Un web to print in grado di soddisfare le esigenze di aziende del lusso che richiedono prodotti stampati altamente personalizzati, in tempi rapidi e con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
PrintingUp è la piattaforma online di stampa in grado di rispondere alle esigenze di piccole tirature, finiture di altissima qualità e, se necessario, consegna in 48 ore. È un web to print atipico, quello di PrintingUp, perché si poggia sulle larghe spalle di Faenza Group e grazie a esso attinge a un know how che spazia dal printing al packaging. Come tutti gli stampatori web to print anche l’azienda milanese deve affrontare il tema dirimente delle marginalità: la concorrenza è infatti sempre più numerosa e quei piccoli vantaggi di un tempo, dettati dalla rapidità della consegna e dall’efficienza della logistica, sono ormai appannaggio di un po’ tutti i player. Eppure, anche da questo punto di vista, il caso di PrintingUp è davvero particolare perché alle componenti decisive di reattività e copertura logistica unisce qualità dell’output di stampa e un’elevata componente di servizio. Mette cioè a disposizione la stessa qualità della stampa tradizionale in tempi brevissimi e su poche copie.
Tecnologia in house
«PrintingUp», ci spiega Claudio Rossi, founder e Ceo di Faenza Group, «è un web to print estremamente customizzato e dedicato solo a grandi e selezionati clienti. Direi che è quasi un web to print privato per primari i clienti del settore moda e automotive. Il nostro target è rappresentato da aziende grandi e strutturate, molto attente alla comunicazione offline, con brochure, biglietti da visita, tutto realizzato in alta qualità e con finiture particolari. È vero, queste strutture comprano online, ma con noi possono contare su professionisti in grado di fornire un servizio consulenziale a tutto tondo. Inoltre attraverso il portale di PrintingUp serviamo clienti in ogni parte del mondo».
«La chiave di volta è la nostra tecnologia proprietaria», sottolinea Rossi. «Tutto viene monitorato, mappato da un portale che abbiamo sviluppato in casa. La tecnologia che gestisce l’autoprint, l’assistenza logistica, la preventivazione e il controllo amministrativo è stata realizzata internamente. La nostra piattaforma proprietaria è stata pensata per essere persino linkata al sistema di fatturazione e al controllo di gestione Sap del cliente. Si poggia quindi su un software molto complesso e costoso che trova una ragione di business solo se da entrambe le parti c’è l’esigenza di gestire dei volumi con una certa continuità. Insomma PrintingUp è una piattaforma one to one, con prodotti e prezzi personalizzati che può essere plasmata sulle esigenze del cliente. Niente a che vedere, quindi, con i player “classici” del web to print da cui siamo distanti anni luce per modello di business e servizi offerti. E, a dire il vero, nel panorama nazionale non ci sono realtà simili alla nostra».
Realtà in crescita
«Il 2023 di PrintingUp si è concluso molto bene con un incremento importante del fatturato che, con la sola attività di web to print e stampa digitale, si attesta su una cifra superiore ai due milioni di euro», continua Rossi. «Siamo contenti anche perché nel 2022 e nel 2023 PrintingUp è cresciuta senza che fosse spinta più di tanto. Quest’anno prevediamo un ulteriore avanzamento anche in considerazione di nuovi investimenti che andranno a regime a marzo e aprile. Nei prossimi mesi sarà infatti operativa una linea di produzione per prodotti di cartotecnica come scatole fondo coperchio, ma anche prodotti cofanetti speciali, cofanetti per libri sempre di alta gamma. Entro febbraio avremo anche un plotter con tanto di fresa per le lavorazione particolari e quindi allargheremo non poco il portafoglio prodotti medio alti. Tra le macchine abbiamo sempre Hp Indigo12000 e Konica Minolta di ultima generazione. E poi tutto quello che costituisce il giro di legatoria, quindi brochure a fresata e punto metallico. Infine ci sono le finiture lavorate internamente: la plastificazione in tutte le tipologie possibili fino alla serigrafia 3D e alla lamina con tecnologie digitali».
«Uno dei costi maggiori per uno stampatore web to print è quello dei macchinari», sottolinea il manager di Faenza Group, «dal momento che in questo particolare settore c’è una rapidissima obsolescenza tecnologica. Nel nostro specifico caso direi che abbiamo macchine in leasing, acquistate cash e in noleggio operativo. Utilizziamo, insomma, tutte le formule possibili a seconda della convenienza dettata dalla tipologia del macchinario stesso. Devo dire che nel caso dell’area stampa siamo maggiormente orientati a un noleggio operativo perché le tecnologie di rifermento invecchiano molto rapidamente e quindi conviene cambiarle con maggior frequenza senza accollarsi il peso dell’ammortamento. A dire il vero, oltre all’obsolescenza tecnologica, si verifica anche una sorta di condizionamento da parte della casa costruttrice con cui si è instaurato un rapporto di fiducia e continuità. L’acquisto tout court, invece, avviene per i macchinari di finitura che tipicamente durano nel tempo. Macchine, cioè, che hanno un contenuto tecnologico non così significativo da giustificare un ricambio elevato».
Una nuova “casa” produttiva
«Nell’aprile dello scorso anno», spiega Rossi, «abbiamo inaugurato il nuovo stabilimento a Rodano Millepini, nel milanese. In precedenza eravamo nella sede della Grafiche Bazzi che era stata accorpata dopo l’acquisizione da parte di Faenza Group nel 2012. Poi, però, sono cambiate molte cose e proprio l’anno scorso abbiamo colto l’occasione di realizzare uno stabilimento adeguato per un’azienda che produce digitale e che deve essere flessibile e assolutamente just in time. Con una produzione quindi molto pulita e molto lineare. Il nuovo stabilimento è stato pensato e costruito con il layout della commessa, cosa che prima con la sede storica di Grafiche Bazzi, cresciuta e modificatasi nel corso del tempo, non era possibile. Lo stabilimento semplicemente non era più adatto all’azienda di oggi. Ora siamo molto più flessibili e più competitivi perché abbiamo costi più bassi anche grazie a una produzione più celere».