Packaging

Come cambia il packaging nell’era dell’e-commerce

Nel 2014 sono state 120 milioni le consegne fisiche stimate in Italia, che in termini di imballaggio hanno significato 120 milioni di confezioni. Tutto questo sta portando a una ridefinizione del packaging.

Italia Grafica ha seguito diversi convengi di Ipack-Ima e tra questi, uno ci è sembrato interesante, perchè aiuta a comprendere dove sta andando il mercato dell’imballo.

Partiamo dai dati. Nel 2013 l’e-commerce, in Italia, ha registrato vendite pari a oltre 11 miliardi di euro, cifra cresciuta del 23% nell’ultimo anno. Nel 2014 sono state 120 milioni le consegne fisiche stimate in Italia, che in termini di packaging hanno rappresentato 120 milioni di confezioni. Di conseguenza, la crescita delle vendite in Rete sta influendo anche sul modo di concepire il packaging.

Sono questi alcuni dati emersi dalla ricerca «Il packaging nell’era dell’e-commerce» a cura del Green Management Institute, resi noti nel convegno dal titolo «Packaging, dal produttore allo scaffale all’e-commerce: nuove funzioni, nuove opportunità», organizzato dal Club Carta e Cartoni di Comieco (il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica).

«Sono oltre il 40% gli Italiani che oggi fanno più di un acquisto in rete», ha spiegato Enrico Finzi, presidente AstraRicerche, durante l’evento. Mentre nella prima fase dell’e-commerce i consumatori privilegiavano l’acquisto di servizi, come viaggi e vacanze, da circa quattro anni gli utenti si indirizzano verso ogni tipo di prodotto.

Gli acquisti in area abbigliamento, nel 2013, hanno costituito il 12% delle vendite online in Italia e il secondo mercato e-commerce per valore, con un trend di crescita costante, performance e fatturato superiori del 30% rispetto al 2012 e un valore complessivo di circa 1,37 miliardi di euro. Questo scenario si è tradotto in un quantitativo di packaging secondario connesso alle spedizioni moda stimato tra circa 1.900 e 5.300 tonnellate di cartone nel 2013.

«Il packaging per i prodotti commercializzati nel punto vendita tradizionale ha una funzione differente rispetto a quello dei prodotti venduti online» ha detto Finzi. Nel punto vendita l’elemento cruciale è segnalare la presenza del prodotto, renderlo riconoscibile con chiarezza tra tanti prodotti diversi, senza trascurare le funzionalità di contenimento e protezione, puntando anche sul prestigio.

Quando un consumatore fa un acquisto in Internet, invece, non c’è bisogno di captare la sua attenzione dal momento che l’attenzione è già una premessa della navigazione dell’utente, che sa già cosa vuole ma, per alcune categorie, deve capire a colpo d’occhio qual è il prodotto migliore. A volte non è necessario mostrare il packaging online ma il prodotto stesso, in altri casi la confezione è fondamentale per attrarre il consumatore come una calamita.

Per gli acquisti su Internet, importante è anche l’imballaggio secondario, l’involucro esterno che avvolgerà il prodotto quando sarà recapitato a casa del cliente, fondamentale sia per l’acquirente, perché possa ricevere il prodotto in condizioni ottimali, sia per il venditore che, in caso di recesso del prodotto, lo ritroverà in perfette condizioni. Alcuni brand stanno puntando anche su imballaggi più fantasiosi e accattivanti, che contribuirebbero ad aumentare la customer satisfation e la fidelizzazione del cliente.

Sempre più importante però sarà ricorrere a imballaggi ecosostenibili, ripensare le confezioni in base alle necessità del vettore di trasporto, rendendole riutilizzabili o facilmente separabili per un corretto smaltimento.

Come ha chiarito Francesco Bertolini, docente presso SDA Bocconi, Yoox, con 2.785 milioni di spedizioni nel 2013 per un totale di oltre 853 mila kg di imballaggio in cartone utilizzati, ha affrontato il tema del packaging sostenibile con la messa a punto di Ecobox, packaging certificato a livello internazionale FSC, PEFC e SFI.

Amazon usa un nuovo imballaggio ad apertura facile per eliminare la plastica e le fascette sul packaging mentre i venditori possono inviare i propri prodotti ai laboratori Amazon per l’analisi gratuita dall’imballaggio. Il programma determina le dimensioni ideali del pacco per ogni articolo e dal 2008 a oggi ha consentito la ridefinizione del packaging di 200 mila prodotti di duemila aziende, con l’eliminazione di 5,4 milioni di m² di cartoncino, oltre 11 mila e 200 tonnellate di packaging e una riduzione dei volumi dei pacchi di oltre 410 mila m³.

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