Sul finire dello scorso anno è stata stipulata una partenrship fra la sigla di categoria e una società marchigiana di fondazione recente, per garantire alle imprese della grafica e della cartotecnica l’ossigeno della liquidità in maniera semplice, rapida e, soprattutto, molto trasparente.
Riprese fra gli altri dall’agenzia d’informazione Ansa, le stime pubblicate alla metà dello scorso gennaio dall’immancabile Cgia di Mestre danno una precisa idea di alcune fra le più pressanti sfide che le aziende italiane si trovano, non solo da oggi, ad affrontare. L’associazione mestrina degli artigiani e delle piccole imprese ha infatti calcolato che siano ben 3,4 milioni le società tricolori alle prese con problemi di liquidità più o meno gravi, pari al 76% del totale delle insegne in attività. Mancati incassi e ritardi nei pagamenti hanno causato lo scorso anno perdite complessive da ben 35 miliardi di euro mentre proprio per questi motivi il 39% delle realtà monitorate si è dichiarato impossibilitato ad assumere nuovo personale; e il 20% ha considerato l’ipotesi dei licenziamenti. Per l’Ansa e la Cgia, infine, pure a fronte di qualche lieve miglioramento «l’Italia rimane il peggior pagatore d’Europa sia nel pubblico sia nel privato» e il problema tocca in misura maggiore le Pmi.
Rappresentante di circa 800 attività complessive delle quali quasi la metà (44%) conta meno di 20 addetti, Assografici ha ascoltato nel corso del tempo le voci di quanti, fra i suoi membri, si sono trovati alle prese con criticità similari e ha cercato di dar loro risposta con alcune iniziative concrete nell’ambito del credito, come ha evidenziato Alessandro Rigo, Responsabile Centro Studi. Parola d’ordine del piano di azione di Assografici è innovazione: dovendo soppesare con cura le risorse finanziarie di cui dispongono, le associate alla sigla di categoria dei grafici e cartotecnici-trasformatori non possono investire e quindi innovare, appunto, i loro paradigmi produttivi né i loro processi. Innovativi però devono essere anche i metodi con i quali si cerca di fare fronte al problema. L’associazione ha perciò deciso di adottare la proposta di una giovanissima start up marchigiana che per il recupero dei crediti – specie dei cosiddetti crediti deteriorati (esposizioni scadute, sconfinanti, incagliate, ristrutturate; e in sofferenza) – ha ideato una piattaforma originale.
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