Protezione dei dati

L’azione di Intergraf e Assografici sul nuovo Regolamento EU sulla protezione dei dati

Intergraf (Federazione Internazionale delle Industrie Grafiche), che rappresenta gli interessi dell’industria grafica europea, a cui aderisce Assografici, sta seguendo gli impatti della riforma globale del Regolamento del 1995, relativo alla protezione dei dati UE (Direttiva 95/46/EC), proposta dalla Commissione Europea. Sebbene tale riforma abbia come obiettivo primario affrontare il crescente sviluppo della tecnologia online, potrebbe sfavorire il lato più «tradizionale» dell’industria della comunicazione, come il Direct mail postale, che non è stato contestato sulla propria capacità di proteggere i dati personali.

Da gennaio 2013 in poi, Intergraf sta quindi svolgendo un’azione – sia singolarmente, sia insieme alle associazioni europee che rappresentano le aziende del Direct Marketing e della produzione di carta e buste – per difendere gli interessi del settore. A metà settembre 2013, ha inviato una seconda lettera (dopo quella di febbraio 2013) ai Membri del Parlamento Europeo, in cui si chiede di modificare/integrare la proposta della Commissione Europea, suggerendo alcuni emendamenti. Anche Assografici, come già a febbraio, ha nuovamente sostenuto la posizione della Federazione, inviando a sua volta una lettera esplicativa ai Parlamentari Ue italiani, in cui si chiede di effettuare le stesse modifiche/integrazioni segnalate da Intergraf.

La riforma del Regolamento potrebbe toccare, infatti, due aspetti rilevanti per la nostra industria grafica. Il primo è il riconoscimento del legittimo interesse di terze parti a trattare i dati: per sopravvivere, le imprese grafiche devono necessariamente essere in grado di fornire servizi ad ampio raggio ai propri clienti, che includono il trattamento degli indirizzi ai fini di Direct Mail, per conto dei clienti; di conseguenza, il riconoscimento del legittimo interesse di terze parti a trattare i dati, presente nel quadro legale attuale, è vitale per il

nostro settore. In secondo luogo è fondamentale assicurare che il «diritto di obiettare» (approccio «opt-out»), che dà il diritto alle persone di opporsi all’uso dei propri dati personali, non venga sostituito da un approccio basato sul «consenso preventivo» (approccio «opt-in»), secondo cui il consenso volontario dovrebbe invece essere dato prima di ricevere Direct Mail.

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