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Dennie K. Kawahara nuovo managing director di OKI Europe

OKI Europe ha annunciato la nomina di Dennie K. Kawahara come suo nuovo managing director. Sostituisce Terry Kawashima che ricoprirà il ruolo di general manager, overseas banking terminals sales a Tokyo.

Kawahara ha fatto il suo ingresso in OKI Electric Industry nel 1992 raggiungendo la posizione di managing director di OKI Data Australia – ruolo che ha acquisito nel 2012. Sotto la sua direzione, la divisione ha avuto una consistente crescita del business in Australia e in Nuova Zelanda. Nel tempo Kawahara ha ricoperto vari incarichi all’interno del Gruppo OKI, inclusi nove anni in OKI America Inc. Ha lavorato inoltre nel dipartimento marketing di OKI Europe come product planning and delivery manager tra il 2007 e il 2010.

Durante i suoi 25 anni in OKI, oltre a lavorare nel settore della stampa, Kawahara si è occupato anche dello sviluppo sia di innovativi prodotti IT hardware e software sia di sistemi, incluse le attività di introduzione, distribuzione, marketing e vendita, così come la gestione dei progetti e del team. «Sono lieto di tornare in OKI Europe in un momento così eccitante e ricco di trasformazioni nella sua lunga storia, ricca di successi. Le persone, i prodotti e la flessibilità di OKI nel soddisfare le necessità dei clienti ne fanno un leader nel proprio settore. Non vedo l’ora di prendere parte allo sviluppo di nuove e lungimiranti strategie per indirizzare il posizionamento dei nostri prodotti nel nuovo ambiente digitale e per mantenere la nostra spinta in un mercato caratterizzato da una crescente competitività», ha dichiarato Kawahara.

«In qualità di managing director, la mia missione sarà quella di migliorare la struttura e rafforzare la direzione di OKI Europe, aumentando la collaborazione e la produttività in questo mercato difficile e in continua evoluzione. Nella mia esperienza, l’Europa è la regione più gratificante e stimolante in cui lavorare. Sono entusiasta all’idea di incontrare il personale, i clienti e i partner nei vari paesi della nostra regione, sperimentando le differenti culture aziendali e partecipando alla crescita esponenziale del business di OKI Europe».

 

L’etichettificio Perruccio: investire per brindare al futuro con Rem

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Grazie all’installazione della Weigang WL 340 Rem Edition, Perruccio importante etichettificio del Salento ha le carte in regola per puntare al mercato del vino di fascia alta.

Anche le strade per le arti grafiche possono essere infinite. Perruccio è nata nel 1981 a Casarano, in provincia di Lecce, sulle ali della passione del suo fondatore Giovanni per l’oreficeria. L’azienda ha poi cominciato a realizzare prodotti per il calzaturiero, settore particolarmente sviluppato nel proprio territorio. «Da allora, siamo passati progressivamente dalle etichette che si realizzavano per il sottopiede delle scarpe all’ambito delle etichette adesive» racconta il figlio del fondatore e attuale titolare Massimo Perruccio. «Questa evoluzione ci ha portati a cambiare settore di riferimento, spostandoci dal calzaturiero al food. Il nostro territorio, infatti, è ricco anche di aziende che producono olivo, vino e in generale prodotti agroalimentari».

Anche se la Perruccio di oggi è un’azienda pienamente calata nella realtà economica e produttiva del suo territorio di riferimento, ciò non le ha impedito di espandere il proprio raggio di azione anche in altre regioni. «Oltre a coprire la Puglia, abbiamo allargato la platea dei clienti ad aziende agroalimentari della Calabria, delle Marche e dell’Abruzzo».

Da sinistra Massimo Perruccio, titolare di Perruccio, ed Ettore Maretti, titolare di Rem

La crescita di Perruccio è favorita dalla ripresa registrata dal settore del food nel suo insieme, che, da circa cinque anni, manifesta un andamento di mercato positivo. In questo ambito, i clienti di Perruccio sono imprese di ogni dimensione, dalle Pmi alle grandi aziende. A tutti costoro Perruccio offre soluzioni realizzate con un parco macchine articolato e completo. «Ci avvaliamo di stampa offset; serigrafia, caldo, embossing e rilievo; stampa flexo con laminazione a freddo e stampa all’interno dell’adesivo; e stampa digitale».

La forza di Perruccio risiede essenzialmente nella sua capacità di operare in un settore particolarmente esigente come quello del vino, proponendo prodotti misti e particolari. «Da un lato, riusciamo a mettere in sintonia tra loro anche più tecnologie di stampa, dall’altro produciamo etichette con più tipologie di materiali accoppiati insieme come, ad esempio, carte naturali, film plastici e alluminio, anche a più strati. Tutto ciò ci consente di differenziarci dalla concorrenza degli altri etichettifici». La qualità dello staff di grafici e creativi, inoltre, garantisce quella delicata fase in cui occorre convertire le idee del cliente nella corretta rappresentazione di marketing. Ogni azione viene analizzata e trattata secondo rigidi criteri di controllo grazie all’utilizzo di software dedicati.

In vino qualitas

Nel suo percorso di crescita, Perruccio ha trovato in Rem un partner storico e affidabile. «Il nostro rapporto con Ettore Maretti, titolare di Rem, è di lunga data» prosegue Perruccio. «Ben 15 anni fa ha montato lui personalmente il nostro primo tavolo di controllo. Siamo sempre rimasti in contatto, fino ad arrivare l’anno scorso all’installazione del nuovo tavolo di controllo della Prati, altra società di cui Rem è agente. Da lì è nata l’esigenza per noi di comprare una macchina offset e la Rem aveva la macchine migliore per le nostre esigenze».

La necessità di installare la Weigang WL 340 Rem Edition per Perruccio è nata innanzitutto dall’esigenza di aumentare la produttività. «Essendo di nuova concezione e avendo più controlli, la Weigang è una macchina di qualità superiore, più veloce e, per come l’abbiamo configurata, ci permette di realizzare i prodotti in unico passaggio» sottolinea Perruccio. «La nostra Weigang WL 340 Rem Edition è predisposta con sei colori offset, un’unità per la stampa a caldo con tecnologia a induzione, la verniciatura flexo, la serigrafia piano cilindrica, il rilievo in piano e la fustellatura in linea con recupero dello sfrido tangenziale. In pratica, in unico passaggio riusciamo a realizzare il 90% delle etichette prodotte dalla nostra azienda. Questo perché quasi tutte ormai sono realizzate con serigrafia, caldo e rilievo, soprattutto nel mondo del vino».

“con la Weigang WL 340 Rem Edition in unico passaggio riusciamo a realizzare il 90% delle etichette prodotte dalla nostra azienda” Massimo perruccio

Proprio questo settore ha aspettative qualitative davvero elevate, con studi grafici costantemente impegnati a gareggiare a chi elabora l’etichetta più alla moda e di tendenza. «Del resto parliamo di uno dei prodotti principi della cultura italiana e del Made in Italy» rimarca Perruccio. «Inoltre, il 90% dei vini viene comprato per la capacità dell’etichetta di catturare l’attenzione del consumatore. Quindi, questa risulta fondamentale per tutti quei vini che non siano conosciutissimi. La gran parte dei produttori, perciò, oggi cerca etichette che vadano al di fuori degli standard e che, di conseguenza, non possono che essere realizzate con materiali e lavorazioni particolari, per distinguere un prodotto rispetto a un altro». La Weigang WL 340 Rem Edition si è ben calata nell’ambiente produttivo di Perruccio, andando a completarlo efficacemente. «Le macchine che avevamo già in dotazione saranno sempre operative e le utilizzeremo per quantitativi medio-bassi, la Weigang per le tirature più alte».

Oltre le aspettative

Presso Perruccio la Weigang WL 340 Rem Edition è operativa da ottobre e il primo approccio risulta non soltanto positivo, ma sotto certi aspetti persino sorprendente. «Non solo ha confermato le attese, dato che è una macchina che già conoscevamo in quanto entrata da tempo nel nostro radar, ma ha addirittura superato le nostre aspettative» prosegue Perruccio. «La Weigang WL 340 Rem Edition ha dimostrato un’ottima tenuta, specialmente di registro, e anche di qualità di stampa. Sappiamo tutti che le macchine offset sono molto complesse e delicate, in quanto operano in sintonia con la temperatura dell’ambiente di lavoro. Giocando con l’acqua, possono risentire delle variazioni di calore, freddo e umidità. Le prime esperienze con la Weigang ci stanno mostrando che la macchina ci permette di evitare questo genere di complicazioni in fase di stampa, a vantaggio non solo della qualità e della velocità di produzione, ma anche degli stessi operatori, i quali, avendo meno problematiche legate alla gestione del dispositivo possono lavorare più serenamente».

L’inserimento della Weigang WL 340 Rem Edition permette ora a Perruccio di affrontare anche un mercato più importante, andando a intercettare la domanda di imprese di fascia alta. «Ora siamo allineati alle loro esigenze di qualità e produttività. Quest’ultima è migliorata del 20/30%, utilizzando gli stessi operatori. In pratica, possiamo garantire una produzione più ampia e una velocità di stampa maggiore. Inoltre, dato che il lavoro esce dalla Weigang finito, possiamo essere operativi in meno tempo. Questo significa che le etichette così realizzate possono anche essere consegnate prima del solito».

Per il prossimo anno Perruccio sta già pensando a una nuova serigrafica per le finiture particolari, sia per le etichette realizzate con la Weigang WL 340 Rem Edition, sia per quelle prettamente serigrafiche. «Anche il mondo della serigrafia ha, infatti, preso piede nel settore del vino» spiega Perruccio.

Il sogno nel cassetto di Perruccio è di affermarsi sempre più nel mercato. Anche se molta strada già è stata fatta, l’obiettivo chiaramente è di crescere ancora. «Nel giro di quattro, cinque anni abbiamo raddoppiato il fatturato nel settore bobina» conclude Perruccio. «Verticalizzazione, qualità e tecnologie si sono rivelati i perni di una strategia vincente. Siamo certi che la Weigang WL 340 Rem Edition la rafforzerà ulteriormente».

Una configurazione pregiata

La scelta della Weigang WL 340 Rem Edition con configurazione a sei colori ha aperto a Perruccio nuovi orizzonti applicativi. «Abbiamo deciso di inserire il sesto colore dopo la stampa a caldo, in modo tale da avere la possibilità di colorare i foil o anche di sovrastamparli» spiega Perruccio. «Abbiamo aggiunto l’unità di stampa flexo, utile per le verniciature spot e per le applicazioni particolari. Infine, dal momento che nel 90% delle etichette è presente una stampa tattile e, quindi, la scritta in braille, abbiamo inserito l’unità serigrafica piano cilindrica. In più, prima macchina in Italia, abbiamo aggiunto l’embossing piano per poter fare il rilievo in linea. Abbiamo cercato di avere una macchina quanto più possibile completa». La Weigang WL 340 Rem Edition di Perruccio è inoltre dotata di pulpito per la gestione in remoto dei calamai, di lavaggio rulli automatico, di miscelatore dell’inchiostro per evitare che questo si addensi nel calamaio e delle lampade UV di ultima generazione a bassissima temperatura di VTI. «Grazie alle sue caratteristiche, la macchina ci permette di concentrarci sul prodotto finale» conclude Massimo Perruccio.

Mentre chiosa Ettore Maretti, titolare di Rem:«Perruccio è una realtà storica ben consolidata nel territorio e nel settore della produzione di etichette autoadesive. La scelta di installare la macchina da stampa offset multiprocesso di Weigang è per Rem l’occasione di avere ancora più visibilità sul mercato e permetterà a Perruccio di approcciare al meglio settori già consolidati e di introdursi in nuovi business, accrescendo la propria produttività e contando su un rapporto di collaborazione proficuo, sempre puntuale e affidabile».

La società liquida protagonista al convegno d’autunno di Giflex

Con lo sguardo rivolto al futuro che ci aspetta si è svolto il convegno d’autunno di Giflex dove i temi protagonisti dei vari interventi hanno riguardato l’imballaggio flessibile rispetto alla sostenibilità, alla funzionalità e al design.

Più che positivi i numeri che descrivono il settore dei produttori italiani di imballaggi flessibili stampati in rotocalco e in flessografia, destinati al confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici, chimici e ad altre applicazioni industriali. Come mostrato dal presidente Giflex Michele Guala, il fatturato di gruppo dei produttori italiani di packaging flessibile dal 2006 ad oggi è cresciuto del 25% come pure il consumo europeo di imballaggio flessibile.

In un panorama così dinamico, Giflex ha deciso di utilizzare il convegno per dare voce a relatori di grande spessore che hanno illustrato ai partecipanti le tendenze della grande distribuzione, le evoluzioni della tecnologia applicata al packaging e le trasformazioni della società che inevitabilmente inducono cambiamenti nei comportamenti dei consumatori.

Tecnologia applicata allo smaltimento

Così è stato l’intervento di Carlo Ratti, architetto e direttore del MIT Senseable City Lab e ideatore del supermercato del futuro presentato a Expo 2015, che ha dedicato una parte del suo discorso alla gestione del fine vita dell’imballo e più in generale del rifiuto. «È fuori dubbio che le imprese fino ad oggi si siano focalizzate più sulla gestione della catena di distribuzione (supply chain management) piuttosto che sulla gestione del fine vita prodotto – ha detto Carlo Ratti. – Noi al MIT abbiamo ideato e sviluppato un progetto per tracciare il percorso dei rifiuti. Il primo test del progetto si è svolto in una città americana e ha utilizzato la tecnologia delle etichette elettroniche poste sul rifiuto che ha reso possibile tracciare il percorso di smaltimento. Dal progetto abbiamo imparato tante cose molto utili; tra queste la più importante riguarda la catena di smaltimento che allo stato attuale non funziona in modo corretto, ma, grazie alla tecnologia applicata ad esempio all’imballo dei prodotti, potrebbe consentire l’ottenimento di tanti dati che permetteranno di trovare metodologie utili a migliorare la situazione. Abbiamo anche rilevato grande sensibilità da parte dei consumatori, che sono stati parte integrante del progetto, e per questo riteniamo che il tema vada tenuto in considerazione da tutte le aziende che producono e commercializzano beni di qualunque natura».

Nuove abitudini

Il richiamo alla società civile e ai comportamenti dei consumatori è stato ripreso da Ivan Capranica direttore logistica PAM Panorama che ha descritto come la tipologia di acquisto del cliente sia notevolmente mutata nel tempo. «La formula del “grande pacco risparmio” è stata abbandonata – ha detto Capranica – le grosse spese del fine settimana dove la famiglia acquistava prodotti per il fabbisogno dell’intera settimana si sono notevolmente ridotte; per questo motivo la formula dell’ipermercato ha fortemente ridotto il suo appeal. La spesa del cliente sta mutando sensibilmente, portando a un aumento di attenzione alla qualità dei prodotti e a un incremento di consumo di prodotti bio, vegani e vegetariani. Tutte queste condizioni hanno portato la GDO a mutare le proprie offerte e a rivedere la propria presenza sul mercato privilegiando nuovi format come i punti vendita di prossimità, più piccoli e molto più vicini alle esigenze espresse dai consumatori che vivono e si approvvigionano in quello store».

Sostenibilità al centro

All’interno di Giflex il Comitato Tecnico ha il compito di sviluppare metodi, protocolli e linee guida ad uso degli associati, elabora capitolati e valuta temi di attualità per poi costituire gruppi di lavoro ad hoc. «Posso affermare che il nostro comitato tecnico si occupa “della cultura scientifica del packaging” – ha detto Andrea Cassinari responsabile del comitato che cerchiamo di promuovere partecipando e organizzando eventi di altro profilo tecnico. Abbiamo diversi progetti inerenti la sicurezza alimentare e la gestione del rischio, tra cui quello riguardante le sostanze non aggiunte intenzionalmente dal produttore, ma presenti nel materiale come impurità delle sostanze utilizzate, formatesi durante il processo produttivo. Collaboriamo con università, laboratori e associazioni nazionali e internazionali e abbiamo messo a punto un modello ad hoc per le Dichiarazioni di Conformità dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari interpretando un’esigenza quanto mai urgente espressa dalla filiera agroalimentare».

Il Convegno, come ben fa risaltare il titolo L’imballaggio flessibile nella società liquida ha costituito un’interessante fonte di informazioni sulle tendenze del packaging e ha mostrato quanto Giflex sia attiva nel seguire i mutamenti e a porsi come punto di riferimento per le aziende del comparto dal punto di vista tecnico, legislativo e di comunicazione.

All’interno di Giflex, il Comitato Sostenibilità è nato per approfondire il tema della sostenibilità. Come spiegato dalla responsabile Nena Rossini, il tema della sostenibilità è nato nel 1987 ed è un principio etico che sancisce la nostra responsabilità verso le generazioni future. Con esso si afferma il concetto di economia circolare in contrapposizione a quello dell’economia lineare, dove le materie prime sono consumate e poi eliminate. L’economia circolare è un’economia pensata per rigenerarsi da sola, è un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro. Nel suo primo anno di vita il comitato ha pubblicato: un glossario che contiene una raccolta dei termini più comunemente usati quando si parla di sostenibilità e mira a fare chiarezza sulle definizioni in questo settore; un booklet «L’imballaggio flessibile e la sostenibilità ambientale» che costituisce il primo libro di comunicazione della sostenibilità dell’imballaggio flessibile e contiene alcuni spunti di riflessione sulla valutazione dell’impatto ambientale del flessibile e sul suo fine vita.

Alberto Palaveri, vicepresidente Giflex, nel corso del suo intervento ha affermato che il pack deve avere tre caratteristiche: contenere il prodotto, comunicare al consumatore il valore del brand e del prodotto stesso, essere riciclabile. A conferma di quanto sia importante il packaging nella fase dell’acquisto e nell’immaginario del consumatore, ha mostrato i dati di una ricerca della Nielsen da cui si evince che il 65% degli acquisti è fortemente influenzato da esso.

Giflex, in collaborazione con Enipg e Miur, già da tre anni organizza il concorso per istituti tecnici a indirizzo grafico dal titolo «YouPack: l’imballaggio del futuro? Non chiederlo a noi, inventalo tu». Per l’edizione 2017 del premio agli studenti è stato richiesto di produrre un filmato che esprimesse la loro idea del valore dell’imballaggio soprattutto come strumento di lotta allo spreco alimentare e che valorizzasse la sostenibilità dell’imballaggio. I vincitori del concorso 2017, cinque studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore D.Azuni di Cagliari, sono stati premiati nel corso del convegno. Il video, vincitore del premio, è visibile sul sito del Giflex www.giflex.it/xxxii-congresso-dautunno-giflex.

Fai crescere il tuo business con tre nuovi prodotti HP PageWide

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BMG, distributore ufficiale di HP Media, Kodak e Marabu, è leader globale nella distribuzione di materiali e supporti per la stampa digitale di grande formato. In particolare l’offerta di BMG comprende i supporti per HP PageWide.

Per realizzare progetti perfetti e dimostrare sul campo la qualità del proprio lavoro viene in aiuto l’ampia varietà dei supporti HP PageWide.

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Con questo film in poliestere opaco è possibile ottenere stampe bilanciate, riciclabili, resistenti, immagini luminose con linee nitide e compatte, colori uniformi e vividi. Ideale per applicazioni tecniche, CAD, AEC e GIS.

Superfice di stampa opaca: le stampe si asciugano rapidamente e resistono alle sbavature; previene le linee non nitide e agevola l’adesione dell’inchiostro

A rovescio: riduce al minimo l’accumulo di elettricità statica; permette modifiche manuali con matita o inchiostro.

E se stai cercando di offrire applicazioni sign e display

Novità: polipropilene opaco HP Production, nucleo da 76 mm per HP PageWide

Con questo materiale resistente, economico, versatile e riciclabile è possibile produrre stampe robuste e resistenti allo strappo, rispettando gli obiettivi ambientali.

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Materiale che permette di ottenere colori vivaci per le esigenze di produzione quotidiana con un adesivo permanente, sensibile alla pressione, con tempo di asciugatura rapido.

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È Danna Drion il nuovo senior marketing manager di Mimaki Europe Emea

Mimaki dà il benvenuto a Danna Drion, nuovo senior marketing manager per l’area Emea. Prima di unirsi a Mimaki, Danna Drion ha ricoperto posizioni di alto livello in ambito marketing nei settori high tech, IT e telecomunicazioni, presso importanti realtà come Pyramid Analytics, Red Hat, Oracle, BEA Systems, British Telecom e MCI/WorldCom. La sua esperienza, ricca di successi nel marketing per prodotti rivolti al mondo B2B, apporterà nuove idee contribuendo a potenziare l’attività di marketing svolta fino ad oggi dal leader nipponico.

Laureata in economia aziendale e marketing all’università di Amsterdam, prima di entrare in Mimaki Europe, Danna Drion è stata direttore marketing di Pyramid Analytics, apprezzata realtà innovatrice in materia di business intelligence, e si è occupata per anni di software open source.

«Oltre alla sua solida expertise in ambito marketing, Danna porterà con sé una profonda conoscenza e competenza in materia di business intelligence e analisi dei dati, rafforzando le attività di marketing di Mimaki Europe, soprattutto in ambito di customer relationship. Danna entra a far parte della nostra realtà proprio al momento giusto ed è la risorsa che stavamo cercando per dare un prezioso contributo alla nostra organizzazione”, ha commentato Ronald van den Broek, General Manager Sales di Mimaki Europe.

Canon: soluzioni digitali ad hoc per l’editoria

Il portfolio di Canon, in particolare, comprende soluzioni hardware e software progettate e sviluppate per assecondare i grandi cambiamenti di questo comparto, fornendo strumenti per migliorare l’efficienza di editori e fornitori di servizi di stampa.

Abbiamo parlato di questo settore in così grande e costante trasformazione con Maurizio Ronzoni, commercial printing channel director di Canon Italia.

Dottor Ronzoni come è cambiata l’editoria libraria in questi ultimi anni?

Vent’anni sembrano pochi, ma quando si parla di editoria libraria è quasi un’epoca. In due decenni è cambiato tutto, a partire dalle tirature che si sono accorciate sempre di più mettendo in crisi un sistema basato sulla tecnologia offset tradizionale che, per sua natura, ha bisogno di numeri elevati per essere economicamente conveniente. Come in altri settori le case editrici, insieme a tutta la filiera del libro, hanno poi cominciato a chiedere la possibilità di ridurre o eliminare i magazzini, i resi, le copie da mandare al macero. E, paradossalmente, quasi a compensare il calo delle copie vendute per ogni singola opera, sono aumentati gli scrittori che, non trovando editori tradizionali, hanno cominciato ad autoprodursi. Se in questi vent’anni non si fossero affermate sul mercato le tecnologie di stampa digitale, che permettono di stampare anche una singola copia allo stesso costo per unità di 500 o 1000, oggi il settore dei libri stampati avrebbe forse lasciato maggior campo libero agli e book come forma principale di lettura.

Come si inserisce Canon, con la sua offerta, in questo scenario?

Abbiamo detto che questi ultimi vent’anni hanno cambiato il mercato. Ed è proprio da questo lasso di tempo che Canon si occupa di produrre sistemi industriali per la stampa digitale di libri, portando grande innovazione in questo settore. Durante questi anni abbiamo migliorato la nostra comprensione del mercato editoriale giocando un ruolo di primo piano nel supporto alle aziende di stampa più dinamiche. In questo modo abbiamo potuto sviluppare innovazioni e prodotti leader nel mercato. Tra queste innovazioni possiamo citare tutta la gamma di stampanti a modulo continuo, come le Océ JetStream, ColorStream e l’ultima nata Océ ProStream. Proprio recentemente abbiamo installato tre di queste linee di stampa presso due importanti stampatori di libri del Nord Italia. L’eccezionale produttività e velocità di queste stampanti permettono di portare la soglia di convenienza nella stampa di libri in digitale fino a oltre le 3000 copie. Inoltre, Océ VarioPrint 6000 TITAN, la nuova serie di sistemi di stampa di produzione monocromatici digitali a fogli singoli basata su una tecnologia sviluppata per aiutare i fornitori di servizi di stampa (PSP) che operano nel settore commerciale, editoriale e transazionale a produrre stampe in bianco e nero di elevata qualità e ad alta velocità, utilizzando supporti di diverse grammature e formati. Oppure Océ VarioPrint i300, la prima soluzione inkjet alimentata a foglio ad alta velocità, concepita per colmare il divario esistente tra le stampanti a toner di fascia alta e le inkjet entry level a modulo continuo. Un altro esempio? La gamma imagePRESS, formata da modelli a colori che uniscono una qualità dell’immagine superba a una velocità eccezionale.

Canon con i suoi sistemi industriali per la stampa digitale di libri, ha portato grande innovazione in questo settore

Quale il ruolo del software?

Stiamo lavorando duramente per creare soluzioni adatte alle attività del cliente. Il nostro team ha acquisito una considerevole esperienza nel settore e, una volta identificata e messa in atto la soluzione migliore, accompagniamo il cliente verso la piena operatività, attraverso una continua consulenza sugli aspetti legati al software e al flusso di lavoro. Con questo approccio abbiamo potuto sviluppare una vasta gamma di soluzioni end-to-end a 360 gradi per chi vuole stampare libri. Per chi ha esigenze particolari, come servizi web to print o integrazione MIS, i team di esperti Canon per i servizi professionali sanno realizzare soluzioni su misura che soddisfano i requisiti specifici dei clienti. Consegnare soluzioni on line complete è sempre stato un obiettivo prioritario di Canon: ecco perché si avvale della collaborazione di vari partner certificati per la finitura, così da offrire linee di produzione complete, dal file al prodotto stampato e rilegato secondo le caratteristiche richieste.

 

Terre di Passo, il calendario Epson 2018 

È di Cristina Omenetto la firma del Calendario Epson 2018. Le dodici immagini selezionate sono tratte da Terre di Passo, il lavoro con il quale la fotografa ha dato una lettura del tutto originale al paesaggio: lontane da un’intenzione descrittiva, le fotografie di natura, acqua, ghiaccio, siti archeologici e monumentali sono improvvise ed effimere, indefinite e inafferrabili, rappresentando i continui movimenti dello sguardo, i pensieri e gli stati d’animo dell’artista.

Omenetto ha lavorato su questo tema per alcuni anni in modo non sistematico, ma guardando a posteriori le fotografie, raccolte nel corso dei suoi viaggi di lavoro o di vacanza, si è resa conto che c’era un filo conduttore, come spesso accade per lavori liberi da committenze.

«Queste fotografie – racconta Cristina Omenetto – mi hanno portato a riflettere sul nomadismo visivo. Mi è venuta subito alla mente la migrazione. In particolar modo quella degli uccelli, che nel loro spostarsi da un luogo ad un altro si posano qua e là per raccogliere le forze prima di ripartire per la meta finale. In tutto questo spostarsi e fermarsi vedono cose che li colpiscono e se ne ricordano, ne fanno tesoro».

«Con le sue fotografie – afferma Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia – Cristina dà una lettura davvero originale del paesaggio. Ci regala il suo sguardo e ci permette di vedere insieme a lei, con la sua stessa emozione, i luoghi che ha visitato. La sua sensibilità d’artista ci ha proposto degli scatti che gratificano la vista per la loro bellezza e che per noi hanno rappresentato un’ulteriore sfida tecnica: rendere con precisione le sfumature e l’evanescenza dei soggetti con passaggi di colore morbidi, fluidi ed equilibrati».

Per creare questi scatti, Omenetto si è affidata alla sua fedele compagna, la «modesta» Holga, una macchina fotografica economica che è stata anche definita toy camera: la tecnologia ridotta al minimo, l’uso di materiale povero e il difetto tecnico divengono il punto di forza espressivo. Entrando nella fotocamera, i baffi di luce sembrano plasmare l’immagine, donando movimento e rendendo le fotografie poetiche e leggere.

Come ogni anno, si rinnova la sfida per le stampanti Epson. Dopo aver superato la prova della stampa su formato panoramico, riproposto anche per il calendario 2018, si è trattato in questo caso di rendere nel modo più fedele possibile la delicatezza delle sfumature, l’atmosfera evanescente, i colori tenui delle immagini.

E da quest’anno, Epson ha voluto dare a tutti la possibilità di ammirare il calendario pubblicandolo sul proprio sito web all’indirizzowww.epson.it/calendario18-omenetto, dove l’autrice commenta ciascuna immagine con un breve video che descrive il luogo e le emozioni che l’hanno portata a realizzare lo scatto.

Il calendario, rilegato con un processo interamente artigianale e realizzato in 800 copie numerate, è composto da un totale di 9.600 fotografie originali, prodotte con stampanti, carte e inchiostri Epson, quindi incollate manualmente una alla volta.
Prima di Cristina Omenetto altri grandi nomi hanno affiancato l’azienda in questa avventura: Giorgio Lotti, Franco Fontana, Mario De Biasi, Giovanni Gastel, Mimmo Jodice, Ferdinando Scianna, Gian Paolo Barbieri, Gianni Berengo Gardin, Massimo Vitali, Vittorio Storaro, Gabriele Basilico, Maurizio Galimberti, Stefano Unterthiner, Luca Campigotto, Renato Marcialis, Francesco Radino e Andrea Pistolesi.

 

 

Flessibilità con Omet Varyflex V2

Grazie alla capacità di combinare in linea una vasta gamma di tecnologie di stampa e finitura Omet Varyflex V2 si distingue per essere una flessibile macchina per la stampa a nastro stretto e medio di imballaggi flessibili. In particolare, una delle configurazioni di maggior successo della Omet Varyflex V2, sia per quantità di richieste sia per la soddisfazione da parte dei clienti stampatori, riguarda l’integrazione in linea di gruppi stampa flexo a solvente e flexo UV.

La stampa flexo a solvente è richiesta da stampatori con esigenze ben chiare e particolari, come la stampa di film plastici per l’imballo alimentare, o la stampa di prodotti con materiali accoppiati, oppure la stampa di prodotti come i tappini per lo yogurt in plastica o in alluminio. Gli inchiostri flexo a solvente sono decisamente più economici degli inchiostri flexo UV, ma necessitano di asciugamento ad aria calda con cappe di dimensioni specifiche, per le quali Omet è un produttore attrezzato e con esperienza. È disponibile infatti una vasta gamma di sistemi di asciugatura ad aria calda in modo da soddisfare in maniera personalizzata le esigenze dello stampatore, incluse cappe per alte prestazioni, cappe verticali e di svariate dimensioni; ed è possibile installare anche sistemi combinati UV+Aria calda sullo stesso gruppo flexo.

Omet offre anche dei gruppi rotocalco come tecnologia di stampa aggiuntiva per chi lavora con il solvente: si tratta di gruppi intercambiabili che possono essere spostati dal cliente in qualsiasi posizione fra i gruppi flexo a seconda del tipo di lavoro svolto, richiesti specialmente quando c’è esigenza di colori pieni, colori metallici e vernici speciali.

«Abbiamo predisposto anche macchine interamente a solvente per clienti già attrezzati per questo tipo di stampa – spiega Alfonso Melesi, responsabile tecnico Omet -. Macchine con un gruppo flexo a solvente o rotocalco in linea per la stampa di un colore particolare, o progetti del tutto speciali, interamente UV con gruppi rotocalco all’inizio e alla fine della linea, per rendere il prodotto accettabile all’industria alimentare grazie alla laminazione solvente che non permette la migrazione degli inchiostri».

La Omet Varyflex V2 è disponibile nelle larghezze stampa 430 mm, 530 mm, 670 mm e 850 mm e garantisce la possibilità di stampare flexo a solvente e rotocalco in maniera conforme a tutti gli standard internazionali e nel pieno rispetto delle normative Atex per gli ambienti a rischio di esplosione e in tema di deflagranza, garantendo agli operatori un ambiente lavorativo sicuro.

Konica Minolta AccurioPress C6100 premiata con il Pro Award 2018

Un premio internazionale di settore, riconoscimento per l’alta tecnologia nel segmento di mercato della stampa di produzione di medi volumi, è stato conferito proprio durante l’European Leadership Campus di Konica Minolta, evento durante il quale l’organizzazione del vendor giapponese ha accolto più di 1000 rivenditori partner provenienti da 53 Paesi.

In particolare, Konica Minolta Business Solutions Europe ha ricevuto il premio da Keypoint Intelligence e BLI (Buyers Lab International) in occasione dell’evento svoltosi a Berlino e rivolto a rivenditori e distributori provenienti da Europa, Medio Oriente e Asia centrale. BLI e Keypoint Intelligence sono due organizzazioni internazionali di analisi e ricerche per il settore dell’imaging documentale che forniscono informazioni obiettive e affidabili, dati sui test e strumenti di comparazione del mercato. AccurioPress C6100 di Konica Minolta ha ricevuto il premio PRO 2018 di BLI per la produzione di medi volumi di stampa a colori, insieme al controller Fiery IC-315 di EFI.

Il premio ha riconosciuto la qualità e uniformità delle immagini, la produttività, la flessibilità nella gestione dei supporti e le capacità di gestione dei lavori. Questo sistema di produzione digitale assicura risultati su tutti i fronti per gli utenti con l’obiettivo di massimizzare l’impiego delle risorse. Nella relazione, BLI ha sottolineato l’importanza delle nuove funzionalità automatizzate fornite dall’unità integrata per il colore ICCU, montata subito dopo il gruppo motore di AccurioPress C6100. L’unità comprende uno scanner di registrazione fronte-retro nonché uno spettrofotometro a colori. Un elemento di distinzione fondamentale è che l’unità ICCU è in grado di eseguire regolazioni automatiche in tempo reale durante le tirature di stampa, anziché tramite un processo di interventi manuali, di funzionalità come gradazione, densità massima, registrazione fronte/retro, profilazione dei supporti e bilanciamento della scala di grigi.

Charles Lissenburg, direttore generale della divisione stampa professionale di Konica Minolta Europe, ha dichiarato: «La relazione di BLI ha indicato che AccurioPress C6100 ha traslato le competenze di Konica Minolta oltre nuovi confini tecnologici, imponendo nuovi standard di riferimento. Questo premio è un riconoscimento del nostro continuo sviluppo di prodotti, software e servizi di altissimo livello all’interno dei nostri importanti mercati di sviluppo».

 

Il progetto Industria 4.0 della Federazione Carta e Grafica

L’industria 4.0 è un tema fondamentale per ogni settore industriale e per questo la Federazione Carta e Grafica ha deciso di avviare un progetto a cui partecipa in veste di partner scientifico Sda Bocconi. L’obiettivo è fornire alle aziende del settore grafico una serie di tools pratici che possano facilitare il percorso di avvicinamento ai paradigmi proposti da i4.0 .
In particolare, il 23 novembre è stato presentato uno strumento messo a punto dal Comitato Scientifico della Federazione, che va ricordato comprende Acimga, Assocarta, Assografici, e che sarà distribuito dal 18 dicembre in forma digitale a tutte le aziende associate. Il documento, denominato check-up, consiste in un questionario strutturato in 5 parti; le domande a cui l’azienda dovrà rispondere sono costruite in modo da rendere evidente se e come i dati aziendali e i processi sono gestiti in ottica i4.0.
Il documento di check-up è stato costruito in modo da rendere evidenti le eventuali criticità presenti in azienda, come ad esempio quando un dato richiesto non può essere reperito oppure esiste, ma non è correttamente utilizzato all’interno dei vari processi.
L’interpretazione dei documenti di check-up compilati dalle aziende produrrà una pubblicazione denominata Istruzione d’uso che sarà fornita alle aziende in occasione di Print4All, l’evento fieristico di maggio-giugno 2018.