Sostenibilità

Assocarta, emissioni diminuite del 23,8% dal 2005, mancano misure per decarbonizzare gli energivori

Massimo Medugno direttore Generale di Assocarta è intervenuto, a Roma, all’evento “Le emissioni in atmosfera: focus sul settore industriale” organizzato da ISPRA e Università di Roma Sapienza nell’ambito del quale sono stati presentati da ISPRA dati aggiornati sulle emissioni nazionali di gas serra e approfondite le sfide della decarbonizzazione per i comparti industriali soggetti a ETS (European Emissions Trading Scheme) come il cartario.
Nella tavola rotonda dal titolo “Decarbonizzare il settore industriale” si è infatti discusso nel dettaglio degli sforzi di allineamento, che l’industria sta facendo per decarbonizzare la produzione, in linea con gli obiettivi al 2050. Investimenti e sforzi industriali che faticano a trovare vere e proprie soluzioni a causa dell’assenza di misure ad hoc per i così detti “hard to abate”.
“Il settore cartario, dal 2005 – anno di avvio del sistema ETS, ha diminuito le sue emissioni specifiche CO2 del 23,8%, come risulta dall’ultimo Rapporto Ambientale Assocarta, risultato prodotto dalla maggiore efficienza energetica e dalle minori emissioni associate alla energia elettrica acquistata” ha affermato Massimo Medugno.
Nonostante le proiezioni di sviluppo delle fonti rinnovabili, le imprese industriali stentano a trovare soluzioni per la decarbonizzazione poiché non ci sono misure dedicate ai settori “hard to abate”, ovvero che vincolino il rilascio di incentivi e finanziamenti alla destinazione di utilizzo in tali settori o, perlomeno, siano previsti contingenti specifici senza creare concorrenza sull’approvvigionamento delle energie green che porta solamente ad un rialzo dei prezzi.
“Assocarta ritiene fondamentale l’introduzione di misure specifiche di supporto alla produzione di energia (termica ed elettrica) da biomasse solide a corto raggio da parte delle imprese dei settori hard to abate come il cartario, ottenendo il duplice obiettivo di supportare la decarbonizzazione del settore stesso e di migliorare la gestione dei boschi a livello locale, in piena sintonia con la prima Strategia Forestale Nazionale approvata dall’Italia” ha sottolineato Medugno nell’ambito della tavola rotonda, che ha proseguito “ pertanto la mancata inclusione, nella Misura Transizione 5.0, delle biomasse, in aggiunta al fotovoltaico, priva il settore e gli energivori di un importante strumento per coniugare sicurezza approvvigionamenti e sostenibilità ambientale”.
Per quanto concerne le quantità di biometano producibile, in Italia, sono molto contenute rispetto alla domanda e non c’è una chiara indicazione di destinazione prioritaria del biometano rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione. “La disciplina che regola l’utilizzo delle garanzie di origine del biometano in coordinamento con l’ETS non è ancora attuata e questo impedisce alle imprese di poterlo sfruttare come leva per la decarbonizzazione. Inoltre l’uso del biometano in cogenerazione va incentivato in quanto costituisce il miglior modo per valorizzare una risorsa non abbondante “ ha concluso Medugno.

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