Sostenibilità

Albertini Packaging Group verso la Carbon Neutrality

Albertini Packaging Group è costantemente impegnata in una politica di sostenibilità, tesa alla realizzazione di un’impronta GHG della sua attività che definisca una prospettiva di riduzione e partecipazione al processo di decarbonizzazione globale.

Per la realizzazione del Carbon Footprint, il punto di partenza è dato dall’individuazione delle prestazioni ambientali dell’azienda, identificandone e valutandone le fonti chiave di emissione. Il metodo utilizzato per il calcolo del Carbon Footprint è stato suddiviso in tre fasi: inizialmente è stata effettuata una raccolta dati, seguita dall’analisi degli stessi con la loro conversione in CO2 emessa, per poi concludersi nella stesura del report. Gli ambiti valutati sono stati: Acquisto di beni e servizi; Emissioni fuggitive; Beni capitali; Trasporto degli impiegati; Fine vita dei prodotti; Rifiuti; Trasporti; Energia.

Rispetto ai dati esplicati nel report, l’azienda, in vista dell’obiettivo di abbattimento delle emissioni e del risparmio energetico, ha già implementato diversi miglioramenti. L’acquisto di beni rappresenta per Albertini Packaging Group l’ambito di maggior emissioni di CO2 (il 56% del totale delle emissioni); si tratta di un’attività che non dipende direttamente dall’azienda stessa e per compensare questo dato gli acquisti vengono effettuati seguendo una politica di sostenibilità. Infatti, se disponibili, vengono scelte materie prime certificate FSC e PEFC.

Anche con riguardo all’analisi delle modalità di spostamento dei dipendenti, è possibile individuare le notevoli migliorie che vi sono state apportate. In primo luogo, dopo aver ultimato i traslochi degli stabilimenti, molti dipendenti effettuano meno km per raggiungere il luogo di lavoro, inoltre, i viaggi aziendali sono stati ridotti allo stretto indispensabile e, contestualmente, il parco auto del settore vendite ha visto un incremento delle auto ibride, dal 40% nel 2018, al 100% di oggi.

I nuovi stabilimenti sono molto vicini (700 metri), il che permette un’organizzazione sinergica per l’ottimizzazione dei trasporti sia in ingresso che in uscita. Lo stabilimento a Belgrado, situato a circa 1.000 km di distanza (poco più della distanza Milano-Napoli) ha un impatto marginale, proprio in conseguenza dell’ottimizzazione nell’efficienza dei trasporti. Albertini Packaging Group orienta i propri partner al rispetto dell’ambiente e del clima attraverso una costante collaborazione, finalizzata il più possibile alla diminuzione delle emissioni in atmosfera, in particolare di gas lesivi allo strato di ozono e ad effetto serra, nonché al corretto smaltimento dei rifiuti, promuovendone il riciclo, al controllo del suolo, all’approvvigionamento idrico e, infine, al risparmio energetico.

In particolare, dall’inizio del 2021, l’azienda ha implementato una politica di gestione e smaltimento dei rifiuti in collaborazione con una multinazionale europea specializzata nell’ottimizzazione del riciclo e nella riduzione dell’impatto ambientale, in modo da rendere il loro impatto sull’ambiente più sostenibile. Nell’ottica di un costante obiettivo di miglioramento, l’azienda sta effettuando uno studio circa i progressi maturati, anche sviluppando un report periodico sull’impatto ambientale legato ai rifiuti prodotti.

L’impegno di Albertini Packaging Group, per lo sviluppo di una politica ambientale sostenibile, si configura anche con la valorizzazione dell’uso dell’energia, declinata in azioni quali l’utilizzo di energia rinnovabile (geotermica e solare) e l’efficienza energetica di tutte le attività (conversione del parco auto ad auto ibride, passaggio ad un’illuminazione a LED negli stabilimenti, utilizzo di elettricità e gas provenienti da fonti rinnovabili).

L’azienda sta già lavorando ad un report aggiornato, che pubblicherà nei prossimi mesi, che evidenzi gli ulteriori e costanti progressi fatti rispetto al 2018. L’obiettivo finale del lavoro è quello di rendere entro pochi anni l’azienda completamente carbon-neutral, riducendo al minimo le emissioni e compensando quelle residue con una campagna di piantumazione del nostro territorio.

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