In occasione dell’evento Roto4All Autumn Edition, Bobst ha messo sotto i riflettori il potenziale della macchina rotocalco RS 6003 dalle alte prestazioni, anche per basse tirature.
Nella stampa di livello industriale, per il mondo del rotocalco in particolare, adattarsi alle evoluzioni del mercato non è sempre facile. Anche dove si è disposti a mettere in campo un grande impegno in ricerca e sviluppo, priorità come adattarsi alla domanda di tirature ridotte, variabilità nei processi e riproducibilità nel tempo senza impatti significativi sui costi produttivi restano una sfida impegnativa. Anche a questi livelli però, l’apporto del digitale riesce a portare benefici, a condizione di affrontare la questione senza preconcetti e soprattutto dedicando tutte le risorse del caso.
È il tema affrontato da Bobst in occasione del recente Roto4All Autumn Edition. Opportunità di incontro per addetti ai lavori presso la sede di San Giorgio Monferrato, ha permesso di valutare sul campo i vari aspetti del settore. Partendo certamente dalle ultime evoluzioni delle proprie tecnologie, ma prestandosi anche per sempre utili confronti e un quadro generale della situazione.
«Il nostro obiettivo da ormai oltre 130 anni è rimanere protagonisti nella catena produttiva per il mondo degli imballaggi – esordisce Davide Garavaglia, general manager di Bobst -. Con le nostre tecnologie certamente, ma anche essere parte della filiera. Vale a dire, dialogare con i partner sia a monte sia a valle».
Da una parte il riferimento è ai clienti diretti, converter o produttori, con i quali è attivo con confronto costante, prezioso per inquadrarne le esigenze e orientare la ricerca. Dall’altra, i produttori dei materiali, punto di partenza fondamentale per sviluppare nuove tecnologie. «In questo periodo in particolare, è un’attività molto delicata – prosegue Garavaglia -. Aspetti come le più recenti e restrittive normative europee sugli imballaggi, rendono cruciale la ricerca sui supporti».
Da queste considerazioni, è nata l’idea di chiamare a raccolta il settore, anche solo per dimostrare di essere capaci come pochi altri nel trasformare in soluzioni indicazioni e osservazioni di fornitori e utenti. Non a caso, un appuntamento organizzato in squadra. «Lavoriamo in un settore dove è importante valorizzare i materiali, ma anche la stampa – conferma Enrico Barboglio, general manager di Acimga -. Il nostro lavoro è dare valore a cosa venga stampato sul packaging, e in un momento di tante innovazioni vogliamo ridare valore a un settore dove servono tanto dialogo e ascolto».
Lunga vita alla rotocalco
Protagonisti di appuntamenti del genere, devono però essere le tecnologie. Occasioni non comuni di vederle all’opera dal vivo, considerate dimensioni e competenze richieste, permettono di toccare con mano un potenziale sicuramente interessante e i relativi progressi. Nel caso particolare, Roto4All Autumn Edition ha visto nel ruolo di protagonista il sistema per rotocalco Master RS 6003 ad alte prestazioni, affiancato dalla decisamente più compatta soluzione per laminazione Nova Laminator SX 500.
«Tra le diverse soluzioni interessanti della RS 6003 – spiega Jonathan Giubilato, PL director gravure di Bobst, secondo noi la capacità di essere competitiva anche sulle piccole tirature. Per esempio, il carrello non deve restare in macchina durante la produzione, ma anche interventi sul sistema di inchiostrazione e altri accorgimenti».
In particolare, si parla di un sistema definito “a ore 4”, dalla posizione del rullino motorizzato rispetto al cilindro di stampa. Una soluzione all’insegna della versatilità rispetto al tipo di lavoro effettuato. Se in Paesi come l’Italia si tende a lavorare infatti con diversi sistemi di inchiostrazione, in aree molto importanti dal punto di vista commerciale, prima tra tutti l’Asia, la richiesta va invece più in direzione di una stampa continua e consistente.
Al riguardo, torna utile anche la velocità massima di 600 metri al minuto della RS 6003, con tempi di fermo macchina in caso di cambio lavoro garantiti (con stampa in ECG) entro i venti minuti, come peraltro dimostrato dal vivo, grazie alla scelta felice di rendere l’operazione visibile a tutti attraverso immagini riprese dal vivo delle operazioni e trasmesse su un monitor gigante a poca distanza, alternate ai dati sui consumi istantanei, garantendo il coinvolgimento ed evitando assembramenti. Tra gli accorgimenti adottati, anche gancio e sgancio automatico del rullino, così da agevolare sostituzione e manutenzione. Inoltre, parametri come pressione e qualità possono essere memorizzati, per essere recuperati successivamente senza dove ripetere operazioni di configurazione.
«Inoltre, vorrei sottolineare dettagli come l’asciugatura su entrambi i lati del supporto – riprende Giubilato -, utile per garantire uniformità lungo tutta la larghezza del nastro. In termini di qualità, significa ridurre l’effetto pelle e permette di tenere il supporto a una temperatura inferiore, aumentando quindi la varietà di materiali termosensibili utilizzabili».
A questo si aggiunge un altro aspetto molto interessante, sia sul fronte della qualità sia su quello dei costi di produzione. Una combinazione importante di fronte alla necessità di mantenere la competitività di soluzioni di questa portata anche di fronte al calo delle singole tirature. «La migliore difesa per il rotocalco di fronte all’avanzata delle altre tecnologie sono sostenibilità e competitività, mantenendo la qualità – precisa Giubilato -. La nostra risposta passa per automazione, digitalizzazione, connettività e in particolare la possibilità di estendere il Gamut».
La nuova visuale sulla gestione del colore
Si tratta di oneEGC, una modalità di stampa in eptacromia, grazie alla quale Bobst in stampa rotocalco è riuscita a ottenere con un massimo di sette inchiostri una copertura del 95% dello spettro. La necessità eventuale di riempire lo spazio restante può comunque contare sulla possibilità di utilizzare sempre i Pantone.
Grazie a questo, diventa possibile mantenere la qualità elevata dalla semplice combinazione della quadricromia, alla quale aggiungere all’occorrenza arancione, verde e viola, ottimizzando le lavorazioni sia dal punto di vista degli inchiostri necessari sia per quanto riguarda l’operatività. «I colori spot non devono essere realizzati da un colorista con rifinitura manuale in macchina. Ogni tinta spot, anche Pantone, può essere digitalizzata e tradotta in una combinazione di colori fissi».
Oltre a una fase di preparazione meno complessa, ne scaturisce una serie di vantaggi come meno esigenza di controllo durante una produzione, ma anche tempi di cambio lavorazioni ridotti. I colori infatti, restano in macchina mentre si procede solo al cambio dei cilindri. Di conseguenza, meno pericoli di contaminazione e risparmio su tempi e costi dei lavaggi, con relativo solvente. A tutto vantaggio anche di consistenza e ripetibilità.
Dove necessario, aggiungendo la possibilità di combinare diversi lavori sullo stesso cilindro, in favore delle tirature inferiori e contribuendo a una riduzione nei costi di produzione anche sul fronte del fabbisogno energetico.
Un interessante passo avanti sul fronte dell’innovazione. Aspetto ancora più importante, non necessariamente legato a un cambio di macchinario. «Abbiamo pensato anche a OneECG Retrofit, la possibilità di applicare la soluzione a un impianto già operativo – assicura Viviana Ferrari, retrofit & upgrades technology manager di Bobst -. Ci sono diverse configurazioni macchina idonee, dove è sufficiente cambiare alcuni elementi. Serve tenere sotto controllo alcune variabili di processo, come registri temperatura o viscosità degli inchiostri, ai quali poter affiancare una manutenzione regolare e proattiva».
Tutti aspetti dei quali l’azienda italiana con HQ a Losanna può occuparsi in prima persona. Dopo una indispensabile verifica sul posto, vengono individuati eventuali interventi di aggiornamento e valutate le relative potenzialità, per arrivare a un progetto personalizzato. In caso si decida di procedere, l’affiancamento prosegue anche per tutta la parte di messa a punto.
In ogni caso, con la certezza di poter contare su contatto in ogni momento. «Bobst Connect è il legante di tutte le fasi di vita dei nostri prodotti – spiega Emanuele Cao, technology services director di Bobst -. Una soluzione digitale pensata per rispondere alle esigenze dei clienti anche nel post vendita».
Costruita sulla piattaforma software Office 365 e con la condivisione dei dati in cloud, non si limita a monitoraggio remoto o semplice condivisione dei dati. Si spinge infatti alle attività di analisi, estese all’intera filiera. «Tra le diverse funzioni, permette una visuale diretta sullo stato delle macchine – aggiunge Cao -. Inoltre, offre cruscotti personalizzati dove riportare tendenze sulla produttività per capire come intervenire ed effettua diagnosi da remoto». Anche in questo caso, opzioni in prospettiva da estendere al parco macchine già installato.
In sede di bilancio, sono state settantacinque le presenze conteggiate a Roto4All Autumn Edition, tutte sodisfatte della giornata, sia per le tecnologie proposte sia per l’impostazione dell’evento. «In particolare è stato apprezzato il bilanciamento tra le presentazioni e il tempo passato tra la visita all’azienda e le dimostrazioni – conclude Davide Garavaglia -. Inoltre, l’apprezzamento per i contenuti ha portato alla richiesta di ripetere eventi del genere con un pubblico ancora più vasto, così da allargare la possibilità di confronto».