Home Blog Pagina 118

Konica Minolta rafforza la partnership con MGI

Konica Minolta e MGI Digital Technology (MGI) rafforzano la partnership con nuove iniziative a beneficio dei clienti, grazie a un approccio di collaborazione e condivisione unico. Le due aziende hanno intenzione di intensificare le attività di go-to-market nei mercati della stampa digitale commerciale ed industriale.

La cooperazione strategica e finanziaria tra le due società è stata istituita per la prima volta nel 2014 e ampliata nel 2016 con un aumento della partecipazione di Konica Minolta in MGI al 40,5%. A seguito della Partnership, Konica Minolta ha ampliato il suo portafoglio esistente con nuovi sistemi di nobilitazione di stampati, etichette e packaging.

Nel contesto di una cooperazione più allargata, tutti i sistemi MGI saranno venduti direttamente attraverso la rete di distribuzione di Konica Minolta. Allo stesso modo, Konica Minolta supporterà i clienti MGI come unico punto di contatto per tutti gli argomenti relativi a servizi, supporto e amministrazione. I clienti trarranno così vantaggio da una fitta rete di specialisti Konica Minolta per il supporto in loco e per gli sviluppi futuri delle soluzioni. Con questo nuovo accordo, Konica Minolta si assume la responsabilità, sia delle vendite, sia dell’assistenza.

Mentre le tecnologie e le soluzioni relative a MGI vengono commercializzate da Konica Minolta, in linea generale l’identità del marchio e il design aziendale di entrambe le società rimangono separati. Nel prossimo futuro, però, verrà applicato un nuovo logo combinato per tutte le attività di marketing comuni che Konica Minolta e MGI svolgeranno come partner.

Per dare modo a tutti i professionisti della stampa di entrare nel mondo della nobilitazione digitale, Konica Minolta ha introdotto proprio l’anno scorso MGI JETvarnish 3D One. Si tratta di un modello entry-level, che si integra perfettamente con i sistemi di stampa di produzione AccurioPress di Konica Minolta e che è particolarmente adatto per la nobilitazione di piccole e medie tirature. MGI JETvarnish 3D One utilizza un’unica vernice per i vari effetti 2D e 3D, semplificando così l’attività di nobilitazione.

Inoltre, la gamma di sistemi MGI comprende formati fino A1+ con possibilità di creare effetti con vernice spot UV in 2D e 3D e hot foil in linea.

Con la nobilitazione le aziende possono ampliare il proprio business e integrare all’interno dei propri processi di stampa delle attività che prima venivano esternalizzate. L’alta qualità e l’elevata precisione di questi sistemi costituiscono un forte elemento di differenziazione e consentono agli stampatori di ridurre gli sprechi e i costi di produzione e di massimizzare la produttività.

“Il rafforzamento della nostra partnership è un grande beneficio per i clienti e le parti interessate”, ha affermato Tony Charlet, drettore generale di MGI Global Business. “I nostri clienti d’ora in avanti riceveranno consulenza e assistenza su tutti gli aspetti legati alla nobilitazione digitale da un’unica fonte. Essendo entrambe aziende orientate al cliente e con un ampio team di consulenti, siamo in grado di progettare e implementare soluzioni di nobilitazione su misura per i nostri clienti. L’avvicinamento ulteriore di MGI a Konica Minolta è simboleggiato da un nuovo logo combinato con cui verranno commercializzati i sistemi MGI in futuro”.

 

 

HP Latex Serie R 2020, le ultime novità

Piccoli, ma importanti ritocchi alla più recente Serie R della tecnologia Latex di HP. Interventi soprattutto all’insegna di produttività e facilità nella gestione dei materiali. Con un occhio di riguardo al packaging.

Oltre alla capacità di adattarsi a diverse esigenze produttive, la versatilità di un macchinario può essere valutata dalla prontezza nel supportare repentini cambiamenti di scenario. Quanto sta succedendo anche nel mondo della stampa digitale rappresenta per tutti i produttori un difficile banco di prova imprevisto.

Dal punto di vista di Roberto Giorgio, regional manager large format di HP, questo però è vero solo in parte, grazie a un’impostazione storica dell’azienda da sempre orientata a temi oggi ricorrenti, affrontati quando per alcuni erano fin troppo da visionari. In questo modo, l’evoluzione della Latex Serie R va solo in parte oltre la normale programmazione

Quali sono le novità 2020 per la Latex Serie R?

Riguardano entrambi i modelli R 1000 ed R 2000. Prima di tutto, abbiamo voluto abbassare il livello di investimento minimo, lasciando opzionale il modulo roll-to-roll per la versione più piccola. È emerso come in realtà non tutti gli interessati la comprino anche per stampare su rotolo.

A livello tecnico invece, dove siete intervenuti?

Abbiamo reso la macchina più produttiva, lavorando soprattutto sulla modalità di gestione. Non parlo di interventi sulla meccanica, quanto invece sul flusso di lavoro. In pratica, abbiamo rinnovato tutta la parte relativa a firmware e software. Un aspetto importante, con aggiornamento gratuito per chi ha già acquistato le prime versioni.

Dove sono i vantaggi di questi nuovi moduli di controllo?

In genere, oggi si stampano diversi materiali per diverse dimensioni. Ci siamo resi conto di poter intervenire sui tempi di passaggio da uno all’altro. Sono emerse pause troppo lunghe dovute all’allineamento dei nuovi parametri e così siamo intervenuti.

Con quali risultati?

Adesso il passaggio avviene praticamente in automatico. Cioè, caricate le impostazioni di ogni lavoro, si può appoggiare sul piano diversi materiali in successione e la stampa procede senza interruzione. Inoltre abbiamo migliorato anche il numero dei passaggi, accelerando anche la gestione della stampa in modalità sandwich. In totale, ai può raggiungere aumenti di produttività del 40%.

C’è modo di tradurre tutto questo anche in nuove opportunità, oltre a una maggiore flessibilità nel lavoro?

Certamente. Sfruttando le caratteristiche degli inchiostri Latex, è facile aprirsi a nuove applicazioni. Una su tutte, il termoformato. Un settore dove raramente si utilizza il digitale, finora con risultati inferiori alle attese. Soprattutto, inchiostri UV o a solvente si sono rivelati inadatti a reggere la deformazione senza rompersi.

Il Latex può aiutare a cambiare la situazione?

L’elasticità intrinseca supera del tutto il problema. Diversi clienti del mondo PSP ci parlano già di applicazioni in settori finora riservati alle applicazioni industriali. Abbiamo messo a punto anche software dedicati e la domanda sta crescendo.

Fino a oggi, la termoformatura non raccoglie grandi favori nel mondo della stampa digitale; come pensate possa cambiare?

Il settore è in crescita e il nostro scopo è proprio trovare modo e tempi giusti per inserire il digitale. Non pensiamo di trasformare tutta la produzione, ma di estendere a questo campo le opportunità della personalizzazione. Oppure, offrire uno strumento in più per test e prototipi. Tra i casi interessanti, abbiamo un cliente impegnato nel personalizzare caschi per bicicletta, oggi prodotti rigorosamente in serie.

Avete inquadrato anche potenziali sbocchi più tradizionali?

Crediamo molto nel packaging. Anche in questo caso personalizzato, ma soprattutto per occasioni speciali, dove servono piccole tirature, fino al pezzo singolo, o effetti di stampa speciali. Restando in tema, anche espositori con maggiore spazio per la creatività. Il tutto ricordando sempre la totale assenza di odore, ideale quindi per ambienti interni.

Come ha influito, o come sta influendo la situazione attuale nelle strategie che avevate pensato per quest’anno?

Sul fronte operativo interno, in HP lo smart working è una realtà già da tempo. Siamo organizzati tutti in modo da poter lavorare in svariati contesti. Certamente, la nostra produttività non ne ha risentito. Anzi, è probabile sia aumentata.

Per quanto riguarda invece i vostri partner?

A partire da giugno, sono tornati tutti operativi. Tuttavia, anche nei mesi più delicati, tra marzo e aprile, abbiamo organizzato eventi online, ne abbiamo approfittato per un po’ di formazione. Aspetto interessante, abbiamo concluso anche qualche vendita in modo quasi del tutto virtuale, incontrandosi solo per la firma, nel pieno rispetto della sicurezza.

Come pensate di muovervi in futuro?

Una volta capito bene come si delineerà la situazione, e quando avremo norme definitive, riprenderemo il programma di visite ai partner. Per quanto ci riguarda, proseguiremo con lo smart wokring. Soprattutto però, cercheremo di fare tesoro dell’esperienza per capire quando sia realmente utile organizzare eventi sul posto e quando invece possa essere sufficiente un webinar online. Più di una volta, in questi mesi abbiamo superato le presenze degli eventi classici.

Cosa avete imparato in questi mesi?

La voglia di tornare a incontrarsi è certamente alta, ma dobbiamo considerare meglio anche la reale utilità. Siamo di fronte a cambiamenti importanti, grazie ai quali possiamo migliorare. Abbiamo scoperto i vantaggi di tanti strumenti in precedenza sottovalutati. La possibilità di incontrarsi a distanza va vista come opportunità in più.

Quali sono invece gli errori da evitare?

Organizzare webinar è molto più semplice di preparare un evento dal vivo, e il potenziale pubblico è più vasto. Quindi, bisogna stare attenti a non lasciarsi trascinare dall’entusiasmo. Bisogna studiare bene i contenuti, pensare a chi sono rivolti e indurre il cliente a partecipare una seconda volta.

Da parte loro, quali sensazioni sono emerse in questo periodo?

Tanti hanno apprezzato la semplicità di gestione delle Latex. Chi è restato chiuso per qualche tempo, alla riapertura ha riavviato le macchine senza problemi. Non abbiamo ricevuto richieste di assistenza superiori alla media, e anche le operazioni di pulizia sono rimaste nella normalità. In parte, è stato possibile grazie anche al software di gestione da remoto, con il controllo delle stampanti in standby anche per lungo tempo.

Come si può affrontare un prevedibile aumento nella richiesta di stampare materiali calpestabili o il plexiglas?

In effetti, anch’io finora ho visto solo dei gran pannelli in plexiglas posati pensando solo alla sicurezza. Gli spazi per la stampa sono certamente molto grandi. Credo però se ne parlerà soprattutto nel momento in cui ci sarà la certezza normativa. Cioè, se sono destinati a restare, allora in effetti la spinta alla personalizzazione sarà elevata. Anche se per le grandi organizzazioni è facile li inseriscano comunque nei propri arredi permanenti.

Rinviata Fespa Global Print Expo 2020: marzo 2021 ad Amsterdam

Fespa Global Print Expo non avrà più luogo a Madrid nell’ottobre 2020, per il perdurare dei rischi per la salute pubblica e dell’interruzione delle attività aziendali dovuti alla pandemia mondiale da Covid-19.

Il più importante evento internazionale di Fespa sarà invece organizzato presso il RAI Exhibition Centre di Amsterdam, Paesi Bassi, nei giorni 9-12 marzo 2021, e anche questa volta lo spazio espositivo sarà condiviso tra Fespa Global Print Expo, European Sign Expo e Sportswear Pro.

Neil Felton, CEO di Fespa , ha così commentato: “Nel marzo 2020 abbiamo preso la decisione di posporre di 6 mesi Fespa Global Print Expo, considerato il progredire della pandemia e le relative implicazioni per gli espositori e i visitatori. Da allora, il Covid-19 si è esteso in modo dinamico e imprevedibile. Anche se molte regioni si stanno gradatamente riaprendo, dopo il lockdown, non possiamo ancora essere sicuri di poter soddisfare le aspettative dei visitatori e degli espositori di un evento Fespa ù, se decidessimo di far svolgere l’evento il prossimo ottobre”.

Ha poi proseguito: “L’inizio di marzo 2021 è una data valida poiché permette a espositori e visitatori di riorganizzarsi e a noi di prepararci a fondo per ogni eventuale nuovo requisito operativo. Il feedback del settore indica che la nostra comunità, dopo aver affrontato notevoli difficoltà commerciali nel corso di quest’anno, darà un caloroso benvenuto a Fespa Global Print Expo nel marzo 2021, accogliendola come importante piattaforma per la ripresa economica e i progressi del prossimo anno”.

Amsterdam è una città amata e apprezzata per gli eventi espositivi Fespa, organizzati già con successo nel 2006, 2009 e 2016. L’accessibilità stradale e ferroviaria da tantissime zone dell’Europa settentrionale e centrale sarà un ulteriore vantaggio per molti visitatori.

La nuova edizione di Fespa Global Print Expo del marzo 2021 sostituirà l’evento del 2021 originariamente programmato a Monaco di Baviera, in Germania. Fespa tornerà a Monaco nel 2022.

REvita Tack Puro, il nuovo calpestabile Guandong

Più elegante e più sostenibile. È questa la formula di REvita Tack Puro, il supporto calpestabile in bobina messo a punto da Guandong per applicazioni di alto livello. Parquet, pavimenti in granito, marmi di pregio, ma anche pareti e superfici lisce e fuori-polvere: REvita Tack Puro può essere posizionato e riposizionato senza lasciare tracce o residui anche sulle superfici più preziose e delicate. Un supporto unico sul mercato, che nasce dall’unione di due tra le più recenti novità della gamma Guandong: REvita Puro, tessuto in poliestere ottenuto dal riciclo di bottiglie in PET, e Two Tack, biadesivo attacca-stacca universale con tecnologia Nano-Tack.

“Si tratta di un prodotto dalle caratteristiche eccezionali, studiato e realizzato a tempo record dal nostro R&D interno in accordo con la Factory G5 di Guandong”, spiega Daniele Faoro, team principal dell’azienda che, con questa nuova proposta, continua a confermarsi Specialista delle Specialità. “REvita Tack Puro coniuga la praticità e la versatilità delle pellicole personalizzabili e riutilizzabili per il wall & floor graphics con l’eleganza e la raffinatezza del tessuto. Inoltre, siamo i primi in Europa a proporre un prodotto adatto anche per pavimenti delicati come quelli resinati e in legno”. Una soluzione che risponde alle esigenze comunicative di brand del fashion e del jewelry, ristoranti blasonati, banche e istituti di credito, sedi aziendali di prestigio, e in generale di tutti quei luoghi in cui è necessario comunicare con semplicità senza rinunciare allo stile.

Realizzato con quasi l’80% di materiale riciclato dalle bottiglie di plastica, REvita Tack Puro è un prodotto dall’anima green, stampabile con inchiostri ecosolvent, UV e soprattutto Latex per un risultato 100% eco-friendly e totalmente riciclabile. Questo supporto rientra a pieno titolo tra i prodotti garantiti dal sigillo GreenLife, il marchio che attesta l’impegno di Guandong verso ogni aspetto amico dell’ambiente nelle diverse fasi dei processi di produzione e distribuzione. Inoltre, come tutti gli altri prodotti della gamma REvita, l’acquisto della nuova pellicola supporta la fondazione 4OCEAN per la tutela e il clean-up dei mari e degli oceani, contribuendo a ribadire che la plastica non è nemica dell’ambiente se si hanno comportamenti e utilizzi virtuosi.

Il tutto con la garanzia di prestazioni eccellenti, dalla stampa all’installazione. Grazie all’esclusiva tecnologia Nano-Tack, infatti, questo materiale permette il totale scarico dell’aria evitando la formazione di antiestetiche bolle durante l’applicazione su pavimenti e pareti e non rilascia residui di adesivo dopo la rimozione. Realizzato in Poliestere resistente alle alte temperature e a qualsiasi sollecitazione esterna, REvita Tack Puro è certificato antiscivolo R10, può essere igienizzato oppure sollevato e riapplicato dopo la pulizia dei pavimenti.

 

Marketing digitale: la comunicazione sui social di Italia Grafica

Intrattenere e informare sono la chiave per la creazione di contenuti efficaci. Con la strategia giusta, i branded content posso raggiungere con successo il target giusto

Il percorso digitale non è privo di insidie. Tra guru improvvisati, numeri di follower a sei cifre e contenuti privi di identità, investire nella comunicazione digitale rappresenta una vera scommessa per le aziende. La necessità quotidiana è quella di differenziare l’informazione utilizzando il maggior numero di canali utili al raggiungimento dell’obiettivo, attraverso campagne di comunicazione che non possono prescindere anche dall’uso dei social media. O meglio, dei giusti social media. La formazione su questi temi non è mai abbastanza: per questo il Gruppo Tecniche Nuove ha organizzato un webinar in cui si mostra cosa si intende per marketing digitale e quali sono i vantaggi dell’uso dei social media, attraverso un case study su un’attività promossa da Italia Grafica. “Per troppo tempo l’editoria è stata identificata con il mezzo, la carta stampata, e non con il suo vero valore, ossia i contenuti. Con il digitale, l’autorevolezza del brand editoriale diventa oggi il miglior partner di comunicazione possibile per le aziende che vogliono raggiungere il target nel modo più efficace.  Anche sui social media è tutta una questione di contenuto. Gli utenti utilizzano i social media per intrattenimento e informazione, non sono interessati  tout court alla comunicazione spesso autoreferenziale delle aziende. In ambito digital, il bene più prezioso è l’attenzione dell’utente, che si può solo conquistare attraverso la qualità dei contenuti”. Queste le parole di Antonio Lombardi, digital marketing and communication strategist di Tecniche Nuove che mi ha accompagnato in questa iniziativa.

Il caso Taga Italia

Una delle prime attività programmate durante la passata fase di lockdown ci ha visto digital partner di Taga Italia, l’associazione italiani dei tecnici delle arti grafiche che opera nel campo della ricerca e diffusione di documenti tecnici. Riflettere su questo caso ci ha permesso di fare un’analisi strutturata e oggettiva delle potenzialità dei social media della rivista. Molto spesso accade infatti che nelle attività di comunicazione tutti i protagonisti siano attivi nella diffusione del messaggio, rendendo più complessa l’attribuzione e il calcolo del ROI per singolo partner. Non avendo una struttura interna di marketing, il lavoro con Taga Italia ci è subito sembrato un buon modo per mettere in campo tutte le nostre risorse per una verifica immediata del potenziale digitale di Italia Grafica. E per avere un case study neutrale da mostrare alle aziende.

L’obiettivo concordato con Taga è stato quello di rafforzare il brand e favorire la crescita dei loro canali social. Abbiamo strutturato l’iniziativa pensando a dei video in stile talk che trattassero temi di formazione centrati sulle ricerche tecniche che Taga conduce annualmente. La diffusione dei contenuti prendeva in considerazione il canale Facebook, in esponenziale crescita in quel periodo, oltre che a articoli da condividere via newsletter.

Quattro video totali su altrettanti temi, della durata di 30 minuti: una sfida anche dal punto di vista redazionale vista la necessità di studiare contenuti visivi ad alto valore tecnico ma da linguaggio accessibile e in un format coinvolgente e leggero.

I numeri

Parlando di attività organica, i contenuti prodotti a fine attività avevano raggiunto più di 11 mila utenti, con interessanti dati sia in termini di interazione che di qualità dei commenti. Durante questa “digital week” abbiamo alternato contenuti testuali a quelli video: in linea con un trend sempre più in salita, quest’ultimi hanno riscosso più successo, a conferma della bontà del prodotto generato. Dalle verifiche più recenti, abbiamo constatato un aumento quasi doppio della reach organica (quasi 20 mila utenti): questi contenuti, popolando l’archivio digitale dei social Italia Grafica, possono essere sempre consultati anche a settimane di distanza. Una comunicazione perpetua che estende l’efficacia dell’attività ben oltre la settimana pianificata.

Conclusioni

I dati raccolti sono molto interessanti anche confrontandoli con la reach organica media che raggiungono le pagine Facebook (vedi paragrafo sotto). Come si è raggiunto questo risultato? Sicuramente il binomio contenuto-strategia, quando strutturati e di qualità, agevola il lavoro di diffusione del messaggio: il pubblico infatti è un attento ricettore e sa riconoscere un buon contenuto proveniente da una fonte attendibile, premiandolo con interazioni e commenti. È anche opportuno pensare all’utilità che deve avere il messaggio divulgato: se il lettore ne riconosce l’importanza, potrebbe essere propenso a condividerlo alla sua cerchia di contatti. Il vecchio passaparola insomma che, in chiave digital, traduciamo in “Condividi”.
Questi principi sono naturalmente validi per tutte le attività proposte da Italia Grafica: diversi sono i post che hanno raggiunto percentuali di reach organica molto alti, anche prossimi al 1000%, con singoli contenuti vicini ai 20 mila utenti raggiunti.

Sono dati che devono far ripensare alla propria strategia di comunicazione: gli strumenti digitali sono indispensabili e rappresentano un ottimo alleato per le aziende, soprattutto quando si usano con consapevolezza e competenza.

Reach Organica: l’eldorado del social media manager

Tra le difficoltà della comunicazione social, c’è la necessità di raggiungere un pubblico ampio in linea con il proprio target. Se prendiamo ad esempio Facebook, possiamo constatare come da anni la reach organica* sia notevolmente ridotta. Ad oggi, benchè i dati siano frutto di constatazioni empiriche, un post su una pagina Facebook raggiunge in media il 2% della fan page base: non c’è da meravigliarsi se una pagina con 2000 follower abbia post che raggiungano appena 40 persone. Ci sono diverse strategie per aumentare questi dati ma tutte che hanno alla base l’analisi dei dati e i contenuti di qualità. “Content is the king!” proclamava più di 20 anni fa Bill Gates ed è bene ricordarselo quando si sceglie di intraprendere la strada della comunicazione digitale.

* Con il termine reach organica si intende il numero delle persone che si riescono a raggiungere senza dover ricorrere ad attività di promozione, ovvero soltanto grazie alla visibilità che viene attribuita dalla piattaforma social in questione (definizione e dati da Ninjamarketing.it)

Se vuoi rivedere il webinar clicca qui

Assemblea soci Acimga, eletti 4 nuovi consiglieri

il presidente di Acimga Aldo Peretti

Un’assemblea dei soci da remoto, ma come sempre molto partecipata. Acimga riunisce gli associati via web per eleggere 4 consiglieri, i probiviri, i revisori contabili, e tracciare il bilancio del settore del 2019 e discutere delle prospettive dei prossimi due anni.
A sedere nel Consiglio Generale di Acimga saranno da oggi Saverio Lombardini (Ims Technologies), Giorgio Petratto (Petratto), Andrea Dallavalle (Koenig & Bauer), Emilio Della Torre (Simec Group) che si aggiungono al presidente Aldo Peretti e ai vice presidenti, oltre ai 4 past president e ai rappresentanti dei gruppi merceologici (rotocalco, non-woven, tissue e cartone ondulato).
Il settore chiude il 2019 con un calo dell’1,6% rispetto al 2018, anno che si era invece chiuso con un più 5,6%. A penalizzare il comparto la contrazione delle esportazioni (-8,5%), mentre hanno tenuto le consegne interne, che crescono quasi di 11 punti (10,9%). Il settore anche nel 2019 conferma una forte vocazione all’export, con il 60% del fatturato dovuto alle vendite oltre confine.
Guardando al futuro, il 2020 per il comparto italiano si chiuderà con il segno negativo, a causa del Covid-19. Il valore della produzione (parametro diverso dal fatturato e usato per le proiezioni del centro studi di Acimga basate su dati del Fondo monetario internazionale, dati storici di ONU Comtrade, Eurostat e US Census Bureau) scenderà del 14,8%, per risalire di 7,4 punti percentuali nel 2021. In termini di fatturato, invece, ci si aspetta in Italia quest’anno un meno 20-25%, in linea con gli altri comparti della produzione macchine. Un trend che, in realtà, riguarderà tutto il commercio mondiale di
macchine per il printing, il packaging e il converting che scenderà, in valore della produzione, del 12,9% nel 2020 e salirà del 9,2% nel 2021.
“Il lockdown – spiega il presidente di Acimga Aldo Peretti – per quanto ci ha visti riconosciuti tra i settori essenziali e quindi autorizzati a lavorare, ha comunque bloccato i confini, penalizzando un settore come il nostro che esporta la maggior parte della produzione. Come associazione non siamo stati fermi. La Print4All Conference di quest’anno, focalizzata su smart manufacturing e sostenibilità, ha dato al settore l’appuntamento internazionale di filiera per fare il punto della situazione e ripartire. E
abbiamo in quella sede anche comunicato la nuova data della fiera Print4All (3-6 maggio 2022 nell’ambito di The Innovation Alliance), proprio per prepararci al futuro. E in quest’ottica continueremo a impegnarci nella formazione su Industria 4.0 e, al tempo stesso, sviluppando e promuovendo le nostre tecnologie con i gruppi merceologici (rotocalco, non woven – tissue – cartone ondulato). Il prossimo appuntamento in programma è Roto4All, il primo evento italiano sulla rotocalco che si terrà a Firenze il
23 ottobre. Nel frattempo abbiamo allargato le collaborazioni strategiche, entrando a far parte di Intergraf (the European federation for print and digital communication) e continuando a lavorare nell’ambito di Federmacchine, della Federazione Carta e Grafica e collaborando con i rappresentanti delle tecnologie digitali, Argi – Associazione Nazionale Fornitori dell’Industria Grafica, nostri partner nella fiera Print4All. Ringrazio tutti i soci Acimga che mostrano sempre grande partecipazione e impegno nella vita associativa, e faccio i miei migliori auguri ai nuovi consiglieri con cui sarà un piacere
lavorare per il bene del settore”.

Assemblea dei Consorziati Comieco: aumentano le convenzioni e la raccolta di carta e cartone gestite dal Consorzio

Si è tenuta a fine giugno l’Assemblea dei Consorziati Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, presieduta dal presidente Amelio Cecchini, durante la quale sono stati approvati il bilancio 2019, il piano specifico di prevenzione e il budget 2020.

Nel corso dell’assemblea il direttore generale, Carlo Montalbetti, ha illustrato le novità previste dal nuovo Allegato Tecnico Carta sottoscritto con Anci e Conai che disciplina i rapporti tra Comieco e i Comuni italiani per la gestione dei rifiuti di imballaggio cellulosico.

Per quanto riguarda l’andamento della raccolta differenziata di carta e cartone, l’Assemblea ha preso atto dell’aumento del numero delle convenzioni, + 10%, che interesseranno oltre 54 milioni di cittadini, e  delle quantità gestite da Comieco che nel 2019 si sono attestate sui 2 milioni di tonnellate.

A seguire, l’Assemblea ha riconosciuto come, nonostante le difficoltà intercorse durante l’epidemia di Coronavirus, unitamente alle gravi conseguenze congiunturali dovute alla crisi del mercato del macero, la filiera della raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone si sia confermata essenziale per il sistema paese. Si è così ancora una volta affermato il ruolo sussidiario al mercato che contraddistingue l’attività di Comieco, a garanzia del corretto funzionamento della filiera del riciclo, in qualunque condizione.

È stata infine ratificata la cooptazione a nuovo consigliere di Pio Savoriti, vicepresidente di Unirima, che subentra al dimissionario Roberto Romiti in rappresentanza della categoria “Riciclatori e/o Recuperatori”.

 

Snitec spiega che cos’è una stampante UV LED flatbed

Con il termine stampante “UV LED flatbed” sono intesi tutti quei sistemi di stampa che permettono di stampare su diversi materiali rigidi e flessibili, in base alle dimensioni del piano d’appoggio, fissando l’inchiostro grazie ad una reazione avviata dai raggi ultravioletti.

Questi innovativi sistemi di stampa permettono di ottenere, anche su superfici non uniformi e particolari, colorazioni e tonalità qualitativamente eccellenti. Le tecnologie flatbed UV permettono, infatti, di stampare in grande formato con spessori fino a 15 cm su una gamma vastissima di supporti. Gli inchiostri ad essicazione UV utilizzati infatti riescono ad aggrapparsi sulle più varie superfici lisce o porose, opache o trasparenti, sintetici o naturali.

La metodologia flatbed è composta da un ampio piano d’appoggio dove vengono posate le nostre superfici di stampa. È quindi la testa della stampante o il supporto da stampare a muoversi e a percorrere progressivamente tutta la superficie da coprire, accompagnata da una avanzata lampada UV LED che nel momento in cui l’inchiostro, contenente speciali fotoiniziatori viene spruzzato, immediatamente da il via ad una reazione di polimerizzazione che asciuga totalmente il colore.

Grazie a questa reazione chimica istantanea la superficie da stampare non necessità di alcun grado di porosità ed è perciò possibile stampare su materiali come:

  • vetro
  • metalli
  • plastica
  • legno e marmo
  • plexiglass
  • polionda
  • policarbonato
  • laminato
  • pvc
  • tessuti
  • ecopelli
  • pellicole adesive

I vantaggi della stampa digitale flatbed UV

La capacità di aderire a numerose superficie apre in maniera esponenziale le sue prospettive d’utilizzo.

Non avendo più il problema riguardante il materiale da utilizzare le nuove stampanti UV flatbed, come ad esempio il modello Mutoh VJ 426-UF venduto dalla Snitec, permettono al produttore di poter utilizzare diversi materiali nello stesso gadget e riuscire ad ottenere eccellenti risultati di colorazione che ne esaltano le tonalità e quindi l’impatto emozionale.
Oltre ad i benefici estetici, questo tipo di macchina e stampante permette di ottimizzare la velocità di esecuzione a vantaggio della soddisfazione finale del cliente.

Un’altra qualità da considerare delle nuove stampanti Flatbed UV è la loro capacità di essere assolutamente Eco friendly. Infatti, questi macchinari producono una quantità ridotta di calore e di odori ed hanno, inoltre, bassi gradi di emissione di COV (composti organici volatili), riuscendo perciò ad unire tecnologia e performance al rispetto dell’ambiente ed al risparmio.

Le loro qualità energetiche sono state notevolmente migliorate grazie al passaggio dall’utilizzo di lampade UV a caldo, a lampade UV LED a freddo.

In definitiva, le stampanti flatbed UV Led rappresentano una valida alternativa alle più diffuse stampanti, permettendo di stampare sulle superfici in minor tempo, mantenendo la qualità del risultato e risparmiando in termini di consumi energetici, inchiostri ed emissioni nell’aria.

Cartoncino spalmato effetto barriera: l’alternativa alla plastica di Iggesund Paperboard

Sostituire le vaschette in plastica per alimenti con l’accoppiamento di cartoncino e materia plastica può ridurre l’impatto climatico dell’80% circa. Foto: Gabriel Liljevall

L’attività di ricerca di materiali alternativi alla plastica è sempre più intensa. A livello globale sono allo studio innovazioni per trovare alternative rinnovabili capaci di ridurre l’enorme impatto sull’ambiente causato dall’uso della plastica. Molte sono le soluzioni già esaminate, ma ad oggi non si è ancora trovato un materiale in grado di offrire i grandi vantaggi della plastica, ma privo dei suoi effetti critici. Invece di aspettare questo materiale che potrebbe non arrivare mai, gli acquirenti di packaging preoccupati dal cambiamento climatico dovrebbero cominciare a prendere in considerazione le soluzioni alternative esistenti, passando quindi ai materiali compositi.

Sono già in commercio soluzioni collaudate di packaging che combinano materiali rinnovabili come il cartoncino con un ridotto quantitativo di plastica, riducendo l’impatto climatico di oltre l’80% rispetto agli imballaggi tradizionali realizzati in sola plastica.

Uno degli imballaggi più comuni nel settore alimentare è la vaschetta in plastica, in seguito sigillata per il trasporto al consumatore. Una facile alternativa all’uso esclusivo della plastica è l’utilizzo di un materiale composito come il cartoncino rinnovabile spalmato con un sottile strato di plastica che crea una eccellente barriera contro umidità, grassi e odori. Se la rigidità e la resistenza necessarie alla sua realizzazione si devono alle fibre del legno, le proprietà di barriera della materia plastica ne completano la funzionalità. Questo semplice cambio di materiale è in grado di ridurre l’impatto climatico di oltre l’80%.

“La plastica è un eccellente materiale da imballaggio. È facilmente lavorabile, versatile e garantisce la tenuta necessaria nel packaging alimentare, soddisfando severi requisiti in materia di igiene,” spiega Stefan Söderberg, sales manager new products di Iggesund Paperboard. È lui ad occuparsi del lancio sul mercato di Inverform, materiale composito di Iggesund capace di sostituire le vaschette in sola plastica riducendo in maniera significativa l’impatto sul clima.

È da decenni che alcune tipologie di confezionamento vengono realizzate con cartoncino spalmato con uno strato di plastica, ma grazie ai recenti progressi nei processi di produzione del cartoncino, si è oggi in grado di garantire una migliore funzionalità con un minore impatto sul clima. L’eterna diatriba tra materiali di origine fossile e rinnovabile e il loro rispettivo impatto sul clima ha contribuito a dare risalto a quelle soluzioni ottenute dall’accoppiamento di plastica e cartoncino.

“Un imballaggio in plastica è normalmente ottenuto da combustibili di origine fossile e non è facilmente riciclabile,” commenta Johan Granås, sustainability director di Iggesund Paperboard. “Il nostro cartoncino, se messo a confronto con materiale plastico, avrà un impatto sul clima inferiore del 90% rispetto al suo concorrente. Spalmando il cartoncino con un sottile strato di plastica si ridurrà drasticamente l’impatto dell’imballaggio sull’ambiente rispetto ad una confezione realizzata in sola plastica”.

“È da circa un decennio che utilizziamo le bioplastiche per la produzione dei nostri cartoncini spalmati,” aggiunge Stefan Söderberg. “Si tratta per lo più di materiali difficili da trattare in fase di lavorazione, dalle applicazioni limitate rispetto alle plastiche tradizionali e più costosi. Sono stati fatti enormi progressi in questo settore perché sono tante le aziende alla ricerca di bioplastiche prive di componenti di origine fossile che consentano una produzione regolare sia per noi produttori del materiale, ma anche per coloro che realizzano l’imballaggio finale”.

Ma il problema plastica non finisce qui. Da una ricerca compiuta lo scorso anno da Iggesund Paperboard sugli imballaggi di generi non alimentari è emerso come la plastica venga utilizzata anche laddove il suo uso non sia strettamente necessario. Basti pensare alle confezioni per lampadine, auricolari e prodotti tessili che potrebbero facilmente ridurre il loro impatto sul clima.

“Sono molti gli imballaggi dove la plastica potrebbe essere comodamente sostituita da un materiale a basso impatto ambientale,” aggiunge Johan Granås. “Abbiamo raccolto esempi di packaging dove l’utilizzo di un materiale alternativo alla plastica ha determinato una riduzione dell’impatto sul clima del 99%. Ed è da qui che bisogna partire, investendo per ottenere queste piccole ma importanti conquiste e aspettando che il continuo processo di innovazione tecnologica trovi soluzioni alternative per gli imballaggi più difficili”.

In attesa di nuove soluzioni barriera prive di componenti di origine fossile, la domanda del mercato si è concentrata su imballaggi in cartoncino spalmati con uno strato di plastica o bioplastica.

“Nelle loro direttive in materia ambientale, i proprietari dei più grandi marchi indicano come sia necessario sostituire la plastica con materiali alternativi riducendo così l’impatto sul clima. Ed il loro numero cresce di mese in mese,” conclude Johan Granås.

Print4All Conference – Future Factory: un successo globale

Grande risposta della community internazionale del printing, del converting e del packaging alla Print4AllConference – Future Factory, che si è tenuta ieri, 24 giugno. Oltre 1200 i partecipanti, di cui un terzo esteri, con 30 testate internazionali accreditate e circa 50 giornalisti presenti alla conferenza stampa conclusiva. L’evento ha consentito di tracciare scenari tecnologici ed economici a livello globale di tutto ciò che ruota intorno all’industria della stampa con focus sull’industria 4.0 e la sostenibilità. La Print4All Conference, che ha ospitato anche l’assemblea annuale della Federazione Carta e Grafica, ha coniugato la presenza fisica degli ospiti in studio, con quella da remoto dei relatori internazionali e un pubblico collegato in streaming, creando una formula vincente che guarda oltre il lockdown. La conduzione affidata al giornalista Matteo Bordone, con traduzione simultanea in inglese, ha visto alternarsi ai microfoni numerosi ospiti, tra cui Nigel Tapper, climatologo e componente dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, organizzazione vincitrice del Premio Nobel della Pace nel 2007); Alice Bodreau, Global Partners Manager della Ellen MacArthur Foundation (ente la cui missione è accelerare la transizione all’economia circolare); il professore di SDA Bocconi Enzo Baglieri, coordinatore del primo progetto di Industria 4.0 di filiera in Italia, realizzato insieme alla Federazione Carta e Grafica; gli esponenti della supply chain con due tavole rotonde composte da produttori di tecnologie, stampatori e brand owner del calibro di Uteco, HP, SIT, Sacchital, Barilla e Orogel; le più rappresentative associazioni di settore estere come Intergraf (Europa), APTech (USA), Peiac (Cina), Ipama (India), Picon (UK) che hanno illustrato gli andamenti e le prospettive industriali ed economiche del mondo della stampa e del packaging nelle loro aree. Durante l’evento, Andrea Briganti, direttore di Acimga e della Federazione Carta e Grafica ha annunciato le nuove date della fiera Print4All che si terrà in Fiera Milano, dal 3 al 6 maggio 2022, sempre nell’ambito di The Innovation Alliance. “È il momento di comunicare che l’Italia del printing e del packaging riparte all’insegna dell’industria 4.0, dell’economia circolare, della sostenibilità, temi portanti di questa Print4All Conference – spiega Andrea Briganti -. Il Covid-19 ha fatto conoscere a tutti l’importanza di questi settori, che hanno continuato a lavorare anche durante il lockdown per fornire gli imballaggi alle filiere del food e del pharma. La Print4All Conference segna il punto di svolta, con lo sguardo verso il futuro con una supply chain sempre più sostenibile e sempre più integrata nel paradigma 4.0”.