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Al Viscom le soluzioni OKI Light Production, Labelling e Wide Format

La grande novità dello stand OKI di quest’anno sarà l’area Labelling, con la presentazione in anteprima nazionale di due nuovi modelli destinati a suscitare grande interesse sia tra gli utenti finali che hanno necessità di produrre etichette internamente sia tra gli stampatori, tipografie e centri copia.

Protagonista dell’area Light Production, sarà invece la Serie Pro con: Pro9541 e Pro9542, stampanti Digital LED SRA3 a cinque colori, Pro6410 NeonColor, stampante A4 con toner neon e la recente Pro8432WT, nuova stampante A3 con toner bianco. I visitatori potranno apprezzare dal vivo la pioneristica tecnologia CMYK+1 di OKI, con toner bianco e neon che consente la stampa di disegni innovativi e dai colori vivaci su un’ampia gamma di supporti: dagli accessori moda e abbigliamento alla segnaletica interna ed esterna, aiutando ciascun’azienda a distinguersi dalla concorrenza e aprendo a nuovi mercati.

Infine nell’area Wide Format saranno presenti i modelli di punta della famiglia ColorPainter, primi fra tutti E-64s. Questa stampante di grande formato presenta un’elevata flessibilità nei supporti di stampa con risultati impressionanti anche con caratteri fino a 2 punti, su materiali retroilluminati, tessuto tecnico, carta da parati, tela PVC rigido, banner, vinile e altri tipi di supporto. Dispone inoltre della capacità di stampare applicazioni per interno o esterno di lunga durata sulla stessa macchina grazie agli inchiostri OKI ecosolvente SX ad alta pigmentazione. I visitatori dello stand potranno apprezzare anche altri modelli della gamma ColorPainter come M-64s e H3-104s che offrono prestazioni eccezionali e un alto livello di precisione.

Océ Colorado 1640 al centro della strategia Canon per il grande formato

Protagonista dell’evento sarà Océ Colorado 1640, la prima stampante roll-to-roll da 64″ per il settore del grande formato. Una soluzione basata sulla tecnologia green UVGel di per la stampa digitale per le applicazioni grafiche e industriali. Dopo un’anteprima mondiale a Venlo in Olanda e il successo ottenuto in occasione di Fespa lo scorso maggio, Canon si propone di replicare i risultati positivi proprio in occasione di Viscom. Qualità, produttività, automazione, versatilità nelle applicazioni e costi operativi ridotti: queste le caratteristiche essenziali per rispondere concretamente alle esigenze di un mercato che guarda sempre più alla personalizzazione come suo elemento distintivo.
«Le grandi innovazioni tecnologiche come Canon UVgel, guidate dalla profonda conoscenza
delle esigenze del cliente, sono essenziali per riuscire a liberare il potere della stampa. I prodotti esposti a Viscom aiutano e incoraggiano i clienti a scoprire nuove opportunità commerciali, massimizzando la produttività e rendendo possibile l’adozione di nuovi supporti» ha dichiarato Walter Bano, Director Industrial Printing Solutions di Canon Italia. «Grazie al continuo impegno in ricerca e sviluppo per i propri prodotti, Canon ha ridefinito gli standard di efficienza, qualità e versatilità nelle applicazioni, offrendo un potenziale di stampa senza compromessi» ha concluso Bano.
In occasione di Viscom 2017, Canon scenderà in campo con un’ampia gamma di soluzioni
dedicate al mondo della stampa digitale, confermando la sua inclinazione per l’innovazione
e la sperimentazione. Sarà infatti possibile vedere in azione anche Océ Arizona 1260 GT, Canon imagePRESS C850 a colori e i nuovi plotter grafici water based imagePrograf PRO.
Le applicazioni realizzate con le tecnologie in mostra daranno vita a una campagna di
comunicazione integrata per un marchio di bellezza. I fornitori di servizi di stampa potranno
scoprire come diverse tecnologie e workflow possano arricchire il loro portfolio produttivo per soddisfare le esigenze dei clienti, creando al tempo stesso nuove opportunità di guadagno.
La campagna di lancio creata per un ipotetico marchio di bellezza utilizza le immagini del
fotografo e filmmaker Clive Booth per raffigurare i quattro elementi Terra, Aria, Fuoco e Acqua.
Da questo progetto grafico nascono ben 19 applicazioni differenti: interior décor, imballaggi, stampe per interni ed esterni, materiale POS e poster, stampa industriale e funzionale, foto e fine art, comunicazione on-demand.

Grafica Metelliana acquisisce il controllo dell’intero processo per la produzione di libri brossurati grazie a Pantera

Da destra: Massimo d’Amico (operatore macchina), Filippo Marcellino (direttore di produzione), Fabio Casale e Fabrizio Golisciani (entrambi Müller Martini Italia) davanti alla nuova brossuratrice Pantera presso Metelliana.

Impilare le segnature stampate e piegate, caricare i pallet su un autocarro, effettuare il trasporto a una legatoria distante chilometri, discutere con l’azienda partner esterna in merito alle capacità disponibili delle macchine, scadenze e requisiti di qualità: fino a qualche settimana fa, il processo per la produzione di libri brossurati presso Metelliana non poteva certo definirsi ideale. «Fino a qualche settimana fa», perché ora le cose sono cambiate radicalmente. La messa in funzione di una Pantera di Müller Martini, la prima brossuratrice in 26 anni di esistenza dell’azienda, ha infatti ridotto il workflow della carta all’interno del capannone di produzione a pochi metri e a un numero limitato di ore.

Secondo il CEO e comproprietario Gerardo di Agostino, il fatto che l’azienda grafica a tutto tondo, che si occupa di stampa offset in piano (per il 2 percento in digitale) e confezionamento, possa ora produrre internamente non solo stampati realizzati mediante accavallatura-cucitura, ma anche brossurati e cuciti a filo refe, grazie al contestuale investimento in una Ventura MC 160, non assicura solo enormi vantaggi logistici. «Passare alla brossura inhouse ci ha garantito la gestione dell’intera catena di creazione di valore aggiunto dei nostri libri e un notevole miglioramento in termini di controllo delle scadenze e della qualità».

Per Metelliana, che vanta un organico di 60 collaboratori, questo è ancora più importante in considerazione dell’incremento degli ordini registrato da alcuni anni con la conseguente necessità di tempi di messa a punto molto rapidi. Per questo motivo, sulla base di una valutazione approfondita, l’azienda ha optato per la Pantera con raccoglitrice 3692 a 16 stazioni, trilaterale Granit e impilatore libri Uno.

«In primo luogo, l’impianto può essere preparato e regolato con rapidità. Inoltre, ci convincono la chiarezza e la semplicità di utilizzo», sottolinea il direttore di produzione e comproprietario Filippo Marcellino, aggiungendo un interessante dettaglio: «Uno degli operatori macchina impiegati sulla Pantera lavorava in precedenza come autista presso di noi. Tuttavia, i sistemi di assistenza alla messa a punto del Commander, interattivi e facilmente comprensibili, gli hanno garantito un rapido inserimento nel suo nuovo incarico».

A ciò si aggiunga che Metelliana, specializzata in prodotti pregiati, spesso adornati da splendide impressioni a secco, è la prima legatoria del Sud Italia a poter offrire la rilegatura con colla PUR, un vantaggio che, opportunamente promosso, le ha già consentito di conquistare numerosi nuovi clienti in tutto il paese. Inoltre, la Pantera permette di realizzare blocchi-libro per la produzione di testi cartonati eseguita da partner esterni.

Contemporaneamente alla Pantera, Metelliana ha messo in funzione anche una nuova cucitrice a filo refe Ventura MC 160.
Contemporaneamente alla Pantera, Metelliana ha messo in funzione anche una nuova cucitrice a filo refe Ventura MC 160.

Punta tutto sui nuovi sistemi Plus Durst, a Viscom

Plus, infatti, l’evocativo nome degli ultimi nati della celebre famiglia P10: Rho P10 200 HS Plus e Rho P10 250 HS Plus.

Già best seller in Italia, le stampanti Rho P10 hanno contribuito negli anni a fissare nuovi standard in termini di efficienza e versatilità. Ora queste performance vengono ulteriormente potenziate dai modelli Plus che assicurano produttività incrementata fino al 40%, maggiore efficienza economica grazie all’esclusiva funzione ink-saver per un risparmio di inchiostro fino al 15% e versatilità ancora più spinta con l’inedita opzione per la stampa fronte-retro roll-to-roll e le nuove applicazioni per la stampa tattile.

Clienti e prospect potranno toccare con mano le eccezionali prestazioni offerte da queste innovative tecnologie direttamente in fiera. I sistemi esposti saranno infatti impegnati in dimostrazioni live per tutta la durata della kermesse, durante la quale stamperanno in continuo immagini di altissima qualità a velocità estremamente elevate. Lo stand Durst sarà inoltre arricchito da un’esclusiva gallery di applicazioni originali, rese possibili proprio grazie ai sistemi Plus.

A Viscom riflettori puntati anche sui più moderni servizi di assistenza post vendita con un corner dedicato alla presentazione di Durst Analytics,  software opzionale per la manutenzione preventiva. Grazie alla nuova intuitiva interfaccia messa a punto dal reparto R&D interno, sarà infatti possibile interrogare in qualsiasi momento la stampante, sia in loco sia da remoto, monitorando il perfetto funzionamento della macchina e il livello di tutti i principali parametri. Questo permetterà non solo di valutare in tempo reale l’avanzamento dei lavori in corso, ma anche di prevenire l’insorgere di eventuali anomalie.

 

AccurioPress C2070P di Konica Minolta ottiene la Certificazione Fogra

Fogra ha verificato che AccurioPress C2070P di Konica Minolta «soddisfa tutti i criteri di
questo programma nelle configurazioni testate», ed è ora certificata quando viene utilizzata
con i controller EFI Fiery, Creo o Konica Minolta.
AccurioPress C2070P è stato sottoposto a una serie di test, assicurandosi il riconoscimento da parte dell’organizzazione con sede in Germania che opera sotto la tutela della Federazione Tedesca delle Associazioni di Ricerca Industriale (AiF). L’AiF sovrintende e sostiene la ricerca industriale congiunta per conto del Ministero Federale dell’Economia e della Tecnologia.
«La certificazione Fogra rispecchia il feedback fornito dai nostri clienti per le eccezionali funzionalità e produttività del sistema AccurioPress C2070P», sottolinea Roberto Breglia, Product Manager presso Konica Minolta Italia. «Questo conferma che il dispositivo soddisfa i più alti standard industriali, offrendo ai nostri clienti un’ulteriore garanzia di qualità e affidabilità che contraddistinguono Konica Minolta a livello mondiale».
AccurioPress C2070P di Konica Minolta è stato testato in una serie di configurazioni e condizioni di stampa per una vasta gamma di funzionalità. Queste comprendono la conformità PDF/X, il colore, la lucentezza e la fluorescenza del substrato, l’accuratezza del colore, l’uniformità, la permanenza e la resistenza alla luce. I test hanno anche considerato la tendenza allo scolorimento, la stabilità a lungo e a breve termine, la resistenza all’abrasione della stampa, il trasferimento dei dati dei toni colorimetrici, i limiti di riproduzione delle tonalità, il registro delle immagini e la potenza di interpretazione delle informazioni.
AccurioPress C2070P di Konica Minolta offre stabilità del registro e del colore, combinata con un’eccellente qualità di stampa. Il perfezionato supporto per cartoncino consente
l’utilizzo di diversi tipi di materiali, quali carta patinata e goffrata fino a 350 g/m2. Inoltre, una nuova e capiente unità banner di dimensioni fino a 750 mm garantisce una stampa banner efficiente, ad esempio per copertine e menù pieghevoli a tre ante. La velocità di stampa delle buste è raddoppiata rispetto alla precedente bizhub Press C1070, e il nuovo dual scanner a colori è in grado di raggiungere una velocità di 240 ipm, oltre a essere integrato con un kit di rilevamento di doppia alimentazione per evitare la scansione simultanea di due fogli.

L’obiettivo della Fogra Forschungsgesellschaft Druck e.V. (Associazione per la Ricerca sulla Tecnologia Grafica) è quello di promuovere l’ingegneria di stampa e le sue tecnologie orientate al futuro nei settori della ricerca e dello sviluppo, nonché consentire all’industria della stampa di utilizzare i risultati di queste attività. L’associazione mantiene un proprio istituto con uno staff composto da circa 50 persone tra ingegneri, chimici e fisici.
Fogra conta circa 800 membri. Circa due terzi sono aziende di grafica che operano in campi che vanno dalla prestampa alla legatoria, mentre il terzo rimanente è costituito da fornitori. Un terzo dei membri complessivi ha sede al di fuori della Germania.
I comitati tecnici, responsabili per vari aspetti specialistici, ricoprono un ruolo centrale in Fogra. In questi comitati, infatti, gli specialisti delle imprese di stampa e lo staff di Fogra definiscono i problemi del settore che devono essere studiati e approfonditi.

Packaging: Acsg propone un incontro tecnico per evitare sorprese e perdite di denaro

Titolo: Packaging: progettare, stampare, valutare!

Quando: martedì, 3 ottobre 2017 | 15,00-20,30

Dove: Auditorium Pavoni presso Istituto Pavoniano Artigianelli – Via Benigno Crespi 30 Milano

Incontro tecnico culturale che affronta argomenti inerenti la progettazione del packaging, la stampa della prova colore sui materiali che si utilizzeranno in produzione, e la valutazione dei risultati utilizzando illuminati specifiche.

Programma

ore 15-18 dimostrazioni pratiche
Come ottenere una prova colore utilizzano i quattro colori, il bianco, i colori metallizzati, ecc.
Si stampa direttamente sui materiali scelti: metalli, cartone, PVC, ecc. per rendere veritiero e “palpabile” il progetto creativo.
Valutazione della stampa e del progetto visto a monitor e tramite una postazione con illuminazione secondo le norme di riferimento.
ore 18,30-19,15, considerazioni creative e tecniche per la progettazione del packaging.
Relatore: Toni Traglia
ore 19,15-20,30: un flusso di lavoro “ideale per ottenere il PDF pronto” per la stampa 
Relatore: Ester Crisanti

Prova colore o stampe a colori? Differenze e costi 
Relatore: Enrico Galli, Join Firenze

L’importanza delle “luce” per la valutazione in condizioni idonee 
Relatore: Davide Lodi, Nuova L&C Graph, Milano

Una pizza da record: ecco perché SDR pack è stata premiata al Bestinflexo

Nicolò Ferracin premiato ai Bestinflexo con il bronzo nella categoria film a banda larga.
Nicolò Ferracin premiato ai Bestinflexo con il bronzo nella categoria film a banda larga.

SDR Pack produce imballaggi flessibili in film plastico e accoppiato con carta: l’azienda è stata premiata ai Bestinflexo con il bronzo nella categoria film a banda larga grazie alla propria qualità di stampa e alle lastre NX fornite dal service Fotolito Veneta, che anche per la gestione del flusso di lavoro ha scelto Kodak, utilizza infatti Kodak Prinergy.

SDR Pack, che ha sede a Rosà (VI), nasce nel 1960, quando Giorgio Ferracin con grande lungimiranza si rese conto che i prodotti alimentari non sarebbero stati imballati nella carta ancora per molto, e quindi acquistò un estrusore e poi anche una macchina da stampa: Sacchettificio di Rosà, come si chiamava allora, produceva sacchetti per caramelle e maglieria. Successivamente negli anni ’80 Marina, Carlo e Sandro, figli di Giorgio, hanno sviluppato l’azienda per soddisfare le esigenze dei clienti e la gestiscono tuttora con i rispettivi figli Matteo Boscardin, Giorgia Ferracin e Nicolò Ferracin. Oggi l’azienda è una SpA e si chiama SDR Pack, ha oltre 70 collaboratori e un parco macchine completo: 5 estrusori per produrre foglia per accoppiamento e tubolare per sacchetti; 4 macchine da stampa flexo, di cui due a 10 colori, una a 10 colori +1 e una a 6 colori di ultima generazione; 4 accoppiatrici, che producono imballaggi flessibili di vario genere. Si passa dagli imballi con vernici a registro per evidenziare alcune grafiche dell’imballaggio alle buste preformate in varie tipologie e misure anche con finestratura con taglio laser in carta accoppiata a film plastico.

Oggi in azienda è arrivata la terza generazione, ci spiega Nicolò Ferracin, figlio di Sandro e direttore commerciale dell’azienda: «Prevediamo di crescere nei prossimi anni, e stiamo costruendo il nuovo stabilimento, sono previste anche nuove assunzioni perché SDR Pack sta passando da azienda famigliare a manageriale, e quindi all’interno ci sono già e arriveranno nuove figure che alzeranno ulteriormente il livello qualitativo. Lavoriamo molto a livello nazionale, siamo attivi soprattutto nel settore alimentare ma anche in quello non alimentare e il fatturato è circa 20 milioni di euro. Il nostro impegno costante nell’innovazione e nella ricerca di prodotti sempre nuovi con lavorazioni particolari e il nostro forte know-how tecnico ci rendono dei fornitori di imballaggi flessibili molto interessanti perché garantiamo qualità e affidabilità e servizio».

Le lastre Kodak Flexcel NX assicurano ripetibilità e efficienza della macchina da stampa

SDR Pack ha scoperto la tecnologia Kodak grazie a un suo importante cliente, Bofrost, che la conosceva grazie a Fotolito Veneta, service di prestampa flexo, che la utilizza con successo da anni. Bofrost è molto attenta alla qualità e quella garantita dalle lastre fornite da Fotolito Veneta assicuravano risultati di stampa in linea con le loro esigenze qualitative. «Dopo alcune prove con gli impianti Kodak ci siamo resi subito conto che potevamo garantire a Bofrost, di cui siamo fornitori ufficiali da anni, uno standard qualitativo elevato, sicuro e affidabile. I nostri avviamenti sono rapidi, e così riduciamo i costi, inoltre possiamo anche dare maggiore sicurezza all’operatore di macchina. Con Kodak non solo abbiamo in stampa maggiore densità, gamma tonale più ampia e maggiore contrasto, ma lavoriamo meglio», spiega Ferracin.

La validità della tecnologia Kodak Flexcel NX è un fatto, che porta dei vantaggi per i proprietari dei marchi, garantendo un’assoluta ripetibilità, risolvendo quindi un problema tipico della flexo, con la quale magari si possono produrre anche opere d’arte, che però non sono uguali. Senza contare poi il fatto che viene aumentata anche l’efficienza della macchina da stampa.

La medaglia di bronzo di Bestinflexo ha premiato una confezione di pizza prodotta proprio per Bofrost, «e si è trattato di una vera sfida perché per stamparla in flexo abbiamo convertito un file rotocalco e poi eseguito la verniciatura e il risultato è stato davvero straordinario», afferma Ferracin.

SDR Pack è da sempre orientata al cliente e al servizio, per questo motivo sta lavorando molto sulla tecnologia e sulla formazione delle persone. Da ricordare l’impegno per proporre imballaggi sempre più ecologici: l’interesse per la tutela dell’ambiente ha fatto sì che l’azienda ora propone imballaggi riciclabili al 100%, ma in grado di garantire una barriera all’ossigeno migliorata rispetto al film non riciclabile. «Il nostro impegno per il 2018 è passare dall’attuale 35% di produzione totalmente riciclabile al superamento del 50%. Inoltre abbiamo avviato un progetto per lo sviluppo di un film compostabile che oltre a essere biodegradabile, riesce a decomporsi totalmente in soli tre mesi. Oltre a ciò stiamo facendo il possibile per rendere la nostra azienda sempre più sostenibile da ogni punto di vista», conclude Ferracin.

Grazie a Kodak la flexo digitale non ha più limiti

Fotolito Veneta, service di prestampa per la stampa flexo di imballaggi con sede a San Martino Buon Albergo (VR) è da sempre fedele a Kodak: l’installazione del primo Kodak Flexcel NX risale al 2010, seguita nell’autunno del 2014 dall’installazione di un Kodak Flexcel Wide NX-C con i nuovi pattern Digicap NX Advanced; per la gestione del fusso di lavoro l’azienda ha scelto Kodak Prinergy.

Fotolito Veneta nasce nel 1969 per volontà di Giulio Storace, oggi affiancato dai suoi due figli: Andrea Storace, responsabile commerciale e Alfredo Storace, responsabile di produzione.

La qualità degli impianti prodotti con tecnologia Kodak ha fatto sì che molti trasformatori e titolari del marchio abbiano deciso di abbandonare la stampa rotocalco a favore della flexo, con evidenti risparmi in termini di costi e produttività.

Afferma Andrea Storace: «negli ultimi sette anni abbiamo più che triplicato la nostra produzione di impianti flessografici ed è cresciuto in maniera esponenziale anche il numero dei nostri grafici. Ci rivolgiamo a chi cerca la qualità nella selezione delle immagini e la precisione nella realizzazione degli impianti stampa.  “Avviamenti a metri 0” è il nostro motto».

Bestinflexo: la terza edizione del premio alla qualità di stampa flessografica 

BestinFlexo è un concorso promosso da Atif, Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia. Scopo del premio è promuovere la competizione tra gli stampatori/converter che si avvalgono della tecnologia flessografi ca, al fine di stimolare il continuo miglioramento della qualità di riproduzione e stampa. La qualità del prodotto stampato è infatti il parametro al centro della valutazione della giuria costituita da esperti dell’industria grafica e del comparto imballaggio.

Chi può partecipare: le aziende di stampa/converting residenti in Italia, comprese le società estere con stabilimenti di produzione sul territorio nazionale.

Le categorie:

• stampa flexo su film banda stretta
• stampa flexo su film banda media
• stampa flexo su film banda larga
• stampa flexo su carta/cartoncino banda stretta
• stampa flexo su carta/cartoncino banda media
• stampa flexo su carta/cartoncino banda larga
• stampa flexo post print su cartone ondulato patinato
• stampa flexo post print su cartone ondulato kraft
• uso combinato della stampa flexo
• uso creativo del processo flessografico

La giuria
Wim Buyle – Vice Presidente FTA Europe
Massimiliano Corelli – Responsabile Ufficio Acquisti Imballi Orogel
Giandomenico Marcone – Pastificio Attilio Mastromauro Granoro
Adalberto Monti – Docente e Consulente Tecnico di Stampa
Claudio Rimondi – Responsabile Packaging Prodotto a Marchio Coop

La premiazione: per ciascuna categoria saranno selezionati i tre lavori migliori che otterranno così una “nomination”.
I vincitori di ciascuna categoria verranno ufficializzati e premiati in occasione di un’apposita serata in programma il 14 novembre a Bologna, giorno precedente il Flexo Day 2017.

Scarica qui il bando in pdf editabile: BIF_Bando_2017_Singolo_04_web

OKI: nominato Marzio Gobbato per rafforzare la posizione in Sud Europa

Marzio Gobbato è stato nominato Regional Vice President South Europe Region di OKI Europe.
Marzio Gobbato è stato nominato Regional Vice President South Europe Region di OKI Europe.

Laureato in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma, Marzio Gobbato è un professionista esperto del mercato dei dispositivi di stampa.

Con un’esperienza di oltre 30 anni presso i principali operatori del settore, in particolare in Hewlett Packard dove resta oltre 23 anni e in Samsung Electronics, ha successivamente ricoperto diversi incarichi direttivi in Europa (Spagna, Italia, Francia) e in Asia (Singapore).

Le sue forti competenze amministrative, la sua profonda padronanza delle pratiche commerciali internazionali e una gestione delle vendite e del marketing orientate ai risultati, la conoscenza del prodotto e la leadership, gli hanno consentito di incrementare significativamente i risultati e i profitti.

Marzio Gobbato è entrato a far parte di OKI Europe nel 2015 a Egham, Regno Unito, con l’incarico di General Manager Value Sales Emea, con Thomas Seeber, Vice President Channel and Distribution.

Il 1° aprile 2017 è stato nominato Regional Vice President South Europe Region di OKI Europe (Francia, Spagna, Italia, Portogallo). In questa posizione ha assunto la direzione di OKI Systems (Italia). La sua conoscenza di questi mercati locali e la conoscenza di diverse lingue – francese, inglese, italiano, spagnolo – sono dei reali vantaggi.

Terry Kawashima, Managing Director di OKI Europe, afferma: «Marzio Gobbato ha tutta la mia fiducia nella gestione dell’area Sud Europa. Ricopre un ruolo fondamentale per la diffusione della nostra visione e dei nostri valori e per fornire prodotti e servizi di qualità in tutta l’area del Sud Europa».

Per raggiungere degli obiettivi ambiziosi, la nuova strategia di OKI si basa su:

  • Una nuova struttura di gestione dell’area Emea in cui le funzioni centrali e quelle regionali sono allineate e ottimizzate, consentendo a OKI Europe di offrire un valore aggiunto unico ai propri partner e clienti in modo efficiente e veloce in tutta l’area Emea.
  • La reattività e la flessibilità di OKI, grazie a una struttura leggera e flessibile.
  • Consolidamento della sua rete indiretta al 100%, con un rafforzamento delle azioni con i suoi partner-rivenditori, attraverso il programma di fidelizzazione OKI Shinrai Partner: budget di marketing e formazione in aumento, lead generation, affiancamento presso i clienti finali.

Marzio Gobbato ha dichiarato: «Questa strategia consentirà a OKI, leader tecnologico, di incrementare significativamente la propria quota di mercato nei prodotti Office, Graphic Arts e Industry Printing. L’innovazione è da sempre al centro della strategia di OKI, e lo sarà anche nel 2018, che sarà un anno di lancio di prodotti innovativi, sempre tecnologicamente all’avanguardia.»

Prodotti cosmetici: segnalare correttamente come smaltire il packaging

La maggior parte dei prodotti cosmetici non è confezionata solo in un imballaggio primario, spesso è presente un imballaggio secondario e un ulteriore involucro protettivo. A questo punto il consumatore si troverà di fronte a tre tipologie di packaging, tutte, molto probabilmente, composte da materiali differenti e, non è detto, tutte e tre riciclabili. Per esempio, una confezione secondaria in cartoncino non è scontato che debba essere smaltita nel contenitore della carta, poiché il cartoncino potrebbe essere avvolto da un sottile film plastico che lo rende irrecuperabile. Se le informazioni sullo smaltimento e la composizione non sono chiare, il cartoncino potrebbe finire nel contenitore della carta o della plastica, a seconda di come la confezione viene percepito dal consumatore, invece che nel contenitore dei rifiuti indifferenziati, andando così ad «inquinare» la frazione riciclabile.

Perché separare correttamente

Gli imballaggi riciclati, prima di essere immessi nuovamente nel ciclo produttivo, subiscono una serie di lavorazioni importanti. Poiché la qualità del prodotto finale di riciclo dipende dal grado di impurezza, e quindi dal livello di contaminazione della frazione raccolta, durante la lavorazione del materiale la fase di selezione è tra le più importanti. Essa viene eseguita per tutte le tipologie di materiale: plastica, carta, vetro e alluminio. Lo scopo è quello di eliminare eventuali residui, finiti per sbaglio nella frazione riciclabile, così come scartare imballaggi che contengono un eccesso di residui del prodotto che una volta contenevano. La selezione è eseguita sia manualmente da operatori sia attraverso appositi separatori, che funzionano mediante sistemi meccanici, ottici e magnetici; durante questo processo vengono rimossi residui metallici e contaminanti di altri materiali. Inoltre, nel caso delle plastiche, vengono separate per tipologia di polimero e anche in base alla colorazione poiché questi materiali, pur rientrando nella stessa categoria di riciclo, non posso essere mescolati nella lavorazione avendo una struttura chimica completamente diversa.

Quali simboli?

Non è difficile immaginare quanto le indicazioni corrette sul packaging siano essenziali per migliorare l’efficacia del processo di raccolta differenziata, considerando poi che l’apposizione di tali simboli è del tutto volontaria e non un obbligo di legge. Ma non basta mettere simboli e indicazioni, è anche opportuno che queste siano precise ed esaustive e soprattutto presenti su tutte le tipologie di imballaggio (primario, secondario e quando possibile anche sul terziario, così come sul tappo e il flacone se sono di materiali differenti). In generale sull’etichetta del prodotto, oltre alle informazioni prescritte dalla legge, si deve apporre una prima indicazione sul riciclo: ossia un simbolo che indichi se il packaging possa essere riciclato o meno. Il simbolo di due frecce racchiuse in un cerchio che si intersecano tra loro indica la conformità dell’imballaggio alle regole della raccolta differenziata, è chiamato anche Punto Verde. Nel caso l’imballaggio non sia adatto a essere riciclato sull’etichetta si appone il simbolo stilizzato della figura di un uomo/donna che butta qualcosa in un cestino. Tale simbolo indica che quella confezione deve essere gettata nell’indifferenziata. Se il prodotto è differenziabile, cioè segue le specifiche del Conai, il COnsorzio NAzionale per gli Imballaggi, ha il Punto Verde, che è obbligatorio per quei prodotti che vengono anche commercializzati fuori dall’Italia, ed è associato ad altri simboli che indicano esattamente da che tipo di materiale è costituito l’imballaggio. Il simbolo è un triangolo composto da frecce o un cerchio contenenti una sigla significativa per l’indicazione del materiale, come per esempio V o VE per il vetro, PET/PE-HD/PE-LD/PVC/PS/O per le varie plastiche, polistirolo incluso. Esiste anche il simbolo dell’esagono che è però più spesso legato ai metalli come l’alluminio e l’acciaio materiali meno usati in cosmesi.

Il punto verde, che può essere anche in bianco e nero.

I simboli specifici riferiti al materiale della confezione, o a una parte di essa, permettono di identificare esattamente il materiale e poterlo differenziare e poi, successivamente, selezionare correttamente. Mentre per carta e alluminio vi è un solo codice, per le plastiche, nonostante queste finiscano nello stesso contenitore della raccolta differenziate, ve ne sono diversi.

Un concreto sostegno al recupero
Il «peso» ambientale degli imballaggi cosmetici non è indifferente e allo stato attuale; visto la complessità del loro recupero la strada più comoda e meno costosa in termini di lavorazione sembra essere ancora il contenitore dell’indifferenziato e di conseguenza l’incenerimento. Tuttavia la domanda dei consumatori di prodotti sostenibili è aumentata vertiginosamente nell’ultimo decennio. I consumatori sono più informati e la tendenza a preferire aziende cosmetiche in grado di proporre prodotti e processi a basso impatto ambientale è in crescita. Dare indicazioni adeguate e simboli bene evidenti per lo smaltimento degli imballaggi è un impegno non solo per l’ambiente ma un vantaggio anche in termini di visibilità e immagine. Non stupisce che oltre oceano diverse multinazionali abbiano lanciato campagne pubblicitarie che strizzano l’occhio al riciclo, togliendo d’impiccio il consumatore di fronte a confezioni oggettivamente irrecuperabili. In paesi dove il mercato è ritenuto sufficientemente attento e sensibile alla problematica, diversi marchi invitano i consumatori a riportare il packaging dei loro prodotti, ma anche quelli della concorrenza, affinché siano smaltiti nel modo più opportuno. Queste iniziative hanno trovato un ottimo riscontro nel mercato, con un forte ritorno in termini di immagini per le aziende che si fanno promotrici di un messaggio ambientale importante.