Lo sviluppo di circuiti elettronici su supporto biodegradabile (nello specifico cartaceo), in grado di raccogliere energia dall’ambiente e impiegarla per svolgere funzioni di «sensing» (rilevazione e trasmissione dati di vario genere) e localizzazione: questo è in sintesi il progetto Greta (GREen TAgs and sensors with ultrawideband identification and localization capabilities), al quale partecipano i ricercatori dell’HFElab (High Frequency Electronics Lab) dell’Università degli Studi di Perugia, con il contributo degli atenei di Bologna, dell’Aquila, di Ferrara e Pavia.
Il settore in cui si muove Greta è chiamato Internet of Things (IoT) – Internet delle cose ndr – uno scenario futuro, ma non troppo lontano, in cui gli oggetti dialogheranno tra loro senza bisogno di intermediazione umana. I ricercatori perugini lavorano in particolare a rendere gli «oggetti Iot» energeticamente autonomi, con circuiti a bassissimo consumo e, infine, a realizzare tali circuiti e i relativi supporti con materiali non inquinanti. L’attenzione è rivolta in particolare alla «paper electronics» (elettronica su carta) che, che oltre a essere ecosostenibile, permette di sfruttare alcune proprietà meccaniche della carta stessa come la flessibilità, impensabile con le tradizionali schede elettroniche.