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PPWR Packaging e Packaging Waste Regulation: una best practice Made in Italy

Il nuovo Regolamento UE sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio (PPWR) è stato approvato definitivamente dal Parlamento europeo il 24 aprile scorso, dopo oltre due anni di iter legislativo, e vedrà nel mese di ottobre 2024 la sua pubblicazione finale e nel 2026 le sue prime attuazioni.

Presso la sede di Federazione Carta Grafica in Piazza Castello a Milano, si è tenuto il seminario dedicato alle imprese aderenti alla Federazione proprio per fare chiarezza sul nuovo regolamento. Al seminario hanno partecipato l’On. Toia e l’On. Salini che hanno svolto un ruolo essenziale a livello parlamentare e nella negoziazione con Commissione e Consiglio.

L’On. Patrizia Toia ha sottolineato il ruolo chiave del Parlamento europeo nel riequilibrio di un provvedimento che avrebbe, altrimenti, penalizzato il comparto monouso in carta e cartone riciclabile, sviluppato sulla base di un impegno industriale profuso in anni di investimenti e ricerca in economia circolare.

Una best practice italiana che ha visto, negli anni, il sistema Italia muoversi in modo coordinato facendo convergere gli interessi industriali della filiera del riciclo di carta e cartone Made in Italy riscoprendo che il vero valore da difendere è quello della manifattura italiana, come evidenziato anche dall’On. Massimiliano Salini.

Antonio D’Amato, Presidente di EPPA – European Paper Packaging Alliance ha invece illustrato come il nostro Paese abbia realizzato un sistema di economia circolare basato sul riciclo, con know-how e tecnologie dedicate, che rappresenta un modello industriale da poter esportare negli altri Paesi del mondo.

Introducendo l’incontro, al quale hanno partecipato (in presenza o collegate) quasi 200 aziende, Il Direttore generale di Federazione Maurizio D’Adda ha evidenziato come al testo finale del Regolamento, che la Federazione considera soddisfacente e un risultato positivo per l’Italia, si sia arrivati grazie alla sensibilizzazione esercitata, all’interno e dall’esterno del Parlamento Europeo, dalle diverse componenti industriali italiane interessate al tema e grazie all’azione bipartisan dei rappresentanti politici italiani in Europa.

I vari relatori hanno quindi messo in luce, in ottica di servizio alle aziende, tutte le norme più rilevanti del nuovo Regolamento, i temi che andranno ancora risolti dagli atti delegati e dalle varie norme interpretative, gli effetti più rilevanti per le varie tipologie di imballaggio prodotte all’interno della nostra filiera: quelle in cartone ondulato o in cartone teso (alla fine esentati da tutti gli obiettivi di riuso e non coinvolti dalle restrizioni per i prodotti monouso), gli imballaggi flessibili (per i quali si aprono opportunità di mercato in ottica di riduzione del peso dei rifiuti e di sviluppo dei refill), i cartoni per bevande (importanti le esenzioni per liquidi deperibili come il latte), i sacchi, gli shopper, fino alle etichette e ai tubi.

Quanto alle nuove norme legate al tema della riciclabilità di tutti gli imballaggi, è stata sottolineata l’importanza dell’economia circolare e del riciclo nella carta, che ha già oltrepassato l’obiettivo dell’85% previsto nel 2030 e una definizione di riciclo di alta qualità rigorosa, ma aperta a differenti campi d’impiego.

Icma e Cartotecnica Moderna, dallo scarto alla carta nobilitata per il packaging di lusso

Icma partecipa a Packaging Premiere di Milano in programma dal 21 al 23 maggio presentando il suo servizio di economia circolare “Rinascimento” e le novità sulle sue carte a basso impatto ambientale

In particolare, Icma Sartorial Paper insieme a Cartotecnica Moderna ha vinto il premio Avant-Garde 2024 di Packaging Première nella categoria Sostenibilità per il suo progetto Rinascimento, “una virtuosa e innovativa espressione di economia circolare nel panorama del packaging di lusso che trasforma il macero generato in fase produttiva in pregiate carte creative 100% riciclate”, si legge nella descrizione del premio.

Le due aziende, partner da molti anni, hanno deciso di collaborare per dare vita al progetto, attraverso fasi coordinate da Icma. Dal recupero del macero generato da Cartotecnica Moderna durante il proprio processo produttivo, viene realizzata una carta 100% riciclata, poi nobilitata secondo le richieste di Moderna e utilizzata per realizzare scatole rivestite e shopper a loro volta riciclabili. La filiera è interamente Made in Italy e la carta prodotta è unica dal punto di vista estetico come dal punto di vista dell’impatto ambientale (misurabile).

“Icma si occupa del coordinamento di tutto il processo, dal ritiro del macero alla produzione e nobilitazione della carta riciclata per lo stesso cliente – spiega Marco Nigrelli, General Manager – Il macero non è disinchiostrato né sbianchito, proprio per mantenere coerente l’operazione a livello di sostenibilità. Altro aspetto interessante è la possibilità di fornire al cliente la valutazione dell’impatto ambientale della carta prodotta. Ogni carta che esce da Icma è oggi tracciata, secondo il metodo LCA (Life Cycle Assessment), “from cradle to gate”, ossia dall’albero (o dal macero nel caso delle carte riciclate), fino all’uscita dai cancelli della Icma. Per ogni carta, anche quelle prodotte con il servizio Rinascimento, siamo in grado di misurare le emissioni in termini di CO2 equivalente e, con i nostri clienti, impostare piani d’azione per la loro riduzione, rispondendo alle esigenze di tutti i marchi attenti al proprio impatto ambientale”.

Nello stand di Icma a Packaging Première sono in mostra tutte le carte 100% riciclate della collezione Prêt-à-Porter, frutto del percorso intrapreso dall’azienda che sta proponendo progressivamente sempre più articoli nella versione 100% riciclata.

drupa in arrivo, intervista all’organizzatore

drupa si sta avvicinando: dal 28 maggio al 7 giugno 2024 oltre 1.400 espositori provenienti da circa 50 Paesi presenteranno la loro visione del futuro negli 11 giorni di fiera dedicati all’innovazione e alle nuove tecnologie. Un’opportunità da cogliere per tutti gli operatori del settore, a otto anni dalla precedente edizione. Molte cose sono cambiate da allora: prima la pandemia, poi l’era post covidica, infine i conflitti russo-ucraino e mediorientale. Tutta una serie di eventi drammatici che hanno reso l’economia globale più volatile. Le sfide si sono in realtà moltiplicate, dall’approvvigionamento delle materie prime alla riorganizzazione delle catene di fornitura internazionali, dall’accelerazione della trasformazione digitale alla necessità di proteggere l’ambiente riducendo la propria impronta di carbonio. E ogni volta la tecnologia viene a sostegno del superamento di ognuna di queste sfide. Per questo motivo drupa si svolge proprio nel momento giusto.

In un confronto internazionale, la fiera leader mondiale per le tecnologie di stampa presenta lo stato dell’arte del settore e un ampio spettro di innovazioni che plasmeranno il futuro e offre una moltitudine di opportunità per lo scambio di conoscenze di alto livello, discussioni e networking con esperti del settore di fama mondiale.

Su una superficie netta di circa 140.000 m² con 18 padiglioni espositivi, gli espositori presenteranno l’intero spettro delle tendenze attuali e delle idee visionarie nell’ambito della tecnologia di stampa.

L’evento rappresenta un’importante occasione di incontro e confronto per molti espositori e visitatori italiani, storicamente particolarmente attenti alle novità presentate a drupa. Raccogliere informazioni, rafforzare le competenze e ampliare la rete di conoscenze rappresentano tre passi decisivi per capire dove sta andando il mercato e prendere decisioni consapevoli su come orientare i propri investimenti aziendali. Un percorso che molti visitatori italiani sono pronti a intraprendere, accolti felicemente da drupa, come ci racconta Sabine Geldermann, director drupa, Portfolio Print Technologies Messe Düsseldorf.

Cosa offre ai visitatori italiani un evento come drupa?

I visitatori italiani si troveranno nel cuore dell’industria della stampa globale e avranno l’opportunità unica di conoscere i clienti di altre regioni, che può essere preziosa per le aziende con ambizioni globali. L’industria della stampa è un mercato enorme che impiega circa 4 milioni di persone, e noi riuniamo questa esperienza a drupa. L’industria attende con ansia tecnologie e lanci di prodotti innovativi.

drupa 2024 sarà una fiera fondamentale e un’esperienza per arricchire le proprie competenze. Il trasferimento di conoscenze, il networking, le innovazioni tecnologiche e di prodotto presentate per la prima volta garantiranno e rafforzeranno il vantaggio competitivo dei partecipanti. Ci saranno cinque forum speciali: Il cubo di drupa, drupa next age (dna) e i punti di contatto del packaging, del tessile e della sostenibilità. Un’occasione unica per capire dove sta andando il settore e una grande opportunità per contribuire e creare la visione della comunità globale.

Quale partecipazione si aspetta dai visitatori italiani?

L’Italia è tradizionalmente una delle nazioni più forti per quanto riguarda i visitatori di drupa, classificandosi addirittura terza all’ultima drupa del 2016 con oltre 9.000 visitatori. I visitatori italiani sono molto importanti per drupa e per l’industria, poiché l’Italia è un mercato con grande forza innovativa e competenza. 

Quali servizi offre drupa ai visitatori italiani per organizzare una visita di successo?

Offriamo un’ampia gamma di contenuti e servizi per consentire ai visitatori di conoscere in anticipo il nostro programma e quello dei nostri espositori, in modo da potersi preparare al meglio. Su drupa.com troverete un database del programma con le presentazioni di tutti i forum speciali. Qui è possibile filtrare numerosi argomenti chiave per trovare esattamente ciò che si sta cercando. Il cuore del sito è il database degli espositori e dei prodotti, che presenta molte nuove funzionalità e consente di selezionare espositori e prodotti specifici. Tutto questo è disponibile anche sull’app di drupa. Vorrei anche sottolineare MyOrganizer, che consente di inserire tra i preferiti prodotti, espositori, marchi, notizie ed eventi, nonché di ricevere consigli personali. Utilizzate le nostre funzioni per ottimizzare i vostri preparativi.

Secondo lei, ci sono argomenti che potrebbero essere di particolare interesse per i visitatori italiani?

I visitatori italiani devono affrontare sfide simili a quelle degli altri Paesi europei: pressione sui costi, trasformazione digitale e creazione di prodotti e processi sostenibili. drupa offre soluzioni e opportunità per sviluppare il loro business. L’industria della stampa offre molte opportunità di crescita e innovazione: la stampa digitale con le sue tirature ridotte, i servizi on-demand, i mercati di nicchia, il crescente mercato degli imballaggi, i materiali e i processi ecologici, l’integrazione della tecnologia AR… solo per citarne alcuni. Cogliendo queste opportunità e tenendosi al passo con i progressi tecnologici, gli stampatori possono posizionarsi per un successo a lungo termine in un ambiente industriale dinamico.

Quali opportunità di mercato offre drupa agli espositori italiani?

Per le aziende italiane che cercano di espandere la propria presenza sul mercato, drupa è un’opportunità per presentare i propri prodotti e servizi a un pubblico internazionale. Questo può aprire le porte a nuovi mercati e segmenti di clientela. È un’opportunità per sperimentare e plasmare attivamente la trasformazione del settore con nuove potenzialità di sviluppo. Naturalmente, il successo commerciale dei nostri clienti è fondamentale e noi facciamo del nostro meglio per sostenerli nel raggiungimento di un ROI ottimale e di un buon clima di investimento, offrendo il miglior mercato del mondo.

Assemblea annuale Assocarta, arriva il piano di decarbonizzazione

Il prossimo 20 giugno, alle ore 15.00 presso Civita in Piazza Venezia 11 a Roma, si terrà l’Assemblea Annuale di Assocarta: “Sicurezza energetica e decarbonizzazione” durante la quale verrà presentato il Piano di Decarbonizzazione del settore cartario italiano sviluppato da Assocarta con il supporto di AFRY.

Giovanna Pancheri di Sky Tg24 intervisterà il presidente Assocarta Lorenzo Poli sulla congiuntura 2023-2024 dell’industria cartaria Made in Italy.

Interverranno Paolo Arrigoni presidente del GSE, Cristian Signoretto presidente Proxigas, Federico Boschi capo dipartimento energia MASE e Antonio Gozzi advisor confindustria con delega all’autonomia strategica europea, piano Mattei e competitività.

Epson, nuova stampante industriale a sublimazione

Dopo il successo dei modelli SureColor F10000 e F10000H, presentati nel 2020, Epson annuncia due nuove versioni da 76 pollici per la produzione tessile: SC-F11000 e SC-F11000H.

SureColor SC-F11000 è una stampante a sublimazione CMYK sviluppata per un settore in cui produttività, velocità, qualità e affidabiliàa sono fondamentali per il successo, mentre SureColor SC-F11000H ha sei colori, è ideale per produrre in grandi volumi senza interruzioni ed è progettata per offrire la massima operatività grazie al nuovo svolgitore jumbo roll opzionale, che consente una produzione continua e tempi di inattività ridotti grazie alla necessita di cambiare i supporti con minore frequenza. Con le sue caratteristiche, si presta perfettamente per le applicazioni nei settori moda, abbigliamento sportivo, arredamento per la casa e soft signage. Oltre ai quattro inchiostri CMYK, ne utilizza altri due, che possono essere scelti tra arancione e viola, giallo e rosa fluo o ciano chiaro e magenta chiaro.

“Gli aspetti fondamentali nel settore della stampa a sublimazione – afferma Renato Sangalli, head of sales C&I Printing di Epson Italia – sono i tempi di consegna rapidi, le prestazioni uniformi, l’elevata qualità di stampa e l’affidabilità. Tenendo presenti questi requisiti, abbiamo sviluppato una stampante a sublimazione di livello industriale che stabilisce nuovi standard. Tra tutte le nostre stampanti di largo formato, SC-F11000 offre la massima produttività ed è dotata di quattro testine di stampa PrecisionCore Micro TFP e di un sistema esterno con sostituzione a caldo degli inchiostri, progettato per eliminare in tempi di fermo. Il nostro lavoro si basa sull’innovazione e questo e uno di quei momenti in cui alziamo il livello per la produttività nella stampa a sublimazione”.

Per migliorare ulteriormente l’uniformità, la qualità e l’affidabilità della stampante, Epson produce internamente tutti i componenti di SC-F11000 e SC-F11000H, inclusi testine di stampa e inchiostri, oltre ad aver messo a punto il software Epson EdgePrint Pro, la più recente edizione del software di elaborazione e produzione di immagini di Epson che unisce le funzionalità di un RIP con un’interfaccia efficiente e semplice.

Assocarta, emissioni diminuite del 23,8% dal 2005, mancano misure per decarbonizzare gli energivori

Massimo Medugno direttore Generale di Assocarta è intervenuto, a Roma, all’evento “Le emissioni in atmosfera: focus sul settore industriale” organizzato da ISPRA e Università di Roma Sapienza nell’ambito del quale sono stati presentati da ISPRA dati aggiornati sulle emissioni nazionali di gas serra e approfondite le sfide della decarbonizzazione per i comparti industriali soggetti a ETS (European Emissions Trading Scheme) come il cartario.
Nella tavola rotonda dal titolo “Decarbonizzare il settore industriale” si è infatti discusso nel dettaglio degli sforzi di allineamento, che l’industria sta facendo per decarbonizzare la produzione, in linea con gli obiettivi al 2050. Investimenti e sforzi industriali che faticano a trovare vere e proprie soluzioni a causa dell’assenza di misure ad hoc per i così detti “hard to abate”.
“Il settore cartario, dal 2005 – anno di avvio del sistema ETS, ha diminuito le sue emissioni specifiche CO2 del 23,8%, come risulta dall’ultimo Rapporto Ambientale Assocarta, risultato prodotto dalla maggiore efficienza energetica e dalle minori emissioni associate alla energia elettrica acquistata” ha affermato Massimo Medugno.
Nonostante le proiezioni di sviluppo delle fonti rinnovabili, le imprese industriali stentano a trovare soluzioni per la decarbonizzazione poiché non ci sono misure dedicate ai settori “hard to abate”, ovvero che vincolino il rilascio di incentivi e finanziamenti alla destinazione di utilizzo in tali settori o, perlomeno, siano previsti contingenti specifici senza creare concorrenza sull’approvvigionamento delle energie green che porta solamente ad un rialzo dei prezzi.
“Assocarta ritiene fondamentale l’introduzione di misure specifiche di supporto alla produzione di energia (termica ed elettrica) da biomasse solide a corto raggio da parte delle imprese dei settori hard to abate come il cartario, ottenendo il duplice obiettivo di supportare la decarbonizzazione del settore stesso e di migliorare la gestione dei boschi a livello locale, in piena sintonia con la prima Strategia Forestale Nazionale approvata dall’Italia” ha sottolineato Medugno nell’ambito della tavola rotonda, che ha proseguito “ pertanto la mancata inclusione, nella Misura Transizione 5.0, delle biomasse, in aggiunta al fotovoltaico, priva il settore e gli energivori di un importante strumento per coniugare sicurezza approvvigionamenti e sostenibilità ambientale”.
Per quanto concerne le quantità di biometano producibile, in Italia, sono molto contenute rispetto alla domanda e non c’è una chiara indicazione di destinazione prioritaria del biometano rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione. “La disciplina che regola l’utilizzo delle garanzie di origine del biometano in coordinamento con l’ETS non è ancora attuata e questo impedisce alle imprese di poterlo sfruttare come leva per la decarbonizzazione. Inoltre l’uso del biometano in cogenerazione va incentivato in quanto costituisce il miglior modo per valorizzare una risorsa non abbondante “ ha concluso Medugno.

Heidelberg, a drupa con ottimismo

David Schmedding, che sarà il nuovo membro del Consiglio di Amministrazione per le vendite e l’assistenza di Heidelberg a partire dal  primo luglio, presenta le ultime soluzioni e innovazioni dell’azienda a drupa.

«Non vedo l’ora di contribuire, in qualità di membro del consiglio di amministrazione, a dare forma al futuro di Heidelberg e a svilupparlo ulteriormente nell’interesse dei nostri clienti» spiega Schmedding. «A drupa vedremo un settore in evoluzione, in cui il mercato dei prodotti stampati e quindi le relative tecnologie stanno cambiando. Alla base, tuttavia, ci sono ancora le innovazioni con cui aiutiamo i nostri clienti a superare le loro sfide, sia nel settore del packaging sia in quello commerciale. La pressione dei costi, la carenza di manodopera qualificata, la digitalizzazione e la sostenibilità sono le principali sfide che i nostri clienti devono affrontare. A drupa affronteremo chiaramente anche queste criticità e offriremo soluzioni».

Sono passati otto anni dall’ultima drupa. Un periodo in cui sono successe molte cose anche a Heidelberg. Vuole aggiornarci?

L’industria della stampa, e di conseguenza Heidelberg, si trova in una fase di continuo cambiamento e trasformazione da oltre 15 anni. Heidelberg si trova in una posizione finanziaria molto più stabile e continuiamo a lavorare per migliorare l’efficienza globale.

E nel breve termine: come si prospettano le cose per Heidelberg a drupa?

Sulla base delle informazioni attuali, raggiungeremo i nostri obiettivi per l’anno finanziario. Abbiamo comunicato che manterremo il fatturato e il margine EBITDA al livello dell’anno precedente e allo stesso tempo raggiungeremo un free cash flow positivo. Gli ordini in arrivo nel quarto trimestre (gennaio-marzo 2024) sono positivi e, allo stato attuale, superiori a quelli del quarto trimestre dell’anno precedente (gennaio-marzo 2023). A drupa presenteremo innovazioni per il packaging e la stampa commerciale. Presenteremo i punti salienti del segmento offset a foglio, flessografico e digitale.

Guardiamo ora direttamente a drupa – e forse anche un po’ oltre. Cosa riserva il futuro a Heidelberg, soprattutto considerando i cambiamenti recentemente annunciati nel Consiglio di Amministrazione?

Con il nuovo Consiglio di Amministrazione siamo ben posizionati per il futuro. Sono molto ottimista sul fatto che il nuovo CEO Jürgen Otto, il CFO Tania von der Goltz e io continueremo a portare avanti Heidelberg in modo positivo. I colloqui con i nostri clienti ci rendono ottimisti riguardo alla fiera. Anche perché presenteremo innovazioni come i miglioramenti delle prestazioni della Speedmaster XL 106 Peak Performance. Digital Label e la Boardmaster per la stampa flessografica di imballaggi sono state accolte molto bene dal mercato.

Durst, 1.000 installazioni per Durst Workflow

Durst Group annuncia la millesima installazione del software Durst Workflow. Un traguardo significativo che sancisce il raddoppio del numero di clienti attivi rispetto al 2022, confermando al contempo la continua crescita dell’azienda e il costante impegno nel fornire soluzioni all’avanguardia per il settore della stampa.

Durst Workflow è la soluzione high-end per la gestione completamente automatizzata delle attività di prestampa e produzione. Compatibile con una vasta gamma di sistemi di stampa Durst, ma anche di altri produttori, questo software consente ai clienti operativi in diversi segmenti di mercato di sfruttare appieno le funzionalità delle proprie stampanti per rispondere a specifiche esigenze produttive.

Michael Deflorian, Business Unit Manager Durst Software & Solutions, afferma: “Siamo orgogliosi che oltre 1.000 aziende operanti in diversi settori abbiano scelto il software Durst Workflow per migliorare l’efficienza del proprio flusso di lavoro, automatizzando così le operazioni di prestampa e produzione. Questo testimonia la qualità dei nostri prodotti e l’impegno del nostro team di esperti che offre un supporto globale per assistere i clienti nel conseguimento di risultati eccezionali”.

Negli ultimi anni si osserva la tendenza a integrare sempre più funzionalità in un’unica piattaforma nelle tecnologie di gestione del flusso di lavoro. Di conseguenza, le soluzioni di workflow ricoprono un ruolo sempre più cruciale nel supporto delle attività di stampa, garantendo una gestione più efficiente e ottimizzata dell’intero processo.

Johanna Weber, Product Manager Durst Workflow, spiega: “Durst Workflow è una soluzione completa basata su browser che permette di gestire facilmente l’intero flusso di lavoro dei PDF, consentendo un livello di efficienza e automazione superiore rispetto a prodotti stand-alone comparabili. Questo è ciò che rende unico questo software”.

La gestione ottimale delle risorse gioca un ruolo sempre più importante nell’impegno in ambito di sostenibilità profuso dalle aziende che operano nel settore della stampa, e Durst Workflow continua a evolversi per soddisfare le esigenze dei clienti anche in ottica di contenimento dei consumi. Ad esempio, il modulo Ink Save riduce la quantità utilizzata di inchiostro fino al 35%, assicurando al tempo stesso un’eccellente precisione dei colori.

Inoltre, nel mondo odierno caratterizzato da ritmi sempre più sostenuti, l’usabilità intuitiva guidata da una tecnologia innovativa assume un’importanza fondamentale. Intuitivo e facile da usare, Durst Workflow consente anche ai non esperti di ottenere risultati di qualità professionale, ed è in continua evoluzione per garantire agli utenti un’esperienza sempre più user-friendly.

“Lavoriamo costantemente per offrire ai nostri clienti le migliori soluzioni disponibili sul mercato”, aggiunge Serge Clauss, Product Manager Durst Software & Solutions. “Il nostro software è progettato per ottimizzare e automatizzare i processi, rispondendo efficacemente alle richieste e agli obiettivi di crescita dei nostri clienti”.

GraficaDay: la scuola si confronta con il futuro della grafica

Il 22 aprile si è svolto presso l’Istituto Salesiano di Via Tonale il Grafica day 2024 un evento pensato come una esperienza di studio, sensibilizzazione e confronto sul tema del “Futuro della grafica a scuola”.
Aperto agli studenti, alle famiglie, agli ex-allievi, alle aziende del settore e alle istituzioni pubbliche l’evento ha proposto tavoli di lavoro con studenti e aziende, esperienze negli spazi della scuola grafica e una interessante mostra del design appositamente allestita per l’evento.
Molti spunti di riflessione sul futuro della grafica in relazione ai trend tecnologici sono emersi durante la tavola rotonda pomeridiana che ha visto tra gli altri la partecipazione del ministro Valditara, di Monica Scorzino in rappresentanza di Assografici, di Marco Spada presidente di ENIPG, di Massimo Pizzocri (VP VideoProjector Sales&Marketing Division Europe, CM Epson France e MD Epson Italy) e  Vito Ferrone (CEO Loreto Print Milano) e di esponenti della dell’Università e degli ITS Academy.
La giornata ha permesso di approfondire non tanto alla figura professionale grafica (in perenne evoluzione), quanto a quale “persona” la scuola grafica del futuro dovrà preparare per affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione.
In chiusura i saluti dei vertici dei Salesiani e l’auspicio di ripetere il Grafica Day anche in futuro.

Le aziende cartografiche incontrano le scuole tecniche

Sabato 11 maggio 2024 l’appuntamento è all’Istituto Aldini-Valeriani di Bologna per parlare di formazione o meglio di come la formazione può e deve incontrare le aziende.

Uno dei problemi più importanti che gli imprenditori stanno affrontando è il forte disallineamento tra la richiesta di figure professionali da inserire nelle aziende e l’offerta di competenze.

Una problematica comune a diversi settori che non riescono a individuare personale con competenze tecniche e pratiche adeguate alle mansioni da ricoprire: scarse competenze e una formazione non adeguata elementi che pesano anche nel settore “Cartografico – Grafica – Stampa & Packaging”.

Per le assunzioni da programmare le aziende necessitano di competenze. Ecco perché investire in formazione diventa l’aspetto fondamentale intorno al quale far ruotare il futuro delle aziende stesse.

In risposta a questa problematica una strategia utile è quella di cercare di adattare il percorso didattico delle scuole alle esigenze del mercato del lavoro, ovviamente tenendo sempre conto delle aspirazioni e delle idee dei ragazzi.

I due mondi scuola e industria dovranno viaggiare in parallelo – da un lato per costruire forti e durature relazioni, partendo dalla conoscenza reciproca ovvero facendo comprendere alla scuola l’industria, non solo nei numeri e nell’impatto che ha nello sviluppo economico territoriale, ma nei valori che esprime e viceversa facendo conoscere alle imprese industriali la scuola rispetto ai diversi indirizzi, alle attività e alle specificità presenti nel sistema educativo.

Ciò rappresenta una sfida culturale, che si rinnova e si amplia, per entrambi i mondi: per la scuola che è chiamata a promuovere competenze funzionali al mondo del lavoro e a rinnovarsi sul piano metodologico, privilegiando l’interdisciplinarietà, la didattica laboratoriale; per l’impresa che è chiamata a diventare “formativa”, ovvero in grado di trasmettere ai docenti e giovani le capacità e le mansioni richieste dal mondo del lavoro e dall’impresa.

La registrazione è gratuita. Clicca qui per partecipare