Il CMS si applica ormai in qualsiasi settore industriale: stampa tessile, ceramica, legno, pelle, vetro, cartone ondulato, ecc. Le nuove tecnologie delle teste di stampa hanno aumentato la qualità e la produttività mentre gli utenti finali richiedono colori sempre più fedeli e ripetibili nel tempo
Ci sono due tipi di stampa digitale. Quella che si candida come alternativa alla stampa convenzionale e che stampa prevalentemente su materiali cartacei e la stampa digitale industriale (industrial printing) che stampa su tutto. Non basta stampare su tutto, ma garantire la massima fedeltà dei colori sui più disparati substrati. Quindi una stampa senza limiti di applicazione che apre continue nuove frontiere nella personalizzazione cromatica, vestibilità e nobilitazione di prodotti e materiali.
Quando le tecnologie di stampa (intese come teste di stampa), i materiali e le tecnologie degli inchiostri sono innumerevoli e diversi tra loro, le combinazioni di resa cromatica sono infinite. Non è possibile quindi stampare riferendosi a uno standard come finora abbiamo inteso la stampa convenzionale quale ad esempio il Fogra39 o ISO 12647. Nella stampa convenzionale, pur nella diversità dei processi, che però stampano prevalentemente su supporti cartacei, la colorimetria degli inchiostri è fissata dagli standard ISO 2846-parti 1-2-3-4-5 per processi offset con e senza forno, rotocalco, serigrafia e flexo. C
on la stampa digitale cade un totem: tutti gli stampatori devono ottenere lo stesso risultato cromatico con lo stesso processo di stampa. Lo standard per tutti è la “sacra prova colore Fogra39” costituente il riferimento per coloro che ambiscono qualificarsi buoni stampatori. Il tutto è ancora oggi guidato da un unico profilo ICC-CMYK con cui il mondo intero converte i file RGB in CMYK (il profilo Fogra39/51) con cui poi si va in stampa, magari adattandolo ai profili ICC dei diversi supporti/processi, mediante l’applicazione di un CMS (Color Management System).
Qui diventa indispensabile lo Smart Color Server ZePra di ColorLogic che gestisce con grande qualità e precisione, mediante i DLP-Device LinK Profile, tutte le conversioni da RGB-2-RGB, RGB-2-CMYK, CMYK-2-CMYK, RGB-2-Multicolor fino a 8 colori spot. Per tutti i processi in quadricromia e multicolor è possibile anche applicare algoritmi di ink-saving per risparmi di inchiostro fino al 40%. Risparmiare inchiostro è il primo obiettivo economico, ma ancora più importanti sono: l’aumento della velocità di macchina, riduzione dei lavaggi caucciù, la omogenizzazione della stampa e dei grigi neutri, la corrispondenza dei “pendent” qualunque sia la posizione della pagina sulla segnatura, la tenuta di registro nei grandi formati, l’eliminazione del metamerismo, l’eliminazione della controstampa e improntamento e in cartotecnica l’eliminazione del sollevamento della copertina.
Il leader incontrastato della stampa degli ultimi 15 anni è stato (lo è ancora) il profilo ICC Fogra39: il 90% dei file CMYK arrivano ancora così. Le carte oggi sono però ricche di sbiancati ottici (OBA) e hanno spessore e strutture ibride: né patinate, né lisciate, né usomano. Quindi è indispensabile per uno stampatore disporre di un sistema CMS in grado di gestire automaticamente le conversioni necessarie ad adattare il colore del file per ogni tipo di supporto con o senza sbiancati ottici, qualunque sia il punto di bianco.
ColorLogic ha i software per farlo velocemente e con grande precisione al fine di evitare ore di fermo macchina nel tentativo di copiare il colore che non verrà mai uguale alla prova. Per farlo non bastano più i profili: ci vogliono i Device Link. Il digitale rompe gli schemi con le vecchie abitudini. La stampa deve essere la migliore ottenibile con il gamut che gli inchiostri in uso mi consentono di ottenere. Perché dovrei mai ridurre il mio gamut per copiare il minor numero di colori del gamut Fogra39? Nel mercato vince chi profila meglio il colore e chi è in grado di ripeterlo sempre uguale a ogni ristampa. Per profilare meglio serve innanzitutto un buon spettrofotometro con diaframma di misura in ragione delle caratteristiche del materiale. Ad esempio Barbieri Spectro LFP ha diaframma da 8 mm per l tessile e Spectro LFPqb (vedi foto) ha dei telai speciali per fissare bene i tessuti e una videocamera che mappa il centro di ogni singola tacca in modo che la testa vada al centro per una misura perfetta di altissima qualità.
Quindi nel Color Management, oltre ai software è altrettanto importante la qualità degli strumenti di misura. I 5 parametri su cui si fonda il controllo del colore in stampa sono diversi per ciascuna produzione digitale: densità, TVI ora per il digitale con nuova formula SCTVI, lo spread (alias bilanciamento dei grigi), la colorimetria del supporto, la colorimetria degli inchiostri. È bene che io fissi i parametri tecnici del mio riferimento stampato: quello corrispondente al primo valido profilo ICC che ho creato per quella combinazione macchina/supporto/inchiostro.
Con uno spettrofotometro portatile, senza fili e WiFi (es. Barbieri SpectrPAD), vengono misurati i valori LAB/spettrali di un mini-target (mediawedge) con poche tacche (48/72) e registrati come standard nel software D.O.C. di Barbieri che serve per il controllo quotidiano delle condizioni di stampa delle stampanti di produzione. Ogni giorno misuro la mediawedge e verifico gli scostamenti in DE* del mio processo per tutti i 5 parametri di controllo. Per ogni processo di stampa saranno fissati delle tolleranze in DE* compatibili con la qualità richiesta. Per esempio nella stampa di carte da parati il DE* 2000 limite non può essere superiore di 1.5, mentre per una stampa su tessuto il limite di DE*potrebbe essere posto a 3.
Che cosa fare quando si è fuori tolleranza e il DE* è oltre il limite impostato? Ci sono varie scelte da operare, tutte guidate dal risultato della analisi dei dati del sistema CoPra XL di ColorLogic che compara il profilo ICC originario con la misura quotidiana appena effettuata sulla mediawedge fornendo la % di “benchmark” della odierna copiabilità del colore della stampante. Se la precisione del profilo è > di 80% conviene fare un “upgrade di profilo”: ossia un profilo di device link che copierà al 100% il profilo originario, tenendo conto delle mutate condizioni della mia stampante.
Questo con una operazione di soli 60 secondi contro un tempo di 2-4 ore necessario a ricalibrare il processo da capo. Questa è una formidabile applicazione di CMS e solo una delle tante applicazioni di gestione del colore possibile con i programmi di CMS di ColorLogic conosciuti con i nomi di ColorAnt (ottimizzatore dei dati); CoPra (creazione di profili ICC e Device Link); ZePra (Smart Color Server) per gestire tutte le più complesse e avanzate conversioni di colore.
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