Interconnessione, automatizzazione, Cloud, sicurezza dei dati: la quarta rivoluzione industriale ha portato nuove sfide nella gestione della commessa. Ne parliamo con Gabriele Montanari di Edigit International.
Sono trascorsi quasi tre anni da quando è stato presentato il Piano nazionale Industria 4.0. Da allora il tasso di innovazione delle aziende italiane è costantemente cresciuto. Le opportunità poste in essere dagli incentivi e dalle agevolazioni rese disponibili dal legislatore continuano a essere raccolte anche dal mondo delle arti grafiche. «Il 2019, infatti, è partito così come era terminato il 2018, in termini di implementazione di sistemi collegati a Industria 4.0», spiega Gabriele Montanari, direttore generale di Edigit International. «Sicuramente, il fatto che gli incentivi per l’acquisto di macchine, attrezzature e software tutti collegati tra loro siano stati nuovamente prolungati rappresenta un segnale positivo per il mercato».
Le stesse soluzioni software fornite da Edigit usufruiscono del super ammortamento. «Una condizione per usufruire dell’iperammortamento per l’acquisto di attrezzature e di macchine è il fatto che queste siano interconnesse al sistema gestionale dell’azienda. Il software», sottolinea Montanari, «diventa la condizione sine qua nonper ottenere tale incentivo».
Per Edigit si è così aperto uno scenario estremamente positivo. «Di fatto, abbiamo avuto l’opportunità di aiutare le aziende nell’interconnessione delle macchine. A loro volta, i clienti hanno conseguito un beneficio non solo in termini fiscali ed economici, ma anche organizzativi. Infatti, ora dispongono della possibilità di rilevare i tempi delle attrezzature, analizzandole attraverso i Big Data per capire quali siano le più performanti. Al tempo stesso, si possono individuare quali siano i prodotti che offrono maggiore marginalità. Non ultimo, grazie a queste informazioni, diventa più semplice prendere decisioni strategiche per la propria azienda».
In virtù di tali premesse, il paradigma di Industria 4.0 per Edigit non è solo un’opzione, ma un vero e proprio orizzonte strategico, ormai. «Il tema dell’interconnessione con le macchine ha fatto sì che sviluppassimo una buona parte dei nostri strumenti con l’obiettivo di collegarci alle attrezzature e ai workflow attualmente in commercio. Praticamente, abbiamo realizzato interconnessioni con macchine dotate di qualsiasi tecnologia di stampa, sia tradizionale che digitale».
La commessa vola sulla nuvola
Un impegno, questo, che ha alimentato in casa Edigit lo sviluppo di nuove competenze. «In molti casi, questo percorso ci ha spinto ad analizzare una serie di attrezzature che i nostri tecnici conoscevano meno, per riuscire a interconnetterle nel nostro sistema. A livello di sviluppo abbiamo indubbiamente alzato l’asticella: infatti, il nostro centro di sviluppo, composto da otto persone, ha lavorato molto a livello di crescita del software e di interconnessione di macchina».
Per rimodernizzare i software, il centro di sviluppo di Edigit sta lavorando con particolare attenzione sulle applicazioni web e .Net. «L’obiettivo è di offrire ai clienti strumenti sempre più all’avanguardia, che siano al tempo stesso innovativi e semplici da utilizzare. I nostri software sono proiettati anche per un utilizzo sul Cloud. Entro un paio di anni dovremmo riuscire ad avere una piattaforma completa basata su tecnologia .Net».
Il tema del Cloud porta alla ribalta la questione della sicurezza dei dati. «Si tratta di un tema molto delicato e importante», conferma Montanari. «Internamente abbiamo seguito un percorso preciso per essere in regola con la normativa GDPR; del resto a maggio sono iniziati i controlli sulla parte della privacy. Sicuramente, il discorso dell’adeguamento del nostro software a tale normativa è un altro tema delicato che abbiamo affrontato. Avere applicazioni in Cloud e strumenti hardware remoti per contenere i database o per l’utilizzo del software fa sì che il tema della sicurezza sia demandato a una società terza: l’appoggiarsi a una struttura esterna che faccia da Cloud per i servizi di sicurezza, backup e ripristino rappresenta un beneficio, dal momento che i dati sono più sicuri in una piattaforma sulla nuvola che internamente all’azienda, se non investendo in grosse infrastrutture sistemistiche».
L’esperienza di questi anni, caratterizzati dall’introduzione del paradigma 4.0, sta mostrando a Edigit che i clienti sono molto attenti a quanto di nuovo arriva dai fornitori di strumenti e tecnologie. «Posso dire che in tutto questo periodo di Industria 4.0», prosegue Montanari, «ho conosciuto diverse aziende che, per merito delle opportunità aperte dal Piano nazionale, hanno effettuato degli investimenti che non pensavano di fare, modernizzando le attrezzature e ampliando il parco macchine. Altre aziende ancora, poi, essendo già Industria 4.0 e acquistando macchine interconnesse, hanno usufruito dell’iperammortamento come conseguenza di una riorganizzazione aziendale».
A sua volta, per essere competitiva nello scenario 4.0, Edigit è molto attenta al tema della formazione interna, «sempre legata al nostro sistema e ai processi interni dell’azienda cliente, per ottenere, attraverso la business intelligence, quelle informazioni che servono in maniera strategica agli imprenditori per prendere le decisioni».
Parola d’ordine: automatizzare
Alla luce del paradigma di Industria 4.0, il tema della gestione della commessa, per quanto riguarda la stampa tradizionale, vede emergere alcuni temi particolarmente caldi. «Per la gestione della commessa si tende a volere il più possibile una procedura automatizzatae a far girare meno carta possibile», spiega Montanari. «La possibilità di consultare la commessa in tempo reale all’interno del software in più reparti contemporaneamente, soprattutto in quelli dedicati alla prestampa e alla stampa, rappresenta un vantaggio molto apprezzato dagli utenti. Si pensi anche alla possibilità di monitorare e controllare la commessa in tutte le fasi di lavorazione grazie ad un pannello di avanzamento, tra l’altro non solo le fasi operative, ma anche quelle legate al controllo qualità».
Cosa cambia, invece, per le aziende grafiche impegnate ad affrontare le molteplici richieste di piccole tirature? «Dal nostro punto di vista», sottolinea Montanari, «la stampa digitale deve essere automatizzata per quello che riguarda tutta l’impiantistica, nel senso che uno o più ordini di basse tirature vanno ottimizzati innanzitutto come messa in macchina, ragione per cui il software deve aiutare nella programmazione e nella scritturazione dei lavori».
Non mancano, inoltre, diversi esempi di aziende di stampa digitale che si sono ampliate o diventate web-to-print puri. «In questa ottica, proponiamo un prodotto web-to-print che è anche un e-commerce: gli utenti finali hanno la possibilità di fare ordini e i nostri clienti di aprire le commesse inserendo direttamente i dati di produzione. Tuttavia, consideriamo il web-to-print e soprattutto l’e-commerce più utili per fidelizzare i clienti che già si hanno, anziché come strumenti per ricercarne di nuovi, dal momento che in questo ambito ci sono dei player importanti con cui diventa molto difficile misurarsi. Semmai, vediamo meglio il web-to-print e l’e-commerce come strumenti utili per i propri commerciali, per fare girare gli ordini dei clienti direttamente su un portale web automatizzandone la raccolta».
Il packaging prende il largo
Il fronte che attualmente vede maggiormente impegnata Edigit, tuttavia, è in realtà il packaging. «Ultimamente le nostre vendite, circa otto su dieci, sono maggiormente in ambito packaging e stampa etichette», sottolinea Montanari. Un dato che riflette una evidente tendenza del mercato. «Molte aziende di stampa tradizionale si sono spostate sul packaging rigido-flessibile, quindi sulla stampa sia di etichette sia di prodotti cartotecnici, perché si tratta del mercato che ha sentito meno la crisi e il calo di prodotti stampati. Per questo motivo, le aziende che si sono portate verso le soluzioni di packaging sono cresciute molto in termini di fatturato. Questo ha fatto sì che anche noi, per quanto riguarda il software, abbiamo sviluppato tutta quella parte che serve per la gestione del packaging».
Tendenzialmente, le aziende che operano nel packaging hanno un background tradizionale e si sono spostate in questo settore dopo avere rinnovato i propri processi interni o avere acquisito un’azienda, spiega lo stesso Montanari. «I nostri software sono sviluppati per gestire entrambi gli ambiti, non solo quello tradizionale: ad esempio, per quanto riguarda il packaging, abbiamo gestito in maniera molto più razionale l’archivio fustelle e abbiamo creato delle schede legate ai prodotti di etichette, tutte parti integrate nel nostro sistema. Anche nella schedulazione, naturalmente, teniamo conto del fatto che ci possono essere fustelle e colori pantone molto più specifici per quanto riguarda la stampa del packaging, tutte iniziative che ci hanno portato a fare delle modifiche sostanziali all’interno del software».
Il futuro in tre parole
Industria 4.0, automatizzazione e Cloud sono i tre pilastri della commessa del futuro. «Probabilmente», analizza Montanari, «l’utilizzo dei software sarà sempre più in Cloud e saranno sempre più acquisiti con contratti a noleggio. Si utilizzeranno sempre più strumenti come l’acquisto del software in SaaS, ovvero più come servizio, sostanzialmente per non avere il sistema in casa. Anche l’utilizzo della commessa sarà in remoto, dato che, avendo la piattaforma in Cloud, essa è usufuibile ovunque ci si trovi».
Per quanto riguarda, invece, il futuro “personale” di Edigit, gli obiettivi sono presto detti. «Per quanto riguarda gli sviluppi», conclude Montanari, «l’obiettivo è quello di completare, nel minore tempo possibile, quelli in corso sulle piattaforme web e .Net. Inoltre, più avanti, guarderemo ai mercati esteri. La presenza a drupa ci permetterà di capire se sia già il caso di cercare delle partnership per la rivendita dei nostri sistemi al di fuori dei confini nazionali».
IL CONFRONTO CON L’ESTERO
Attualmente, il grosso del parco clienti di Edigit è attivo in Italia, dove le installazioni sono oltre 1400 con 5670 utilizzatori dei sistemi dell’azienda bolognese. «All’estero», spiega Montanari, «abbiamo effettuato qualche vendita in seguito a una nostra partecipazione a drupa. Tuttavia, finora non ci siamo mai spinti oltre i confini nazionali cercando una struttura per rivendere i nostri prodotti, obiettivo che inseguiremo nei prossimi anni».
Per quanto riguarda il software, Edigit si confronta con l’estero partecipando alle fiere. «Quello che vediamo è che noi, come italiani, cerchiamo di soddisfare sempre le richieste dei clienti nelle loro problematiche. All’estero i software sono più rigidi ed è difficile che ci siano delle personalizzazioni legate al singolo cliente. La nostra forza, perciò, è la flessibilità per soddisfare le singole richieste dei clienti. Molto spesso sono proprio le procedure interne dell’azienda a portare alla richiesta di automatismi o di qualche processo aggiuntivo».