Panel Osi

Nove mesi difficili per la grafica, scorci di luce per l’imballaggio

I numeri riportati nell’ultima Indagine di Assografici sul Panel Osi parlano chiaro: i primi nove mesi del 2020 sono estremamente negativi per l’industria grafica, meno negativi per quella cartotecnica trasformatrice, più resiliente soprattutto nel comparto dell'imballaggio in carta, cartone e flessibile. Il calo della domanda nazionale (ed estera), a seguito dei vari lockdown, ha avuto un impatto notevole sul giro d’affari dell’intera filiera. Eppure già dal terzo trimestre si registrano performance migliori.

Nei primi nove mesi del 2020 il fatturato e la produzione dell’industria grafica diminuiscono rispettivamente del -18,1% e dell'11,7%, mentre, nel medesimo periodo, l’industria cartotecnica registra -4,4% del fatturato e -1,1% della produzione. Sono questi i dati che emergono dall’ultima Indagine Congiunturale Osi del Centro Studi Assografici, un’indagine che, comparando il terzo trimestre e i complessivi nove mesi del 2020 con gli analoghi periodi del 2019, mette spietatamente in luce come quello trascorso, almeno in gran parte, sia un anno andato perso a causa della pandemia e dei conseguenti lockdown. Eppure, nonostante il record negativo registrato segnatamente dall’industria grafica (che perde giro d’affari con numeri a doppia cifra), sembra che il terzo trimestre faccia intravvedere qualche spiraglio di ripresa. I giudizi delle imprese grafiche del Panel Osi sul quarto trimestre 2020, per esempio, segnalano un quadro di stabilità su produzione e fatturato, pur rimanendo negative le attese sul fronte degli ordini sia interni sia esteri. Anche le aziende cartotecniche trasformatrici sono moderatamente positive: se rispetto all’indagine precedente sono meno ottimiste su produzione, fatturato e ordini interni, danno in leggero miglioramento gli ordini esteri. Certo, probabilmente un anno così non lo avrebbe immaginato nemmeno un’ipotesi-studio, una da manuale dei disastri. Ed è quindi difficile capire quale sarà l’andamento futuro di queste due industrie sia sul mercato domestico sia su quello europeo, entrambi dominati dall’incertezza. Appare chiaro però che un’ipotetica ripresa sarà lenta e discontinua, condizionata inevitabilmente da una domanda fragile e sempre più problematica, soprattutto nel settore grafico, già in crisi strutturale.

Aziende grafiche in forte sofferenza

Nel terzo trimestre 2020 il fatturato delle aziende grafiche del Panel Osi, dopo la forte flessione del secondo trimestre, ha ancora una diminuzione a due cifre, ma più contenuta (-15,8%) sul terzo trimestre 2019. Il consuntivo del turnover dei primi nove mesi 2020 mostra quindi un calo significativo (-18,1%) sullo stesso periodo 2019.

La produzione del settore grafico, in linea col trend del fatturato, dopo il tonfo del secondo trimestre 2020, ha una riduzione meno intensa anche nel terzo trimestre 2020: il calo produttivo è del 10,1% sul terzo trimestre 2019. Confrontando i primi nove mesi 2020 con lo stesso periodo 2019, la produzione del settore grafico mantiene un segno negativo (-11,7%); la diminuzione a due cifre in termini produttivi interessa sia la grafica editoriale (-10,1%), sia più intensamente la grafica pubblicitaria e commerciale (-12,9%). Tra gennaio e settembre 2020 sullo stesso periodo 2019, gli stampati con la performance peggiore di produzione sono le riviste, che subiscono una flessione del 24,1%, mentre è moderata la riduzione produttiva dei libri (-4,4%). Si attenua nel terzo trimestre 2020 la flessione della produzione degli stampati pubblicitari e commerciali i cui livelli produttivi, considerando i primi nove mesi 2020 sui primi nove mesi 2019, restano comunque in calo del 12,7%. Molto intensa invece la diminuzione produttiva della modulistica (-20,1%).

Dal lato della domanda della grafica editoriale, il mercato del libro vede un recupero nel terzo trimestre 2020, dopo la forte crisi legata alla pandemia Covid-19 che aveva caratterizzato in particolare il secondo trimestre 2020 del primo lockdown: la perdita di fatturato dei libri fisici passa dal -11% dei primi sei mesi al -7% dei primi nove mesi del 2020, sullo stesso periodo 2019. È proseguito inoltre fra luglio e settembre il lento recupero dei canali di vendita fisici rispetto agli store online. Intensa crescita fra gennaio e settembre per le vendite di e-book, che AIE stima nel +13% sullo stesso periodo 2019.

La pubblicità fugge dal prodotto stampato

Analizzando gli investimenti pubblicitari Nielsen, sono intensi gli effetti negativi della crisi Covid-19 anche sul mercato pubblicitario: nei primi nove mesi 2020 sullo stesso periodo 2019, il bilancio è decisamente in perdita (-15,9%). Osservando solo i media classici, il calo è più intenso e pari a -20,3%. Tra gennaio e settembre l’adv su stampa rimane in forte sofferenza: la pubblicità sui periodici crolla del 40,3%, peggio di quella sui quotidiani (-19,7%), per cui nel complesso la pubblicità su stampa si riduce ancora di quasi il 30% (-27,7%); quasi dimezzati gli investimenti pubblicitari in affissioni (-47,8%), che risentono della forte riduzione della mobilità delle persone per il lockdown legato al Covid-19, e diminuiti di un terzo anche gli investimenti in direct mail (-33,4%), influenzando la domanda dei relativi prodotti grafici.

Aumenta moderatamente l’advertising della grande distribuzione organizzata (+2,5%); ciò è in linea con le testimonianze di diversi stampatori che segnalano durante l'estate una discreta ripresa della stampa dei volantini/volantoni della Gdo, ferma nella prima fase della pandemia Covid-19. La grafica pubblicitaria e commerciale continua invece a risentire, sia in Italia sia all'estero, della crisi di molteplici altri settori della domanda, come turismo, trasporti, attività ricettive e di ristorazione, attività culturali e ricreative, fiere-eventi-presentazioni, sistema moda, mobili e arredamento.

Negativo il commercio estero

La flessione 2020 del fatturato settoriale grafico si legge anche osservando la componente estera, ovvero le esportazioni in valore. Dopo un secondo trimestre 2020 in flessione di oltre il 30%, le esportazioni in valore del settore grafico nel terzo trimestre 2020 calano in misura minore, del 19%, rispetto al terzo trimestre 2019. Analizzando i primi nove mesi 2020, le esportazioni in valore del comparto grafico diminuiscono del 21,1% sullo stesso periodo 2019. Parallelamente al trend dell'export, è negativo anche l’andamento dell’import in valore del settore grafico che nel terzo trimestre 2020 diminuisce del 23,1% sul terzo trimestre 2019. Nel complesso, da gennaio a settembre 2020, le importazioni del comparto grafico hanno una diminuzione tendenziale del 23,3%.

Equilibrio precario per la cartotecnica trasformazione

Dopo un secondo trimestre molto negativo, nel terzo trimestre 2020 il fatturato delle aziende cartotecniche trasformatrici del Panel Osi conferma il segnale di diminuzione, ma più moderato, risultando in calo del 4,4% sul terzo trimestre 2019. La variazione tendenziale del giro d’affari dei primi nove mesi 2020 si attesta quindi al -4,4%, che media trend molto diversi fra i tre trimestri dell'anno.

Per l’imballaggio in carta, cartone e flessibile, in termini di domanda nazionale, è rilevante che i settori con le diminuzioni produttive più moderate, per l'Istat, siano proprio quelli fondamentali, ovvero l'alimentare-bevande, la cui produzione cala del 2,3% nei primi nove mesi 2020 sullo stesso periodo 2019, così come diminuisce del 4,3% quella della farmaceutica. Sulla base delle indicazioni di Cosmetica Italia, resta invece in maggiore difficoltà il settore della cosmetica-profumeria, seppure in un panorama di domanda interna in lenta ripresa nel mass-market, nelle farmacie e nelle vendite online: ciò nonostante la stima di flessione del fatturato è superiore all'11%, con un calo più forte sul mercato estero rispetto a quello interno. La pandemia Covid-19 colpisce pesantemente anche diversi altri settori utilizzatori di imballaggio, come sistema moda, mobili-arredo, elettrodomestici, prodotti in metallo, materiali per costruzioni.

L'imballaggio in carta, cartone e flessibile migliora nel terzo trimestre, ma la cartotecnica peggiora

La produzione del settore cartotecnico trasformatore nei primi nove mesi 2020 diminuisce dell'1,1%, rispetto ai primi nove mesi 2019. Da gennaio a settembre 2020, la produzione di imballaggio in carta, cartone e flessibile scende dello 0,5%, mentre la produzione cartotecnica cala del 6,5%, sullo stesso periodo 2019. Con riferimento ai segmenti di attività dell’imballaggio, il Gifco (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato) segnala che le tonnellate di cartone ondulato prodotte nei primi nove mesi 2020 calano moderatamente, dello 0,7%, rispetto ai primi nove mesi 2019, un risultato favorito anche dal forte sviluppo durante la pandemia Covid-19 dell'e-commerce (e dell'home delivery). La produzione degli astucci e scatole pieghevoli, rappresentati dal Gifasp (Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli) nel periodo luglio-settembre 2020 ha un misurato calo (-2% rispetto a luglio-settembre 2019), per cui il risultato complessivo tendenziale di gennaio-settembre si situa leggermente in negativo, al -0,4%. Terzo trimestre 2020 favorevole per la produzione dei sacchi di carta a grande contenuto, rappresentati dal Gipsac (Gruppo Italiano Produttori Sacchi Carta), ma nei primi nove mesi dell’anno il numero di sacchi venduti resta comunque in diminuzione dell'1,9% sullo stesso periodo 2019; resta in difficoltà la domanda del settore costruzioni e dei chimici-fertilizzanti, meglio il comparto alimentari, stabile quello dei mangimi. Lieve crescita nel terzo trimestre 2020, invece, per l’imballaggio flessibile, rappresentato da Giflex (Gruppo Imballaggio Flessibile), che mantiene un ritmo di crescita produttiva dell'1% nei primi nove mesi 2020 sullo stesso periodo 2019, a seguito delle difficoltà riscontrate nel canale Horeca (Hotel, ristoranti, caffè). In crisi invece nel complesso il comparto della cartotecnica, da gennaio a settembre 2020, dove l'unico dato positivo è il +2% di crescita produttiva tendenziale delle etichette autoadesive, rappresentate da Gipea (Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive). Gli altri segmenti cartotecnici risultano tutti in difficoltà nei primi nove mesi 2020, con cali produttivi tendenziali moderati nel caso dei tubi in cartone rappresentati da Gitac (Gruppo Italiano Tubi e Anime in Cartone) e delle carte trattate ad uso industriale. Sono invece più intense, le diminuzioni della produzione per le buste da corrispondenza, gli articoli di cartoleria e le carte da parati.

L’export in lieve miglioramento, male l’import

Nel terzo trimestre 2020 la domanda estera del settore cartotecnico trasformatore risulta ancora negativa, anche se con performance migliori di quelle del trimestre precedente: l’export in valore ha un calo tendenziale dell'8,5% sul terzo trimestre 2019. Fra gennaio e settembre 2020 le esportazioni della cartotecnica trasformazione hanno un risultato in diminuzione (-8,5%) rispetto ai primi nove mesi 2019.

Nel terzo trimestre 2020 resta in negativo a due cifre l’import in valore del settore cartotecnico trasformatore (-24,9% rispetto al terzo trimestre 2019) determinando, da gennaio a settembre 2020, una flessione del 25,9% sullo stesso periodo 2019.

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