Flexo

I&C e Neos insieme per sostenere l’integrazione digitale

Andrea Malagoli, Neos director e Sante Conselvan, managing director di I&C

Dare impulso alla stampa digitale per l’industria e alle sue infinite potenzialità. Questo l’obiettivo della collaborazione appena sottoscritta tra Neos, produttore di avanzate stampanti digitali inkjet, e I&C, punto di riferimento per l’innovazione nel campo della stampa editoriale, commerciale e per il packaging. Una partnership che nasce e si sviluppa dalla volontà di creare forte integrazione tra le tecnologie di stampa tradizionali e le nuove opportunità offerte dalla stampa digitale di Neos.

Da una parte la I&C di Sante Conselvan, CEO anche di Fama International e Gama Americas, ex presidente di Atif e attuale presidente di FTA Europe, associazioni che rappresentano rispettivamente le aziende italiane ed europee operanti nel settore della stampa flessografica. Dall’altra Vincenzo Palumbo, ingegnere, già fondatore di Projecta Engineering, e Andrea Malagoli, manager esperto e apprezzato, molto noto nel mondo delle macchine per il packaging. Due realtà uniche e pronte per intraprendere una nuova e inedita avventura, accomunate dalla stessa visione imprenditoriale e dalla totale padronanza nel campo dei processi industriali.

«Oggi c’è una coesistenza tra la stampa rotocalco, flexo e offset, ma manca come supporto quella digitale», introduce il discorso Dario Cavalcoli, marketing manager di I&C, durante l’incontro con Neos in occasione del FlexoDay 2021. E prosegue: «Se parliamo di tecnologia, la flexo negli ultimi 25 anni è quella che ha avuto maggiore successo, ma chiunque adesso riconosce che la stampa digitale è il futuro. Questo non vuol dire che andrà a sostituirsi ai sistemi tradizionali, ma credo che, a fronte di tirature via via più contenute e di una progettazione grafica sempre più ricercata, oggi il suo utilizzo sia pienamente giustificato e caldamente consigliato se si vuole affrontare un mercato in forte competizione. Un’altra strada possibile è scegliere il digitale per integrare una tecnologia di stampa già in produzione».

La crescente varietà dei prodotti a disposizione, infatti, unita alle attuali tecniche di marketing e ai suoi strumenti, sta portando le aziende ad adottare nuove strategie per differenziarsi e raggiungere l’obiettivo primario: catturare l’attenzione di potenziali consumatori e stupire i clienti fidelizzati, ormai abituati alla novità. Nel settore del packaging alimentare, per esempio, lo studio di confezioni in grado di contraddistinguere un prodotto e renderlo facilmente riconoscibile è diventato un’attività che, insieme alla ricerca di materiali sempre più compatibili con l’ambiente, non può più essere trascurata.

«Facendo riferimento agli anni Novanta – commenta Andrea Malagoli, Neos director – era un tempo ancora acerbo per la stampa digitale e la tecnologia era ancora indietro. Il mercato non era pronto, i brand andavano con grandi numeri e avevano poche variazioni nel packaging. Non c’era tutto il fiorire di piccole aziende che c’è ora, che coprono anche diversi segmenti di mercato e che hanno produzioni medio basse. Nel panorama contemporaneo una tecnologia che ha nella flessibilità il suo punto di forza troverà sicuramente uno spazio significativo, così come l’ha trovato nel labelling».

In questa direzione va la tecnologia Neos, studiata per creare soluzioni ibride in cui l’unità a getto d’inchiostro può essere combinata con unità flessografiche o rotocalco, il che è utile nei mercati degli imballaggi. Così come nel packaging, anche in altri settori il turn over di tendenze e la consapevolezza che le produzioni di massa saranno affiancate da lotti progressivamente più customizzati ed esclusivi stanno portando le aziende a ricercare tecnologie che permettano di innovare il proprio business. Ma anche a sperimentare e testare nuovi progetti senza rischiare di essere sopraffatte dai costi proibitivi dei metodi classici, ammortizzati solamente in caso di ampie tirature.

Negli anni, infatti, la stampa digitale è diventata sempre più conveniente: non richiede la preparazione di lastre o matrici e qualsiasi quantità può essere stampata senza incidere sul costo della singola copia. Quello che, però, contraddistingue Neos dai suoi competitor è l’approccio personalizzato al cliente, che riesce a garantire grazie al fatto che ogni parte delle sue macchine viene sviluppata in casa e può essere plasmata sulle singole esigenze. Ogni aspetto, dalla meccanica all’elettronica, passando dal software e dal colour management, è frutto dell’ingegno e della collaborazione del team interno. Quanto alla qualità di stampa, le macchine Neos possono accogliere 200 tipi di testine. Di recente, inoltre, l’azienda ha inglobato un produttore di inchiostri per poter avere pieno controllo sulla resa e studiare il miglior preparato in base al tipo di supporto: plastica, carta, cartone, legno, metallo e vetro.

«Per noi gli inchiostri sono importanti – prosegue Malagoli – perché ci permettono di usare al meglio la nostra tecnologia. Questa è una rivoluzione nel mondo della stampa digitale che le grandi aziende fanno fatica a cavalcare e su cui noi invece puntiamo tantissimo».

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