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Federazione Carta e Grafica, un ruolo strategico nella transizione ecologica e digitale

La filiera carta-grafica è attore strategico in tanti settori chiave dell’economia per spinta all’innovazione, capacità di adattamento e richiamo alla sostenibilità, secondo Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, che ha aperto il 22 luglio i lavori dell’Assemblea pubblica della Federazione Carta e Grafica, in collaborazione con Il Sole24Ore, durante la quale si è fatto il punto sull’andamento della filiera e sul suo ruolo strategico nella transizione ecologica e digitale.

I 22 miliardi di euro di giro d’affari della filiera carta e grafica Made in Italy, in cui spicca un saldo commerciale con l’estero di 3,5 mld €, rappresentano l’1,3% del PIL e ne confermano il ruolo di protagonista nella manifattura italiana, analogo all’intero sistema moda (1,1%). Un’eccellenza del Made in Italy che svolge un ruolo essenziale nella transizione ecologica e digitale.

Nel 2020 il fatturato della filiera ha subito una contrazione di 2,6 mld € (pari al -10,8%), rispetto al valore già in riduzione del 2019, scontando gli effetti della riduzione della domanda sia interna che estera (-12,2% ciascuna).  A fine anno si attenuano, però, le dinamiche negative con settori in crescita come l’imballaggio e i prodotti per usi igienico-sanitari, fondamentali durante i lockdown.

”L’essenzialità riconosciuta alla filiera durante la pandemia ci ha consentito di limitare i danni nel 2020, mentre avanzava il dibattito sul Recovery Fund nell’ambito del quale siamo rientrati a pieno titolo fra i ‘settori faro’ del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, afferma Carlo Emanuele Bona neo-eletto presidente della Federazione Carta Grafica.

“Fanno ben sperare per l’anno in corso i pre-consuntivi del primo trimestre 2021 che evidenziano un modesto recupero del fatturato complessivo (+0,9% sullo stesso periodo 2020), in larga parte connesso con la parziale ripresa della componente interna della domanda (vendite interne +4,7%), a fronte della prosecuzione dell’andamento negativo dell’export (-4,9%), anche se con trend diversi tra i settori”,  aggiunge  Bona.

“Il nostro Paese è campione di circolarità con il 61% delle carte e cartoni prodotti in Italia realizzati a partire da carta riciclata e per alcune produzioni (carte e cartoni per cartone ondulato) la carta da riciclare è l’unica materia prima. Con tassi di riciclo che nel comparto dell’imballaggio sono oltre l’87%, per la prima volta sopra il valore obiettivo dell’85% fissato dalla direttiva per il 2030. L’Italia è al 2° posto, dopo la Germania, in Europa per i volumi di carta da riciclare impiegati annualmente nelle proprie produzioni”, ha spiegato Girolamo Marchi, presidente uscente della Federazione.

“Lo sviluppo della nostra Europa è tutto nella capacità di garantire non solo adeguati investimenti ambientali, ma anche e soprattutto crescita economica, difesa dell’occupazione e investimenti in innovazione e tecnologia. È per questo che gli stessi obiettivi del Green Deal devono essere valutati sulla base di analisi scientifiche e non suggeriti da suggestioni ideologiche e demagogiche. Coniugare crescita economica e sostenibilità ambientale non è solo possibile, è necessario sia per garantire occupazione e pace sociale, sia per consentire il progresso della scienza e per generare risorse da reinvestire nel risanamento e nella tutela del pianeta”, è il commento di Antonio D’Amato, presidente di Seda International Packaging Group intervenuto alla tavola rotonda “Biopolitiche e prodotti sostenibili” moderata da Jacopo Giliberto de Il Sole24Ore.

All’ordine del giorno dei prodotti sostenibili la direttiva SUP – Single Use Plastic – che ha incluso nelle linea guida dei materiali da abolire a partire dal 3 luglio anche la carta, se abbinata a film plastico. “Studi scientifici dimostrano come i “prodotti “usa e ricicla” abbiano un impatto in termini di LCA inferiori ai così detti prodotti riutilizzabili. Che producono meno spreco di acqua e dispersione di detergenti nell’ambiente” dichiara D’Amato.

I prodotti monouso sono risultati essenziali per gestire la pandemia. “I Ministri Giorgetti e Cingolani hanno preso l’impegno di recepire la direttiva tutelando i prodotti in carta, accoppiati con piccole componenti plastiche” afferma Paolo Arrigoni, senatore Lega. Fiduciosa sul recepimento della Direttiva nella direzione espressa da Cingolani anche Martina Nardi, deputata PD presidente della Commissione Attività produttive, che ha sottolineato come il Parlamento italiano abbia dimostrato di saper trovare posizioni condivise ed equilibrate sulla questione. “Politiche punitive sugli imballaggi, a vantaggio dello sfuso, rischierebbero di mettere in crisi tutta la filiera agroalimentare, dove l’Italia è leader mondiale” conclude D’Amato.

«La transizione energetica riuscirà solo se l’Ue non inseguirà capricci ambientalisti ma rimetterà al centro le nostre filiere industriali strategiche, come il settore carta grafica, dotate di quella eccezionale capacità di innovazione che ci rende leader nella circular economy. Con le inaccettabili linee guida della direttiva Sup di luglio, la Commissione ha modificato improvvisamente, senza alcun confronto democratico e in modo discrezionale, norme già ampiamente discusse da Europarlamento e Consiglio, una brutta pagina ideologica da cancellare e non ripetere» sottolinea a conclusione della tavola rotonda Massimiliano Salini, europarlamentare Forza Italia.

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