di Epson – ha dichiarato Renato Sangalli, Head of Sales C&I Printing di Epson Italia – è nota per la sua capacità di soddisfare praticamente qualsiasi esigenza professionale e per la combinazione unica di qualità, affidabilità e convenienza. L’arrivo di queste unità particolarmente compatte e completamente integrate accelera i flussi di lavoro, rafforza ulteriormente la nostra reputazione e apre la strada a ulteriori applicazioni in una serie di nuovi mercati”.