Nobilitazioni

L’evoluzione delle tecnologie laser: carta, cartoncino e cartone

Lavorare in modo veloce, senza polvere, con ampie flessibilità creative, per tagliare, incidere e ablare, utilizzando quasi tutte le tipologie di substrati utilizzati nelle aziende grafiche: questa è la “laser evolution”.

Chi visita ogni anno la stessa tipologia di manifestazione fieristica, qualunque sia il settore professionale di appartenenza, ha una grande opportunità: la possibilità di confrontare i cambiamenti delle tecnologie, osservare i campi di utilizzo, valutare la loro diffusione. Per renderci conto dell’avanzamento del laser, abbiamo preso come fiera campione Viscom: nell’edizione del 2015, rispetto le precedenti edizioni, molte aziende proponevano tecnologie laser, tendenza che, possiamo affermare, è andata ben oltre le nostre aspettative.

Abbiamo individuato produttori che esponevano le loro macchine laser in bella mostra, e aziende di distribuzione che proponevano plotter da taglio, stampanti digitali, frese ecc., e in qualche angolo dello stand esponevano il laser. In alcuni casi, a causa della grande quantità di oggetti tecnologici esposti, il visitatore non era favorito nella rapida individuazione dei laser, poiché si confondevano, essendo esteticamente simili ai plotter da taglio che utilizzano le lame.

L’immagine della copertina e del retro copertina, il testo non presenta nessuna bruciatura sui bordi.
L’immagine della copertina e del retro copertina, il testo non presenta nessuna bruciatura sui bordi.

La maggior parte dei laser esposti tagliavano, incidevano, marcavano/ablavano metalli, legno, plastica… Poche aziende in fiera impiegavano il laser in modo specifico per il taglio di carta, cartoncino, adesivi, etichette.

A detta sia degli operatori tecnici, sia dei commerciali da noi interpellati nei vari stand, non è chiaro se il mercato delle arti grafiche sia maturo per l’inserimento del laser. Alcune aziende espositrici ci confermano che esiste da parte del nostro settore una curiosità per i vari campi di utilizzo, e che osservando il risultato ottenuto su un foglio di carta siano rimasti esterrefatti. A chi vende il laser non è chiaro se i “tipografi” preferiscano utilizzare le fustelle meccaniche utilizzando le ben note platine e piano cilindriche, già ammortizzate da tanti anni di utilizzo, oppure siano spaventati dall’investimento o peggio ancora dalle nuove competenze tecniche sull’utilizzo del software e dell’hardware, che inevitabilmente tale tecnologia richiede.
L’interesse maggiore per le tecnologie laser è da parte di grafici, creativi e designer, che vedendo i risultati ottenuti con un laser su uno stampato, chiedono alle aziende espositrici a chi rivolgersi per realizzare dei prototipi e anche delle lavorazioni in serie, non essendo i loro abituali fornitori in grado di offrire tali lavorazioni.

Di anno in anno, non solo aumentano i campi d’impiego del laser, ma aumentano i produttori e gli assemblatori di tecnologie laser, un vantaggio per l’acquirente per la riduzione dei costi. In fiera erano molte le aziende produttrici straniere, alcune cinesi direttamente o indirettamente rappresentate. Notevole la diversificazione dei formati (piccoli e grandi) allo scopo di soddisfare le differenti esigenze, sia operative e anche per l’investimento. Laser molto flessibili poiché si può lavorare su un foglio bianco steso di piccole o grandi dimensioni, ma anche su un foglio stampato tagliandolo perfettamente a registro con la stampa in post produzione o arrotolato su una bobina.


Di anno in anno la diffusione sarà sempre più favorita dal desiderio che ognuno di noi ha: possedere un prodotto sempre più personalizzato e non anonimo, e fornire prodotti unici o realizzati in piccole quantità in modo da poterli sostituire o aggiornare in poco tempo.

In un mondo che tramite i nuovi media ci obbliga a un costante confronto e aggiornamento, si cerca sempre più di soddisfare le varie esigenze creative. Per chi vuole rimanere sul mercato, anche a causa dell’affanno determinato dai tempi sempre più stretti per dei prototipi come per le piccole tirature, quasi sicuramente la tecnologia laser sarà uno dei prossimi argomenti che l’azienda grafica dovrà affrontare per soddisfare le esigenze del cliente.

Pianificare l’investimento

Prima di pensare all’acquisto si deve pianificare come utilizzare il laser in azienda, poiché non esiste un laser che si può utilizzare su tutti i substrati, carta plastica, legno, metallo… Se pur sono macchine simili tra loro, hanno tecnologie di funzionamento differenti (CO2, fibra, galvanometrico), oltre al differente costo.

Alcuni laser si possono impiegare per lavorazioni solo su materiali organici, altri su materiali non organici ma ci sono tecnologie “miste” che si possono impiegare su materiali misti in modo che con un solo laser si ampli la gamma utilizzabile di substrati chimicamente differenti tra loro. Pianificando il modo d’impiego nell’azienda grafica si riducono le brutte sorprese, evitando che dopo l’acquisto non si possa utilizzarlo su alcuni materiali (substrati) a causa della loro composizione, dello spessore, dei vari e differenti accoppiamenti che possono abbinare carta, cartoncino, plastica, vernici, metalli, legni…
Acquistare per esempio un laser con “poca potenza”, da utilizzare per delle lavorazioni complesse su un cartoncino anche di grammatura leggera, può essere poco produttivo. Può soddisfare la realizzazione di un prototipo o essere usato per delle piccolissime tirature, ma si rischia di essere fuori mercato a causa dei tempi lunghi di produzione per realizzare medie tirature.
Chi produce e commercializza questa “giovane tecnologia per il settore della grafica”, forse non ha acquisito ancora molta esperienza su come implementarne l’impiego in questo settore. Ma forse neanche l’imprenditore grafico sa bene come impiegarlo nella propria azienda… Nella maggior parte dei casi, gli addetti commerciali, forniscono suggerimenti e indicazioni per l’utilizzo del laser, principalmente per il taglio e il mezzo taglio su carte e cartoncini per produrre delle scatole, o sagomare stampati creativi, ma si potrebbe fare molto di più.

Sicuramente il laser è un’ottima alternativa alla fustella meccanica. Ideale per le piccole tirature, certamente molto vantaggioso in confronto alla fustellatura meccanica, almeno perché non c’è nessun costo per realizzare la fustella, nessun ammortamento del costo fustella “spalmato” sul numero di copie, nessun tempo per l’avviamento della macchina fustellatrice e ridotti scarti di materiale per l’avviamento e la messa a regime.

L’azienda grafica, oltre ai soliti servizi di fustellatura realizzati internamente o da service esterni (cartotecniche), tramite il laser può ampliare i campi d’impiego, allo scopo di aumentare i servizi, con l’obiettivo di entrare in nuovi mercati e di coinvolgere nuovi clienti, migliorando la marginalità di guadagno.
Non è facile reperire sul mercato del lavoro operatori e tecnici preparati e men che meno esperti, visto che a oggi il laser, nel settore grafico, è una tecnologia poco conosciuta e pochissimo consolidata. Nemmeno le scuole professionali e gli istituti tecnici prevedono programmi formativi su questa tecnologia. Non esistono nemmeno corsi post diploma per qualificare o riqualificare il personale che potrebbe essere poi impiegato nelle aziende. Chi acquista il laser deve prevedere anche la formazione del personale, sia per fustellature, ma anche per realizzare progetti “creativi”.
Operatori tecnologicamente preparati, intraprendenti e costantemente aggiornati, devono «dominare» i software che pilotano l’hardware su una svariata tipologia di substrati, ma devono conoscere anche le impostazioni tecniche che sono indispensabili nella corretta preparazione dei file grafici (Photoshop, Illustrator, CAD ecc.). Se i file non sono stati creati dal tecnico che utilizza il laser, devono essere analizzati e adeguati alle specifiche tecniche richieste. Sarebbe auspicabile che l’operatore del laser trasferisse ai colleghi grafici interni o esterni all’azienda le informazioni tecniche indispensabili alla preparazione dei file, in modo da ridurre i suoi tempi.

Le possibilità creative sono infinite: si possono realizzare lavori utilizzando i file raster e vettoriali, che oltre al taglio e al mezzo taglio permettono anche di marcare e ablare il substrato. Queste ultime attività sono un mix di competenze creative e tecniche, di conseguenza più complesse perché contemplano svariati fattori; risoluzione dei file, metodo colore (scala di grigio, tratto/bitmap), posizione degli elementi grafici su livelli, fattori di compressione, formati di salvataggio ecc.

Chi imposta le informazioni sul software che gestisce l’hardware deve considerare la tipologia di substrato utilizzato (materiale, composizione chimico fisica, spessore) prevedendo il risultato che desidera ottenere. Conoscenze tecniche che si acquisiscono solo facendo esperienza tramite sperimentazioni, test e innumerevoli lavorazioni.

Chi stampa in offset sa bene che non tutte le tipologie di carta e cartoncini sono uguali, conosce bene le difficoltà che s’incontrano utilizzando per esempio due differenti tipologie di carta patinata, che hanno tra loro differenti ph, lisciatura, spolvero, creando problemi per una banale stampa a quattro colori.
Con cartoncini spessorati e colorati se pur «tagliati con un laser» i problemi tecnici per ottenere la miglior qualità evitando zigrinature, sbavature e bruciature sul lato tagliato, non mancano, se non si dominano tutte le componenti.
Non basta la fantasia e la creatività, serve la competenza tecnica nell’utilizzo del software (raster e vettoriale) allo scopo di preparare o verificare il file fornito dal cliente, adattandolo in modo appropriato alle esigenze operative.

Anche un semplice foglio di carta che va tagliato con il laser richiede degli accorgimenti sulle impostazioni dei parametri di velocità e potenza del raggio per il taglio, secondo la tipologia di stampa. Va tenuto conto, per esempio, se è stato stampato in offset (inchiostri a base minerale o vegetale) oppure in digitale (toner), per evitare o ridurre gli aloni che si formano in fase di taglio a causa della sublimazione del materiale che genera del gas, visibili in contro luce sulla parte stampata.

Il laser al lavoro

L’incisione e il taglio laser sono processi senza contatto poiché il materiale da lavorare non è mai a contatto con la lente che indirizza il raggio, di conseguenza non vi è usura, non essendoci contatto col substrato. Il materiale da lavorare non deve essere fissato meccanicamente sul piano d’appoggio e si può posizionare anche fuori squadra: una telecamera rileva i punti di posizione e registro stampati sul substrato da lavorare, “informando” il laser sulla posizione. Ci sono anche delle tecnologie che permettono di rilevare le deformazioni del soggetto e seguirne i contorni in fase di lavorazione del laser. Se per esempio la stampa su un substrato è deformata o allungata a causa di una nobilitazione termica, la telecamera individua le anomalie e “pilota il laser” evitando tagli fuori registro, che comporterebbero il rifacimento dello stampato da tagliare.

Il taglio laser non genera polvere in quanto il materiale viene sublimato trasformandosi in un gas che deve essere estratto dalla macchina tramite canali di aspirazione predisposti sui quattro lati e convogliati all’esterno del locale dove è posizionata la tecnologia.
Confrontando i tempi di avviamento di una lavorazione con il taglio laser e la fustellatura meccanica non sono richiesti intervenire manuali per esempio sulla sistemazione della fustella in macchina, fermi macchina per gli aggiustamenti (in gergo, taccheggio) allo scopo di ottenere il taglio e il mezzo taglio perfetto.
Anche utilizzando un plotter che taglia o cordona tramite utensili, sono richiesti più accorgimenti, per esempio si deve sostituire l’utensile in rapporto alle differenti lavorazioni.

Nessuna fustella e nessun plotter da taglio può raggiungere le performance del laser nella realizzazione di elaborati grafici con elevate precisioni e/o con elementi da tagliare che sono molto complessi e ricchi di dettagli.

Ci sono anche alcune limitazioni per il taglio laser, come con qualsiasi tecnologia, per esempio può essere più lento rispetto alle platine o a fustellatori rotativi su produzioni con numeri elevati di pezzi.
I laser di oggi sono generalmente a galvanometro (la testa laser è ferma, è il raggio si sposta) e permettono anche piccoli aggiustamenti per il posizionamento degli specchietti che riflettono il laser. Il meccanismo “galvanometrico” è più veloce rispetto ai sistemi a plotter che spostano fisicamente tutto il gruppo laser sull’intera area da tagliare. Più alti sono i “watt” del laser, più veloci sono le operazioni e più ampio è il cambio d’impiego per le differenti tipologie di substrati da trattare. 

Il substrato è posto in modo non preciso sul piano della macchina. I «pallini» hanno lo scopo di far in modo che la telecamera rilevi la loro posizione e il laser si adatti di conseguenza.
Il substrato è posto in modo non preciso sul piano della macchina. I «pallini» hanno lo scopo di far in modo che la telecamera rilevi la loro posizione e il laser si adatti di conseguenza.

I punti di forza del laser
  • Alta precisione per tagliare o marcare disegni complessi
  • Eccellente qualità di taglio
  • Elevata velocità di elaborazione
  • Rispetta l’influenza termica
  • Deformazione minima del substrato causa del bassissimo livello di calore
  • Molte tipologie di substrati da lavorare (taglio, marcatura, ablazione)
  • Non si devono cambiare gli strumenti di taglio e marcatura
  • Nessun contatto tra la testa di focalizzazione e il substrato
  • Controllo e modifica in tempo reale della potenza del laser

Un modo differente di utilizzo del laser per chi stampa


Àncora Arti Grafiche è una azienda storica di Milano che lavora a ciclo completo. In produzione utilizza macchine da stampa offset di medie e grandi dimensioni a quattro e otto colori. Affianca a queste macchine anche la stampa digitale di piccolo e grande formato, completando lo stampato ottenuto con i due processi produttivi tramite il finishing. Delio Remondini, vulcanico direttore dell’azienda, per soddisfare la clientela sempre più esigente sulla richiesta di piccole personalizzazioni sui differenti substrati, e anche per differenziare dalle solite nobilitazioni che tutte le aziende grafiche propongono, decide nel 2014 di acquistare il laser.
Se pur ha scelto un laser di piccole dimensioni e di media potenza, è l’inizio di un «esperimento» ormai consolidato integrato perfettamente in produzione a ciclo di lavoro completo. Inizialmente è stato utilizzato per realizzare inviti, per sagomare piccoli stampati, per creare effetti creativi tramite ablazione. 

Prodotto realizzato da Àncora in carta accoppiata a MDF.
Prodotto realizzato da Àncora in carta accoppiata a MDF.

Da cosa nasce cosa. Oggi Àncora con il laser realizza anche una serie di oggetti abbinando la stampa offset e digitale con applicate vernici, glitter, lamine metalliche… accoppiando i foglio di carta su un substrato in materiale MDF (pannello di fibra a media densità, un derivato del legno) per la produzione di oggetti regalo.
Ci sono altre interessanti idee che Remondini intende attuare il prossimo anno coinvolgendo sempre più la tecnologia laser.

Un servizio Web to pack
Packly è una Web start-up italiana fondata da Giuseppe Prioriello, allo scopo di soddisfare le necessità di designer, agenzie creative, aziende grafiche, che desiderano creare e scaricare tracciati fustella professionali su misura e stampare packaging in modo facile e veloce.
Una delle particolarità di Packly, che è online in versione beta da qualche mese, è di avvalersi per la produzione cartotecnica di tecnologie interamente digitali.
Gli utenti Packly possono stampare esattamente il numero di copie di cui hanno bisogno, infatti, è possibile acquistare anche una sola scatola, quindi senza minimi d’ordine.
In base alla tipologia di ordine che ricevono e alla quantità di pezzi da produrre, gli esperti Packly scelgono le tecnologie più adatte, tra queste un sistema di fustellatura completamente digitale che effettua la cordonatura senza una fustella meccanica, e taglio laser, in unico passaggio (cordonatura e  taglio). Tramite il sito Web, si può «scaricare» la fustella generata in tempo reale sulla base delle dimensioni inserite ma si può anche caricare la propria grafica, (figure 1 e 2) per ricevere un prodotto di packaging stampato che sarà consegnato in 48 ore. Si ha anche la possibilità di ordinare dei mockup virtuali in 3D allo scopo di vedere e valutare il risultato previsto su un file PDF interattivo, prima di toccarlo con mano.
Nato per risolvere due problemi nel mondo del packaging, uno relativo alla creazione di tracciati fustella, un processo non semplice che richiede esperienza; l’altro è l’esigenza di avere in mano un packaging in piccole tirature che è più costoso e richiede più tempo se realizzato con le tecniche analogiche.
L’idea di Packly si consolida in base alle richieste del mercato. Infatti, un numero crescente di aziende richiede scatole con dimensioni personalizzate in piccole quantità. Spesso si tratta di piccole aziende, con volumi produttivi contenuti, oppure di imprese più grandi che hanno la necessità di testare il packaging di un nuovo prodotto, di acquistare tirature più limitate per scopi promozionali. Con il mockup 3D virtuale interattivo di Packly è possibile avere un’anteprima in tre dimensioni del packaging, ruotarlo a 360° per visionarlo da ogni angolazione. Il mockup 3D virtuale è uno strumento utile per condividere l’idea di un progetto con colleghi e clienti prima di avviare una produzione definitiva.
Tracciati fustella personalizzati. In pochi passaggi gli utenti possono creare un tracciato fustella e scaricarlo in tempo reale: una soluzione pratica e veloce per realizzare fustelle anche senza avere conoscenze avanzate di progettazione strutturale. I tracciati fustella sono professionali, scaricabili in formato PDF, pronti per essere importati o aperti utilizzando un software di grafica vettoriale.

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